Recensioni di Jolly J

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Waltz into Darkness - 26/10/14, ore 16:15
Capitolo 10: Chapter 9. Persephone Escapes
Mh, quindi i Duncan rientrano al maniero ora che la situazione è tornata, come dire, tranquilla. Mrs Duncan cova giustamente tutti i sensi di colpa del caso, continua ad orchestrare abilmente bugie ed accampare scuse, come nel caso della visita da parte di Sir Carlisle, mentre un atto di coraggio giunge proprio dal personaggio più inaspettato: Noah, che a differenza della madre, sceglie di agire in favore di Emma. Beh, è comunque il caso di dire che Mrs Duncan conosce più a fondo Adam e tutto l'antefatto rispetto al ragazzo, ma comunque trovo quest'impeto di coraggio molto apprezzabile. Ad ogni modo la palla passa ora proprio a Sir Carlisle, il filone che guiderà quindi la vicenda al di fuori del maniero/prigione. Vedremo quindi gli sviluppi futuri in tal senso.
Tocco particolarmente di classe rendere Adam mancino, la cosiddetta "mano del diavolo" per i superstiziosi di un tempo, un dettaglio che contribuisce quindi a renderlo ancor più anticonvenzionale e oscuro. Altri accorgimenti poi mirano a rendere perfettamente il personaggio: la scrittura infantile, perché di fatto a chi mai potrebbe scrivere spesso? Che motivo avrebbe di farlo? E, come hai specificato tu, i libri, l'unica finestra a lui concessa sul mondo esterno.
Per quanto riguarda la serata tra i due, ho particolarmente apprezzato alcuni passaggi: in primis l'ingombrante presenza della maschera, di cui hai magistralmente sottolineato l'aspetto grottesco e spersonalizzato, che rende spesso Adam un'essenza e richiama indirettamente, a mio giudizio, il suo malvagio alter ego, che se non fisicamente presente, resta comunque vigile e silenzioso, profondamente nascosto e "cosciente" (credo che ci riserverà parecchie sorprese, forse affatto positive, soprattutto considerando il ben riuscito e introspettivo battibecco a cena). In secondo luogo, le sottili incomprensioni tra i due protagonisti, i sospiri, i gesti, gli sguardi, i pensieri, la descrizione di ambienti e sensazioni varie, poi la serie di richiami ad altre opere, tutte ottimamente reinterpretate da te (avevo visto giusto allora per Dr. Jekyll e Mr. Hyde!) e che per un'amante di cinema e libri sono pane per i denti *-* Ma soprattutto, soprattutto, ho adorato il momento in cui Adam sogna di lei nell'intimità: perché non hai peccato di eccesso nell'idealizzarlo, ma ne hai giustamente fatto un uomo, in tutti i sensi. Giudicherei comprensibili fantasie simili già di norma, figurarsi per un individuo costretto in totale isolamento da tutta la vita, quindi ben fatto! Tenero come lui voglia accampare scuse per trattenerla con sé anche dopo l'ora di coricarsi e infine apprezzo davvero moltissimo che l'intero sviluppo proceda lentamente, non forzato, che lei sia ancora restia nei suoi confronti, così come lui, per certi versi (il mistero dei fantasmi resta ancora tale, perciò) e che il tutto risulti plausibile (ad esempio nel momento della lettura, hai saputo fornire un'ottima giustificazione al cedimento di Emma in questo senso: leggere o conversare con lui ed è comprensibilissimo che ora lei abbia scelto la prima, quell'avvicinamento tra i due è accaduto per un motivo dunque, lei era messa alle strette ed ha risposto d'impulso, evitando, tra le due, l'opzione peggiore, ovvero un nuovo confronto diretto, che forse l'avrebbe maggiormente compromessa nella sua posizione).
Comunque, nonostante un piccolo spiraglio in favore di Adam abbia già indotto Emma a riflettere, lei fugge (e qui di nuovo, la plausibilità di cui parlavo), anche se non credo proprio andrà molto lontano... quello scalpitare di zoccoli alle spalle, eh, mica può finire tutto così xD
Chiudo dicendo che hai ben sottolineato, attraverso al reazione di Emma, come Noah abbia anticipato il suo pensiero e già mi pongo domande al riguardo e in attesa delle risposte, di nuovo tanti complimenti e alla prossima! ;)
Recensione alla storia Demoni e angeli - 05/10/14, ore 16:56
Capitolo 13: Capitolo 15
Oh il confronto tanto atteso finalmente!
R ed Harriet ora abbandonano ogni riserva per parlarsi a cuore aperto e inevitabilmente emergono i demoni che tormentano entrambi. Devo dirlo, hai saputo dar vita ad una scena molto intima, sensibile, raccolta e delicata: come se, Harriet soprattutto, si trovasse al cospetto di un confessionale, al di là del quale un essere incorporeo, senza volto, quindi quasi irreale, la ascoltasse. Forse proprio il non vederlo l'ha resa finalmente libera di esprimersi, quasi come fosse sola e parlasse tra sé e sé. Inoltre, saperlo per come è, credo l'abbia rassicurata maggiormente, in modo da non sentirsi giudicata (perché, se ho ben capito il personaggio, anche la ragazza è tormentata dall'idea di una bassa stima di sé, ritenendosi passiva, succube e sconfitta da una vita che non desidera, ma che le viene ugualmente imposta). A mio parere scegliendo di rivolgersi ad R, quello che tutti giudicano un mostro pericoloso, sente come di venir meno alle regole, di ribellarsi alla società di cui è vittima, quindi di sentirsi finalmente libera di fare ciò che vuole, di avere il controllo di se stessa, per una volta.
Passando ad R, devo dire che nella parte inerente a lui ti sei superata: il suo voler, a tutti i costi, conferire un ordine naturale alle cose, il voler confermare delle leggi indiscutibili su cosa sia normale e cosa no, voler ricordare, a se stesso in primis, che una come Harriet non può e non potrà assolutamente mai amare uno come lui, punto e basta, ma dovrebbe anzi rivolgere le sue attenzioni esclusivamente a individui esteticamente gradevoli, lo trovo pienamente realistico, soprattutto considerando la batosta ricevuta in precedenza da Irene. E' normale che ora nutra qualche dubbio e mancanza di fiducia rispetto alla spavalderia di Harriet: lui per primo era stato tanto "pazzo" (secondo il suo punto di vista attuale) da illudersi e voler tentare un'unione impossibile con l'altra, da farsi perciò del male poi, tanto, da essere terrorizzato, ora, all'idea di commettere di nuovo lo stesso errore. Però si avverte, al di sotto della superficie, una speranza ancora vagamente nutrita (e credo sia questa sua indole, seppur incanalata in vendetta, ad averlo mantenuto in vita finora) ed espressa nella domanda che rivolge alla ragazza (“Tu mi odi?”) e al voler conoscere a tutti i costi il perché del salvataggio, come mai lei non abbia agito per salvare unicamente se stessa, magari fuggendo, approfittando della situazione di momentaneo caos. Riguardo il discorso dell'amore, tramutato in odio da R e che lo fa sentire vivo, direi che in effetti odio e amore sono le emozioni più forti che esistano e ladovve non funziona una, per forza di cose ci si deve accontentare di un surrogato, per quanto negativo, una tentazione a cui è molto difficile resistere (anche a causa del rancore dato da torti subiti), pur di continuare ad avvertire qualcosa e non avvizzire completamente nell'animo. Certo è molto triste, ma è di fatto un processo del genere, a mio parere, a contribuire alla formazione dei cosiddetti villains. Perciò suvvia, bisogna salvare R dal diventarlo completamente e solo l'amore può essere la cura, una contrapposizione di forze, negativa per lui, positiva per lei, al fine di sconfiggere l'insana bramosia di vendetta (anche se meritata per i Lawrence, che di certo, verranno ugualmente puniti in modo alternativo) *-*
Un'altra cosa ad avermi colpito è stata l'incapacità oggettiva di R di accettare come l'aspetto esteriore non possa contare per Harriet, che definisce Jesper uno sgorbio, interiormente: direi che questo fornisce una chiara visione delle violenze psicologiche subite dal protagonista, fino a che punto un pensiero tanto malsano possa essersi radicato in lui. Eppure le parole della ragazza sortiscono un certo effetto: lui non la accorpa più alla massa, lei è diversa ora, non fa parte dei Lawrence, né di tutti gli ipocriti che hanno illuso "il mostro". La scena dello sparo costituisce un punto di svolta: provoca una vicinanza fisica e ancor più emotiva tra i due, lasciando emergere la possessività di R nel definire Harriet "sua": una sorta di dichiarazione, a modo suo. E lei non lo teme più, anzi, lo comprende nelle sue motivazioni, come nel caso degli omicidi: non li giustifica di certo, ma riesce a spigarseli e nel pensiero in cui lo definisce "non solo vittima, non solo carnefice", direi che qui tu hai espresso una grande verità: per qualsiasi figura negativa, libri o film che siano, spesso si tende a scordare, quando si assiste ad un gesto positivo da parte loro o un qualcosa di incoerente col loro essere, che si tratta, per quanto perfidi e ormai irriconoscibili dai loro esordi, pur sempre di esseri umani, individui sfaccettati, dunque.
Passando alla parte più, diciamo, "pratica": probabilmente era fuori contesto, ma alla frase in cui R spiega che Jesper necessita di qualcosa di morto, non so, ma ho riso di brutto, una reazione spontanea proprio xD Noto poi che finalmente veniamo a conoscenza della natura del titolo della storia "Demoni e angeli", il che quindi rende questo capitolo ancora più importante nella svolta della narrazione. Il dettaglio dei libri poi, dai quali il protagonista attinge informazioni sulla realtà, direi che spiega bene come in effetti, impossibilitato a uscire e vivere come tutti, lui abbia potuto entrare in contatto col mondo esterno solo attraverso di essi. Concludo (sarebbe anche ora, lo so), con qualcosa che, al pari dei migliori film, mi ha incredibilmente stupita: anche se già siamo a conoscenza delle reali fattezze di R, comunque riesci a creare un'attesa, un'aspettativa su di lui, sul momento in cui Harriet lo vedrà. Quasi come quelle scene in cui si sa già che un qualcosa di brutto accadrà o che un determinato personaggio morirà, eppure si spera sempre, fino all'ultimo, che quel qualcosa non accada, per quella volta. Fantastico direi! E per rispondere alla domanda, come credo che la protagonista scoprirà l'aspetto di R: bella domanda, ma di certo credo avverrà durante la convalescenza di lei, sonno e veglia, magari penserà di aver sognato il suo aspetto, solo immaginato. Magari, troppo intorpidita e stordita, neanche si spaventerà, per poi ripensarci bene a mente lucida, ma in ogni caso neanche a quel punto penso che ciò avverrà, perché dalle premesse che hai lasciato in questo capitolo, direi che la ragazza non è proprio il tipo, per fortuna. Comunque, stupiscimi x)
Bene, terminato il solito sproloquio, di nuovo tantissimi complimenti e al prossimo capitolo ;)
(Recensione modificata il 05/10/2014 - 04:58 pm)
Recensione alla storia Waltz into Darkness - 05/10/14, ore 14:45
Capitolo 9: Chapter 8. The Man with No Face
Allora posso dichiararmi sinceramente molto soddisfatta nelle aspettative, si. Trovo Adam ben costruito nel suo personaggio, calibrato sulla giusta dose di aggressività e insicurezza, ben mostrata nei bruschi cambi di tono, nelle movenze, nei gesti e così via: un essere umano ormai bestiale, perché per troppo tempo abbandonato a se stesso. A questo proposito è doveroso citare due passaggi che ho particolarmente apprezzato: "«[...] Sento il battito del vostro cuore proprio qui», continuò, premendo con delicatezza il pollice nell’incavo della giugulare, rendendole difficile respirare." e "«[...] non alzerò un dito su di voi, a meno che non lo desideriate», il debole sorriso fu quasi palpabile nella sua voce." Che dire, difficile rimanere insensibili di fronte a ciò che si nasconde sotto a interazioni simili, soprattutto considerando la faccenda dei quadri. Gran bel dialogo quindi, complimenti, hai saputo esprimere bene la tensione, combattiva ed erotica, tra i due protagonisti, il confronto, la diffidenza e la curiosità che provano l'uno (inevitabilmente misterioso) per l'altra (battagliera e fiera).
Per il resto, dunque, i Signori Duncan sono praticamente fuggiti, ma credo che presto o tardi faranno ritorno, aiutati o meno da Lady Nora (che tuttavia non credo se ne resterà in disparte, anzi a ben vedere persino il prete potrebbe avere una parte nella narrazione), Mrs Radcliffe è ancora impossibilitata a letto e Caledon è lotano. Al momento sembra perciò che i piani di Adam nel conquistare Emma procedano a gonfie vele, eppure sul finale forse, prevedo una tragedia, stile folla con forconi e fiamme, tutti riuniti x)
Come sempre trovo le descrizioni estremamente accurate, ricche di dettagli e quasi "sentite", riscontro poi una dovizia di particolari circa le informazioni più pratiche, diciamo, come la parte inerente alle leggende, alle tradizioni locali e quant'altro. Ultima cosa, Adam e il dettaglio dei suoi occhi: a me torna alla mente anche un vago richiamo, soprattutto per il riferimento all'"altro", al Dr Jekyll e Mr Hyde, data l'implicazione della rabbia.
Concludo rinnovando i miei complimenti, tutti meritatissimi, e come sempre attendo il prossimo capito ;)
(Recensione modificata il 05/10/2014 - 02:49 pm)
Recensione alla storia Waltz into Darkness - 04/08/14, ore 00:42
Capitolo 8: Chapter 7. Stranger Than You Dreamt It
Che meraviglia, un aggiornamento finalmente! *-*
Dunque la casa è di fatto infestata, su questo ormai non ci sono dubbi. Da una parte c'è Lady Nora (che credo sia un fantasma in effetti, anche se ancora non mi è chiaro il suo ruolo nello svolgimento degli eventi), di cui ho particolarmente apprezzato lo scorcio fanciullesco in apertura del capitolo e che richiama appunto American Horror Story (che io adoro e ho divorato tra l'altro). Ma dall'altra troviamo anche tutti i membri appartenenti alla famiglia precedentemente proprietaria di Pemberley, che tornano a manifestarsi il giorno in cui cade l'anniversario della loro morte, cosa di cui i Duncan sono perfettamente al corrente, nonostante non abbiano potuto avvertire Emma in alcun modo per forza di cose. Proprio la ragazza continua quindi ad essere disturbata da strani rumori e "finalmente" cade tra le braccia del misterioso abitante del maniero (che letteralmente non vedo l'ora di conoscere eheheh).
Molto indicato il dettaglio del prete impiccione, che evidentemente ha giocato un ruolo fondamentale nel non opporsi agli esperimenti a cui è stato sottoposto l'abitante di Pemberley, ma che ora evidentemente aspira ad una qualche forma di redenzione da parte di chi in fondo è stato soprattutto una vittima. Mi sa tanto che ci darà filo da torcere eh...
Caledon: io, giuro, spero che alla fine la cosa si risolva in qualche modo, perché francamente a me ispira tanta tenerezza e compassione al momento, quindi o diventa un mostro dopo, accecato dalla gelosia magari, o altrimenti non saprei proprio xD
Bene, il mistero, la suspance e i toni lugubri aumentano in modo esponenziale, soprattutto nell'ultima scena per la quale, a proposito, fai benissimo a provare orgoglio, perché la trovo davvero suggestiva e ben riuscita. Lo stile è come sempre scorrevole e fedele al tipo di letteratura d'altri tempi, dettaglio che emerge chiaramente e soprattutto nei dialoghi, inoltre ben construiti. Perciò ancora tanti e tanti complimenti!
Direi che quindi si spiegano tutte le forze in campo e io attendo con impazienza il prossimo capitolo, soprattutto per l'incontro ravvicinato... eh, qui bisogna che la minaccia divenga tangibile, si, si *-*
Alla prossima ;)
Recensione alla storia Waltz into Darkness - 07/04/14, ore 10:57
Capitolo 7: Chapter 6. Someone's Walked Over My Grave
Ooooh bentornata!
Nuovo capitolo pieno di rivelazioni devo dire. Scopriamo dettagli in più circa il passato di Caledon, che personalmente non trovo poi tanto male. Insomma, considerate le convenzioni del tempo e il temperamento del padre soprattutto, direi che anzi, si rivela essere anche troppo convinto dell'esistenza del vero amore. Cioé vederlo opporsi alle ciniche convinzioni del padre, battersi per conquistare Emma e non accontentarsi di averla solo fisicamente, fremere per un solo sorriso o una minima attenzione da parte sua, non mi ha lasciata indifferente ecco. Però comprendo Emma: insomma, se son rose fioriranno, come si suol dire, ma qui direi che le stagioni passano e non sboccia nulla, quindi magari è il caso di metterci una bella pietra sopra xD Ma la protagonista è inevitabilmente figlia del suo tempo, così come lo è il proprio padre, quindi il matrimonio si prospetta quale unico punto di arrivo possibile. Comprendo il suo senso del dovere, il senso di colpa nei confronti della sorella deceduta, ma anche verso Caledon stesso, quando nota di averlo involontariamente ferito col proprio distacco. Hai lasciato intuire molto chiaramente tutto questo a mio avviso. Ragion per cui, si faccia avanti Adam a porre fine a questa sceneggiata, anche perché, se davvero Emma e Caledon convolassero a nozze, direi che nessuno dei due sarebbe mai davvero felice: lei finirebbe per spegnersi e lui vivrebbe nella frustrazione di un amore non ricambiato (ammesso poi che sia davvero amore, perché mi riservo sempre il beneficio del dubbio nel caso del cosiddetto "contendente").
Finalmente Miss Radcliffe torna tra noi, mentre apprendiamo anche i trascorsi di Mrs Duncan e come non riesca a chiudere occhio la notte, proprio come la nuova padrona alla quale pian piano si affeziona, nonostante tutto. Tuttavia questa donna è ostaggio della casa e del suo vero padrone, colui che probabilmente pretende Emma, ma un nuovo personaggio sembra intervenire sulla scena, durante il dialogo finale.
Stavolta i miei complimenti vanno alla grande sapienza con cui riesci a rendere la ricostruzione storica, costituita da doveri, usanze, modi di pensare, ecc. Inoltre lodo la tua capacità di creare suspance, il costruire la tensione in un crescendo sempre maggiore, man mano che i capitoli proseguono. Questo carica molto le aspettative e già mi intriga che Emma sia entrata in possesso di carte e planimetrie del castello *-*
Quindi brava, attendo il prossimo!