Questa è la storia di una ragazza di 18 anni, alle prese con il penultimo anno di Liceo, con l'amicizia, con i problemi di una qualsiasi adolescente e con una vita che vive sostanzialmente da sola. Jessica è una ragazza stanca, stanca di rimanere incastrata e stanca di farsi prendere in giro dall'amore a cui decide di rinunciare, convinta che non le serva a nulla.
E' la notte di San Lorenzo, tra le stelle cadenti, che conosce per caso un uomo..molto più grande di lei..che le cambierà totalmente la vita.
E' la storia di un amore vero, puro e senza secondi fini.
E' ambientato in un contesto scolastico.
"Questa è una storia mia, scritta anni fa, e già pubblicata qui su EFP..dopo tanto tempo ho deciso di riprenderla e di modificarla in alcuni punti visto che io sono cambiata, il mio stile pure, e per di più era piena zeppa di errori!"
Spero la apprezzerete!

Lei, Celeste Gatto, una ragazza come tante.
Lui, Davide Bello, e già solo il cognome dice tutto.
Loro, una volta amici d'infanzia, ora solo un ragazzo popolare e una ragazza che odiava quest'ultimo.
Lei odia lui, e lui il tormento personale di lei.
Eppure un tempo erano migliori amici, ma nella vita si sa, tutto cambia e si cresce.
Insieme, già... Si cresce insieme e poi?
---------------------------------------------------------------------------
“Non ti ha punto, vero? Ora ci sono io qua..”
Sorrise guardandola cercando di dargli bene o male un po’ di sollievo.
Celeste guardò il ragazzino ancora impaurita, senza staccare le mani dalla sua maglietta di Dragonball, per poi scuotere la testa velocemente in risposta alla domanda di lui.
“La prossima volta che un’ape si avvicina, urla il mio nome, e io sarò subito qui e ti proteggerò sempre.. va bene?"
E a quelle parole la paura di Celeste svanì, perché da quel momento preciso, lei sapeva che se l’avrebbe chiamato lui davvero l’avrebbe protetta come un principe azzurro con la sua principessa.
“Ti voglio bene Davide..”
Sussurrò la bambina sorridendo felice, dando poi un enorme e sonoro bacio sulla guancia del biondo.

Basta tutto questo deve finire! Non ne posso più, non posso vivere con questo squilibrio. Mi ha rapita,stuprata... Ma io non riesco ad odiarlo,non posso farlo! Non lo conoscevo,non sapevo della sua esistenza,mai potevo credere che persona tanto malvagia esistesse. Ora però io chi sono? Cosa sono? In cosa mi ha trasformato? Non sono più quella diciassettenne che pensava solo ad uscire con gli amici,bere e fare festa... Ma ora quella vita da film si è trasformata in un horror!
È tutta colpa sua! Lui mi ha distrutto! Mi ha solo usato! Ha ucciso la mia anima!
Perchè non poteva essere un ragazzo normale? Perché non poteva volermi conoscere come si conoscono un uomo ed una donna? Perché mi ha stuprata? Perchè non riesco ad odiarlo? Perché?!Perché!?
PERCHÉ A ME?!?
Sono Evelyn e soffro della Sindrome di Stoccolma.

La storia si svolge al settimo anno del Golden Trio, segue gli eventi scritti da J.K. Rowling, che rimangono invariati, tranne la morte di Severus Piton.
La guerra è finita, Lord Voldemort è morto, Harry Potter l'ha sconfitto, Severus Piton è inspiegabilmente sopravvissuto all'attacco di Nagini e dopo un periodo di riabilitazione, decide di riprendere ad Hogwarts la sua vecchia cattedra di Pozioni.
Dal primo capitolo:
Il rumore di vetri frantumati la riportò alla realtà, Piton la fissava interdetto, solo allora si accorse, di essere stata lei, a far cadere la boccetta contenente un ingrediente.
Accidenti...
“Granger, sei distratta quest'oggi.”
Come se nessuno se ne fosse accorto!
Urlò la riccia tra se e se, facendo un respiro profondo, per cercare di tornare in se, per quanto le era possibile.
Piton sembrò accorgersi che qualcosa non andava, ma la giovane Grifondoro fece finta di niente, armeggiando con il tappo di una boccetta, che le scivolò di mano, spargendo il liquido argenteo sul banco.
“Forse una bella punizione le rinfrescherà le idee. Questa sera, alle otto in punto nel mio ufficio.”
Hermione annuì, maledicendosi mentalmente per la sua sbadataggine di quella mattina.

Anja lavora in uno dei più maestosi palazzi del 1700: Schönbrunn.
E' un umile serva ma sogna in grande, insieme al suo migliore amico Lukas, stalliere di corte ed unico amico d'infanzia. Tutto sembra tranquillo, nel palazzo, ma l'arrivo imprevisto del Duca di Baviera insieme al fratello, porta ad una serie di eventi che cambieranno la vita dei due ragazzi.

A trent'anni Calliope Thompson ancora non ha trovato il suo posto nel mondo, non ha un sogno da inseguire e non ha mai conosciuto il vero amore. È stanca del solito tran-tran della vita quotidiana, di sentirsi dire da sua madre quando porterà a casa un fidanzato, di limitarsi a fantasticare su un immaginario Mr Darcy, di provare la solita fitta di insoddisfazione ogni mattina.
E se le risposte a tutto questo fossero riunite in una sola persona? Più precisamente nell'affascinante Jared White, donnaiolo forse non così incallito disposto ad aiutarla?
Anche la felicità ha i suoi tempi.

Un college, un professore, un'alunna.
Lui la insegnava a studiare, e lei lo insegnava ad amare.
1O anni di differenza, ma c'e' amore, riusciranno a mostrarci che l'amore non ha ostacoli?

Era giovane, alto, palestrato e moro. Alzò lo sguardo ed accennò un sorriso. - Salve ragazzi, lieto di conoscervi, sono il professor Lendon Wolf. -
Dal capitolo V: In quel momento ci fu silenzio. Bum bum qualcuno stava bussando, era il mio cuore che non cessava di correre all’impazzata. Non ci scostavamo, non distoglievamo lo sguardo, lui semplicemente restava immobile come se avesse preso il mondo tra le mani. Mi guardava con quegli occhi profondi ed io guardavo lui. Sembravamo esserci catapultati in un altro mondo, dove non esisteva nessuno, dove c’eravamo solo io e lui, dove non esistevano ragioni, dove si perdeva praticamente la testa.. dove non si era più coscienti. I respiri diventarono affannati e i cuori battevano all’unisono.. il tempo si fermò e quando riuscii a riprendere coscienza le sue caldi labbra avevano già incontrato le mie.

Dear Amy è la storia d'amore tra una ragazza diciottenne ribelle a anticonformista e un duca prossimo alla mezza età.

Giorgia,una ragazza semplice che vuole realizzare il suo sogno:trovare l'uomo che si dia da fare,un uomo diverso dagli altri da poter cambiare completamente la sua vita.La sua vita?Niente male ma caratterizzata dal fatto che suo padre è disoccupato e che non riesce a trovar lavoro per sfamare lei,la sorella e la mamma.L'amore sarà bastardo con lei ma ne uscirà vincitrice.

Lei: una ragazza dolce e molto testarda.
Lui: un essere sovraumano cattivo e spietato.
––––––––––––
“Quando compirai diciotto anni, ti verrò a prendere.”
“E' una promessa?”
“Si, è una promessa.”

Maddalena,Magdalena,Lena,Madeleine, una donna, molte vite.
La giovane Maddalena ne sa ben poco della vita quando viene deportata ad Aushwitz nell'aprile del 1944.
Sa che chi parte non fa più ritorno, e che c'è morte al di là dei cancelli. Ed è proprio mentre cerca di salvare dalla morte una bambina ebrea che viene vista per la prima volta da Alexander Lehmann, un giovane caporale nazista. Lui la prende con se e ne fa il suo gioco perverso, una bambola vivente. Ma con il passare del tempo Maddalena scopre che Alexander non è solo un uomo a cui piace avere il controllo nel letto e fuori, è tormentato da demoni e, a quanto pare, da una coscienza.
«Spogliati» ordinò, mentre mi scrutava con i suoi grandi occhi azzurri. Si alzò e mi accarezzò il volto.  «sei molto più bella di quanto avessi immaginato.» Avrei voluto scappare, ma sapevo che fuori dalla porta mi aspettava la morte. Era il mio tormento, il mio inferno. Tutti ad Aushwitz ne avevamo uno.

PROLOGO
Ciao, io mi chiamo Noemi, ho 15 anni e vivo a Bolzano. In Trentino Alto Adige. Si, vivo a Bolzano perché mio padre ha trovato lavoro qui. Prima abitavo a Milano. Devo dire che anche se Bolzano è in culo al mondo mi piace. Sono tutti abbastanza socievoli. E' una bella città. Anche Milano era bella, ma ho sempre desiderato uscire da quel caos e andare a vivere in una cittadina più piccola e tranquilla. Beh, ho solo una passione, la danza. Non mi interessa quale, basta che sia danza. Faccio danza da 11 anni

"Sono in molti a pensare che la Storia sia un fedele resoconto su basi sempre più scientifiche di eventi ed avvenimenti umani e la scientificità della Storia può solo dipendere dal metodo con cui viene compiuta la ricognizione in ogni tipo di vestigio, documento, testimonianza. Deve trattarsi di un metodo obiettivo che possa tramandarci, consegnarci la Storia distaccata dalla passione, senza astigmatismi, con orizzonti agli occhi. Ma se la vita è prevalentemente passione come può la storia parlare un linguaggio diverso ai viventi, ai posteri; perché non dovrebbe assumere essa stessa i toni della passione? Può la ricostruzione storica dei fatti prescindere dal dolore e dalla tragicità degli eventi narrati? Vi è in ciò una concezione fatalmente semplicistica che si compendia nella presunzione di una storia totalmente estranea alla sua stessa umanità.
Anche questa è storia."
Ma cosa succede quando l'amore supera le barriere alle quali la società ci sottomette?
Un Ufficiale Tedesco e un'Ebrea Deportata.
Una sola razza:
L'Amore.