Recensioni di Fuuma

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Ahduni - 01/09/20, ore 02:43
Capitolo 1: Ahduni
Piace anche a me l’idea che il destino che li ha uniti, finirà anche per volerli insieme durante la loro ultima morte. È una drabble breve, che racchiude comunque molto bene quello che sono i due immortal husbans, specie in quell’abbraccio finale che è il loro ultimo e che forse, proprio per questo, è il più importante e il più sentito.
Davvero molto bella come frase, credo sia infatti la mia preferita di tutta la drabble, così come l’ultima di chiusura che un po’ interpreto come la richiesta all’unisono di entrambi, come se in quell’ultimo momento non solo il destino fosse lo stesso per entrambi, ma anche l’anima e la voce fosse ormai una sola.
Una storia minuscola ma molto carina, complimenti.
Recensione alla storia Come latte sulle dune - 28/08/20, ore 23:42
Capitolo 1: Come latte sulle dune
Non ho dimenticato che di tuo ho ancora il secondo capitolo di Ya’aburnee da leggere e recensire, ma quando qualcuno dice drabble io rispondo “eccomi!”. Sono un tipo di fic di cui io personalmente sono innamorata, fin dalla prima volta che le ho scoperte e che mi hanno fatto aprire gli occhi su quanto sia difficile raccontare qualcosa in così poche parole.
E in quelle migliori, dietro c’è un lavoro di lima che non si vede, ma che si sente nel perfetto incastro delle parole rimaste. La tua ne è un buon esempio, poche parole, nessuna di troppo, ma sufficienti a mostrare uno scorcio di quella che è una notte tra Nicolò e Yusuf, ai tempi in cui probabilmente ancora dovevano conoscersi meglio e in cui l’amore stava appena nascendo.
Della drabble apprezzo che non ci sia un vero e proprio chiarimento sul fatto che sia sogno o realtà e quel nome pronunciato – o forse solo immaginato – dalle labbra di Nicky è un’unica parola, ma è forse la più importante della drabble e la più dolce, perché è da lì che i pensieri dell’arabo prendono il largo.
Il finale invece è splendido per le parole “col mio cuore tra le tue scapole” che semplicemente mi hanno fatto pigolare e che sono fatte per Joe e per Nicky.
Bella davvero, complimenti.
Recensione alla storia Tra il Cielo e il Mare - 26/08/20, ore 19:08
Capitolo 1: Tra il Cielo e il Mare
Credevi che mi fosse sfuggita questa flashfic, vero? E invece no! Ho l’ultimissimo capitolo da recensire delle Gemme dell’infinito, ma per questa volta ho pensato di fare un salto qui, tanto per vedere come te la saresti cavata anche lontano dal tuo solito fandom.
Ovviamente non mi ero posta alcun dubbio sulla tua capacità di maneggiare questi personaggi e infatti li ho ritrovati precisi e romantici esattamente come sono anche nel film, con quella vena un po’ melensa (ma detto con affetto, eh XD) che ispira tanto fluff e soprattutto tanta tenerezza.

Se all’inizio il mio era solo un dubbio, ora ho la certezza matematica che questa del film non è la mia OTP – e mi scoccia, perché come al solito il mio cervello sa che è bella, ma se ne infischia e volta le spalle per rincorrere una coppia che invece nessuno si fila. Se non sono idiota io! Ma nonostante la mia preferenza viaggi su ben altri binari, sai anche bene che loro due siano innegabilmente bellissimi insieme e che quindi mi fa più che piacere leggerne, soprattutto dalle tue manine maledetta, a cui non staccherò le falangi solo perché sono una persona per bene. IO!
Scherzi a parte, la scena è breve, è uno spezzone post conquista di Malta da parte dei francesi e sappi che, a legger di Napoleone e francesi mi si sono drizzate le antenne e per tutto il tempo sono rimasta con le dita incrociate nella speranza che comparisse il mio amato Booker. E invece ç_ç
Ma va bene anche così, perché hai dato spazio ad un amore che è senza tempo, senza giudizio e senza malizia, puro e immortale come lo sono questi due – anche con il timore che prima o poi moriranno davvero, ma convinti lo stesso che si ritroveranno perfino dopo, qualunque sia il dopo.

E ti dirò.. anzi, no, non a te, ma lo dico a Joe: GRAZIE! è_é
Grazie per questo suo pov, perché finora sono capitata solo in storie da pov Nicky e avevo davvero tanta voglia di sentire il suo, perché tra i due – nulla da togliere al genovese – ma lo prediligo e credo sia per la sua cultura araba e per tutto quello che ne deriva.
Ne approfitto per aprire una piccola parantesi su come hai deciso di inserire il tema della morte – di quella vera. Mi è piaciuto tantissimo il suo timore non dichiarato, il fatto che siano morti sì tante volte e altrettante tornati alla vita, ma che nonostante questo lui di cosa ci sia dall’altra parte non sia mai riuscito a vedere niente se non a rendersi conto dell’assenza di tutto, Nicolò compreso. È un pezzo quello che più di tutto mi è rimasto nel cuore, perché la trovo una riflessione perfetta per Joe e questa sua paura di non trovarlo è ciò che mi commuove più di tutto e che un po’ è alla base della loro relazione: sono dipendenti l’uno dall’altro, sono una cosa sola divisa in due. E una delle frasi che più ho adorato ed è un’altra di quelli che li rappresenta da morire è proprio:

[ Lo amava così tanto che a volte si chiedeva se, un giorno, sarebbe stato proprio quell’amore ad ucciderli. ]
Adoro – e tra l’altro, visto la vita pericolosa che fanno, non sarebbe nemmeno così strano che avvenga anche letteralmente e non sia una semplice metafora. Mi piace quindi come la frase funzioni su due livelli, in qualche modo – se possibile – riesce perfino a rafforzare il concetto d’amore che questi due ricostruiscono a nuovo. E proprio per quanto riguarda il loro amore, un’ultima cosa che ho adorato è stato il riferimento alla situazione omosessuale e al fatto che un giorno forse avrebbero potuto scambiarsi baci normalmente anche in mezzo alla gente, senza giudizi e senza odio.
AMO!

Che dire, sono felice che tu sia sbarcata anche qui e che sia uscita dalla tua comfort zone e spero che riaccada presto.
Alla prossima, dearie <3
Recensione alla storia Ya'aburnee - 22/08/20, ore 23:41
Capitolo 1: Prima parte
Oggi sto cercando di buttarmi sulle recensioni e ho deciso che era tempo di passare anche da te. Non ho ancora letto il secondo capitolo, ma se non mi ci metto ora, rischio di far passare altri mille anni… e io a differenza degli immortal husbands non ce l’ho una vita eterna! è_é

Quindi veniamo a noi. Come già devo aver detto più e più volte, non ho un particolare interesse verso “quel che accadde a Malta”, o meglio, non se il focus è soltanto questo, perché lo ammetto, sono una di quelle che dopo un po’ del fluff non ne può più e Joe e Nicolò, per quanto bad ass siano, ispirano fluff a palate… io quindi preferisco prenderli poco per volta.
Questo per dire che quando ho cominciato a leggere la tua storia, ero già partita prevenuta ma… ehy, il solito dolce richiamo del p0rn mi ha fatto cominciare la lettura e… grazie p0rn, grazie ragazzi, ma grazie soprattutto MissAdler. Cosa non è stato questo capitolo. COSA. NON. È. STATO!
Ti dico cosa E’ stato: una rivelazione.

Partiamo intanto dal principio… che no, non è il titolo, a quello ci arrivo dopo – mi riferisco alla parte iniziale della fanfic. Solitamente non amo che si riprenda una scena del film e la si riracconti da capo, con tanto di dialoghi, e infatti ho avuto un momento di sconcerto e confesso che non ero convintissima, ma riga dopo riga sei riuscita a coinvolgermi per di più con una narrazione in seconda persona che non è mai facile e che tu invece hai saputo padroneggiare in modo eccellente. L’introduzione è divenuta necessaria nel momento in cui vai a spacchettare quello che è l’animo di Nicky e, soprattutto, i suoi sentimenti verso Joe, il suo bisogno quasi fisico di rivedere il suo sorriso che è poi anche lo stesso bisogno che vediamo nei film ogni volta che i due si guardano per controllare che ancora siano vivi e che ancora siano l’uno accanto all’altro. C’è una forte dipendenza tra i due che tu hai saputo riportare benissimo anche in questa fanfic, che ne diviene anzi la spina dorsale, perché è un concetto che giustamente torna e che tu hai saputo analizzare fino in fondo e senza mai risultare ripetitiva.
È un capitolo lungo, che parte quindi dal film, ma che poi torna indietro ed è esattamente questo ciò che mi ha conquistata totalmente e che mi ha lasciato con la bocca aperta e gli occhi a cuoricino.

Partiamo dal fatto che sono un ignorante in storia, in geografia (e non solo ç_ç) e che invidio tantissimo chi, invece, riesce a barcamenarsi in questi due argomenti e riportarli nelle proprie storie con un realismo e una precisione che mi stupisco questi due non ci fossero davvero stati in quelle epoche.
La narrazione predilige il pov di Nicolò e se già dalla prima parte sei riuscita a caratterizzarlo in modo impeccabile, quando torniamo indietro al disastro di Chernobyl e ai momenti in cui è stato costretto a separarsi da quello che altri non è se non la sua metà, Nicolò assume forma in un’unica meravigliosa frase: “Eppure tutte le tue onorevoli intenzioni, il tuo codice cavalleresco, la tua filantropia cristiana, tutto quello che avrebbe dovuto spingerti e motivarti andava in frantumi sotto il peso della sua lontananza.”
È assolutamente lui, in tutto e per tutto e i richiami ai templari e alla cristianità li ho amati da morire. E questo fa ben capire quanto tu sia stata attenta alla caratterizzazione di entrambi, perché anche Joe assume una forma perfetta attraverso gli occhi dell’amante.

Un’altra cosa che ho adorato e che mi riporta alla tua attenzione ai dettagli storico/geografici sono i riferimenti agli abiti che vestono e che grazie ai quali ci immergi completamente nell’atmosfera della seconda metà degli anni ottanta.
“Anche Joe era un amante del denim, ma il chiodo di pelle che gli avevi regalato l'anno prima sembrava di gran lunga il suo indumento preferito. Te ne stavi compiacendo proprio in quel momento, mentre lo adagiava con cura accanto ai pesanti anfibi neri.” Approvo tantissimo anche io!

E quindi eccoci a Malta e alle sue grotte suggestive. Nell’ultima parte del capitolo la dolcezza si mescola all’erotismo, con Nicolò che si arrende alle attenzioni di Joe perché dopotutto desiderano entrambi la stessa cosa.

Il titolo infine l’ho semplicemente amato – praticamente come tutta la fanfic, a parte che mi piace la musicalità di quella parola, ma è ovviamente il significato che vi sta dietro ad essere un po’ simbolo di quello che è l’amore dei due: così assoluto che non potrebbero vivere o esistere l’uno senza l’altro, perché farebbe troppo male.
Che dire, è stato un primo capitolo meraviglioso che mi ha lasciato emozionatissima!
E prima o poi, con la mia assoluta lentezza, riuscirò a passare anche dal secondo, abbi fede! <3
Recensione alla storia Credemmo di non morire - 07/08/20, ore 01:35
Capitolo 1: Credemmo di non morire
Vabbeh, io ho promesso che sarei passata presto e poi ho fatto passare un’eternità, ‘cidenti a me. Comunque, alla fine come detto eccomi qui, spero però che avrai pazienza e mi perdonerai perché so già che questa mia recensione non sarà minimamente all’altezza delle piccole meravigliose drabble che hai scritto.
Purtroppo la mia ignoranza è tanta quando si parla di storia (e pure di geografia… e pure di un sacco di altra roba XD), quindi grazie per aver messo le note e avermi illuminata su certi punti.

Andando con ordine. La drabble dedicata ad Andromache in realtà è quella per cui non ho avuto alcun problema, conoscevo il mito e il parallelismo con Andromaca moglie di Ettore, citato nella frase “figlio di un’altra combattente d’uomini” mi è saltato subito all’occhio. Ho amato comunque tutte queste piccole drabble, che raccolgono una potenza e una profondità che mi lasciano col fiato sospeso.
La mia preferita è quella di Booker – forse perché lui è il mio preferito, perché in tutte e quattro le drabble riesco a riconoscere una caratterizzazione del personaggio trattato puntuale e precisa, che mi rimanda esattamente al protagonista e in quella dedicata a Booker c’è tutto quello che rappresenta quell’uomo in 116 parole. L’impiccagione, i cosacchi, ma anche e soprattutto la morte di suo figlio, con quel bocciolo nero che rappresenta il male della malattia che l’ha colto, quando fuori dall’ospedale invece fiorivano rose rosse.
E la frase finale… oh le frasi finali di ogni drabble, sono così belle. Ma in questa riesco a leggerci anche il riferimento non solo alla prima volta in cui è morto e in cui la paura l’ha attanagliato per la prima volta (prima che la morte diventasse immagino una compagna per lui e per gli altri), ma anche al fatto che quella paura l’abbia rivista sul volto disperato del figlio, quando gli ha chiesto di salvarlo e lui non ha saputo come aiutarlo.

Altrettanto poetiche ho trovato anche quelle di Nicolò e di Joe, e le ho amate per tutti i sottintesi – in quella di Nicolò poi, ho ritrovato, soprattutto nel finale, un riferimento a Joe e al suo rapporto con lui. Sbaglio?
Ma in generale le citazioni della sua terra natia e il costante riferimento alla fede sono quelli che mi hanno colpito di più e che più mi hanno affascinato. Quest’ultima soprattutto – la fede, dio, gli dèi – è un concetto che viene ripreso per l’intera raccolta e lo adoro, perché sei riuscita a farlo risaltare in modo coerente per il tempo in cui i personaggi non sono morti. Per Andromaca sono gli dèi che sembrano non considerarla degna, e che la lasciano morire e ritornare alla vita, senza darle possibilità di salvezza. Per Nicolò che è stato crociato, l’importanza di Dio è fondamentale, lui prega e addirittura, il suo è un “buon” Dio ch’eppure lo acceca con la luce del sole – e di questo pezzo in particolare mi piace che ci siano quasi le due facce della medaglia divina, un dio buono e una visione più reale mi viene da dire, più cinica, in cui Dio forse tanto buono non è, solo che Nicky non può accorgersene ancora perché la fede lo ubriaca. Non so, forse la cinica sono io a volerci vedere per forza questa sfumatura XD
E Yusuf… ah, dopo Booker, amo lui con la forza di mille soli. E i riferimenti al jinn (yess, grazie Supernatural, American Gods e The Witcher per avermi dato un infarinatura su cosa fosse XD) e ai Giardini del paradiso islamico, li hai inseriti con una tale eleganza nella tua prosa che li trovo fantastici. Tra l’altro adoro, adoro, adoro, la contrapposizione dell’acqua per Nicolò e del fuoco per Yusuf, ma anche il fatto che Nicolò prega in accettazione, mentre nella drabble di Yusuf si respira il suo timore di essere maledetto e di aver, appunto, perso l’accesso al paradiso, perché invece di morire, torna a vivere.

Come ti dicevo, sono un po’ una capra quando si tratta di recensire drabble, quindi scusa ancora se il commento è dispersivo da morire, ma giuro che le ho amate tutte. TUTTE! E che l’unica cosa che mi dispiace è la mancanza di Nile, anche se capisco che in questo contesto (fatto più che altro di missing moment) un po’ avrebbe stonato… e comunque in realtà la presenza di Booker mi ha regalato tutte le gioie di cui avevo bisogno, quindi bella lì.
Un appunto va anche alla grafica. Se già adoravo la grafica di Miryel che ho visto sul tuo IG, qui ho adorato l’impostazione che hai dato alla storia, le immagini e perfino la scelta dei pezzi degli scacchi che trovo assolutamente azzeccati per ogni personaggio e ovviamente anche la canzone, che sembra fatta apposta per loro.
Metti sempre tanta cura nelle tue fic, non solo in uno stile che qui si carica di tanti sottintesi, di metafore bellissime in cui ogni parola ha il proprio peso e il proprio significato, per poter raccontare tutto quello che c’è da dire in poche parole, ma anche nella parte visiva.
Davvero, grazie per aver scritto in questa sezione, spero di rivederti di qui (e di leggere qualcosa di nuovo su Booker, coff). <3

Oh, scusa, edito solo perché mi sono dimenticata di citare la genialata del titolo che, per l'appunto, riporta alla prima volta in cui i quattro sono morti (ma non sono morti davvero). Ho già detto che adoro tutto, vero? No, tanto per essere sicura v_v
(Recensione modificata il 07/08/2020 - 01:44 am)