DAL PRIMO CAPITOLO
"Non ci posso credere!" Strillò lei nel mio orecchio giunte davanti all ingresso.
"Sei scema? Cosa cazzo ti urli?"
"Verranno qui! Verranno qui! Verranno qui!" Cominciò a ripetere saltellando come una pazza davanti a me. Cominciavo a dubitare della sua salute mentale. Lei sbuffò alla vista della mia espressione e mi indicò impaziente un avviso appeso che non avevo notato. Mi avvicinai per capire cosa avesse causato la morte del grillo parlante di Francis.
"Attenzione studenti! Vi informiamo che quest anno avremo degli ospiti davvero molto speciali nella nostra scuola. Questa mattina arriveranno gli One Direction. Vi preghiamo di trattarli con rispetto. Cordiali saluti, la presidenza" lessi ad alta voce, causando un altro urletto di gioia da parte di Fran.
"Cosa diavolo sono questi One cosi?" Chiesi stizzita
********
"I One Direction saranno in classe con noi" annunciò il prof.
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Riuscii a vedere cinque ragazzi in piedi davanti alla cattedra.
Oh...oh. Mi morsi il labbro. Fran aveva ragione.
Erano davvero dei fighi pazzeschi.
*****
"Ciao"
Deglutii a vuoto. Come poteva avere una voce così tremendamente sexy?
"Ciao" risposi indifferente.
"Lily, giusto?"
"Si"
*****
Spero di avervi incuriosito, ciao!

''Lo stringeva a sé, cercando di far aderire ogni parte del suo corpo a quello di lui, cercando di non far fuggire quel mix di emozioni che avevano provato fino a poco prima.
-Luca?-
-Mmm-
Martina si girò fino a poterlo guardare negli occhi -Qual è il punto tre della lista?-
Luca la guardò sorridendo e la baciò sulla fronte, sentendo l'intenso profumo che i suoi capelli emanavano.
-Non posso dirtelo-
Continuò a fissarlo mentre lo vedeva sorridere sornione poi, scattando in piedi, lo mise sotto di sé.
Luca rimase stupito per quella reazione così improvvisa. La guardò inclinando la testa: i capelli lunghi, biondi e spettinati arrivavano a nasconderle il seno e poche altre parti del corpo. Aveva la faccia stravolta e felice, come ogni volta in cui facevano l'amore.
-Ok- disse risoluta
Ok? No, Martina non si sarebbe mai arresa così facilmente. Cosa gli sfuggiva? La vide avvicinarsi pericolosamente alla sua bocca risvegliando la sua reazione.
-Ok, non dirmelo- ripetè -Ma non faremo più sesso-
Questa volta era lei a sorridere vittoriosa.
Ecco cosa gli sfuggiva.
Quanto avrebbe potuto resistere? Poco, pochissimo.
Dannazione.''
***
Questa era Martina, e lui ne era assuefatto.

Ellie Carter, studentessa e giocatrice di pallavolo. Semplice ragazza che non ama l'attenzione e le feste. L'unica persona della quale si fida è la sua migliore amica Chloe.
Brandon Cooper, ragazzo più popolare dell'intero istituto, classico donnaiolo, intelligente e giocatore di basket. L'unica persona di cui si fida è se stesso.
Vicini di casa, lui grande amico del fratello di lei, compagni di classe ma fino ad ora sempre estranei e tra di loro un semplice e continuo litigio. Ma tutto cambierà.

“Io non ho mai baciato un ragazzo, non ho mai tenuto in mano una sigaretta, non so che sapore abbia l’alcool, non ho mai avuto un rapporto… intimo con un ragazzo, non ho mai avuto un fidanzato… Ma che dico? Io non ho mai avuto niente a che fare con i ragazzi!”
“Sei lesbica?” esclamò, sorpreso.
“Che? No!” storse il naso, offesa.
“Scusa!” alzò le mani, in segno di resa.
“Posso aiutarti.”
Faith si voltò di scatto, aggrottando le sopracciglia e si ritrovò la figura di Johnny a sovrastarla, pochi centimetri da lei “C- come?”
“Posso aiutarti: con la lista di esperienze che non hai ancora fatto. Io posso aiutarti a spuntare quei punti. Allora, ci stai?”
“Affare fatto.” Gli allungò la mano.
“Bene.” Sorrise, annuendo e gliela prese, abbassando il viso per baciarla sul dorso. La guardò con quel sorrisetto divertito da sotto le sopracciglia scure, mentre le sue guance diventavano ancora più rosse.
“Ti farò sapere domani come intendo procedere.” Le disse.
Annuì, prima che Johnny le si avvicinasse di nuovo. Abbassò il viso e posò le labbra sulla sua guancia.
“Ci divertiremo, bambolina!” Le sussurrò all’orecchio.
In che guaio si era andata a cacciare?

Ryan, anfibi sfondati e cd dei Sex Pistols e dei Clash buttati disordinatamente nel caos della sua camera, il suo rifugio.
Jennifer, innamorata della voce di Frank Sinatra e di Nina Simone che ascolta stesa nella vasca al centro del suo lussureggiante bagno personale.
Un incontro.
Uno sguardo.
Un bacio.
“Quell’aria da pudica verginella mi faceva impazzire, e il modo che aveva di guardarmi mi divertiva, mi osservava come se fossi un’animale pericoloso dal quale è meglio riguardarsi.”
“Quel ragazzo aveva chiare tendenze bipolari e almeno cinque personalità differenti che si alternavano senza un ordine logico eppure, per un motivo che neanche io riuscivo a spiegarmi, invece che tornarmene a casa rimanevo lì ferma ad osservarlo.”

«Mi guardava imbarazzata,forse anche un tantino sconvolta,ed i suoi occhi avevano preso le sembianze di due “o”.
Ma era trattabile dato che il tizio con cui era quasi andata a letto era il suo professore.
Le sorrisi lasciandola andare a posto.
Non posso negare che una volta che la vidi,il mio sguardo molte volte si posò su di lei,che continuava a guardarmi imbarazzata,spostando il viso ogni qual volta i nostri occhi si incrociassero.
Sarei potuto impazzire grazie a tutte quelle occhiate.»

Questa storia parla di due ragazzi Samantha e Harry .. Lei a 15 anni, Lui 18 .. Sono migliori amici e si conoscono da quando erano bambini condividono tutto insieme quando un giorno inziano ad Odiarsi forse perchè si amano e non voglio ammetterlo? ...

Non vi è mai capitato che la curiosità vi travolge? che non riuscite ad aspettare? a pensare ad altro? ecco.
Non riesco a pensare ad altro che a lei. Ai suoi tatuaggi,alla sua cicatrice. Io voglio sapere,ho bisogno di conoscoerla.
Non riesco a capire perchè,è una frenesia,non riesco a non pensarci. Mi tormenta la testa.
E' un pensiero fisso che scava nel cervello fin quando non troverà una risposta a tutte le domande.
Lei non è come le altre,lei è profonda,lei è sincera,lei ha paura,lei ha un passato alle spalle,lei..lei è viva.
"hai le fossette,posso toccarle? le amo" oh certo che puoi,sei tu.
Con l'indice inizia a sfiorare la mia buca sulla mia guancia.
La guardo,e noto le sue leggere lentiggini.
"hai le lentiggini,posso toccarle? le amo" annuisce,e inizio a toccare con il pollice la sua parte leggermente coloarata.
La mia mano è veramente grande rispetto alla sua faccia.

«Hai pianto?» mi chiede, distraendomi e mettendomi in imbarazzo: evidentemente è palese quello che ho fatto fino ad un minuto fa.
Per qualche secondo mi limito a fissarlo, facendomi consolare dalla sua espressione preoccupata, ma poi scuoto la testa e mento. «No.»
Mentre abbasso lo sguardo, per impedirgli di scorgere altre verità così semplicemente, il silenzio piomba su di noi: io, nella mia testa, lo sto riempendo di tutte le cose che vorrei dire, di tutti i “mi manchi” che vorrei confessare. Chissà lui con cosa lo sta rimpiazzando, dentro di sé.
Posso provare a chiederglielo, però.
Racimolo un po’ di coraggio e torno a guardarlo. «Zayn…»
«Ho bisogno di te», mi interrompe lui tutto d’un fiato, prima che io possa dire qualcos’altro.

Lei è Erin: calma, studiosa e abitudinaria.
Lui è Louis: svogliato, egocentrico, stupido e casinista.
Solo una parete poco spessa divide i loro mondi così diversi...
***
DAL PRIMO CAPITOLO:
“Come sai che l’avrei fatta godere così tanto?” domandò. Sorrisi con strafottenza.
“Perché camera tua confina con la mia e… pare che tu sia… l’amante migliore di tutti i tempi, il ragazzo più dotato che esista, uno che ci sa fare parecchio… cito male forse?” risposi, riportandogli solo alcune delle cazzate più assurde che avevo sentito negli ultimi mesi.
“Invidiosa?” chiese. Io scoppiai a ridere e tornai nel mio appartamento. Neanche qualche minuto dopo Louis tirò un paio di colpi contro la parete facendo rimbombare la mia camera.
“Piantala, porco maniaco!” urlai. Louis rise e continuò a picchiare contro il muro.
“Ora mi toccherà guardare un porno e fare tutto da solo!” disse. Sbuffai.
“Louis Depravato Tomlinson… mi fai schifo!”
***
Se volete sapere cosa succederà alla tranquilla vita di Erin dopo il rumoroso intervento di Louis, entrate e leggete!
Piesse: volevo avvisare che questa storia è a rating ROSSO, non volgare ma comunque ROSSO!

‘‘Mrs Benson ha avuto un incidente, non tornerà almeno fino alla metà dell’anno scolastico, nel frattempo la sostituisco io, sono Mr Malik, Zayn Malik.’’
Non seppe come ma si ritrovò a chiedergli:“Non è un po’ troppo giovane per essere un professore?Voglio dire avrà poco più della nostra età”

Lana ha 17 anni ed è difficile e scontrosa. L'unica cosa che la fa stare bene è il conservatorio, la sua seconda casa.
Kristian ha 20 anni. Un arrogante studente universitario. Bello e stronzo. La loro routine si spezzerà quando si incontreranno nella stessa aula scolastica. L'insegnante e la studentessa, una storia già vista no?...Un patto. Prime volte. Nuove sensanzioni. Una tesi.
Dal prologo:
Era assurdo, quel ragazzo, perché avrà avuto più o meno la mia età si andò a sedere alla cattedra.
Scossi la testa amareggiata. Un moccioso che beveva ancora il latte era stato mandato a insegnarmi la materia più importante della mia sezione.

«Te lo prometto.»
«Cosa?» dissi prima di avvicinare il bicchiere alla mia bocca.
«Te lo prometto. Mi prenderò cura di te e, no, non sarò come tuo padre. El, tu mi hai colpito, sul serio. Avevi paura di me, addirittura, il primo giorno. Le altre no, niente di tutto questo. Nessuno sguardo rubato. Nessun mezzo sorriso. I primi giorni mi sono chiesto come avvicinarti, in tutti i modi. Con le altre, secondo te, avrei scoperto un lato così bello? Come il tuo? Tu sei la ragazza da salvare, quella che io voglio salvare. Voglio prendermi cura di te, davvero.»
«Nessuno si era mai accorto che faccio mezzi sorrisi.» constatai.
Mi aveva guardata. Lo aveva fatto davvero. Studiando bene le mie espressioni.
Ne ero quasi onorata.
«Sei speciale, El.» [...]
Chiusi gli occhi.
Ci avvicinammo ulteriormente, fino ad unire le nostre bocche.
Fu un bacio leggero, dolce.

-sei innamorata Hope?
-no, non mi innamoro mai io Harry, ricordi?
-quindi cosa c'è tra di noi?
-attrazione fisica, sesso chiamalo come vuoi tu ma non è amore.

Francese, la lingua dell'amore. Letteralmente.
«Allora, quando pronunci "Je" non devi far sentire la e.»
«Je»
«Si, ma addolcisci la j»Si avvicina a me, sorridendo pericolosamente.
«Je» Ora è a pochi centimetri dal mio viso, sento le ossa tremare.
«Perfetto» Dico, con la voce bassa, e tremante. Ormai le sue labbra sono accanto all'angolo delle mia bocca, chiudo gli occhi per lasciarmi andare a quel momento così caldo.