Non avrei mai pensato che potessi cambiare la mia opinione riguardo al sesso.
È sicuramente una delle cose più piacevoli che abbia mai provato ma... È anche altrettanto imbarazzante.
Per quello non sono mai stato il tipo da... Una scopata e via.

[Cast Lo Hobbit]Mancava ancora qualche ora al nostro ritorno sul set e la scena che dovevamo girare proprio non riusciva a entrarmi in testa.
L’avevo letta e recitata di fronte allo specchio - cercando anche di fare lo sguardo burbero di Thorin - non sapevo più quante volte ma niente, non riuscivo a trovarmi veramente convincente.
Fu per quello che mi azzardai a chiedere aiuto al mio compagno e amico e...
Non sapevo neanche io come descriverlo dato il rapporto che intercorreva attualmente tra noi.
Amante?
Non per me.
Insomma... Viste le cose da un’occhio esterno ero io quello da chiamare propriamente amante dato che il mio collega era padre e soprattutto marito!

[Cast Lo Hobbit]“ A-ah...”, gemette ancora, con forza senza neanche riuscire a trattenersi.
“ Chiudi. Quella. Fottuta. Bocca!”, esclamò Aidan rosso in volto per lo sforzo, alzando lo sguardo verso il viso altrettanto arrossato di Richard.
“ S-scusa...”, ansimò l’uomo, mortificato ed imbarazzato al tempo stesso, appoggiandosi completamente alla porta come per tenerla chiusa con il suo peso.

[Bagginshield] [AU] Se solo fosse riuscito a dimenticare lo sguardo ferito e deluso di Thorin quando aveva appreso che l’Archepietra si trovava nelle mani del ‘nemico’ a causa sua - insieme alla rabbia e alle minacce di buttarlo giù sulle rocce -, sarebbe anche riuscito a dirgli che se poteva sedersi su quel trono, e farsi chiamare per davvero Re Sotto la Montagna, era solo ed esclusivamente merito suo - e non era neanche una novità, visto che l’aveva salvato più volte durante quell’avventura.

[Bagginshield] Rischiava le mani per terra, raccogliendo solo fango ed erba, alla ricerca di un appiglio.
Non stava cadendo - non davvero almeno -, ma sentiva il suo corpo perdersi in preda alle vertigini ed al piacere ogni volta che la lingua del suo amante si spingeva oltre la sua apertura.

[Bagginshield | Bilbo Baggins/Thorin Scudodiquercia]
- Aahh... S-stretto. - pigolò Baggins venendo inondato dal calore del corpo del Re dei nani.
Aveva sul volto un'espressione buffa, a metà tra il piacere - le gote arrossate e il lieve sudore sulla sua fronte ne erano un evidente segno - e il timore.
Non sentiva Thorin reagire e questo lo preoccupava non poco.
Si azzardò a spingersi più a fondo in quel piccolo ma per i suoi standard - era uno hobbit del resto - possente corpo.

[Legolas/Bard]
«E’ questa la parte che mi piace del gioco.» Rispose eccitato, ritornando poi a lambirgli le labbra, mentre quello trafficava con la sua casacca per togliergliela.

«Dannata pioggia»
Pol era irritato. Non si aspettava certo quel tempaccio quando era uscito di casa quel pomeriggio. Già si pregustava la sua serata, all’insegna di alcol e divertimento. Erano tutti in motorino e la pioggia ora rendeva impossibile spostarsi.
Era troppo fitta, e la mancanza di luce certo non aiutava.
Di fianco a lui, il suo amico Andrea stava letteralmente tremando. Nonostante fosse estate, essere bagnati fino al collo non era per niente piacevole.
«Dai, andiamo!» Andrea guardò Pol corrucciato.
«Dove vorresti andare? Non so se hai notato che sta piovendo?»
Pol rise.
«Ho notato, carissimo, ma se stiamo qui ti congelerai. Andiamo a cercare un riparo e vediamo se riusciamo ad asciugarci un po’»
Scritta per il p0rnfest con prompt -> M/M, E' sera, diluvia, e i due protagonisti si rifugiano in chiesa, per non farsi scoprire dal parroco si nascondono nel confessionale

Quando un servizio fotografico si può trasformare in un gioco erotico.
Quando la mente del fotografo porta lui e il suo modello a sperimentare situazioni molto particolari.
Quando dell'intimo femminile sta meglio ad un ragazzo che a una donna.
Adrien si stava perdendo in tutte quelle emozioni, in quei momenti. Avvertiva il flusso del sangue convergere nel basso ventre, i battiti del suo cuore accelerare.
I suoi sensi erano acuiti dall’eccitazione, dalle parole che Marcus gli sussurrava nelle orecchie.
E poi c’erano quelle mani, che non la smettevano di esplorarlo di toccarlo, di insinuarsi fra la biancheria che aveva indosso.
Sentì le guance andare a fuoco a quel pensiero.
Non aveva idea di come lo avesse convinto a fare una cosa del genere, e non solo per quel servizio fotografico, per quegli scatti che ad un certo punto non avevano più nulla di casto, ma anche per i loro incontri successivi.

"Katniss, dovremmo parlare di quello che è successo-"
"Non voglio parlare," gemette, esasperata. "Sono stufa di farlo. Non faccio altro che parlare con te, Effie, Peeta, Caesar, ognuno di voi, di questi stupidi Giochi. E se non riguarda gli Hunger Games, allora riguarda qualcos'altro che non mi interessa!"

Loki era lì e non c’era nient’altro. Gli sembrava di essere tornato indietro, a quando gli sussurrava parole sconce contro l’orecchio mentre lo stringeva tra le cosce e lo chiamava fratello.

"Haymitch."
Il mentore non si volse, e non aprì nemmeno la porta, in attesa di altre parole.
"Non dire niente."
Sospirò. Con un filo di voce le promise,
"Non una parola, dolcezza."

Si sarebbe aspettato insulti, uno scontro fisico e verbale, ma mai poteva immaginare che l’altro scattasse in avanti e gli afferrasse il labbro inferiore tra i denti, socchiudendo gli occhi e prendendo poi a divorargli la bocca.

"Non avevo mai toccato un altro uomo, non avevo mai neanche minimante desiderato far scorrere le mie mani su una pelle maschile. Baciare una bocca virile o addirittura infilare una mano in un altro paio di boxer. Ma Tom era un’eccezione. Era una perversa eccezione a tutto."
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[Sequel di “Making my imagination run wild” e “Undisclosed Desires “]

"Avrei voluto gettarmi una secchiata di acqua gelida direttamente addosso, ma non potevo. Non volevo che si accorgesse di me. Volevo udirlo ancora, volevo sentire ancora i suoi gemiti risuonarmi nelle orecchie. Mi ritrovai poggiato al muro quando Tom gemette ancora, e mi lasciai scivolare contro il pavimento. Il freddo delle mattonelle mi diede un lieve sollievo, sebbene necessitavo di altro. Necessitavo di lui."
[Spin-off di “Making my imagination run wild”]