" Continui a guardarti intorno confusamente, spaesato e ancora troppo stranito dagli ultimi eventi per capire con esattezza quel che sta accadendo. Cerchi di mettere a fuoco i ricordi, di rammentare gli ultimi avvenimenti, così da comprendere per quale motivo, esattamente, ti ritrovi ancora lì, fra l'immondizia e l'odore fetido di quelle strade.
Eri morto, su questo non vi era alcun dubbio. "
[Una mia piccola rivisitazione personale de Il Corvo, vista da un punto di vista piuttosto "Inusuale."]

Le tue cicatrici sono l'oro e argento che ti rendono unica e preziosa ai miei occhi.

" Tutti quanti la chiamavano “La ribelle”, a causa del suo carattere difficile ed indomabile.
Un tempo ricordava di essersi chiamata Toffee, ma erano trascorsi molti anni da allora."
[La storia di una cavalla ostile ed indomabile, che nasconde dentro ai suoi occhi tanta tristezza ed un passato da dimenticare. Dedicata ad andromaca14, che con un articolo sul suo blog mi ha ispirato questo racconto.]

Dieci haiku, dieci sussurri che disegnano semplici e delicati acquerelli. Dieci suggestioni della natura e delle stagioni. Ringrazio mamie per la gentile revisione.

Questa è la tua soluzione drastica.

Non riesco più a parlarti.
Come non ci riesci nemmeno tu.

- Hilda? Ti prego, Hilda... Parlami. -
Hilda continuò a non fiatare.
La voce di sua sorella risuonava forte e chiara, ma lei si ostinava a non voler parlare; troppo grande era il dolore che si portava dentro e era troppo difficile, per lei, riuscire a guardare negli occhi di Flare senza sentirsi un mostro.
Flare bussò per la terza volta, senza ottenere risposta.
[Storia scritta per la challenge letteraria indetta dalla pagina SAINT SEIYA'S LADIES. Prompt: PARLAMI.]

Continuazione del V Canto: Dopo aver sentito il racconto dei due amanti, Dante sviene. Si riprende quando sente una mano accarezzargli il viso. Inizialmente pensa che sia quella di Virgilio, ma invece è quella di Francesca. Spaventato da nuovi e inattesi sentimenti, Dante allontana bruscamente la dannata, deciso a proseguire al più presto il viaggio verso il Paradiso.

[Hades/Persefone]
Con sommo ritardo arriva la storia che sarebbe dovuta essere pubblicata per l'equinozio di primavera.
Ma tant'è: meglio tardi che mai.
DAL TESTO:
Avrebbe sofferto e sarebbe stato più spietato: il suo dolore sarebbe cresciuto a tal punto senza di lei che il male che da sempre lo alimentava non avrebbe più avuto un limite. Ogni ricordo di Persefone gli avrebbe fatto piangere sangue, ogni dannato ricordo. Non avrebbe più avuto pace. E lui lo sapeva. Gli era stato chiaro nell'istante stesso in cui l'aveva rivista: lei era il suo male peggiore e per un folle gioco del destino era anche l'unica cura.

Un percorso dall'Ade all'Elisio sospeso fra la vita e la morte, il passato, il presente e il futuro, pieno di ostacoli, tradimenti, redenzioni, colpi di scena e colpi bassi. Fino al gran finale.
[Nota: post Hades alternativo a Omega, Next Dimension e Souls of Gold con qualche personaggio inedito e tante vecchie conoscenze]

[Lo Chiamavano Jeeg Robot]
" Nessuno.
E' 'na parola che ho sempre detestato.
Pe' tutti quanti non ero altro che “Er Sor Nessuno”, 'no stronzo quarsiasi che nella vita nun avrebbe mai combinato niente de bono. Magari avevo un quarche talento nascosto, ma a chi importava? In quella merda de quartiere, io nun ero proprio nessuno. "
[ LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT - Un viaggio nella testa di Fabio Cannizzaro, detto Lo Zingaro, il personaggio più affascinante ed emblematico dell'intero film.]

Quando Hades resuscitò le schiere di Athena cadute nella guerra scatenata da Saga, ai Cavalieri d'Argento tornati in vita toccò un compito forse ancora più gravoso di quello dei Cavalieri d'Oro: trovare i Cavalieri di Bronzo e fingersi biechi traditori davanti a loro. Immolarsi e se necessario morire di nuovo, solo per capire se i giovani eroi fossero pronti o meno a sostenere la battaglia più dura della loro vita.
I Cavalieri d'Argento, per amore di Athena, accettarono quell'ignominioso doppio gioco. Meno uno di loro, che il gioco lo fece triplo.
N.B. Chiaramente questa fanfiction prende spunto non dal manga, ma dall'anime.

“Le città di frontiera hanno sempre un’aria randagia. Sembrano non appartenere a nessuno”... come quella donna bella e triste che lì attende il suo destino. Tra le mani ha soltanto un biglietto e una promessa.

Un piccolo regalo di NATALE per le Sorelle Peccatrici e le lettrici tutte...
un capitolo che li vede innamorati, la storia che di poco va avanti, ma che rimane sospesa, come un fiocco di neve, in quel Natale 1788...
Auguri di cuore a tutti voi.
A chi ha l'amore, e a chi ancora lo sogna, e a chi non sogna più.
A chi si sente solo, a chi ha perduto qualcuno, e a chi vorrebbe essere altrove.
A chi la serenità l'ha conquistata con i denti, e a chi ancora non ne può godere.
A chi è felice, e quella felicità se la merita tutta.
Buon natale.
Un abbraccio,
Amantea

L’uomo abbassa di nuovo gli occhi. Ora è come se parlasse tra sé, a voce bassa ed esitante, raccontando una piccola cosa privata e coperta di pudore; un pensiero che si ama tanto ma di cui ci si vergogna persino un po’.
“Adesso... adesso, niente. Adesso vorrei dirti che ti ho aspettata tanto. Adesso vorrei che tu venissi con me."