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Autore: Beauty    07/01/2012    4 recensioni
La storia di Remus e Tonks sulla base del classico Disney.
E' la mia prima fic, vi prego, siate clementi...:)!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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(Alcuni anni dopo…)

Ninfadora Tonks si alzò presto, quella mattina.

Controllò l’orologio magico: le sette del mattino. Sentì dei rumori provenienti dal piano di sotto, e sorrise quasi involontariamente. Suo padre era già al lavoro, pensò.

Si alzò e si vestì velocemente. Aveva una commissione importante da fare, quel giorno.

Scese le scale in fretta e furia, cercando quel libro che, teoricamente parlando, avrebbe dovuto essere in bella mostra sul suo comodino. Ovviamente, dato il suo incurabile disordine, non era così.

- Papà?- chiamò, cercando di sovrastare i rumori metallici provenienti dallo scantinato.

- Che c’è Dora?- la voce di suo padre la raggiunse, affannata e un po’ rauca.

- Papà, hai visto il mio libro?- chiese Tonks.

- Che libro?

- Quello di Incantesimi, lo devo riconsegnare oggi!

- Ah, sì, guarda nella credenza!

Nella credenza?!

Tonks si avvicinò un po’ titubante al mobile indicato dal padre…ed effettivamente, il libro era lì!

- E come Merlino c’è finito qui dentro?- chiese a se stessa.

Poi, però, fece spallucce e lo infilò nella borsa a tracolla.

- Papà, io esco!- annunciò.- Vado a prendere un nuovo libro!

- Va bene! Hai fatto colazione?

- No, non ho tempo, scusa…Senti, non ti stancare troppo, okay?- aggiunse.

- Sì, sì, non ti preoccupare, so badare a me stesso…

Ninfadora sorrise, e uscì.

C’era un motivo per cui si era alzata così presto, per cui aveva così tanta premura di andare ad Hogsmeade. Aveva appena terminato di leggere uno dei tanti, pesantissimi e spessissimi volumi del corso per Auror. Era quello che voleva più di ogni altra cosa, diventare un’Auror; il suo lavoro al Ministero della Magia non era niente di eccitante, solo un mucchio di scartoffie e tanti raccomandati.

Per non parlare poi di questo paese, pensò, guardandosi intorno con aria annoiata.

Era arrivata ad Hogsmeade solo pochi anni prima, in compagnia di suo padre. Sin dal primo momento, aveva capito che quello non era affatto il posto per lei. Non era altro che un villaggio piccolo e tranquillo, senza nulla che valesse la pena di fermarsi a guardare, dove l’unica “attrazione” era il locale di Madama Rosmerta, frequentato per lo più da ubriaconi e bellimbusti.

Senza contare che, neanche dopo tutto quel tempo, la gente ancora non la smetteva di voltarsi a guardarla. Tonks sapeva perché: era tutto dovuto al suo aspetto ribelle e sbarazzino, in particolare a sconvolgere tanto le persone erano i suoi lunghi capelli rosa cicca. E poi, non dimentichiamocelo, lei era la figlia di quel matto, l’inventore svitato Alastor Moody, soprannominato “Malocchio”.

Finalmente giunse alla libreria.

- Buongiorno professor Silente!- salutò entrando.

Albus Silente era un anziano professore in pensione, con una lunga barba grigia e due buffi

occhiali a mezzaluna piazzati sul suo naso aquilino. Da che aveva smesso con l’insegnamento, aveva aperto quella grande e bellissima libreria, in cui Tonks regolarmente prendeva in prestito i libri che le servivano per completare il suo addestramento.

- Buongiorno Ninfadora!- rispose l’ex professore, affabile.

- La prego, non mi chiami Ninfadora…- fece Tonks, porgendogli il libro di Incantesimi.

- Lo hai già finito?!- esclamò Silente, incredulo.

- L’ho letto tutto d’un fiato! Ha niente di nuovo?

- Sei venuta solo ieri!- ridacchiò il mago.- Comunque, questo dovrebbe fare al caso tuo…

Prese dallo scaffale un libro molto impolverato, rilegato con una spessa copertina blu scuro.

- Che cos’è?- chiese Ninfadora, prendendolo incuriosita.

- Un libro sui Lupi Mannari. Le creature della notte dovrebbero interessarti, fanno parte del corso per diventare Auror, dico bene?

- Oh, sì!- esclamò Tonks, raggiante.- Le creature della notte mi interessano molto! Grazie, professor Silente!

Silente sorrise, vedendola uscire dalla libreria.

 

***

  

Non appena mise piede fuori dalla porta, Tonks non poté fare a meno di notare che tre ragazzi sui vent’anni si stavano dando un gran da fare per mascherare il proprio imbarazzo.

Lei non era stupida, era ovvio che l’avevano spiata di nascosto fino a neanche due secondi prima.

Tuttavia, benché la cosa la infastidisse un po’, finse di non essersi accorta di nulla e proseguì per la sua strada. In un certo senso, Tonks ci si era ormai abituata. Nonostante l’iniziale diffidenza, molti ragazzi del villaggio si erano presto invaghiti di lei. Alcuni le avevano addirittura chiesto di sposarli!

Ma Tonks aveva sempre rifiutato, e ora, benché avesse ormai ventidue anni, non era ancora sposata. Non che la cosa le dispiacesse…ma era così triste non poter trovare nessuno, in quel posto, che le somigliasse almeno un po’, qualcuno di cui potersi innamorare davvero.

La giovane cercò di non pensarci, e aprì il libro sui Lupi Mannari, incominciando a leggere avidamente sulla via di ritorno.

 

***

 

Una luce verde squarciò il cielo azzurro. Un’anatra cadde al suolo, priva di vita.

Un ometto basso e grasso si precipitò in direzione dell’animale, infilando la povera anatra in un sacco di juta.

- Accidenti, Draco, sei fenomenale!- esclamò poi, rivolto ad una figura alta e slanciata nella penombra, la quale cacciò via con un soffio il fumo dalla bacchetta.
L’ometto si avvicinò al ragazzo, un tipo pallido con i capelli biondi e gli occhi azzurri.

- Lo so…- fece questo, con un’aria pomposa.

- Nessuna bestia sa resisterti, Draco Malfoy…

- Lo so - ripeté Draco, sempre con atteggiamento superiore.

- …e neanche nessuna ragazza!- aggiunse Peter, saltellandogli intorno con insopportabile fare da leccapiedi.

- Proprio così!- esclamò Draco, spingendo Peter di lato con tale violenza da farlo cadere a terra, ma questi balzò subito in piedi senza neanche un gemito.- E sai che ti dico?

- Che cosa?- sbavò Minus.

- Che ho appena trovato la ragazza che sposerò!- Draco si specchiò nel fondo di una pentola esposta in una bancarella lì vicina, indicando contemporaneamente a Peter l’oggetto di quella conversazione.

Minus strabuzzò i grandi occhi acquosi, prima di mettere a fuoco la figura poco distante da loro, che camminava distrattamente con un libro aperto sotto il naso.

Ninfadora Tonks!

- Chi?- fece Peter, ancora incredulo.- La figlia di Malocchio?

- Proprio lei!- confermò Draco.- Sarà lei quella che sposerò!- diede un altro spintone a Peter, che anche questa volta finì a terra, con un ouch! a segnalare il dolore per la caduta.

- La più bella ragazza di Hogsmeade!- continuò Draco, sistemandosi i capelli biondo platino,

come se nulla fosse.- Il meglio che c’è. E non mi merito il meglio, io?- ringhiò poi, sollevando Peter per il bavero della camicia e guardandolo in cagnesco.

- Ma certo!- si affrettò a dire quel lecchino.- Ma certo, come puoi pensare che…

Draco non lo lasciò terminare la frase, e lo scaraventò di nuovo al suolo.

- Vieni!- esclamò poi, cominciando a correre nella direzione di Tonks.

Peter si rialzò tutto dolorante, seguendo quello che ormai era diventato il suo “padrone”.

- Oh, Merlino, ma quant’è carino!- esclamò una brunetta poco più in là, guardando ammirata la figura alta e slanciata di Malfoy.

- Zitta, Pansy, o ti sentirà!- l’ammonì una ragazzina minuta e bionda, in piedi accanto ad una terza, una rossa.

- E lascia che senta, Luna!- fece quest’ultima.- Prima o poi dovrà scegliere una sposa, no? Chissà che non decida di guardare dalla nostra parte…

- Perché, Ginny, credi forse di essere tu, la prescelta?- la schernì Pansy.

- E tu, pensi di avere qualche possibilità in più?- ringhiò la rossa.

- Ehi, si sta allontanando!- fece Luna, con una punta di disperazione nella voce.

- Dai, seguiamolo!- le incitò Ginny, cominciando a corrergli dietro.

Luna e Pansy la imitarono.

 

***

 

Tonks era quasi arrivata a casa, quando sentì sbattere lievemente la fronte contro qualcosa.

Sollevò gli occhi dal libro.

- Ciao, Tonks!- fece il biondino contro il cui petto muscoloso aveva sbattuto.

- Oh…ciao Draco…- fece, cercando di reprimere una smorfia.

Quasi quasi avrebbe preferito ritrovarsi di fronte un Ungano Spinato!

- Che stai leggendo?- chiese Draco, sfoderando un sorriso a trentadue denti.

- Un libro!- rispose la giovane strega con ovvietà.- E’ molto interessante, parla di Lupi Mannari e…

Draco non diede segno di prestarle attenzione, e le strappò il libro di mano.

- Draco, potrei riavere il mio libro?- chiese Tonks, cercando di soffocare il nervosismo che le aveva procurato quel gesto noncurante e maleducato.

Malfoy aprì il libro e ne sfogliò qualche pagina, con delle smorfie di disgusto.

- Ma come fai a leggere? Non ci sono figure!

- Ci sono persone che usano l’immaginazione, Draco…- sospirò Tonks, alzando gli occhi al cielo a quell’uscita degna di un troglodita.

- Sai, Tonks, forse sarebbe il caso che mettessi da parte i libri e cominciassi a preoccuparti di cose più importanti…- detto questo, Draco Malfoy gettò il libro nel fango.

Ninfadora si precipitò a raccoglierlo, mentre, per la rabbia, i suoi capelli rosa cicca si tingevano di uno splendente rosso fuoco.

- …per esempio di me…- ghignò Draco, mentre l’unico a ridere della sua cosiddetta battuta era – a parte lui stesso, ovvio – soltanto Peter Minus.

- Preferisco i libri, grazie…- ribatté Tonks, costringendosi a far tornare i capelli al loro “normale” color rosa.

- Sai, una donna non dovrebbe leggere…- fece Draco.- Le vengono in testa strane idee…e comincia a pensare…

- Draco, sei così primordiale…- sorrise Tonks.

- Grazie, Ninfadora!- le cinse le spalle, non accorgendosi della smorfia di fastidio della ragazza.

- Senti, perché non ce ne andiamo ai Tre Manici di Scopa a dare un’occhiata ai miei trofei di Quidditch?- propose poi.

Tonks si divincolò con gentilezza.

- Magari un’altra volta, Draco…

- Cosa le dice la testa?!- gracchiò Ginny, nascosta poco più in là.

- E’ pazza!- convenne Luna.

- E’ bellissimo…- fece Pansy, guardando con aria trasognata un ora accigliato Draco Malfoy.

- Davvero, Draco, non posso…- proseguì Tonks, allontanandosi quanto più possibile.- Devo andare a casa ad aiutare mio padre…

- Quel vecchio pazzo!- esclamò in quel momento Peter.

Entrambi, Peter e Draco, scoppiarono a ridere.

- Quello non ha tutte le rotelle a posto!

- Non parlate di mio padre in questo modo!- urlò Tonks, fuori di sé.- Mio padre non è pazzo! E’ un genio!-disse.

In quel momento, alle sue spalle, sentì un boato fortissimo.

Non fece in tempo a voltarsi, che un’esplosione di fumo uscì dalle finestre e dal camino di casa sua.

 

***

 

Tonks spalancò la porta dello scantinato, tossendo e cercando di far uscire il fumo dalla stanza.

- Papà!- chiamò.

Sentì tossire qualcuno.

Scese in fretta le scale, seguendo il rumore dei colpi di tosse.

- Papà!- esclamò di nuovo, quando vide il padre Malocchio riemergere da un mucchio di ferraglia, completamente sporco di fuliggine in faccia e gli abiti anneriti.

- Papà, che è successo, qui?- chiese la ragazza, aiutandolo ad alzarsi.

Malocchio fece roteare l’occhio magico in direzione del marchingegno accanto a lui, guardandolo con odio.

- Basta! Ci rinuncio!- abbaiò.

Si avvicinò al macchinario zoppicando a causa della gamba di metallo.

- Non riuscirò mai a far funzionare questa dannata macchina!

E, detto questo, colpì il suddetto macchinario con un calcio. Con la gamba sana, però.

- Ma sì che ci riuscirai!- cercò di incoraggiarlo Tonks, mentre Malocchio gemeva di dolore.

- No, basta, io non ne posso più, e poi…

- Ce la farai, papà, ne sono sicura!- ricalcò la giovane strega.- Vedrai che sarà pronta per la fiera di domani!

- Lo credi davvero?- Malocchio guardò sua figlia con diffidenza.

- Ma certo! E diventerai un grande inventore!- sorrise lei di rimando.

- Allora…mi rimetto subito al lavoro…

Tonks si sedette, mentre Malocchio, sotto il macchinario, trafficava con viti e bulloni.

- Papà?- fece lei dopo un po’.

- Cosa c’è?

- Tu pensi che io sia strana?

- Mia figlia? Strana?- Malocchio riemerse da sotto la macchina, squadrandola da capo a piedi con

il suo grande occhio magico.- Ma che scempiaggini devo sentire! Passami la chiave inglese, piuttosto!

Tonks l’accontentò.

- E’ solo che…non c’è nessuno qui, che mi capisca davvero…

Malocchio sapeva a che si riferiva la figlia. E, benché fosse segretamente felice che la sua bambina fosse ancora tutta per lui, gli dispiaceva che si sentisse così sola.

- Non c’è nessuno con cui poter parlare veramente…- continuò Tonks, mogia, tanto che i suoi

capelli divennero color fuliggine.

- Che ne dici di Draco Malfoy? E’ un bel ragazzo…

- Sarà pure un bel ragazzo, ma è scortese, è presuntuoso, è…insomma, papà, non fa per me…

La macchina si scosse all’improvviso.

Malocchio si rimise in piedi. Il macchinario prese a girare.

- Funziona!- esclamò Tonks, con i capelli di nuovo fucsia.

- Funziona! Dora, funziona!- urlò Malocchio.

- Sapevo che ci saresti riuscito!- Ninfadora abbracciò suo padre.

- Parto per la fiera!- annunciò Malocchio, ricambiando l’abbraccio.

 

***

 

- Ciao, papà! Fa’ buon viaggio!- Tonks si sbracciava, salutando suo padre che si allontanava in sella ad un carretto su cui era posto il marchingegno, trainato dal loro ippogrifo, Fierobecco.

- Ciao, Dora! E mi raccomando, mentre sono via!

Ninfadora sorrise, rimanendo a guardare suo padre, finché non lo vide sparire all’orizzonte, mentre il sole tramontava.

 

Angolo Autrice: Uff…! E anche il secondo capitolo è andato! Allora, vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto, e in particolare Acquamarine, che ha risolto tutti i miei dubbi sulla pubblicazione…A questo proposito, chiedo scusa a tutti se il testo del primo capitolo faceva schifo, devo aver avuto qualche problemino con l’HTML, spero non capiti più…Allora, che ne dite? Lo so, non è granché, ho cercato sia di attenermi all’originale sia di metterci del mio…Voi che ne pensate? Mi farebbe davvero molto piacere ricevere qualche vostro commento, anche se si tratta di un secco e crudo “Fa schifo!” J!

Ciao, alla prossima (se vorrete)!

  
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