Un Sasuke fin troppo noioso e incazzoso,
Un Naruto rompicoglioni ma dolce,
Una convivenza forzata.
Un appartamento per due.
Cosa succede se si unisce un giornalista e un universitario?.
Beh... non vi resta che leggere!
Prima LongFic Sasunaru, spero vi piaccia!
(Rating Arancione a causa di alcune revisioni della storia)

Stiles Stilinski non si sarebbe mai aspettato che la sua amicizia con Cora Hale avrebbe cambiato per sempre la sua vita. D'altra parte, Cora non si sarebbe mai aspettata di diventare amica di Stiles in primo luogo.
La vita di molti sta per subire un "cambio di scenario".
Una storia dove L'incendio degli Hale non ha ucciso nessuno, cose oscure succedono a Beacon Hills mentre ognuno cerca di vivere la propria vita e Stiles finisce per far amicizia con Cora, entra in confidenza con la famiglia Hale e viene a conoscenza del mondo soprannaturale e di importanti informazioni che lo riguardano.

Stiles cerca di parlare con Derek attraverso l'unico altro mezzo che conosce che non riguardi le parole e il linguaggio delle sopracciglia.
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Ogni capitolo è basato su un fake screenshot di chat che ho trovato su Pinterest e salvato perché mi ricordano troppo i personaggi. Così ho deciso di farne una raccolta. I capitoli avranno più o meno nesso tra loro, ma non tutti seguiranno la trama canonica. Sarà più un au in canon. E un pretesto per scrivere su di loro. Il rating potrebbe variare.

“Stiles, smettila.” Lo sgridò sottovoce Scott, pregandolo.
Non permise a se stesso di guardare suo fratello. Ma gli rispose, fissando nell’anima di Derek.
“Qualcuno glielo deve dire. Non è morto con loro, Scott.”
Capì solo il dolore alla schiena, si ritrovò schiacciato sul tavolo di legno, in piedi per miracolo.
Soffiò di dolore, sentendo le schegge bruciate bucargli i fianchi.
Derek, si era liberato dalla stretta dei suoi amici, sbattendolo sul tavolo come se fosse una pezza, mettendogli tutte e due le mani sul collo, facendogli scendere rivoli di sangue, grazie agli artigli.
“Non ti azzardare ad andare avanti.”
Purtroppo lui era un dannato scemo, e l’ira non lo rendeva più intelligente.
A denti stretti, gli afferrò la faccia, per costringerlo ad avvicinarsi di più.
“Non mi fai paura, Derek. E qualcuno deve dirti che sei un emerito coglione a vivere in un ammasso di cenere.”
Sentì distrattamente l’ “Oh Mio Dio.” Di Scott, prima di ricevere un pugno da Derek.
Si spinsero, e lui sputò il sangue per terra. Ma sapeva che non lo aveva colpito con la forza da lupo.
Si arrabbiò ancora di più.
Derek è ancora un alfa, vive a Villa Hale. Stiles è reduce del nogitsune.

[ long; sterek;da un prompt di EdSheeran]
-L'odio non dura per sempre – disse dolcemente Deaton, quasi leggendogli nel pensiero – In un lupo odio e amore convivono costantemente. Soprattutto gli esemplari più orgogliosi sono portati ad odiare il proprio sciamano, lo vedono come una limitazione alla loro indipendenza. Ma, oh, che creature affascinati che sono i lupi! - esclamò, mentre Stiles lo fissava, affascinato sua volta– Anche quando ti odiano, in realtà non possono fare a meno di mostrare lealtà nei tuoi confronti. -
-Quindi l'odio diventa amore? - domandò Stiles, meditabondo, lo sguardo corrucciato fisso su un cespuglio. Quando distolse lo sguardo, spuntò dal nulla un giglio bianco.
Deaton rise, scompigliando i corti capelli castani di Stiles.
-Solo se sei fortunato!-
Stiles!druido Derek!licantropo !soulbound

«Come puoi crederle?! Non puoi fidarti di nessuno Stiles, specialmente di una strega! Guarda che è successo a Derek, guarda che è successo alla nostra famiglia perchè lui si è fidato! Vuoi succeda ancora?!»
Il ragazzo lo guardò e cominciò a piangere.
«Vuoi comunque fidarti anche se questo potrebbe uccidere qualcuno?!»
Il castano riuscì solo a singhiozzare e annuire.
Peter era livido di rabbia e afferrò il colletto di Stiles per dargli una scrollata.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa però il moro scattò verso suo zio ringhiando feroce.
«Lascialo stare!»
«Le credi anche tu?!»
«Credo a Stiles! Smettila di trattarlo così» ringhiò allontanadolo dal ragazzo.
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Stiles apre gli occhi in un letto dell'ospedale di Beacon Hills, sorpreso di trovarsi lì. Non ha idea di come ci sia arrivato né ha il tempo di pensarci dato che il branco si getta su di lui, felice di vederlo sveglio. Il ragazzo si lascia coinvolgere dalla loro gioia, ma le domande hanno bisogno di risposte: chi l'ha portato lì? Come poteva essere vivo? Chi continua ad uccidere innocenti?
Nonostante i pericoli, Stiles ha intenzione di venirne a capo, e, mentre il branco cresce, la verità si fa sempre più vicina e raccapricciante.
|FANART|

Se dopo lo scontro con Pain Naruto si rendesse conto di quanto le persone del villaggio siano false e superficiali?
Se Naruto decidesse di lasciare la foglia per unirsi a Sasuke e l'organizzazione Alba per avere vendetta? Vendetta verso coloro che lo hanno isolato da piccolo e trattato come un mostro, per poi ritrovarsi a venerare sempre quello stesso mostro?
Ma soprattutto se una volta trovato Sasuke si rendesse conto di provare qualcosa per lui che va oltre la semplice amicizia?
I personaggi e gli avvenimenti narrati prima della storia non sono di mia immaginazione, ma bensì di Masashi Kishimoto.
Questa è una fan fiction, gli avvenimenti narrati non sono quindi legati a quelli dell'anime/manga ma sono una mia rivisitazione personale.

Di come Stiles deve risolvere un problema sovrannaturale da solo. O quasi.
Persone scomparse. Nuove amicizie. Nuove alleanze. Stessa Sterek.
Dalla storia:
Stiles si svegliò quella mattina di inizio dicembre perfettamente riposato, i muscoli distesi e i piedi gelati [...] Afferrò il cellulare sulla scrivania per controllare se ci fossero notifiche. Aprì il messaggio di Scott, probabilmente il suo buongiorno come ogni mattina, ma si bloccò al centro della stanza dopo averne letto il contenuto.
(Ore 22:45) Nemeton. SM
Era della sera prima, ed era davvero un messaggio strano. Per questo decise di non rispondere, ma di far partire la telefonata. Telefonata che dopo dieci squilli si interruppe per mancata risposta.
[Sterek]

Ragazzi travolti da eventi troppo più grandi di loro. Cercano di aiutarsi per non sprofondare nel vortice della vita. Sesso, droga, autolesionismo sono solo alcuni dei temi trattati da questa fanfic. Contorta ma romantica, feroce e dolce allo stesso tempo. Forte...ma estremamente reale. Spero vi piaccia.

Kurt, nato e cresciuto a New York, vive solo con la madre, Elisabeth Calhoun, ma dopo che lei muore scopre di essere figlio di Burt Hummel, un meccanico nella cittadina di Lima in Ohio. Costretto a seguire il padre si trova catapultato in una realtà provinciale e bigotta in cui la sua omosessualità non è ben vista e crea motivo di attrito e non accettazione nella sua nuova e detestata famiglia. Un giorno incontra Blaine, un ragazzo ingestibile, spesso protagonista di episodi spiacevoli. Kurt, scoprirà che a Lima, dove la gente non fa altro che parlare, colui che ha più da dire è proprio Blaine, muto selettivo che pur non usando la parola è capace di discorsi che sanno arrivare al cuore.
Tra situazioni tragicomiche Kurt e Blaine si conoscono, stringono amicizia, si innamorano e scoprono che il passato di Lima e di Elisabeth Calhoun e la Banda, i suoi amici di gioventù, è pieno di fatti mai sopiti che influenzeranno il loro presente portando delle conseguenze sull’intera cittadina.

Derek con una mano teneva i manici del borsone e con l’altra si accingeva a chiudere il lungo portellone di metallo, pronto per dare un definitivo addio a quella vita che l’aveva privato di tutto quello che aveva amato e che aveva provato con tutto se stesso a ricreare e difendere.
[…]
«Lo so che ogni cosa qui ti ricorda i tuoi fallimenti ed errori. La famiglia e il branco che hai perso, i continui tradimenti che hai subito ed i sacrifici che hai fatto» articolò con precisione ed attenzione il figlio dello sceriffo con lo stesso dolore e afflizione che Derek aveva provato. «Sarebbe facile e meraviglioso andare in un altro posto e ricominciare. Ma io non sono abbastanza?» per rinunciare e restare. Per provarci.
[…]
Derek si sentì tirare un lembo dei suoi jeans della gamba sinistra, da una forza leggera e delicata, e si voltò confuso nell’immediato, incontrando degli occhi giganti dell’ambra più pura e spensierata; innocente. «Signore, sai dov’è la mia mamma?» domandò la piccola creatura con voce minuta ma squillante, educata e pulita.
«Stiles?» se Scott avesse sofferto ancora di attacchi d’asma, in quell’occasione un inalatore non sarebbe bastato.

Londra, tre anni dopo.
Draco Malfoy vive nella Londra Babbana per scappare dal suo passato e dai suoi fantasmi.
Harry Potter lo guarda dall'altro lato della strada, chiedendosi se sia il caso di avvicinarsi.
"Draco cominciò lentamente a togliergli la camicia.
- Dovresti essere un fantasma, Potter.
- Che vuol dire che dovrei essere un fantasma, Draco?
- Che non dovrei riuscire a toccarti, Harry.
La camicia cadde ai loro piedi.
- Mi stai toccando, Draco?
Harry lo guardò e Draco si sentì affogare."

AVVERTENZE:
- Coppia dominante Drarry (Draco x Harry)
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L'uomo col serpente ha rapito Harry ancora una volta.
Draco è in coma ed Hermione, Ron, Ginny e Theodore sono molto preoccupati per l'avvenire che si preannuncia.
Per vincere, risvegliare Draco e riportare Harry a casa, dovranno giocare bene le loro ultime carte.
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Dal secondo capitolo:
Harry Potter non sarebbe più esistito e i suoi amici non sarebbero riusciti a trovarlo, ovunque egli era stato portato.
Non c’erano riusciti in tre anni.
Solo Draco lo aveva trovato ma in quel momento…
Come stava Draco in quel momento?
Era vivo? Era morto?
Lo aveva visto cadere a terra senza vita e senza più rialzarsi.
“D-draco…” singhiozzò, stringendo le mani a pugni.
Dentro di lui si creò un grande vuoto e sentì il cuore battere per l’ultima volta.
Senza Draco Malfoy, Harry Potter sarebbe morto.

Future!fic, ambientata dopo il finale della prima stagione dell'anime.
***
“Sei stato grande oggi, Kacchan!” Si complimenta. Un sorriso raggiante gli distende le labbra e gli occhi gli brillano di una sincera ammirazione.
“Ti sei comportato da vero eroe!”
Per un secondo, Katsuki è quasi spiazzato da quel complimento inaspettato e la sua prima reazione sarebbe quella di abbassare lo sguardo da quello entusiasta dell’amico.
E quasi gli sale alla bocca un complimento di rimando, accennando a quando Deku è tornato indietro per lui, per portarselo appresso.
Ma finito quel momento di debolezza, torna la strafottente arroganza che lo distingue a dipingerglisi sul suo viso.
Increspa le labbra in un sorriso compiaciuto mentre torna ad osservare il soffitto sopra di lui.
“Certo che lo sono stato, sono il migliore dopotutto!”

Due ragazzi, tanto diversi per provenienza, quanto simili per esperienze. tra le mura di un collegio inglese i due sembrano odiarsi, ma una ricerca nella quale si troveranno a condividere tempo e idee li aiuterà ad avvicinarsi.