Recensioni di Gaia Bessie

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Recensione alla storia Mai più senza - 07/05/21, ore 09:48
Capitolo 1: Mai più senza
Sesta classificata

Kim_/Kim Winternight
 
Media: 45.71
 
Tot (1): 47/50
 
Tot (2): 45.25/50
 
Tot (3): 44.9/50
 
 
 
(1)
 
Mai più senza
 
Tot: 47/50
 
 
Titolo: 2/2
Il titolo mi piace molto. Lo trovo azzeccato al contesto, in una maniera sottilmente ironica che personalmente mi fa impazzire. Inizialmente faticavo a trovare il rimando ma, una volta compreso il link con il bisogno di caffè del protagonista, è stato semplice comprendere il senso di questo titolo che, come dicevo, mi è piaciuto veramente tantissimo.
Brava!
 
Grammatica e Stile: 14/15 (divisi in 10/10 e 4/5):
La Grammatica è perfetta. In tutta la storia non sono stata capace di trovare alcun refuso, quindi da questo punto di vista mi dichiaro sconfitta ma contenta, e ti porgo con immenso piacere i miei complimenti: le tue storie sono sempre molto curate e si vede.
Parliamo di stile. Nel complesso questa storia non mi è dispiaciuta affatto anche se, devo ammetterlo, forse complice il limite di parole molto ridotto l’ho trovata un po’ scarna, non so se mi spiego: c’è poca introspezione e tante azioni, forse in una maniera un po’ squilibrata. Mi rendo conto che avevi l’obbligo della commedia, ma secondo me parte del divertimento causato dal genere risiede anche nelle riflessioni – ironiche, paradossali e via dicendo – che si possono sviluppare a partire dai dialoghi. Di questo, sinceramente, ho sentito molto la mancanza.
Molto belli invece i dialoghi, che ho trovato essere leggeri e scattanti, pregni di una leggera ironia che personalmente ho apprezzato tanto. Credo che sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo che esuli dall’Angst/Malinconico, e devo dire che come esperimento non mi è dispiaciuto: è una storia tendenzialmente leggera, ma si fa leggere con facilità e, nonostante la lieve carenza di introspezione, un sorriso te lo strappa anche, che in questo periodo non guasta mai. Nel complesso, stilisticamente direi che ci siamo, trovo sia il lessico sia la struttura delle frasi perfettamente funzionali al tipo di narrazione che hai scelto di adottare, quindi davvero molto bene.
Foneticamente mi torna tutto, la punteggiatura è ben sistemata all’interno del testo, le frasi non sono né troppo lunghe né troppo spezzate. Complimenti.
 
Trama: 3/3
Trama semplice, ma d’effetto: a volte si può creare un piccolo mondo anche partendo da un granello di sabbia, che è quello che hai fatto tu. Hai preso una sorta di spaccato della vita dei protagonisti, mi verrebbe quasi da chiamarlo impropriamente Missing Moment, e lo hai reso in una chiave che personalmente ho trovato adorabile.
Il presupposto da cui sei partita non è complicato, ma lo hai sviluppato al meglio in una maniera sì ironica, ma anche molto godibile.
 
Originalità: 5/5
Ho letto che hai preso ispirazione da Masterchef: io personalmente non ho visto la puntata in questione (o, almeno, la mia memoria non ne presenta traccia) e, devo dire, se lo scopo della storia era sorprendere con questo “regalo inaspettato”, sì, mi hai sorpresa.
Nel complesso, sebbene tu abbia ricalcato uno spaccato molto cliché, trovo che tu lo abbia fatto con grazia e senza dare mai – e sottolineo mai – la sensazione di già visto, di déjà-vu, e solamente questa osservazione dovrebbe bastare per farti comprendere quanto tu abbia lavorato bene e in maniera pensata.
Molto brava, complimenti.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Il grande problema che trovo in questa breve storia, che comunque inficia solamente parzialmente nel punteggio (che rimane medio-alto), è che per essere letta come un’originale i personaggi sono davvero tantissimi. Leggere questa storia è un po’ come essere in una stanza affollata: senti così tante persone parlare in contemporanea che, alla fine, è come se non parlasse nessuno e scivola tutto via in un unico rumore di sottofondo.
Mi spiego meglio: mi rendo conto che un frequentatore abituale del fandom conosca tutti i personaggi, ma io sono chiamata a giudicare la storia come fosse un’originale, e in quanto tale sinceramente tutto questo accalcarsi di personaggi un po’ mi confonde. Sono parecchi, tutti con le proprie caratteristiche/epiteto di riferimento e la confusione è davvero tanta, tenerli tutti a mente (specie non avendo una descrizione cui associarli) è complesso.
Senza contare che ogni personaggio si basa anche sul presupposto che il lettore ne conosca la caratterizzazione, almeno a grandi linee, cosa che in me non avviene – ciò aggiunge, per ripeterlo, ancora più confusione perché, per come è impostata la storia, il 75% dei personaggi rimangono dei punti oscuri.
Ma voglio anche parlare di quel che c’è di buono, sennò passo per quella sempre e solo cattiva: Mike, per quel che posso capirne io in termini che esulano dalla conoscenza del Fandom, è caratterizzato molto bene. È chiaro il perché il regalo sia perfetto per lui e i suoi pregi e difetti come persona, e non come personaggio, sono espressi chiaramente.
È un po’ lui che regge tutto questo parametro, in quanto ho preferito dare più peso alla sua caratterizzazione in quanto protagonista della storia e, appunto, tenendo conto che fornire una caratterizzazione precisa di un personaggio principale in un contesto di simile calca non è assolutamente facile.
Per quanto mi riguarda, nel complesso è un buon lavoro: rimane ovviamente l’appunto fatto in precedenza, con l’accortezza di sottolineare come esso valga per una valutazione di una storia originale e non quindi basandosi su una conoscenza del Fandom. Ottimo lavoro.
 
Gradimento personale: 10/10
Storia molto carina e stra-godibile, nel complesso si legge con una scorrevolezza disarmante, nonostante la sensazione di “caos” dovuta alla sovrabbondanza di personaggi a me sconosciuti. Nel complesso, come credo di aver già detto, è una storia che ti strappa un sorriso – e io, nonostante la scorza dura, me lo lascio strappare più che volentieri.
 
Utilizzo del pacchetto: 5/5
Il genere commedia è, a mio parere, ampiamente rispettato. L’utilizzo del prompt sorpresa è magistrale e usato nel suo senso più letterale, cosa che lo rende a mio parere assolutamente incontestabile.
 
 
(2)
 
The essence of the truth
 
Tot: 45.25/50
 
Titolo: 1.5/2
Allora. Qui sinceramente ho tentennato un po’, perché non sono sicura di cosa intendessi dire: mi spiego, l’ambiguità qui sta nell’uso dell’inglese. Premettendo che so che il titolo è tratto da una canzone, la critica che ti muovo è una questione di significato.
Premettendo che:
 
  • Essence of truth → l’essenza della verità, intesa in maniera quasi filosofica, cioè della Verità come concetto e non di una verità in particolare.
    Essence of the truth → di una verità specifica in maniera incontrovertibile.
 
Mi domando: cosa intendevi dire con questo titolo? Perché potenzialmente vanno bene entrambe, a livello di senso, anche se ti confesso che un’opzione mi piace più delle altre (è una domanda, non ho tolto il mezzo punto per questo, dammi un secondo e ci arriviamo).
Fatta questa premessa un po’ lunghetta: il titolo ha un suo senso in relazione al testo, ma personalmente non mi fa impazzire, lo trovo un po’ poco originale. Nel complesso, comunque, lo trovo un titolo abbastanza azzeccato.
 
Grammatica e Stile: 13.75/15 (divisi in 9.25/10 e 4.5/5)
Nel complesso, non ho riscontrato problematiche di tipo grammaticale, ma solamente un problema con una frase di cui non riesco a intendere il significato. Te la lascio qui di seguito:
 
un rammollito testa di cazzo → qui non mi è chiaro cosa intendessi dire. Se è “un rammollito e una testa di cazzo” o “una rammollita testa di cazzo”. A livello di senso, così personalmente trovo il senso della frase alterato. – 0.75 pt
 
Per il resto, trovo il lessico adeguato e la struttura generale delle frasi corretta. Usi un linguaggio semplice, ma che non è né sbagliato né tantomeno spiacevole. Stilisticamente è una storia che si legge con semplicità e non “pesa” arrivare fino in fondo; solamente una frase non mi ha fatto impazzire, ed è la seguente:
 
Non te l’ho mai dimostrato, certo, perché non so proprio come si fa → questa frase non è scorretta grammaticalmente, ma foneticamente è un po’ sgradevole. Sarebbe stato meglio “non so proprio come si faccia”.
 
Comunque, nel complesso, devo dire che la storia mi è piaciuta e l’ho letta senza fare sforzi particolari. Molto bene!
 
Trama: 3/3
La trama è perfettamente sensata e si svolge senza incoerenze di fondo, in una maniera che io personalmente ho trovato estremamente godibile. L’intreccio è semplice, ma non per questo spiacevole, e la conclusione (per quanto mi abbia sorpresa) arriva in linea con quello che è il punto della storia. Hai fatto un ottimo lavoro, complimenti.
 
Originalità: 4/5
Le storie incentrate sulle lettere sono tante, è un cliché letterario (temo tornato in voga) di cui si è letto e scritto veramente tantissimo. Premettendo che ciò non c’entra con il mio gradimento personale (che è alto), qui di originalità non ne vedo troppa – forse l’unico guizzo che mi ha fatto dire “oh *****, ciò non era preventivato” è stato il finale, dato che la mia parte più ingenua sperava in qualcosa di più fluff.
Nel complesso, un lavoro riuscito, ma che non brilla in questo parametro, sebbene con un bellissimo e inaspettato finale.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
La caratterizzazione si rivela il punto forte di questa storia, parametro dove hai davvero dato il meglio di te. Ti faccio il paragone con la storia che ho valutato in precedenza, dato che l’ho chiara in mente: mentre lì vi era un certo grado di confusione, con le voci di tanti personaggi che si accavallavano, qui è tutto immensamente chiaro ed è una partita di ping-pong tra Mike e Roddy.
Ma andiamo con ordine, prima che questo commento degeneri nelle mie solite metafore che capisco solamente io.
Mike è secondo me davvero perfetto, e la sua voce è quella su cui la storia si modella – in questo senso, trovo che il genere introspettivo sia stato pienamente rispettato (sì, ho fatto spoiler), perché la sua voce risuona chiarissima nella testa del lettore.
La lettera è scritta in modo tale che sembri davvero espressione del personaggio e non dello scrittore e questo, sinceramente, l’ho apprezzato davvero moltissimo. Si vede uno stacco, parola che uso con una valenza che è interamente positiva, tra lo stile in cui hai scritto la lettera (molto simile al parlato) e quello in cui hai narrato il resto della storia: ciò rende la narrazione maggiormente credibile, e personalmente ho apprezzato tanto questa cosa.
Roddy compare poco, ma lo trovo interamente credibile nelle proprie comparsate, è un personaggio che, per dirla come i giovani, “ci sta”. Molto brava, complimenti.
 
Gradimento personale: 8/10
Una bella storia, ma personalmente ne ho preferite altre (tra le tue): è una storia che sicuramente si fa leggere, ma personalmente ho preferito quella valutata in precedenza e, siccome ho deciso di usare un metodo “comparativo”, ne ho tenuto conto. Nel complesso la trovo una storia valida, ma non mi ha presa, né fatto venire voglia di sapere di più (ho visto che fa parte di una serie, ma non mi è venuto l’impulso di andare a sbirciare).
Non lo so. Sicuramente è una storia che ha tanti lati positivi, e te ne ho parlato diffusamente, ma non mi ha colpita come altre cose che hai scritto. Comunque, nel complesso, è sicuramente un lavoro ben sopra la media.
 
Utilizzo del pacchetto: 5/5
La storia ruota attorno a una bugia, questo sicuramente, e il genere principale è introspettivo. Che dire? Un uso ottimo del pacchetto.
 
 
(3)
 
Piove a dir… Tredici!
 
Tot: 44.9/50
 
 
Titolo: 2/2
Il titolo mi è piaciuto un sacco: anche se, ammetto, inizialmente di aver faticato a comprenderne il senso. Parlo, ovviamente, prima di finire di leggere la storia perché, una volta terminata, il senso è emerso con chiarezza. Lo trovo un titolo ironico, leggero e divertente che ben calza con il tono della storia, oltre che con il tema portante di essa: una bellissima scelta, complimenti.
 
Grammatica e Stile: 13.90/15 (divisi in 9.90/10 e 4/5)
La Grammatica è perfetta. Non ho riscontrato la presenza di errori di tipo sintattico, né sono presenti refusi (tranne un MI scritto in maiuscolo, - 0.10 pt) et similia: anche questa storia è molto curata, si vede che ci hai lavorato moltissimo e, insomma… onore al merito.
Il lessico è adeguato al contesto, anche se forse a volte si rivela pericolosamente semplicistico nei momenti più introspettivi. Fai scelte di struttura lessicale e sintattica che, per quanto mi riguarda, sono un po’ sul filo del rasoio (per quanto riguarda il gradimento personale, infatti questo è l’ennesimo commento che avrei dovuto posticipare ma che preferisco scrivere prima di dimenticare) ma, nel complesso, niente per cui valga la pena sottrarre punti.
L’unico punto che posso portare alla tua attenzione è che a volte ho avuto la sensazione che alcune delle frasi – leggendole ad alta voce – assumessero un aspetto quasi forzato e cacofonico, come se la struttura in sé non fosse (se non scorretta) ottimale. Ti riporto alcuni esempi:
 
  • fammelo un sorriso malizioso dei tuoi → qui quello che secondo me suona male è la ripetizione fammelo/dei tuoi, forse sarebbe stato meglio scrivere “fammi un sorriso malizioso dei tuoi”.
 
  • i nomignoli nei suoi confronti → qui sinceramente non so dirti come sistemare la frase, ma solo che è un po’ pleonastica, come struttura. Forse “odia essere chiamato con dei nomignoli” o qualcosa del genere.
 
Spero di essere stata sufficientemente chiara: ma, come sempre, se avessi bisogno di ulteriori specifiche, puoi contattarmi quando vuoi.
 
Trama: 3/3
La Trama è valida e, per me, funziona. È una struttura complessivamente molto semplice, ma che si fonda su una spiccata ironia, che punta a far spuntare un sorriso sul viso del lettore – e, nel mio caso, ci sei perfettamente riuscita.
Intreccio molto semplice, ma secondo me ben sviluppato: questa storia ha tutto quello che una storia breve dovrebbe avere, a mio parere, e si rivela una lettura godibilissima – non mi è pesato particolarmente doverla rileggere, brava!
 
Originalità: 4/5
La tua storia è quietamente originale, cioè non lo è in maniera da togliere il fiato, ma presenta comunque alcuni punti di rilievo: ovviamente il tema della sfortuna e del venerdì tredici lo conosciamo tutti (mi viene da citarti, ad esempio, la nota puntata del cartone animato “i Fantagenitori”, perché voglio rimanere seria), e devo dire che il modo in cui è stato trattato non mi ha stupita particolarmente. Tuttavia è una tematica sviluppata in maniera totalmente e assolutamente piacevole, ho trovato molto interessante come l’hai adattata ai tuoi personaggi – ma parliamo di originalità e, se devo cercare una sorpresa, non ve ne ho trovata: ti premio perché hai cercato di fare tua una tematica molto abusata, in ogni modo.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Caratterizzazione quasi perfetta, devo dire che anche qui abbiamo raggiunto vette altissime, la caratterizzazione si rivela essere il tuo punto forte.
Roddy è la voce narrante di questa storia e lo trovo assolutamente caratterizzato in maniera magistrale, i suoi pensieri e le sue azioni risuonano chiarissime nella mente del lettore. È tutto pienamente e perfettamente sensato, trovo la sua introspezione sicuramente eccellente, e sono molto contenta dell’impegno che hai messo nel portare avanti questa breve storia.
Mi convince di meno, forse, Mike, che rimane un personaggio molto sullo sfondo e non viene mai debitamente approfondito. Immagino che ciò sia dovuto al fatto che questa sia una fanfiction e quindi il presupposto base sia che il lettore debba conoscere i personaggi – ma, come credo di aver scritto in un’altra valutazione, io sono qui per leggerle come originali e questa discrepanza tra Mike e Roddy si nota parecchio. Se i pensieri di Roddy sono pervasivi e invadono la mente del lettore come un’onda d’urto, quelli di Mike non vengono contemplati – e questa è, per me, una piccola mancanza all’interno di una storia quasi perfetta: mi sarebbe interessato molto sapere il perché Mike è così superstizioso, tanto per fare un esempio molto banale.
Nel complesso, trovo che tu abbia fatto un lavoro davvero eccezionale con queste tre storie, e sono sicura che arriverai in alto con la classifica. Complimenti.
 
Gradimento personale: 8/10
Una storia sicuramente molto valida e piacevole da leggere, sebbene per me rimangano due punti più oscuri di cui tenere conto e che, negli altri parametri, ho precedentemente menzionato. In molti punti ho trovato lo stile eccessivamente semplice, per quelli che sono i miei gusti, e in altri vi ho visto le forzature di cui ti parlavo nel parametro relativo allo stile.
Tuttavia, è una storia che sicuramente mette curiosità e ti spinge a voler sapere di più sui personaggi. Una bella OS, sicuramente, trovo che in questo contest tu ti sia veramente superata – rispetto a, ovviamente, altre storie tue che ho letto.
 
Utilizzo del pacchetto: 5/5
Il genere Fluff è correttamente inserito all’interno della storia. Per quanto riguarda il prompt sfortuna esso è sicuramente preponderante.
Recensione alla storia Every lie is trying to break me - 11/01/21, ore 19:18
Capitolo 1: Every lie is trying to break me
14° Classificato
Soul_Shine/Soul Dolmayan

Every lie is trying to break me
 
 
Tot: 40/45
 
 
Titolo: 2/3
 
Il titolo non mi è piaciuto molto, devo ammetterlo. Secondo me, nel momento in cui si sceglie un titolo in lingua, lo si fa perché esprime un concetto in maniera migliore che in italiano, ma qui secondo me è proprio il concetto alla base che poteva essere espresso male. La frase che hai scelto proprio non riesco a farmela piacere, anche se l’avessi messa come “Tutte queste bugie provano a spezzarmi”, non l’avrei trovato un concetto “vincente”.
Non so, avrei scelto qualcosa di meno contorto e più immediato. Comunque rappresenta pienamente il contenuto che anticipa, quindi da questo punto di vista ho voluto premiarti, anche se il titolo non mi ha convinta.
 
 
Grammatica e stile: 14/15 (divisi in 9.25/10 e 4.75/5)
 
La storia è molto curata e si vede fin da subito. Se posso, prima di cominciare con la valutazione vera e propria, ti faccio un piccolo appunto riguardante l’impaginazione: il font è veramente troppo grande, risulta veramente enorme letto da pc, tant’è che ho dovuto ridurlo con le impostazioni del sito.
Comunque, tornando a noi: la storia è veramente tanto curata grammaticalmente, ho trovato solamente un errore di senso, che passo a segnalarti.
 
«Per chiunque sarebbe stato paradossale sentirlo portar fuori certe cose macabre e disgustose mentre giocherellava in maniera smaliziata col bordo della mia maglietta» → non ho ben compreso la scelta di usare “portar fuori” al posto di dire, dà un’accezione alla frase che non ha molto senso, non la trovo una scelta adeguata. – 0.75 pt
 
Per quanto riguarda lo stile, l’ho apprezzato molto. L’ho trovato semplice e d’effetto, sicuramente adeguato al contesto di cui si parla, specie nei dialoghi. Insomma, è una storia che si legge bene e con semplicità: ti confesso che alla prima lettura ero così assorbita dalla trama, che mi sono letteralmente dimenticata di scrivere le cose che mi piacevano/non mi piacevano.
Una sola frase non mi ha convinta pienamente, per un eccesso di virgole in posizioni non per forza necessarie, che ti segnalo qui sotto:
 
«Il ragazzo al mio fianco, che fino a poco prima mi dava le spalle, si mise supino, poi afferrò la mia mano e la portò tra i suoi capelli, dove era stata per interminabili minuti, fino a quel momento» → Qui la frase presenta un eccesso di virgole. Sebbene non siano messe in posizioni scorrette, conferiscono un andamento eccessivamente concitato al testo, dove non è richiesto dal contenuto.
 
Per il resto, ti confermo la mia opinione assolutamente positiva, molto brava.
 
 
Originalità: 5/5
 
Penso che, al secondo contest con me, tu abbia capito che le band musicali non sono (né saranno mai) il mio pane quotidiano. Quindi, di base, ancor prima di leggere la storia sapevo che saresti stata molto avvantaggiata (scelta furba, la tua).
Poi però sono stata cattivella, e sono andata a pescare le valutazioni dell’edizione precedente, per vedere le trame delle storie sui Faith No More, e ho un po’ cercato di capire se avevo qualche sorta di dejà-vù. Ammetto di non averne avuti, ma potevo dirtelo anche prima di questo discorso, dato che ho una memoria ottima.
Tutto questo per dire: ho trovato la storia molto originale, principalmente perché il tema del “triangolo” è trattato in maniera delicata e in un contesto nuovo, di cui non avevo mai letto prima. Quindi molto bene, brava!
 
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
 
La tua storia va benone, da questo punto di vista. Ho trovato i tre personaggi principali ben caratterizzati, ma andiamo con ordine.
Roddy è ovviamente la “voce narrante”, è molto ben delineato e mi è piaciuto veramente un sacco. Si percepiscono chiaramente le sue sensazioni, il suo conflitto interiore. Insomma: davvero un bel lavoro. Non era semplice giostrarsi un personaggio così “buono” in una situazione così complessa, ma trovo che tu l’abbia fatto egregiamente.
Mike mi è piaciuto parecchio, forse il mio personaggio preferito in tutta la storia: burbero, con qualche complesso strano, ambiguo. È secondo me il personaggio vincente di questa storia, quello più a tutto tondo (o a 360° che dir si voglia), con più sfaccettature. Soprattutto, ne ho apprezzato l’evoluzione all’interno della storia, che è stata progressiva ma non netta, cosa che appunto mi è piaciuta veramente molto.
Infine, Jim, è il personaggio che ho apprezzato di meno. L’ho trovato più abbozzato degli altri, non sempre mi è risultato chiaro ciò che gli passasse per la testa, è stato più faticoso da comprendere. In particolare, non ho apprezzato troppo la questione del bigliettino, che ha contribuito ad accrescere in me la confusione – non sono chiari gli intenti di quel bigliettino, è una scena che proprio non ho compreso.
Comunque, complessivamente, il lavoro che hai fatto è stato valido, quindi complimenti.
 
 
Gradimento personale: 9/10
 
La storia mi è piaciuta. Principalmente, il grande punto a favore di questa lettura è stato che “non si è fatta pregare”, cioè è molto scorrevole e si legge con grande diletto e semplicità.
Tuttavia, quello che mi è mancato di più è l’atmosfera angosciante tipica del genere, ho trovato il tutto molto vago – troppo vago – per un contest tema angst.
Forse avrei gradito un approfondimento riguardante le sensazioni dei protagonisti, un andare a scavare nelle loro emozioni, così è rimasto tutto molto in superficie.
Mi è molto piaciuta, anche se ormai l’avrai già capito, la caratterizzazione dei personaggi, che ho voluto premiare nel parametro apposito. Bella anche la vicenda in sé, la trama è lineare ma mai scontata, quindi molto bene.
Un lavoro di pregio, che si legge molto volentieri, nonostante tutto. Ti porgo i miei complimenti, è stata una storia molto piacevole da leggere.
 
 
Utilizzo del genere Angst: ½
 
Penso che il genere sia presente, ma non l’ho trovato preponderante nel testo.
Recensione alla storia And the pieces of my puzzle keep crumblin’ away - 08/09/20, ore 22:24
Capitolo 1: And the pieces of my puzzle keep crumblin’ away
Nono classificato

Kim Winternight
And the pieces of my puzzle keep crumblin’ away

Tot: 45.5/50


Stile: 13/15

La storia è scritta bene e non presenta problemi grammaticali o sintattici. Nonostante ciò, molte volte mi è sembrato che i dialoghi fossero “forzati”, quasi irreali, probabilmente anche a causa di scelte semantiche che si sono rivelate complici nel creare quest’effetto: l’esempio migliore che posso farti in merito è l’esclamazione di Billy, “Io sono in apprensione per te”, che risulta quasi formale, rispetto al registro linguistico utilizzato dal personaggio (come testimoniato dal fatto che, subito dopo, è presente una parolaccia: secondo il mio modestissimo parere, un “Ho paura per te/Sono preoccupato per te” avrebbe reso benissimo il contesto, suonando meglio).
Un’altra cosa che non ho molto apprezzato è chiamare Mike Bordin “Mike B” senza la B puntata: ovviamente capisco che è per differenziarlo dal cantante della band, che si chiama anche lui Mike, ma sarebbe stato maggiormente corretto un “Mike B.”.
Invece, mi è piaciuta molto l’alternanza tra tempi narrativi diversi, e il fatto che vi siano sia molti dialoghi sia molte descrizioni, fatto che rende la lettura dinamica e non rischia di annoiare il lettore. Inoltre, le sensazioni del protagonista sono descritte molto bene, devo ammettere che non è stato “faticoso” cercare di contestualizzare personaggi che non conoscevo, quindi da questo punto di vista hai fatto un ottimo lavoro.
In ogni modo, la tua scrittura è molto interessante, la storia scorre bene e ha tenuto la mia attenzione alta per quasi tutta la lettura (ammetto che, nella prima parte, mi sono un po’ persa, ma di questa cosa ne parlerò nel gradimento personale). Hai un modo di scrivere molto gradevole, anche se qui ti sei trovata a trattare delle tematiche estremamente delicate, ma lo hai fatto con grazia estrema, senza scadere in uno stile scontato o troppo pesante.

Originalità: 10/10

Il grande problema che si presenta quando si vuole parlare di droga è quello di cadere nel “già visto”, o comunque di ricordare opere molto famose che sono già state scritte su tale argomento. Ragionando in questa prospettiva, devo dire che ho trovato molto interessante il tuo modo di affrontare la tematica, mischiando accuratamente sia le motivazioni che hanno spinto Roddy ad avvicinarsi all’eroina sia quell’intricato groviglio di emozioni che la droga gli ha causato. Ancora più interessante, a mio parere, è quell’accenno i happy ending (anche se forse sarebbe più corretto definirlo finale aperto), che riassume quel messaggio di speranza che, in molte storie di tossicodipendenza, purtroppo manca. Mi ha molto intrigata la complessa serie di rimandi tra i personaggi, che creano una rete di connessioni variegata e plausibile.
Sono quindi contenta di non essere inciampata in una storia “scontata” sulla droga, dato che appunto si tratta di un tema estremamente ricorrente nella scrittura, e specialmente nel mondo dello spettacolo, ma devo dire di avere molto apprezzato come l’argomento viene trattato in questa storia.
Bello anche il titolo, che ammetto di aver googlato perché sospettavo provenisse da una canzone del gruppo, come appunto ho scoperto dopo questa breve ricerca su internet. Direi che calza alla perfezione con la descrizione che hai fatto del protagonista, che è un vero e proprio puzzle, con l’eroina che lentamente gli ha portato via diversi dei pezzi, impedendogli di ricostruirsi. Un ottimo lavoro, complimenti.

Gradimento personale: 7.5/10

Globalmente, la storia non mi è affatto dispiaciuta, è stata una lettura che è riuscita a coinvolgermi e a farmi emozionare, specialmente nella seconda parte. In un certo senso, penso che la cosa che non mi ha convinta di questa storia è il fatto che, idealmente, possa essere divisa in due parti: la prima, che orientativamente va dall’inizio alla comparsa di Ethan, è quella dove ho più faticato. Inizialmente, infatti, avevo cominciato a leggere la storia ma, arrivata a metà, ho dovuto riavviare tutto e ricominciare a leggerla dall’inizio, dal momento che mi ero resa conta di averla letta “in velocità”, cioè cercando un punto dove focalizzare la mia attenzione.
La seconda lettura è stata, invece, migliore, in quanto mi ha permesso di concentrarmi maggiormente sulla trama, avendo comunque capito dove essa sarebbe andata a parare. La seconda parte della storia, devo dire, mi è piaciuta drasticamente di più: la cosa che mi ha veramente scossa, richiamando tutta la mia attenzione, è stato l’incontro con Ethan. È come se, da quel momento, la storia compiesse un vero e proprio cambio di rotta: la narrazione, che nella prima parte non era mai arrivata a toccare così personalmente la psiche del protagonista, entra fin dentro alle ossa, all’anima, di Roddy, sviscerandone le sensazioni e i pensieri. Il focus, che fino a quel momento era stato l’amore non corrisposto verso Mike, cambia improvvisamente, divenendo una battaglia interiore, che non coinvolge solamente Mike, ma anche un enorme senso di perdita, di inadeguatezza e soprattutto di irraggiungibilità dei propri desideri. Tutto ciò si coagula attorno all’esigenza di iniettarsi l’eroina, in una descrizione che mi ha spezzato il cuore, l’ho trovata veramente molto bella.
Ho apprezzato anche il finale, che sembra voler suggerire che, nonostante le ricadute, nonostante la consapevolezza annichilente che Mike non guarderà mai Roddy in quel modo, nonostante tutto questo può esistere ancora della speranza. Questa tua scelta si è rivelata estremamente interessante: fin dalle prime righe, il mio pensiero è stato “ah, okay, il protagonista morirà sicuramente” e devo dire che, il saperlo vivo e sulla via della riabilitazione, è stata una sorpresa estremamente positiva.
Per questi motivi, posso dire che globalmente, nonostante la prima impressione più negativa, la storia mi è piaciuta.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

I personaggi sono molto ben caratterizzati. Ovviamente, come accade nella quasi totalità delle storie scritte in prima persona, vi è una netta predominanza del punto di vista di Roddy, che ingloba tutti gli altri personaggi e che lo rende, inequivocabilmente, il personaggio meglio caratterizzato della storia. Di lui ho apprezzato moltissimo la profonda introspezione, il cercare di fornire un lettore i “perché” passati che lo hanno portato, nel presente, a immergersi nel baratro della tossicodipendenza. Ho anche apprezzato il ricercare dei motivi validi, dolorosi, che lo hanno compiuto a scegliere qualcosa di così autodistruttivo.
Ho trovato interessante il rapporto ambiguo con Mike, anch’egli ben caratterizzato e delineato, che costituisce il binario di tutta la narrazione: ammetto che, nelle battute finali, ho quasi sperato che si riscoprisse omosessuale e innamorato di Roddy, ma immagino avrebbe costituito una vera e propria forzatura.
Bella anche la comparsata di Ethan: prima personaggio “negativo”, che introduce Roddy alla tossicodipendenza, poi nelle battute finali si riscopre “positivo” e permette di guidare il lettore verso il tanto sospirato happy ending.

Utilizzo del genere Angst: 5/5

Il genere è una presenza costante nell’intera lettura: il finale è l’unica boccata d’aria all’interno del testo, che per il resto è dominato dall’angoscia e dalla tristezza del protagonista.