Dodici giorni.
Dodici lunghissimi giorni di silenzio assoluto, impostogli dai medici dopo l'operazione.
Non poteva parlare, ridere, nemmeno sussurrare.
Ma ciò che più lo irritava - e spaventava - era il divieto assoluto di cantare

Margot è.
Margot è quella ragazza con una madre troppo occupata per starla accanto e un padre troppo lontano.
Margot non sorride mai e non parla mai, Margot non rivolge la parola a se stessa da troppo tempo e non sa quello che vuole.
Margot vuole vivere, non sopravvivere.

The Game.
Dove: New Orleans, residenza del signor Timberlake.
Quando: una sera d'estate, più precisamente in agosto, anni '20.
Partecipanti: Caroline Rose Redgrove, Justin Randall Timberlake.
Regole: non esistono regole.
Che il gioco abbia inizio.

Louis e Harumi.

Niall e Amaranta.

Una psicosi d'amore. Zayn e Amber.

Larry, finalmente Larry

Le nostre mani si lasciano con troppa fatica. Adesso mi sento vuota. Un vento impetuoso soffia su entrambi, isolando i nostri corpi. Come posso essermi resa conto solo quest'estate di amarlo?

Vi siete mai domandati se qualche entità vive nella vostra casa?
Vi siete mai domandati se il vostro vero amore è invisibile?
Vi siete mai domandati se sarà proprio il vostro vero amore a farvi impazzire?
Bhe, anche io principalmente non lo facevo, ma vi dirò una cosa:
Dovreste farlo.

-Bene, vediamo che cosa nascondi sotto questi vestiti da quattro soldi-. Dice e sorride maliziosamente.
Mi abbassa il pantaloncino mi guarda negli occhi.
–Pizzo nero, mi piace-. Dice e poi inizia a massaggiarmi la mia intimità da sopra le mutande.

D’un tratto sbattei contro qualcosa di caldo e quasi caddi, ma quel qualcosa, o meglio qualcuno, mi trattenne. Dallo spavento avevo chiuso gli occhi, gli riaprii e mi ritrovai faccia a faccia con il ragazzo sconosciuto. Mi staccai bruscamente da lui e mi piegai a raccogliere le mie cose, che erano cadute nello scontro.
«I’m so sorry!» disse il ragazzo piegandosi a sua volta per aiutarmi.
Quindi era pure straniero, perfetto. Adesso come potevo insultarlo ben bene?

Una rosa bianca, simbolo della purezza. Dentro questa stanza è quasi un insulto.
...
Come potete leggere in questa piccola opera non ci sono nè nomi nè descrizioni, queste le lascio mettere al vostro cuore. Essa va letta, diciamo, letta un pò tra le righe perchè ciò che è essenziale sono i sentimenti.

Angeline. Non fatevi ingannare dal suo nome, perché lei non è un angelo. No. Angeline è una prostituta.
Zayn. Lui sì che è un angelo, ma quando un angelo incontra un diavolo cosa succede?
E Louis, l'affascinante, sexy e bastardissimo Louis, che ruolo avrà in tutto questo?
Dal terzo capitolo:
-Ti piace, non è vero?- la sua sembrò più un'accusa, infatti Louis si alzò e indossò le mutande, ma non rispose, poi si mise sotto le coperte e si addormentò. Angeline sapeva che era un sì. Sapeva che Louis provava un'attrazione per Zayn e che forse, se si fossero conosciuti meglio, nel tempo sarebbe diventato qualcosa di più. Ovviamente, lei non lo avrebbe permesso.
[ZOUIS, what else?]

"Adesso che ci pensava: il piano era studiato nei minimi particolari un cazzo!
Il ragazzo entrò nella stanza "Ok, potevi anche dirmelo se volevi fare una visita nel mio letto, così mi trovavi pronto, ma...".
Cheyenne lo interruppe "Senti, non è come credi. Io non sono una ladra! E' solo che..." si morse un labbro. Forse era meglio se gli diceva di essere una ladra, anzichè la verità, ovvero che lei era entrata in casa loro per prendere le loro mutande.
"Non chiamerai la polizia, vero?".
Tom si mise a ridere "Chiamare la polizia? E perchè dovrei? Quando ci si trova una bella ragazza in camera non si chiamano gli sbirri...devo dire che mi hai fatto una gran bella sorpresa" le si avvicinò e con una mano sfiorò il suo braccio "Allora hai preso in considerazione la proposta di oggi..." mormorò rauco e sensuale.
Cheyenne sentì un brivido percorrerle la schiena. Ok, le sue ovaie erano sul punto di scoppiare ad un semplice, solo tocco, cattivo segno."

"Alzò la testolina con gli occhi lucidi che preannunciavano lo scendere di goccioloni.
davanti a sè vide un grosso e massicio tronco rugoso che affondava le proprie radici nel terreno. I suoi rami erano ricoperti da meravigliosi fiori bianchi leggermente rosati che perdevano pian piano i loro petali, che lentamente andavano a posarsi al suolo in un'elegante danza formando un candido tappeto."
"...poi la sua attenzione venne catturata da una donna dal viso bianco, le guance rosee e le labbra scarlatte. I suoi capelli neri e lucenti erano raccolti com meticolosità e tenuti fermi con eleganti fermagli di perle.
Indossava un prezioso kimono di lino verde, riccamente ricamato con motivi floreali.
Si sventolava con il suo ventaglio di seta con fare elegante. Sembrava una bambola di porcellana."
"Non è per una geisha desiderare.
Non è per una geisha provare sentimenti.
La geisha è un'artista del mondo che fluttua.
Danza.
Canta.
Vi intrattiene.
Tutto quello che volete.
Il resto è ombra.
Il resto è segreto."
(tratto da Memorie di una geisha)