Recensioni di BerriesTart_LilacSweet

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Recensione alla storia Troppo - 21/07/19, ore 12:32
Capitolo 3: Capitolo Tre
E tu che avevi dubbi su Victor e il suo comportamento! Non eri convinta!!
Inizio col dirti che ho pianto, per tanti motivi.
Perché era necessario che Yuuri si svuotasse, che Yuuri parlasse, che Yuuri urlasse ai diretti interessati e non ciò che stava sotto a quel panino, sotto al mangiare e vomitare.
Questo è il primo passo, ammettere a sè stessi e a chi vorremmo ci aiutasse, capisse e a chi con noi volente o nolente ha sbagliato quale è la cosa che ci fa sentire pieni. Pieni negativamente.
Yuuri, mio caro, io qui ho pianto perché ci sei riuscito. Perché è andata bene, perché non hai passato quello che ho passato io.
Io sono felice per lui. Per me non è stato altrettanto semplice, ci sono voluti così tanti anni... Ci sono volute così tante cose brutte per riuscire a farmi capire nonostante le urla e le cose dette.
E ho pianto anche perché ho sentito in maniera forte e tangibile, quanto è brutto e doloroso quello che ha attraversato e subito.
Yura è stato così bello nel suo essere... Gli ha fatto capire che non pensava la stessa bruttura di Yuuri, e gli ha fatto capire che ha capito di aver sbagliato, di non essere stato così sensibile e di aver sbagliato a non conoscerlo di più all’inizio.
Esattamente come Victor.
Yuuri aveva qualcosa dentro, che non faceva vedere, che nascondeva dietro a quelle risate, a quella contentezza per i “sei in forma!”, che volevano dire “non sono come dicevano gli altri bambini! Non faccio schifo come dicono gli altri!”.
Quelle erano delle piccole e grandi vittorie per Yuuri, peccato che non avesse risolto i problemi di fondo.

Tu non dovevi dubitare del comportamento di Victor...
G, e chiunque abbia avuto dubbi...
Il mio Victor mi ha detto che avevo i fianchi larghi.
Lo ha detto così, in maniera giocosa.
Mi vedeva ridere lui, come Victor vedeva ridere Yuuri.
Eravamo insieme, eppure eravamo degli sconosciuti.
Così come Victor e Yuuri.
Ci sono delle cose che hanno faticato a dirsi... Yuuri sentiva troppo dolore e non voleva mostrarglielo.
Perché se non lo mostri, lui non saprà mai quanto schifo sei in grado di suscitare e di conseguenza la probabilità che lui ti abbandoni per lo stesso schifo è, nella tua testa praticamente nulla;
non mostrarlo equivale a non parlarne e nella tua testa equivale alla possibilità di dimenticarlo, poco a poco (i mille non fa niente, servono anche a questo).
Ma come possiamo pretendere che Victor, nonostante ami Yuuri, possa capire, possa correggersi, se Yuuri stesso non ne ha parlato? Se Yuuri stesso vuole nasconderlo?
Yuuri ha fatto un passo enorme parlandone. Ha dato a sè stesso la possibilità di rinascere e ha dato la possibilità a Victor di capirlo, di correggersi e di imparare ad amarlo comunque.
Victor è stato cieco, sì, sicuramente, o meglio si è volontariamente reso cieco pur di essere accomodante con Yuuri e non rischiare di perderlo, ma non possiamo pretendere che tutti abbiano la stessa nostra sensibilità, soprattutto se in certe situazioni non ci si è mai trovati.
Victor l’ha comunque amato, è stato poco attento, superficiale, ma l’ha amato.
Quello che mancava al rapporto fra loro doveva partire da Yuuri, doveva aprire la porta del suo mondo, ciò che è successo in questo capitolo li renderà complici, ciò permetterà al loro rapporto di raggiungere un nuovo livello.

Come possono i bambini avere questa cattiveria?
Guardate, sono passati anni. Tanti.
Io ancora non ho trovato una spiegazione.
Però ad oggi, guardando il panino, il cinghiale come nomignolo nel mio caso, penso che si crei una cosa, un senso di gruppo, di appartenenza, di accettazione quando si prende di mira una persona che ha qualcosa di diverso dagli altri. Perché gli altri seguono ciecamente chi si comporta così? Secondo me perché o chi ha preso in giro è considerato figo o perché appunto lo vedono che non è diverso da te, ed io, onestamente non penso che potrò mai capire.
La verità è queste persone non sono niente senza di questo senso di appartenenza. Sì anche i ragazzini di 11 anni, anche loro hanno bisogno di sentirsi parte di qualcosa, di sentirsi accettati dagli altri.
Comprendo il volersi sentire parte di qualcosa, di sentirsi importanti, credo sia un bisogno primario dell’uomo, ma no, non capisco e non giustifico il volerlo fare giocando sulla pelle degli altri.
Ma il problema esiste, ed è reale. Molto più frequente di quello che si possa pensare.

Ora comunque, la porta sul mondo di Yuuri è aperta.
Ora sta agli altri saper rispettare e amare quel mondo e sta a Yuuri stesso accettarlo e fare altrettanto con loro e con se stesso.

Io comunque ti ringrazio, mi hai commossa.
(Recensione modificata il 21/07/2019 - 12:36 pm)
(Recensione modificata il 21/07/2019 - 05:24 pm)
Recensione alla storia Troppo - 21/07/19, ore 11:33
Capitolo 1: Capitolo Uno
Era una delle prime uscite con il mio Victor: un classico, il cinema, uscita a quattro, con suo fratello e la sua ragazza, fra l’altro mia amica.
Io ricordo che avevo in mano una confezione di pop corn.
Io, i miei 25kg in più e Degli innocenti pop corn da mangiare durante il film.
Ho letto il tuo capitolo e ti sei immaginata e hai descritto bene attraverso Yuuri la mia reazione quando il mio Victor mi ha detto che avevo i fianchi larghi (e il suo l’ha chiamato porcellino).
Rabbia. Verso lui, che fra l’altro era magrissimo. Quei pop corn li ho regalati a un bambino che era lì.
Vergogna, verso di me.
Facevo schifo anche a Victor, che io amavo.
Mi avrebbe lasciato sicuramente per un'altra più bella, più magra, magari anche bionda, con meno problemi.

L’episodio del panino è stato un pugno nello stomaco di nuovo.
Se mi facessero la domanda: “Quando è iniziato tutto?” cosa risponderei?
Ci sto pensando.
Ma la risposta è sempre quella che ho dato nel capitolo successivo.
La mia mente ha mescolato le carte, i ricordi. E qualcuno è cancellato o nebuloso. Non ricordo se prima del panino ci sono stati malesseri, o se il panino è stata in realtà una miccia che ha fatto esplodere tutto, tuttavia propendo ancora per quest’ultima.
Mia nonna mi diceva “rospa” o “sei più larga che lunga” da prima del panino.
I rapporti con mio padre iniziavano a vacillare.
Poi sono arrivati loro con un panino, il panino va mangiato mordendolo.
A detta loro io sembravo un cinghiale.
Non avevo colpe a mangiare normalmente un panino, a mangiarlo esattamente come facevano loro.
Però a detta loro, per me era diverso.
Allora ho pensato di farlo spezzandolo in piccoli pezzi.
Dei bocconcini, di mangiarlo come lo avrebbero mangiato le principesse, quelle fini ed eleganti, non dei rozzi cinghiali.
Ho pensato che i pezzetti fossero la cosa più carina da vedere.
Ancora oggi lo spezzo.
E da lì ho cominciato a spezzare ogni cosa che andava morsa come un panino.
Crackers, banane...

Sì da lì tutto è iniziato, ma non è vero.
Sotto il panino c’era un mondo...


Ps: Sì hai fatto un lavoro egregio. Delicato, in punta di piedi. Mi fido, e riconosco il tuo potenziale e stimo la tua anima. Per questo motivo voglio scoprire mano a mano la tua storia. Non ho bisogno di leggerla tutta prima.
Ho piena fiducia. Già lo sai.
(Recensione modificata il 21/07/2019 - 11:36 am)
Recensione alla storia Troppo - 21/07/19, ore 11:09
Capitolo 2: Capitolo Due
Mia cara G.,
comincio da questo capitolo.
Leggerlo mi ha riportata indietro...
Ma non tanto: sai ci sono ancora tante cose che ancora mi porto dietro.
Il mio rapporto col cibo è migliorato, riesco a concedermi di mangiare cose considerate grasse senza che io provi sensi di colpa, senza vedermi enorme, senza pensare a nulla.
Poi ci sono dei giorni in cui mi guardo e mi vedo schifosa, non mi piaccio.
Non mi sono mai fermata a pensare però se in quei giorni ho qualcosa che mi tedia dall’interno.
A volte ho ancora delle reazioni strane. Tipo qualche giorno fa mio padre mi ha detto che devo camminare almeno 3,5km al giorno perché a causa di un problema congenito alle ginocchia, ho bisogno di rafforzare e asciugare le cosce (esattamente come ha fatto lui).
Ho pianto all’istante.
Mi sono sentita grassa.
Di nuovo.
E credimi che non l’aveva detto in maniera offensiva, anzi! Ma io non riuscivo a parlare, piangevo solamente.
Se ripenso al passato, vedo me che non mangio quando qualcosa mi preoccupa in maniera negativa, quando c’ è una situazione per me troppo grande da sopportare, come la malattia di mia nonna. Lì contavo le calorie di ogni biscotto che ingerivo.
Lí avevo fatto spaventare mia madre. Lí ha proprio visto.
E qui ci ho visto la tua Hiroko, che si è accorta e non si è accorta allo stesso tempo.
Prima di contare le calorie io mangiavo, mangiavo tanto. Mangiavo il triplo quando mi offendevano (e ti dirò che la prima ad offendermi era proprio quella nonna che poi si è ammalata).
Mi sentivo sola e mangiavo.
Mangiare placava il mio malessere.
Mangiando però istigavo ancora più la gente, i miei compagni di scuola che mi chiamavano cinghiale, come sai, a prendermi in giro.
Io non avevo un rapporto idilliaco con mio padre. Anzi.
Ero diversa dagli altri, volevo così tanto somigliare loro eppure non ci riuscivo. In niente, partendo dal fisico, passando ai rapporti coi genitori, fino ad arrivare alla vita nella sua totalità.
E mangiavo.
Era un circolo vizioso, un cane che si morde la coda.
Mia madre qua non se n’era accorta.
Mi ha poi rivelato che vedendomi mangiare era contenta, lo considerava un segno di salute.
Mi vedeva triste, ma finiva lì, erano cose che non si potevano aggiustare, perché per quanto riguarda la vita, se un genitore diceva di no era no, senza spiegazioni. Se un genitore diceva e faceva determinate cose era giusto e non c’era possibilità di appello.
Quando non mangiavo, quando contavo le calorie ai biscotti allora sì che se n’era accorta, lì su quel terrazzo mi aveva detto che la malattia la spaventava, perché non ci sono pastiglie, sciroppi, supposte che tengano.
Lì è la mente. Lì non sapeva come potermi aiutare.
Ci sono tante cose qui di me che vedo in Yuuri e tante degli altri che vedo in altri personaggi.

La pienezza che sente Yuuri, sì è quella il problema, è quello che sta sotto la superficie, quello che sta sotto al mangiare e vomitare, al mangiare per riempire, al non mangiare per svuotare.
E io come ho fatto a uscirne?
Lì c’entra un po’ Victor, il mio Victor, quello che all’inizio della nostra storia mi diceva che avevo i fianchi larghi in maniera affettuosa, mentre avevo i pop corn in mano (quei pop corn li ho regalati seduta stante a un bambino).
Quel Victor di cui vorrei parlare poi.
Ma molto ho fatto da sola (non avevo nemmeno una Mila ad aiutarmi, nessuno).
Ne sono uscita, ma ancora porto qualche cosa dietro.
In fondo ho ancora delle cose che mi riempiono la testa.
Recensione alla storia Il Sole a Mezzanotte - 22/12/18, ore 11:36
Capitolo 45: Oggi è già Domani
Mia cara Syila. ..
Non so bene da dove cominciare! Provo già nostalgia per qualcosa che ancora non è propriamente finito...
E spaventata perché nel tuo angolino hai scritto che ci saranno dei colpi di scena!!! O- O
Nel dubbio partirò dalla fine!
Ho praticamente pianto mentre stavo asciugando i capelli ...
Perché il finale del capitolo si é aperto ripercorrendo l'inizio di tutto, l'inizio di questa tua bellissima avventura e che é diventata anche un po' nostra, grazie a te.
Perché mi sono resa conto che sta finendo.
Perché nel finale in corsivo Yuuri e Victor hanno imparato delle cose fondamentali insieme.
E quello che hai espresso è un insegnamento fondamentale per tutti noi.
Dovremmo tutti tenere a mente le tue parole.
Mi hanno commossa.

Infine, sono estremamente felice per Yuraaaa e Дима! !!!
Alla fine il giapponesino ci aveva visto benissimo sul piccolo impiastro e questo è riuscito nel suo intento contro tutti e tutto!
E Yura conoscerà i suoi genitori... Chissà.
Sono contenta di averlo visto così, con le sue feroci manifestazioni di affetto.
Alla prossima, come sempre!
E...
Buone feste! 🎄
Recensione alla storia Il Sole a Mezzanotte - 17/09/18, ore 18:04
Capitolo 39: La Tempesta
Cara Syila...
Questo capitolo è pura ansia!!!
Ero lì ad incrociare ogni dito dei miei arti per i miei adorati !!!
Anche se Victor, Victor... Se io fossi stato Yuuri ti avrei fatto sudare un pochino di più!
Ah in tutto ciò vorrei fare un plauso a Yakov.
Yakov, tesoro, quanto hai dovuto sopportare?
Tra il giappino, Victor e Yurio...
Che fegato! E anche (se non soprattutto) che cuore!!!
Comunque questi due avevano bisogno di scontrarsi e parlare a brutto muso.
Anche se è stato molto eloquente il gesto di gettare l’anello nell’acqua.
Alla fine il difettoso disastro è di nuovo fra le braccia di Victor. ^^
Quindi nel prossimo capitolo ci sarà una bella ondata di calore eeeehh? XD
Via, anche se amo la pioggia e le mezze stagioni, sopporterò!! XD
Chissà se risentirò anche Black Yuuri nel prossimo capitolo!! :)
Comunque, ci sono ancora tanti punti interrogativi!!
Ekto Chan, altre presenze scomparse (o no?), Yuuri che non si sente di quella fazione...
Non vedo l’ora di saperne di più!!! :)