Sofia soffre di disturbi ossessivo-compulsivi: prima di uscire apre e chiude la porta due volte, sistema le penne in ordine di lunghezza e quando esce da una stanza accende la luce per tre volte. Leonardo esce dalla sua stanza tutte le notti e in bagno si procura un taglio sulla coscia sinistra. A Stefan hanno distrutto il motorino fuori da scuola perché è nato rumeno, ma non ha avuto il coraggio di dirlo a suo padre. Andrea indossa sempre abiti pesanti per nascondere a sua madre i lividi che gli procurano alla ricreazione tre ragazzi di quinta che lo picchiano nei bagni urlandogli “brutto finocchio” solo perché la sua è una bellezza efebica. Gabriele è nato con una gamba più corta dell’altra ed è costretto ad andare in giro con le stampelle e una scarpa speciale. Ginevra è ossessiona dall’idea di morire.
Si incontrano alla comunità messa su da Sergio, che pensa che per aiutare i casi difficili non servano preti e psicologi, ma solo “compagnia, risate e rock and roll”.
- Tu mi piaci. E non ti farò del male. -
- Anche tu...però chiudi anche questo bottone. -
Momentaneamente sospesa. Prossima revisione.

"Le stelle non c’erano... peccato... forse sarei stato io a deriderle una volta tanto...
L’unico rumore che si udiva era quello della pioggia battente sul vetro ed i nostri respiri lenti che si accompagnavano ad essa."
Ecco un piccolo racconto, sulla relazione tra uno schiavo ed il suo padrone, da me completamente inventato, mi auguro vi piaccia e non lo troviate troppo scontato o sdolcinato.

Aspettati qualunque cosa, da parte sua. Aspettati sentimenti irrazionali. Aspettati che non voglia più lasciare la tua mano.
Nessuno mi aveva mai detto: aspettati di non voler più lasciare la sua mano.
Nessuno mi aveva avvertito.

Michael ama giocare con le stelle: le osserva, traccia i loro contorni e poi aiuta Andy ad orientarsi e a trovare se stesso.
Vivono in un mondo tutto loro, come se appartenessero ad una costellazione fatta di due sole stelle.
E quando all'improvviso una delle due stelle muore, l'altra diventa una stella perduta, che continua a vagare nell'universo alla ricerca di qualche motivo per continuare a splendere.
Questa introduzione ha partecipato e vinto il contest " La trama di una storia." di DearJulietefp

"E se io vivessi inerme una vita che è solo una morte che dura anni? E se io fossi prigioniera in un corpo libero, che non risponde ai miei comandi? Devo essere contenta di essere viva? Perché ogni giorno per me è una morte, e nessuno lo capisce?"

Quando si è ragazzini e si hanno sogni da rincorrere e desideri da realizzare non si può far altro che prendere al volo l’occasione e rimboccarsi le maniche per renderli reali.
Ma quando c’è di mezzo l’amore allora è tutta un’altra storia!

- "Il Destino.
Per quanto fosse un concetto che lo affascinava, se gli avessero chiesto se ci credesse davvero, la sua risposta sarebbe stata un secco e deciso 'Non diciamo cazzate.'" -

In quel momento seppi che mi sarei arreso per sempre alla sua volontà, che l’avrei fatto entrare perché lui mi conducesse in Paradiso. Volevo che quell’amore mi accecasse, mi togliesse le forze, mi piegasse in ginocchio, perché solo così avrei saputo che era autentico, che ero vivo.
Era Maxim, ed era mio ed io ero suo.
Non chiedevo altro. Solo di annegare dolcemente, piano piano, in questa certezza.

Quando uscì dall’edificio sospirò profondamente, tirò fuori dallo zaino l’mp3, si infilò le grandi cuffie argento e blu e ascoltando i suoi adorati Three Days Grace e, proprio quando si stava per incamminare verso casa lo vide ancora, solo che questa volta insieme a lui ce n’erano altri due. Sgranò gli occhi, non riusciva a muoversi, era paralizzato dal terrore. Lo stavano fissando, non c’era nessuno per quella via, quindi era ovvio che stessero fissando lui, pertanto non poteva chiedere aiuto a nessuno. Aveva ormai imparato che anche se scappava gli sarebbero corsi dietro, agire d’istinto era l’unica cosa che non doveva mai fare quando aveva paura, ed il suo istinto diceva “corri bello e porta a casa la pelle!” pensandoci bene.. è sensato, ma lui invece decise di improvvisarsi stupido e gli camminò incontro.
[...]
Hearth continuava a guardare negli occhi uno dei lupi, quello bianco, sembrava essere quello più imponente, stava davanti agli altri due che non osavano passargli avanti neanche per sbaglio. Si seguivano con gli occhi il Bianco ed Hearth, ogni passo che egli faceva, il lupo non lo perdeva d’occhio.

Harry scoppia a ridere e gli sfila il cappello arruffandogli i capelli.
- Ciao DougieDougie.
E le sue mani indugiano un po' sulla guancia mentre fissa gli occhi del più piccolo sullo specchio.

HarryXDougie
- Oh no, figuriamoci. Ti levi la maglia per lanciarla a qualche gallina arrapata tra le fans, te a fai tutta a petto nudo dal palco all’albergo e non è colpa tua. Febbre cattiva che è venuta a cercare proprio te –
Another one *^*
Recensioni sempre ben gradite u.u

- No, no aspetta – si lamentava quello, che sapeva benissimo che se solo non avesse trovato una buona motivazione, sarebbe stato violentato nel mezzo della strada – Siamo in pubblico, porca miseria -
- e allora?
Altra fanfic su una delle mie coppie preferite
Una piccola recensione è sempre gradita, positiva o negativa che sia *-*

Terrence vive per i videogiochi e per lui essere gay non è assolutamente un problema.
Kim è alto, biondo, ama truccarsi, ama le sue unghie, ama mordere Terrence e giocare un po' con lui in modo alternativo.
Tutto è in equilibrio finché non arriva Chase ed il suo profumo di mare a metterli davanti alla verità.
[Linguaggio volgare, slash/yaoi, rating rosso a motivo] [Dal capitolo 14:]
«Lavoro in un gay bar, Miele.» Kim gli aveva sorriso. Non era strafottente o divertito come al solito, sembrava quasi amaro.
«Anche se la gente per strada finge di non vedermi, ho dei favori in sospeso con diverse persone.»
Si era rialzato, sistemandosi i capelli e guardandolo di sbieco.
«Compreso quel bastardo, ora. E’ fortunato, sono di ottimo umore.»

Deviando dal suo percorso, Matt decise di spegnere l'interruttore della stanza dell'amico per permettergli di riposare meglio, così, con cautela, aprì un po' di più la porta e insinuò il braccio sinistro per raggiungere l'interruttore sulla parete; ma per compiere quel gesto fu costretto ad allungare la schiena fino a far arrivare la testa oltre la porta. Girò il capo per assicurarsi che l'altro stesse dormendo e ciò che vide lo colpì profondamente.