[lievissimi accenni Matt/Mello] [warning: NO plot]
«Che c'è, ti fa paura?» la canzonò.
«È solo un cadavere. Non può farti niente di male», disse, mentre continuava ad avanzare verso di lei, in modo da costringerla tra le sue gambe, da una parte, e il cadavere dall'altra.
«Già, è un uomo morto e gli uomini morti non possono farti niente di male. Mentre gli uomini vivi, invece...»

Ti piace il freddo? Ti piace la terra? Ti piace il sangue? Probabilmente, quindi fidati, laggiù è un inferno. Molti moriranno, molti rimarranno feriti, quasi tutti verranno dimenticati nel frastuono dei colpi e nel rumore della fanghiglia pestata.
Però forse troverai comunque qualcuno a giocare in un angolo...

Due sicari cercano di sopravvivere a Detroit e alle loro coscienze, perdendosi l'una nell'altro.
Alex si voltò con le mani alzate in segno di resa: «Sto solo eseguendo i miei ordini».
Lei rise sprezzante: «Don Tony ti ha chiesto di farmi fuori?».
«Di tenerti d’occhio» precisò lui.
«Ti ha detto perché?» chiese, tesa.
«Non mi dà spiegazioni e io non le chiedo» anche se quegli ordini erano inusuali e lui in effetti si era incuriosito. Ma aveva lasciato perdere la questione: finché veniva pagato non erano affari suoi «se ti avesse voluta morta sarebbe stato più chiaro in proposito».
Lei sospirò: «E l’avresti fatto?» il suo sguardo si addolcì e Alex vide la vera Irene in quegli occhi verdi. La sua Irene.
Rispose senza alcuna traccia di esitazione nella voce, roca e calda: «No, mija. Lo sai. Anche noi Messicani abbiamo onore, dopotutto».

«Lo vedi che se fai silenzio dentro di te, qualche volta, arrivi a conclusioni intelligenti?»
«Magari stavo solo pensando a come far fuori Tanato in God of War».
Mihael sorrise, anche se aveva ancora gli occhi chiusi e le mani giunte. «No, io non credo».
L’unica conclusione intelligente a cui Matt era arrivato era che, con il tempo, Mihael Keehl aveva imparato a camminare sulle proprie gambe, ed ora Mail Jeevas rappresentava solo il quaranta percento della sua forza.
Rimasero di nuovo in silenzio, non facendo null’altro che lasciarsi coccolare da quella chiara polifonia di voci bianche. All’esterno delle grandi vetrate, la neve aveva ripreso a fioccare.
[Quinta classificata al contest “The crack - The ship - The canon! Get ready!” indetto da missredlights]

Rimasero un’altra mezz’ora in silenzio, a fissare quello schermo parlante, così invadente e rumoroso. Aprirono altre due lattine di birra, e Mello scartò una seconda tavoletta di cioccolata.
Tante volte erano rimasti per ore, assieme nella stessa stanza, senza dirsi una sola parola. Ognuno immerso nei suoi labirintici castelli immaginari, ognuno intento a sbrogliare i propri gomitoli di pensiero.
Spesso, nei primi tempi, se aprivano bocca era per litigare. Poi, crescendo, le cose erano radicalmente cambiate.
Mello ricordava la sua adolescenza, i suoi tredici anni, come il periodo più bello della sua vita. Certo, c’era stata la rivalità con Near, ma c’era anche stata la muta complicità con Matt.

Un regalo per la mia zietta Ally_Lady_Lioncourt in onore del suo compleanno.
Se almeno così posso realizzare i suoi sogni, sarò lieta di farlo u.u
La domanda principale è: cosa mai succederà quando un'aitante e focosa giovane donna si ritrova a lavorare per due attori che non vanno d'accordo su nulla?
Alex, manager di Tom Hiddleston e Richard Madden, è sull'orlo di una crisi di nervi. Quelli che un tempo erano stati due dei suoi attori preferiti adesso rischiano seriamente di farla impazzire.
Fortunatamente però Alex ha un carattere forte, e almeno su un cosa, Richard e Tom sono d'accordo..
DAL TESTO:
"Oh, stai calmo - fece tirandosi su - io non ho mai detto che sei il mio preferito"
"Ah no? E allora chi è tra i due?"
"Nessuno. Non vi sopporto entrambi"
"Non ci credo. Facciamo così allora. Perchè non baci quello di noi due che preferisci?"

Circondata dall'atmosfera natalizia ho visto Mello a Natale. Un Natale in cui il suo passato gli piomba addosso. I suoi demoni bussano alla porta ed entrano impetuosi. Mello contro Mello, a fine battaglia Matt.
§Non è ben definito in questa storia se il loro rapporto sia di amicizia o amore, siete liberi di interpretarlo; in ogni caso un legame c'è§

STORIA PRIMA CLASSIFICATA AL CONTEST "SAN VALENTINO IN ROSSO"
Erano passati duecentotrent’anni da quella notte.
Quella notte di San Valentino in cui lui aveva sentito la parola ti amo. La notte in cui anche lui, Klaus, il vampiro più antico e potente, si era sentito debole.

17/01/12 PESANTEMENTE RI-EDITATA
"Questo è ciò che hanno, questo è ciò che sono. Rovine in fiamme di una relazione che loro stessi stanno uccidendo giorno dopo giorno. Un amore che li consuma come la fiamma consuma una candela accesa. E loro non possono fare altro che guardarsi bruciare."
Song fic basata su "I love the way you lie". Angst, rape, linguaggio scurrile (siete stati avvisati!)

[MattxMello]Questa Fanfic parte dal presupposto che Mello e Matt siano sopravvissuti alla furia di Kira ed inizia qualche anno dopo la fine della trama originale di Death Note.
DALL'ULTIMO CAPITOLO:
Mello lo aveva fissato in silenzio per tutto il tempo e la sua espressione non aveva lasciato trapelare quasi nulla dei suoi sentimenti. Era semplicemente impassibile, insondabile come se fosse stato una statua di marmo. La sua rabbia, però, man mano che ascoltava le parole di Matt, era sbiadita sempre di più per lasciare spazio a quella che per un secondo sembrò essere tristezza.
« E poi sarei io quello isterico? » aveva chiesto a Matt, alzando un sopracciglio.
Matt non sapeva che cosa ribattere; se la situazione non fosse stata così anomala, se non fosse stato così arrabbiato, probabilmente avrebbe riso sentendo quelle parole.
« Sei sul serio uno stupido, Matt. » disse ancora Mello, scivolando più vicino al corpo di Matt che, ancora sconvolto dalla sua stessa sfuriata, se ne accorse a malapena. « Non ti ha mai nemmeno sfiorato l’idea che quel bacio volesse dire qualcosa anche per me? »
Matt alzò lo sguardo e lo fissò, ancora in silenzio. Aveva mai davvero pensato ad un’eventualità del genere? Probabilmente no. Era troppo scontata, e raramente Mello si era rivelato essere così palesemente semplice: solitamente era fin troppo complicato riuscire ad interpretare correttamente i suoi gesti o i suoi pensieri.
« No, vero? » continuò Mello, poi aprì di nuovo la bocca per parlare e in quel momento Matt si slanciò in avanti, verso di lui, e lo baciò senza fermarsi a pensare.