«Lui non è reale. Lui non è qui. Lui è morto.»
E’ davanti a te, Elliott. Se fosse morto credi che riuscirebbe a toccarti?
«Tu riesci a toccarmi e tu sei morto.»
E’ soltanto una tua percezione, quella, Elliott. Lui è reale per davvero.

Iniziai a cercare varie soluzioni incrociando più parole nella barra di ricerca di Google, ma la maggior parte dei link mi mandavano su una pagina con un uccellino blu. Cercai una parola “ bullismo “ e trovai una miriade di messaggi, di persone diverse, e provenienti da ogni parte del mondo, che subivano o avevano subito le mie stesse cose.
Ad un tratto non ero più sola, certo non a livello reale.

Dal testo:
"Elliot inspirò profondamente. Una mano posata sul volto. Il corpo percorso da brividi e spasmi. Il fiato gli si ruppe in gola.
Odiava avere le crisi."

È proprio un peccato che tu non ricordi, non è così, Elliot?
Forse non dovremmo parlare di lui, chissà dove sia in questo momento...sei sicuro di non saperlo?
Dev'essere triste non ricordare l'esperienza più bella della tua vita, ti sarebbe piaciuto.
Ti saresti divertito, no Elliot?
La sua voce invece la ricordi bene, oh sì che la ricordi.
Chissà quante lingue sa parlare e chissà quante cose sa fare con quella lingua.
Ah, quanto sarebbe bello se potessi ricordare, Elliot.

[Elliot Alderson; post 2x03]
In un mondo fatto di silenzio, di neutro assenso e di vacua adesione a qualsiasi cosa riesca a sedare il sentimento di inettitudine, tu devi essere la voce che dice no.

[Elliot Alderson; post 1x10]
«Ti chiedi se la consapevolezza della schiavitù possa in qualche malsano modo renderti di conseguenza un po’ meno schiavo, ma supponi che non avrai mai la risposta. L’unica differenza fra te e il resto della media mondiale è che tu sai che niente di tutto quello che potrai mai fare, conoscere, inventare, pensare di amare o di possedere è reale. »