Combattere contro i giganti e vedere i propri compagni essere divorati vivi procura uno stress emotivo davvero elevato. Nessuno dei soldati del corpo di ricerca riesce più a dormire serenamente e questo vale anche per Levi, che negli ultimi tempi non fa altro che svegliarsi nel cuore della notte, urlando a causa dell'ennesimo incubo che lo tormenta. Soffre di attacchi di panico dovuti ai rimorsi che prova nei confronti della sua squadra che è stata annientata senza pietà dal Gigante Femmina. Se soltanto fosse arrivato prima sarebbe riuscito a salvarli, è questo il pensiero constante che si annida nella sua mente.
Non si rende conto, però, che non sta facendo altro che chiudersi ancora di più nel suo guscio, allontanando bruscamente le persone che vorrebbero aiutarlo. La depressione che si prende gioco di lui non fa altro che peggiorare e ciò lo ha portato persino a farsi del male fisico.
Ha iniziato a dubitare nelle ali che dovevano condurlo verso la libertà, non fanno altro che sacrificare dei soldati che credevano in esse e nel futuro delle mura.
Riuscirà Levi ad uscire dall'oscurità che lo sta imprigionando? Si aggrapperà a quella mano inondata di luce tesa verso di lui?

“Dimmi, Erwin... tu le senti?”
“Cosa?”
“Le voci.” sussurrò. “Le voci dei nostri compagni, le loro urla di terrore prima che venissero divorati da quei dannati giganti... Erwin, dimmi...” una lacrima sfuggì al suo controllo. “...tu le senti ancora le loro voci?”
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ATTENZIONE: La lettura è sconsigliata per coloro che non hanno visto la seconda parte della terza stagione dell'anime in quanto potrebbe contenere degli spoiler.

[ATTENZIONE: questa storia è ispirata ed ambientata nel finale del film "Fairy Tail - Dragon Cry".]
Natsu si sente in colpa per essere arrivato a fare del male a Lucy nonostante si trovasse sotto l'effetto di un incantesimo...
“Lucy... io sono un mostro, non hai la minima idea di cosa si nasconda dentro di me!” quasi urlò vicino alla disperazione.
“A me non importa, Natsu!” questa volta ad alzare la voce fu Lucy che scoppiò a piangere all'improvviso. Lei sapeva chi fosse davvero quel ragazzo e non era affatto un mostro, anzi. “Non mi importa cosa si nasconde dentro di te, se sei un umano, un demone oppure un drago...!” gli urlò contro mentre Natsu la osservò con le sopracciglia aggrottate, non avendo il coraggio di replicare. “Tu sei Natsu! Il mio adorato Natsu!"
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