Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Beauty    17/03/2012    9 recensioni
E se...Tonks avesse una sorellina più piccola? E se lei, Remus e Sirius si trovassero per caso ad accudirla per una settimana? E se fosse proprio la piccola Will a risolvere i problemi di cuore della sua "sorellina" e a far cambiare idea ad un certo lupo mannaro troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso? E se ci fosse qualcuno che trama nell'ombra contro le due sorelle Tonks? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Rosso, blu. Rosso, blu. Rosso, blu.

Will stava provando i suoi nuovi poteri da Metamorfomagus di fronte allo specchio di camera sua. Era incredibile come la sua magia si stesse sviluppando in così poco tempo, aveva osservato Lupin quella mattina. Nell’arco di neanche ventiquattr’ore, Will era già in grado di mutare completamente il colore dei propri capelli, e non più soltanto alcune ciocche, anche se le tinte rimanevano sempre le stesse; la bambina poteva inoltre cambiare anche il colore degli occhi, mostrando una particolare predilezione per l’azzurro. Per quanto riguardava gli altri poteri, beh, quella mattina Will aveva tentato con scarso successo di trasformarsi in una copia di Kreacker, ma aveva ottenuto solo le orecchie e il naso uguali a quelli dell’Elfo, con grandissimo scorno di quest’ultimo.

Dai, avanti…rosa! Un bel rosa cicca…

Niente, i capelli erano ancora verde chiaro. Will sbuffò, quindi chiuse gli occhi e li strizzò, concentrandosi quanto più poteva.

Su, forza! Rosa, rosa, rosa, rosa, rosa!

Will aprì gli occhi, facendo un salto di felicità quando scorse la stessa tonalità rosa cicca dei capelli della sorella sui propri. Felicità che venne immediatamente smorzata alla vista del suo naso, ora in tutto e per tutto uguale a quello di Severus Piton.

Will sbuffò di nuovo, costringendo i capelli e – soprattutto – il naso a ritornare normali. Era contenta di aver scoperto di essere una Metamorfomagus come Ninfadora, ma, per Merlino, quanta fatica faceva a gestire i suoi poteri!

Stava per rimettersi ad esercitarsi, quando un frastuono proveniente dal piano di sotto la raggiunse, seguito dal rumore di qualche cosa che andava in frantumi.

Will scese di corsa le scale, bloccandosi sull’ultimo gradino alla vista di quella scena. Sua sorella, con i capelli rosso fuoco e la faccia di una che aveva passato la notte in bianco a piangere, stava scaraventando un povero vaso innocente nella direzione di Remus. Il mannaro si scansò appena in tempo, mentre l’oggetto andò a fracassarsi contro il muro.

- Maledetto bastardo!- strillò Tonks, fuori di sé. - Come osi chiedermi se sto bene?! Come osi rivolgermi la parola dopo quello che hai fatto?!

- Tonks, per favore, calmati!- disse Remus, cercando di tranquillizzarla, ma ottenendo l’effetto opposto.

- Come faccio a calmarmi?! Schifoso ipocrita!- gridò nuovamente sua sorella, sovrastando paurosamente le urla della signora Black.- Sei solo un vigliacco! Ma come ho fatto a innamorarmi di te?!

Tonks non resse più, e attaccò a singhiozzare, sotto lo sguardo colpevole del mannaro. Sirius, che era rimasto per tutto il tempo immobile ad osservare la scena in disparte, zitto e attonito, la raggiunse a passo svelto. Le pose le mani sulle spalle.

- Tonks, ora basta…- sussurrò, indicando con un’occhiata Will, anche lei interdetta.

La ragazza annuì, asciugandosi le lacrime con il palmo della mano. Inspirò profondamente, nel tentativo di calmarsi.

- Va bene. Hai ragione, Sir - disse infine.- Devo smetterla. Non vale la pena di disperarsi per lui…

Tonks si allontanò da Sirius, dirigendosi in direzione delle scale; passò accanto a Will senza neanche guardarla, quasi come se la bambina fosse stata un fantasma, e prese a salire i gradini, in silenzio, a capo chino.

- Mi dispiace tanto, Tonks…- mormorò Remus, colpevole. Tonks si bloccò sul primo pianerottolo, sollevando lo sguardo sul mannaro.

- Non dire niente - disse, con voce incolore.- Non dire niente, Remus. Ricordati solo quello che ti ho detto ieri sera, prima che mi lasciassi. Tu con me hai chiuso.

Ninfadora finì di salire le scale, e Will, Remus e Sirius la sentirono percorrere il corridoio quasi di corsa, prima di sentirla entrare nella sua stanza sbattendo la porta. Sirius sospirò, scuotendo il capo, mentre Remus prese a fissare il pavimento.

Will immaginò che sua sorella, a quest’ora, fosse distesa sul letto, a piangere.

 

***

 

Erano le dieci di sera passate. Remus salì stancamente le scale, diretto alla sua stanza. Tonks non si era fatta vedere per tutto il giorno, e la porta di camera sua era sempre rimasta sbarrata. Lupin si sentiva infinitamente in colpa, tutto avrebbe voluto tranne che far soffrire la donna che tanto amava, ma in cuor suo sentiva che quello che aveva fatto era giusto. Tonks ora stava male, ma presto si sarebbe ripresa e avrebbe capito di meritare di più, molto di più di un vecchio lupo mannaro squattrinato come lui.

Remus passò distrattamente di fronte alla cameretta di Will, ma si bloccò non appena vide, dalla porta aperta, la bambola Ninfadora fluttuare a mezz’aria. Will, seduta sul letto, la stava fissando con sguardo attento e concentrato. La bambola si avvicinò di più alla bambina; tremò leggermente, per poi finire a terra.

Will sospirò di delusione, mettendosi a stendere sotto le coperte. Remus rise, entrando nella stanza e raccogliendo la bambola da terra. Si avvicinò al letto della bambina, porgendole il giocattolo.

- Volevi questa?- le chiese, con un sorriso.

Will annuì, prendendo la Barbie.

- Grazie.

- Credevamo fossi a letto già da un po’…

Will fece spallucce.

- Non riesco a dormire - confessò infine.

- Come mai?- chiese Remus, rimboccandole le coperte.

- Non so…

- Beh, c’è sempre un motivo, se qualcuno non riesce a dormire…- sorrise Lupin, sedendosi sul letto accanto a lei. Will fece di nuovo spallucce, ma poi aggiunse:

- Quando non riesco a dormire, la mamma mi racconta sempre una favola. Ti va di raccontarmene una?- chiese la bambina.

- Certo - acconsentì il mannaro.- Che favola ti piacerebbe sentire?

Will ci pensò un po’ su.

- Una mia amica una volta ha parlato di una storia che si intitolava Cappuccetto Rosso - disse. - Io non l’ho mai sentita; tu la conosci?

Lupin annuì; i suoi nonni erano stati dei Babbani, quindi poteva vantarsi di una certa conoscenza, in merito alle favole dei Non-Maghi.

- Me la racconti?- chiese la bimba.

- Va bene…dunque…- cominciò Remus.- C’era una volta una bambina, che veniva soprannominata Cappuccetto Rosso per via della mantella rossa regalatale dalla nonna che indossava sempre…

- Com’era fatta?- chiese d’un tratto Will.

- Come?- fece Lupin, stupito.

- La bambina. Com’era fatta?

- Beh, indossava sempre una mantella rossa…

- Sì, d’accordo, ma quello è solo un vestito. Intendo dire, di che colore aveva gli occhi, i capelli…cose così, insomma…

Remus sorrise malandrino.

- Beh, era una bambina molto carina, con gli occhi castani e i capelli biondi, ma nessuno era sicuro che fossero davvero biondi, perché questa bambina era una Metamorfomagus e poteva cambiare il suo aspetto come e quando voleva…

Will capì il gioco, e sorrise.

- Continua.

- Bene…Un giorno la mamma diede a Cappuccetto Rosso un cestino con dentro dei dolci e le disse di portarli alla nonna, che era malata e viveva in mezzo ad un bosco…

- Strano posto dove vivere…- commentò Will.

- Già…La mamma disse a Cappuccetto Rosso: “Mi raccomando, non fermarti a parlare con nessuno durante la strada”…

- Ma lei si fermò - concluse Will.

- Come fai a saperlo?- chiese Remus.

- E’ sempre così, nelle favole - rispose Will.- Quando i grandi dicono di non fare una cosa, i bambini la fanno sempre.

Lupin sorrise.

- Credo che sia il bello delle favole, no?

- Sì, ma nelle favole se disubbidisci non ti mettono in punizione…Chi incontrò Cappuccetto Rosso?

Remus proseguì.

- Cammina cammina, Cappuccetto Rosso incontrò un lupo…

- Un lupo?- fece Will, incredula.

- Sì. Un vecchio lupo cattivo.

- Come si chiamava?

Remus si strinse nelle spalle.

- Non saprei…non credo che i lupi abbiano un nome…

- Ma tu ce l’hai!- esclamò Will.

- Io…

- Facciamo così. Il lupo si chiamava Remus.

Lupin avrebbe tanto voluto ribattere, soprattutto in vista del seguito della storia, ma Will stava aspettando con ansia che lui continuasse; prese un bel respiro, e proseguì.

- “Dove stai andando, bella bambina?”, chiese il lupo a Cappuccetto Rosso; “Sto andando a casa della mia nonna”, rispose lei…

- Ma Cappuccetto Rosso non lo sapeva che non bisogna parlare con gli sconosciuti?- protestò Will.

- Beh…evidentemente no…

- Qualcuno avrebbe dovuto spiegarglielo. Che successe poi?

- “Facciamo una scommessa”, disse il lupo a Cappuccetto Rosso. “Scommetto che io riuscirò ad arrivare a casa della nonna prima di te”. Cappuccetto Rosso accettò la scommessa e, mentre lei, proseguiva lungo la strada, il lupo prese una scorciatoia…

- Lo sapevo - sorrise Will. - I lupi sono sempre i più furbi. Arrivò prima Remus, vero?

- Sì, arrivò prima…il lupo.

- E che fece una volta arrivato?

- Il lupo bussò alla porta della casa della nonna. “Nonna, sono la tua nipotina”, disse, facendo la voce di Cappuccetto Rosso. “Entra, la porta è aperta”, rispose la nonna. Il lupo entrò, e trovò la nonna a letto…

- Com’era la nonna?- chiese la bambina.

- Un’anziana signora, suppongo…Perché ridi?- chiese Remus, notando che Will stava sghignazzando sotto i baffi.

- No, scusa, è che…Cappuccetto Rosso somiglia a me, il lupo si chiama come te…mi stavo immaginando la nonna che somiglia allo zio Sirius…

Anche Remus non poté fare a meno di sorridere, al pensiero del caro vecchio Felpato sdraiato sotto le coperte con tanto di occhiali e cuffietta.

- Su, continua…

Lupin deglutì, nervoso. Quella era la parte della storia che gli piaceva di meno.

- Beh…il lupo…il lupo entrò e…mangiò la nonna…

Trattenne il fiato, in attesa che Will cominciasse a dare qualche segno di spavento; ma la bambina non fece una piega, anzi, gli chiese di continuare.

- Quindi, il lupo indossò gli abiti della nonna e si mise a letto. Quando Cappuccetto Rosso arrivò, bussò alla porta. “Nonna, sono la tua nipotina”, disse. “Entra, la porta è aperta”, rispose il lupo, imitando la voce della nonna. Cappuccetto Rosso entrò e si avvicinò al letto. “Nonna, ma che occhi grandi che hai”, disse…

- Io avrei detto che avevi dei begli occhi verdi…- disse Will.

- “E’ per vederti meglio”, disse il lupo. “Nonna, ma che orecchie grandi che hai”, disse Cappuccetto Rosso…

- Non è vero, quando sei un lupo tu non hai le orecchie tanto grandi…

- “E’ per sentirti meglio”, disse il lupo. “Nonna, ma che denti grandi che hai”…

Lupin si bloccò; non avrebbe voluto continuare, avrebbe dato qualsiasi cosa per non farlo, ma Will stava solo aspettando che proseguisse.

- “E’ per mangiarti meglio”, disse il lupo, e mangiò Cappuccetto Rosso.

Remus attese che Will cominciasse a strillare, che si spaventasse a morte, che lo mandasse via, ma non accadde nulla del genere. La bambina continuava a guardarlo attentamente, facendogli cenno di continuare. Lupin inspirò profondamente, prima di terminare.

- Il lupo, sazio, si mise a dormire; poco dopo, un cacciatore, passando di lì, udì il lupo russare. Entrò in casa, sicuro che l’anziana nonna non potesse russare così tanto…

- Mica tanto - commentò Will.- Zio Sirius russa come un Troll dopo il pranzo di Natale…

- Il cacciatore vide il lupo che dormiva, con una gran pancia. Il cacciatore, allora, capì subito cos’era successo; uccise il lupo e gli aprì la pancia, liberando così Cappuccetto Rosso e la nonna, che vissero per sempre felici e contente.

Remus tirò un sospiro di sollievo; era convinto di essere arrivato sano e salvo alla fine, ma si accorse che Will ora sembrava davvero spaventata.

- Will? Tutto bene?

- Il…il cacciatore ha ucciso Remus?- balbettò la bambina.

- Beh…sì…

- Ma perché?

- Perché era cattivo, Will…

La bambina tacque, pensosa.

- Aspetta!- disse d’un tratto.- Ora la racconto io, la storia.

Remus rimase a sentire, incuriosito.

- Avevamo detto che Remus era arrivato per primo, no? Bene. Remus entrò in casa, e cominciò a ridere e a scherzare con lo zio Sirius, perché erano molto amici. Dopo un po’ arrivò anche Cappuccetto Rosso, e rimase insieme a loro. Poi però, d’un tratto, arrivò il cacciatore, che si chiamava Fenrir Greyback, e che cercò di mangiarsi Cappuccetto Rosso e lo zio Sirius. Ma Remus fu più forte di lui e lo mandò via, salvando tutti e due. Allora Cappuccetto Rosso disse: “Grazie per averci salvato, Remus, tu sei un lupo buono, e ti meriti un regalo”. Allora, Cappuccetto Rosso chiamò sua sorella Ninfadora perché la venisse a prendere. Quando Ninfadora entrò e vide il lupo se ne innamorò follemente, e anche Remus si innamorò di lei, benché fosse una gran rompiscatole. Però al lupo questo non importava, così si sposarono e vissero per sempre felici e contenti con Cappuccetto Rosso e lo zio Sirius. Fine.

Lupin non seppe che dire, dopo quella strana conclusione.

- Non ti piace?- fece Will. - Io preferisco molto di più questo finale. Tu no?

- Io…è un bellissimo finale, Will…- Remus sorrise amaramente.- Ma questo non sarà mai possibile, lo sai…

- Perché no?- protestò Will. - Nelle favole i lupi non vivono mai felici e contenti, perché sono sempre cattivi. Ma tu non sei cattivo, Remus, tu sei buono, e tu e Ninfadora vi meritate un bel lieto fine, no?

Remus fece per rispondere, quando sentì dei singhiozzi sommessi alle proprie spalle. Entrambi si voltarono, riuscendo a scorgere Tonks che correva via in lacrime. Lupin si alzò e le corse dietro, e lo stesso fece Will dopo qualche istante.

- Tonks! Tonks, fermati!- Remus riuscì a raggiungere la ragazza e ad afferrarla per un braccio, fermando la sua corsa.- Tonks, ascolta, mi dispiace, io…

La ragazza cominciò a prenderlo a pugni sul petto, debolmente, senza smettere di piangere.

- Sei uno stronzo, Remus!- singhiozzò.- Sei veramente uno stronzo! Ti piace vedermi così, vero? Ti diverte vedermi soffrire!

Lupin la fermò, prendendole i polsi.

- No, Tonks, credimi, io sto male quanto te! Ma è per il tuo bene, io sono troppo…

- Smettila! E’ una storia che so a memoria! Che imbecille che sei, stronzo e pure imbecille!- gridò Tonks fra le lacrime.- Mia sorella, mia sorella!, una bambina di sei anni, perfino lei in questi giorni ha smontato tutte le tue fesserie, e tu ancora non molli! Sarebbe più dignitoso se me lo dicessi in faccia, che non mi ami, invece di andare avanti con queste patetiche scuse!

Will era rimasta ad osservare la scena in silenzio.

- Ninfadora…- mormorò.- Ninfadora, io…

- Cos’hai da guardare tu?!- le urlò Tonks.- Sempre tra i piedi, con quella ridicola faccia da santarellina! Cosa ti credi, di essere diventata importante, ora che hai i poteri magici?! E’ da quando sei nata che non faccio altro che sopportarti, perché non ti levi dalle scatole una volta per tutte?!

Will non rispose; Tonks e Remus ripresero a litigare, ma la bimba non rimase a sentire.

Corse dritta in camera sua, si sedette sul letto, e cominciò a piangere.

Era vero, allora. Quello che aveva sempre sospettato, era vero. Ninfadora si arrabbiava sempre con lei, non la sopportava. Lei, per sua sorella, era solo un peso.

Non le voleva bene.

 

***

 

Will attese che le urla di Remus e di sua sorella cessassero. Presto, in tutta Grimmaul Place tornò il silenzio. La bambina scese dal letto e si vestì.

Aveva deciso, era la cosa migliore per tutti. Prese il suo zainetto e vi infilò dentro il pigiama e qualche merendina, e se lo mise in spalla. Guardò la bambola Ninfadora, la prese in mano e le diede un bacio, quindi uscì dalla propria camera.

Will attraversò l’intera Grimmauld Place al buio, in silenzio, finché non raggiunse la porta d’ingresso; girò il pomello d’ottone ed uscì.

La bambina cominciò a correre, lasciandosi Grimmauld Place alle spalle. Correva, correva, non perché stesse scappando o avesse paura, ma perché in quel momento le sembrava l’unica cosa che potesse fare. Aveva lasciato Grimmauld Place, era scappata. Sua sorella non la voleva, e lei se ne sarebbe andata, non importava dove, non aveva una meta, ma non sarebbe più tornata a casa.

Will corse a perdifiato, lasciandosi alle spalle prima Grimmauld Place, poi l’intero quartiere. Alla fine, giunse in un parco, e si fermò in mezzo al verde, a riprendere fiato. Si guardò intorno; tutto il parco era al buio, e gli alberi mandavano delle lunghe e spaventose ombre.

Will cominciò ad avere paura; strinse a sé la bambola Ninfadora, indietreggiando istintivamente.

D’un tratto, udì di nuovo quel fruscio, quello stesso fruscio di due sere prima. La bambina trattenne il fiato, pronta a ritrovarsi di fronte quel lupo dagli occhi gialli.

Invece, al fruscio seguì un rumore secco di tacchi sul marmo e, al posto del lupo, dall’oscurità si materializzò la figura alta e slanciata di una donna.

Will la riconobbe, era la stessa donna che aveva visto in quel ritratto sul muro; aveva gli stessi occhi malvagi e lo stesso sorriso freddo e cattivo.

- Ciao, piccola bastarda…- ghignò la donna.

Mentre diceva questo, accanto a lei apparve Fenrir Greyback, tale e quale l’aveva visto nella fotografia di Arthur Weasley, con la stessa aria famelica e gli stessi occhi gialli.

- Mi hai fatto male, con quel sasso, lo sai?- ringhiò il licantropo.

Will cominciò ad indietreggiare lentamente, respirando con affanno; avrebbe voluto mettersi a correre, ma sentiva le gambe come di piombo.

- Prendila!- ordinò la donna a Greyback.

Il mannaro le volò addosso; Will gridò, mentre la sua bambola finì abbandonata a terra.

 

***

 

Tonks non riusciva a darsi pace; non solo per Remus, ma anche per Will. Si era pentita di averla trattata così male, era conscia di aver esagerato.

Si alzò dal letto, dirigendosi verso la sua stanza; probabilmente a quell’ora dormiva, si disse, ma vederla le avrebbe dato un po’ di sollievo.

Tonks aprì la porta; il letto di Will era vuoto. La ragazza pensò che sua sorella si fosse arrabbiata e che avesse deciso di nascondersi per farle un dispetto. Prese a cercarla per tutta Grimmauld Place; girò tutte le stanze, mentre la sua angoscia cresceva mano a mano che la sua ricerca andava a vuoto.

Alla fine, con il cuore che batteva all’impazzata, Tonks corse al piano di sopra, precipitandosi in camera di suo cugino.

- Sirius!- lo chiamò, spintonandolo perché si svegliasse.- Sirius, svegliati!

- Che c’è?- biascicò il mago con la voce impastata.

- Hai visto Will?

- No…non è in camera sua?

- Oh, Merlino, no…- gemette Tonks.

- Che succede?- Remus fece capolino sulla porta.

- Will è sparita…- fece Tonks.

- Sparita?!

- Non la trovo da nessuna parte…

- Dobbiamo andare a cercarla - Remus prese la mano di Tonks e la condusse verso l’uscita.

Sirius si vestì con un colpo di bacchetta.

- Vengo con voi!

- No, Sirius!- disse Remus.- Ricorda che sei ricercato! Se qualcuno dovesse…

- Nelle vesti di Felpato nessuno mi noterà…- detto questo, Sirius si trasformò in cane.

Tutti e tre uscirono nel buio della notte.

 

***

 

Il fiuto di Felpato era incredibile. Sirius seguì la scia di Will fino ad un parco; Tonks entrò quasi di corsa, e subito qualcosa urtò contro lo stivaletto della ragazza. Ninfadora abbassò lo sguardo; la bambola di sua sorella giaceva abbandonata nell’erba. Poco distante da essa, la ragazza scorse una specie di braccialetto con una medaglietta d’oro.

Tonks li raccolse entrambi, esaminando attentamente la medaglietta. Ricordò improvvisamente che sua madre ne aveva una uguale; le aveva raccontato tante volte che suo padre, Cygnus Black, ne aveva regalata una a ciascuna delle sue figlie per il loro diciassettesimo compleanno.

La ragazza sentì il cuore fare un balzo nel petto e il sangue ghiacciarsi nelle vene.

- Tonks!- Remus la raggiunse.- Tonks, che succede?

La ragazza si voltò a guardarlo, priva di espressione, mormorando una parola a mezza voce.

- Bellatrix.

 

Angolo Autrice: Eccomi qui di nuovo con il settimo capitolo! Va bene, è orrendo, ma purtroppo non ho avuto molto tempo in questo periodo (Sempre la solita scusa…! Nd Voi). Dunque, ho modificato il titolo del precedente capitolo, in quanto mi è stato fatto notare – giustamente – quanto simile fosse alle Winx e quanto banale risultasse. E’ un periodo nero per i titoli, abbiate pazienza…

Dunque, Will è scappata di casa ed è stata rapita…So che Tonks qui è stata parecchio cattiva, ma cercate di capirla, con quello zuccone anche lei perde le staffe, ogni tanto…Comunque, Bellatrix e Greyback hanno portato via Will…che succederà?

In attesa di saperlo, ringrazio le 115 persone che hanno letto, potters_continuous e Tatydanza per aver aggiunto questa storia alle seguite, ilcuginogino per averla aggiunta alle seguite e alle preferite, Nymphadoraa per averla aggiunta alle preferite e per aver recensito, e DracoLikesHamsters, DoraremusLupin, PiccolaStellaSenzaMeta, MoonyPhoenix e v91 per le loro recensioni.

Bene, non mi resta che salutarvi e…ci vediamo al prossimo capitolo!

Ciao!

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Beauty