E così da un giorno all'altro lui era sparito...
Nessun biglietto, nessun saluto.

Seduto sul trono, vestito solo con una tunica bianca rossa e blu, a piedi nudi e con una corona d'alloro sulla testa, Francis Bonnefoy guardava Inghilterra.
Dall'alto al basso.
Con superiorità e freddezza.

Raccolta di 106 drabble per festeggiare il 106esimo anniversario dell'Entente Cordiale.

Arthur mi aveva detto che ero stato uno stupido, un codardo a comportarmi così...
Forse aveva ragione.
Ma se mi fossi ribellato la situazione sarebbe solo peggiorata.
Mi sentii sbattere violentemente su quel letto troppo scomodo per dei piaceri come l'amore.
Germania mi stava distruggendo.
Mangiava a poco a poco le mie carni, i miei territori.
Graffiava la mia pelle, uccideva sempre più francesi.
Quando sarebbe finita quella tortura?

- Apri quelle cazzo di gambe, Francia! -
Francis ridacchiò.
- Sai che suona quasi come una minaccia, mon Angleterre? -

Era il sapore della sua pelle o del vino che gli aveva fatto cadere sul corpo, senza premura, nonostante si trattasse di uno dei migliori vini di Francia?
Francis non lo sapeva.
Non l'avrebbe mai saputo.
Troppo ubriaco.
Non di vino, ma d'Amour.

- Arthùr... Aspettami. Ti accompagno a casa. - aveva gridato Francis, rincorrendo l'inglese.
- Lasciami perdere. -
- Dai, chéri... Lascialo stare è solo un ragazzino. -

Quello stupido gioco non gli piaceva, anche se, quando Francis lo aveva proposto, era sembrato quasi un modo gentile di riconoscere in Shakespeare uno dei più bravi esponenti dell'amore.

Era come guardarsi allo specchio.
Gli stessi lineamenti.
Lo stesso sorriso.
Lo stesso colore di capelli.
E anche la voce, se solo Matt avesse imparato a parlare e non a sussurrare, sarebbe stata uguale.

Sfiorò il freddo vetro della finestra della sua stanza.
Fuori era notte fonda.
...
Si rigirò tra le lenzuola di seta nera del suo letto.
Si era svegliato di soprassalto, nel cuore della notte.

Il Canada non era la Francia, lo sapeva fin troppo bene.
Ma allora perché quando guardava quel bambino provava una gioia immensa e sentiva quel calore che solo quando entrava a casa sua poteva provare?

Com'è difficile cercare di dimenticarti, mon Angleterre...

1. L' Eroe, la Femme Fatale e il Nodo alla Cravatta
Alfred continuava a guardare lo specchio cercando di capire come potesse riuscire a fare un nodo decente alla sua cravatta.
L'americano non era solito portarne - preferiva di gran lunga indossare t-shirt alle camicie - ma quella sera non avrebbe potuto farne a meno.
Aveva un appuntamento.
Un appuntamento romantico, per la precisione.
[AmericaxFem!France]
2. Je ne vois que vous dans ces eaux, ma Jeanne
Come si può riuscire a vedere il colore del grano in una distesa d'acqua?
Se lo chiedeva spesso Francis.
Se lo chiedeva sempre, in realtà.
Quando osservava l'incresparsi di piccole onde sulle acque della Senna.
Poteva davvero scorgere i suoi capelli dorati in quell'azzurro manto?
[FrancexJeanne D'Arc]
3. La stupidità umana non permette all'uomo comune di cogliere la bellezza di una Rosa
Un regalo di quella stupidissima e romantica rana francese.
Gli regalava sempre delle rose rosse quell'idiota!
E lui tutte le volte gli ripeteva che non le voleva.
Non gli piacevano.
E poi avevano un odore troppo forte per i suoi gusti sofisticati.
[FrancexUk]
4. Voglia di Fragole
Poteva rimanere ore in quella scomodissima posizione, ad ammirare quelle due meraviglie.
Viste in quel modo sembravano così innocenti.
Ma lui sapeva bene che entrambe - specie tra le sue braccia - rivelavano la loro vera natura.
[France+Uk+BelgioxUngheria]
5. La migliore delle Droghe
E mentre aspettava, si sarebbe consolato in quel modo.
Come un drogato, che non poteva fare a meno della sua dose giornaliera.
Non poteva fare a meno del sesso.
Nè di Arthur.
[UkxFrancexAmerica]

- Sono il principe del sesso! E dovrai baciarmi per questo, chéri! -
Arthur sbuffò, maledicendolo.
- Sei solo una stupida rana! Altro che Principe! -

- Excusez moi. - un uomo dai lunghi capelli biondi, ansante, gli era corso incontro.
Lo guardò da capo a piedi.
"Che abbigliamento assurdo." pensò.
- Ti sono cadute queste chéri. E' da prima che ti rincorro, ma hai il passo veloce. -