Quello che Hiruma provava per Gen Takekura era solo amore.
Puro e crudo.
Avido ed egoista.
Tanto brutale da distruggere il cuore...

Una destinazione...
O un ritorno?
Cos'era veramente quello?
Stava tornando in Giappone...
Dopo tutto quel tempo.

Fin dalla prima volta che aveva ammirato la sua forza devastante, Reiji Maruko, si era reso conto che per poter battere il Teikoku avrebbe avuto bisogno di lui.
La forza era l'unico mezzo per poter raggiungere il suo traguardo.
- Vorresti espugnare la vetta, il massimo della forza? - chiese tenendo le mani nelle tasche dell'elegante divisa dell'Hakushu, guardando con un leggero ghigno il colosso che aveva di fronte a sé.
Rikiya Gaou girò il viso verso Reiji e, in tutta risposta, si limitò a ghignare, esaltato da quella insolita proposta.
- Ti insegnerò a giocare a football americano.
Schiacceremo chiunque ci si pari davanti e saremo la squadra più forte del Giappone! -

Shien sapeva che nessuno avrebbe mai potuto ammirare il sorriso di Tetsuma.
Per questo si riteneva un uomo dannatamente fortunato...

Era ovvio che prima o poi sarebbe accaduto, per questo Shien non si stupì più di tanto nel risvegliarsi completamente nudo accanto a Jou Tetsuma, amico d'infanzia e compagno di squadra nei Seibu Wild Gunmen.

Avrebbe voluto farlo voltare, guardarlo negli occhi.
Baciarlo se possibile.
Ma Hiruma gli negava, ostinato, ogni attenzione.

- Kurita e il tuo fottuto kick tee ti stanno ancora aspettando. - disse cercando di apparire tranquillo.
Gen si fermò proprio sulla porta e si voltò a fissare il biondo.
"Anche tu, non è vero?" pensò, senza avere il coraggio di pronunciare realmente quelle parole.

E' così fredda la pioggia che scivola su quella lastra di pietra che porta sopra il tuo nome...
Fredda come il corpo che ho potuto a malapena abbracciare per l'ultima volta.

Un Demone non sorrideva nello stesso modo in cui faceva suo fratello Mephisto.
Un Demone non si concedeva il lusso di provare dei sentimenti...
Rincorreva solo il proprio piacere personale.

Per evocare un Demone bisogna avere un desiderio molto forte da voler esaudire.
Cosa avrebbe potuto chiedere uno come me, con un cuore di ghiaccio?
Cosa potevo desiderare a tal punto da far apparire davanti ai miei occhi il figlio del Demone più potente e pericoloso dell'Inferno?

- Mi daresti la tua anima, Fujimoto? - ghignò il Diavolo afferrando per le spalle l'altro.
Lo tirò all'indietro, cercando i suoi occhi scarlatti.

Era quello l'oggetto che aveva ricercato per tutta la sua vita, il suo fine ultimo.
Lo aveva cercato per Assiah, per Gehenna.
Sembrava essere così scontato, così banale, così facile da raggiungere...
E invece per riuscire ad ottenerlo aveva dovuto attendere duecento e passa anni.

- M'ama...
Non m'ama...
M'ama... - continuava a sussurrare spogliando la rosa del suo elegante vestito color passione.

L'esercito francese seguiva la sua condottiera, alla ricerca di un riparo dai nemici.
Si fidavano ciecamente della ragazza che aveva riconquistato molti dei territori caduti in mano agli inglesi e i loro alleati.
In molti avevano temuto di perdere per sempre la bellissima Francia, di cadere sotto il dominio dei rivali...
Ma la pulzella d'Orléans era arrivata a salvarli.
Nel nome di Dio e nel nome della Francia, da sola e così giovane, aveva ridato ad ogni soldato la speranza di poter vincere quella guerra che da troppi anni li stava distruggendo.
Come un miracolo, Jeanne, li stava guidando verso una probabile vittoria e tutti la rispettavano come il migliore dei generali.
Non aveva più importanza per l'esercito il fatto che sotto quell'armatura vi fosse una splendida ragazza: aveva dimostrato più e più volte, sul campo di battaglia e non, che sapeva essere forte e determinata come qualsiasi altro uomo, se non superiore.
[FranciaxJeanne D'ArcxInghilterra]

- Signore...
Hanno raso al suolo Parigi.
Non è rimasto più niente. - sentì solo la metà di quelle parole.