Recensioni di Relie Diadamat

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Sette lettere a Joan da Sherlock - 10/12/20, ore 05:13
Capitolo 3: Terza lettera
Ciao!
Eccomi qui anche stavolta.
Che dire? Le lettere si fanno sempre più dolorose... Perché ci siamo passati un po' tutti, no?
La nostra persona preferita ci lascia e sentiamo la necessità di tornare allo stato misantropico di prima. Solo che niente è più come prima. Non tutte le persone possono essere perdonate o dimenticate.

Sherlock mi fa una pena... Perché fa male immaginarlo senza la sua Watson. La sua amica. La sua costante vitale. E forse fa ancora più male sapere che sia stata lei ad abbandonarlo. E lui è lì, ancora solo. Ancora che soffre.

Come sempre, trovo che tu sia riuscita a dare perfettamente voce alla mente e ai pensieri del nostro Holmes. Ho gradito tantissimo quei piccoli riferimenti a Romolo e alla tartaruga. E, come sempre, ha fatto male arrivare fino in fondo.

Brava. Come sempre.
Recensione alla storia Sette lettere a Joan da Sherlock - 03/12/20, ore 23:12
Capitolo 2: Seconda lettera
E rieccomi qui!
Ci tengo un attimo a precisare una cosa: sono una persona molto schietta e non mi piace regalare complimenti che non sento. Quindi, stai tranquilla: sei veramente brava - ai miei occhi - e meriti tutto ciò che ti viene detto.

Ci tengo anche a soffermarmi sull'impaginazione, questa volta: pulita, elegante. Già questo ti offre molti punti.

Mi piacciono gli autori che si curano di questi piccoli dettagli. Ma adesso veniamo alla lettera.

Anche questa volta, ho ritrovato Sherlock perfettamente IC. Ce lo vedo tantissimo, lui, a paragonare il suo prendersi cura di Clyde - la carinissima tartaruga - col suo prendersi cura di Arthur - figlio di Joan.
Sono due cose completamente diverse che richiedono impegni diversi - e Sherlock lo sa perfettamente.
Un bambino ha bisogno di attenzioni e cure diverse, a cui Holmes stesso non è avvezzo - a differenza delle persone che lo circondano.

Ma lui vuole prendersi cura di questo bambino, perché è l'ultimo filo rosso che lo lega a Watson. È l'ultima cosa che gli resta. E vuole esserci. Anche se agli occhi degli avvocati non sarà mai il candidato più valido: vuoi per l'ambiente in cui vive (affascinante, assolutamente, e non fatiscente), vuoi per il suo passato (tossicodipendenza e Irene), vuoi per il suo modo di essere (il suo lavoro, la sua fedina penale non del tutto pulita e la sua scarsa inclinazione per i rapporti interpersonali).

Ma Sherlock ha un cuore grande. Che batte. E non smette mai davvero di battere per chi ha permesso di entrare e amare.

Ho amato anche l'impostazione della lettera (dai dettagli della macchinetta del caffè guasta ai gradi).

Unico appunto:
avevi ragione quando mi dissi - > credo sia corretto "dicesti".

Detto questo, ancora ottimo lavoro. E ti ringrazio davvero tanto per rendere questo fandom meno morto. Ho aspettato per tantissimo qualcuno che scrivesse qui, sulla Joanlock. Quindi grazie per condividere queste tue storie.
Alla prossima!
Recensione alla storia Sette lettere a Joan da Sherlock - 02/12/20, ore 23:06
Capitolo 1: Prima lettera
Ciao!
Sono tornata da queste parti nella speranza che avessi pubblicato qualcosa di nuovo - e così è stato, ma davvero non mi aspettavo qualcosa che potesse farmi male.
Sherlock senza la sua Watson è qualcosa di inconcepibile. Joan che abbandona Sherlock è qualcosa di inconcepibile.
Perché Joan è, è stata e rimarrà la persona speciale per Sherlock. Quella che ha voluto conoscerlo. Quella che lo ha affiancato. Era diventata una costante giornaliera. Qualcosa che ti svegli e dici "c'è Watson".
E d'un tratto non è stato più così. E Sherlock forse la comprende, ma è lo stesso deluso e ferito dalla sua decisione.
Perché la sua Joan non è più la sua Joan. È qualcuno che non riconosce. Qualcuno che non è restato. Qualcuno che è andato via.
E sappiamo tutti come sia fatto Sherlock, in questi casi. Si finge Mister Impassibilità. Mister La-vita-va-avanti, ma non è così. Sherlock potrebbe morire, risucchiato dalle sue emozioni, dal suo dolore.

Di solito non sono una fan dei racconti epistolari... Ma questo è scritto così bene... Sembra provenire davvero dal pugno di Sherlock.
Lui che parte dal generale (il parco preferito di Joan, la gente che tenta lo scatto perfetto del Flatiron) e poi passa al particolare: al suo dolore. Alla sua Joan che il giorno prima c'era e quello dopo non c'era più.
A lui che avrebbe fatto di tutto, per lei; per prendersi cura di lei (e qui arrivano le erbe per il suo disgustoso infuso e tutti gli appuntamenti all'ospedale).

Sherlock è distrutto e deve darsi un freno.

Con una lettera, sei stata capace di farmi riascoltare la voce di Sherlock. Lo vedevo lì, davanti agli occhi, mentre scriveva trattenendo il dolore. Con gli occhi lucidi e le labbra serrate in una smorfia.
Sherlock distrutto. Sherlock che non si capacita.

Sei stata coincisa, proprio come lo sarebbe stata Sherlock. Hai saputo descrivere tutto attraverso i suoi occhi. Sei stata di un IC magistrale.
E questa raccolta, questa storia epistolare, finisce dritta nelle preferite.

Grazie per aver riportato vita in questo fandom. Grazie per condividere le tue storie.

Sei molto brava. Stilisticamente. Continua così!
Recensione alla storia Lavanda - 01/12/20, ore 00:21
Capitolo 1: Lavanda
Ciao!
Sono tornata in questa sezione, nella vana speranza di trovare qualcosa di nuovo... Ed ecco comparire la tua storia!

Joan è senz'altro la persona che Sherlock ama di più al mondo. Joan di certo ha iniziato a comprendere quei comportamenti un po' fuori dalla norma, quelli che gli altri non comprendono, di Sherlock.
Come lo stare lì, ad osservarla, sulla poltrona nell'angolo della stanza. Come l'annotare su un taccuino quante volte la sua Watson abbia tossito.
Come quel rametto di lavanda...

È per questo che ho sempre amato il loro rapporto: Joan è molto per il dialogo... E Sherlock pian piano sta imparando, ma le cose migliori se le dicono con i gesti.

E io ho trovato entrambi tremendamente IC.
Lui protettivo. Che ha paura di perderla. Perché Joan ha veramente fatto la differenza nella sua vita. Perché stesso lui trema all'idea che c'era andato vicinissimo, questa volta, a perderla.

Ma poi... Vogliamo parlare del finale? Quando Sherlock si infila sotto le coperte, IGNORANDO IL LAVORO, solo per stare accanto alla sua Watson e lasciarla riposare? Solo per starle vicino. Forse un po' per realizzare che lei sia ancora lì... Che non l'ha persa...
(E il modo in cui deduce il lato preferito di Joan, aww. Molto, molto holmsiano. Complimenti, sono dettagli che adoro).
E lei lo lascia fare. Gli accarezza persino la testa. E sì, anche lei sa che Sherlock ha fatto la differenza nella sua vita.

Davvero, una storia dolcissima. IC.
Ho ritrovato i personaggi che amo. L'hai scritta bene, zero errori. Mi è piaciuta molto l'impaginazione e... Sono così felice di aver trovato un'altra Joanlock nel 2020.

La storia è finita subito nelle ricordate.
Spero di leggerne altre.
Recensione alla storia Some unspoken thing - 21/10/20, ore 02:16
Capitolo 1: Some unspoken thing
Ciao!
Da qualche mese ho riscoperto questa serie meravigliosa, diventata in pochissimo tempo la mia nuova droga, e devo dire che la tua è stata una delle prime storie a saltarmi all'occhio.

Joan e Sherlock sono... Speciali. Quello che tutti cercano, a mio dire: si completano. Joan non sarà mai Moriarty, non lo capirà mai nel modo unico e alto di Jamie, ma Joan è qualcos'altro. Qualcosa di... maturo.
Joan è entrata nella vita di Sherlock e l'ha stravolta completamente, senza toccare niente.
Lo ha compreso e non lo ha fatto. Si è abituata anche a non comprenderlo, per quanto le facesse girare le scatole.
Sherlock... Ha sempre apprezzato la sua presenza più di quella di chiunque altro. L'unica vera e sostanziale differenza (almeno in questa seconda stagione, dove Sherlock si rifugia ancora nel ricordo di Moriarty e sostiene di "non avere nessuno di affine accanto") è il loro modo di stare al mondo: Joan riesce a stringere altri legami. Riesce ad avere amici, riesce a comportarsi in modo adeguato con le persone... Anche se in realtà, anche lei si sente un po' un pesce fuor d'acqua.
Sherlock no. Sherlock stima e ammira diverse persone. Sherlock ha pochissimi amici. Sherlock fa fatica ad aprirsi... Ma Joan è diversa. Joan è "comoda" e allo stesso tempo non lo è. Lei tenta di capire i suoi modi, di oltrepassare i suoi muri, ma sa anche mostrargli gli errori. Sa anche bacchettarlo.

E Mycroft... Eh. Sherlock non si fida veramente del fratello e di certo non ha intenzione di condividere Joan con lui.
L'unica con cui abbia veramente lavorato in quel modo. L'unica che abbia davvero istruito in quel modo. L'unica con la quale si sente se stesso e sa offrire la parte migliore di sé.

Ciò che rende il loro amore, il loro rapporto così unico, è l'amicizia, la complicità sulle quali si basa.
Sherlock ha bisogno di Watson e Watson ne è attratta da Holmes come da nient'altro e nessun altro.

Ho trovato i personaggi davvero molto, molto IC.
I pensieri di Watson (stanca dei modi di fare di Sherlock, il modo in cui non rispetta i suoi spazi quando lui stesso innalza muri), le difficoltà di Sherlock nell'affrontarla, nel mettere a nudo i suoi sentimenti... E poi c'è Mycroft, che ovviamente deve sempre guastare la festa.
Ma ormai Joan ha capito. Ha capito e da quel momento le carte in tavola cambiano.

Davvero una one shot carinissima, dolcissima, scritta bene, uno stile essenziale, una grammatica corretta.

So che il tutto risale ad un anno fa... Ma spero vivamente di poter leggere altro su di loro.
Spero che questo fandom si popoli, prima o poi.

Hai fatto un buon lavoro. Spero che la scintilla ritorni. Spero che deciderai di regalarci altre storie, altri momenti. Altro Joanlock.
Il mondo lo merita! Lol

È stata davvero una lettura dolce. E gradevole.