Recensioni di Humble_Narcissist

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia This Ain't Love - 01/10/15, ore 01:43
Capitolo 9: Capitolo 8
Buonanotte senpaaaai! Sì, è l'una passata, come al solito, ma non formalizziamoci troppo. Ormai sei ben conscia dei miei orari assurdi e del mio BISOGNO di recensire a caldo, non importa quando abbia letto l'aggiornamento. ^^"
Questo capitolo fa proprio da spartiacque fra due trance narrative diverse: quella appena conclusasi, caratterizzata dall'assenza di Kuroko, e quella che ancora deve cominciare, ove si suppone che il nostro amato fantasma riporti Akashi alla normalità. In realtà, ho come un vago presentimento di catastrofe, temo(?) quasi che questa storia non si concluda con l'happy ending che noi tutti(?) ci aspettiamo - ebbene, i molteplici punti interrogativi dovrebbero essere un chiaro segnale della mia pazzia... MA FORSE, in giro, ci sono altre persone malate come me che gradirebbero anche un finale tragico, talmente tragico da rivaleggiare con una strage di cuccioli di alpaca -. Il punto è che, realisticamente, dopo anni di abusi, non credo basti il ritorno di un importante amore per passare un colpo di spugna e cancellare tutto. Di questo "tutto" fanno parte sia le esperienze violente, capaci di minare a vita la fiducia nel prossimo, che i meccanismi MENTALI che si sono impiantati nella fragile psiche della vittima. Akashi, ormai, è immerso in un loop continuo di odio per se stesso ed ha bisogno di aiuto, di terapia e di tanto amore. Se anche riuscisse a venirne fuori, sarebbe un percorso lungo e non facile. Kuroko è la persona più adatta per accompagnarlo verso la rinascita, ma spero che anche il rapporto con Masaomi possa, a poco a poco, trasformarsi e crescere. Personalmente, mi sono fatta l'idea che Akashi e suo padre non abbiano mai parlato DAVVERO, non si siano mai aperti con sincerità l'un l'altro. Masaomi è un uomo ferito, debole a suo modo, incapace di affrontare il dolore per la perdita della moglie e, quindi, concentrato a votare la sua restante vita al lavoro. La scena delle carte di credito è stato un goffissimo tentativo di "aiutare" Seijuro, conclusosi nel peggiore dei modi, ma animato -credo-, da un intento di base positivo. Questa storia è così complessa e ben articolata che è davvero facile ricamarci sopra, immaginando, o meglio auspicando alcuni risvolti futuri piuttosto che altri. Mi spiace se, a volte, esterno troppi deliri ed inserisco dubbi che sembrano mettere in discussione il pregio dell'opera, ma purtroppo questo è il solo modo che conosco per apprezzarla davvero. Anche quando leggo un romanzo mi ci immergo completamente, piangendo, ridendo e -spessissimo- imprecando ai danni dei personaggi e-o dell'autore - non è questo il caso comunque, perché non imprecherei mai contro la senpai <3 *ruffian mode* XD -
Ma torniamo al commento pseudoserio, sennò non la finisco più.
Shougo in versione sadico ti riesce davvero bene. Non pensavo che si potesse cavare un "villain" di questa portata da un teppistello di cui si sà poco o niente. La sua sottile crudeltà è dosata con sapienza, grammo per grammo, e non si può far altro che "apprezzarne" il lucido dispiegarsi attraverso una veste di zucchero e panna. In questo capitolo soprattutto, la classica ed efficacissima tecnica del "bastone e della carota" appare più che evidente. Prima di tutto, Haizaki accoglie Akashi in modo abbastanza rassicurante, lo fa lavare, gli dà degli asciugamani puliti e, poi, addirittura, gli friziona i capelli con delicatezza, imitando un gesto tenero e familiare. Quando la vittima inizia ad ambientarsi e a parlare di sè, spinta dal piccolo momento di pace, si inserisce la pressione psicologica, pian piano, senza grossi giri di parole "non puoi cercare lavoro, ora che sei scappato nessuno ti prenderebbe per via di tuo padre" ovvero "adesso ti spavento per dissuaderti, elimino ogni spiraglio che possa renderti indipendente e ti intrappolo quì con me, per sempre." In fine, lo stupro, il terzo di una lunga serie, per suggellare al meglio i rapporti di potere. Davvero, questo Haizaki farebbe invidia al tizio austriaco che ha chiuso sua figlia in cantina per 20 anni dandola per scomparsa. Il realismo e la complessità psicologica di un personaggio che appare solo attraverso ricordi ed incubi -fatta eccezione per la scena iniziale della storia- è sorprendente e costituisce una prova tangibile della tua bravura.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, Midorima e Takao sono i miei preferiti e tutti questi riferimenti alle altre storie non possono che incuriosirmi. Pensavo che Takao avrebbe potuto essere geloso di Akashi XD, ma questa è solo un'altra delle mie idee assurde. In ogni caso, dinnanzi ad una situazione tanto grave, lo stomaco si torcerebbe a chiunque ed è bellissimo osservare Gom e affini alle prese con realtà tanto dolorose. Sembra quasi di vederli maturare a poco a poco...

Ora levo le tende sennò addio sveglia. Come sempre non rileggo, quindi, pardon per qualsiasi oscenità!

Complimentoni ed alla prossima ^^
Recensione alla storia It aint' easy being me - 30/09/15, ore 01:33
Capitolo 4: Can it get any worse than this?
Eee salve salvino! Gh... che brutto esordio per una recensione, mea culpa ^^"
Questo quarto capitolo sarà anche stato di passaggio, ma lo trovo ugualmente pregno di contenuti.
Prima di tutto, Ishihara è un grande... Massima stima per l'enigmatico e menefreghista capo fattorino XD Mi incuriosisce moltissimo, credo sia una persona che ha avuto trascorsi simili a quelli di Shougo e, per questo, gli offre fiducia ed aiuto, anche a dispetto della scarsa conoscenza reciproca. Mi è piaciuto molto il suo modo di redarguire Kise, scusandosi contemporaneamente per il comportamento avventato di Haizaki. Insomma, dà proprio l'impressione di un uomo saggio e lungimirante, maturato grazie a numerose esperienze di vita, magari non proprio piacevoli, che adesso gli consentono di empatizzare con un adolescente emarginato e dal temperamento aggressivo. Chapeau per questo OC ^^
Kise... Lo odio... no, dai, non esageriamo. Diciamo che se stesse andando a fuoco ed io dovessi andare al bagno, preferirei farmela addosso piuttosto che aiutarlo a spegnere le fiamme - altra esagerazione, ma mi sembrava un'immagine carina da condividere XD -. Come ho già scritto in qualche altra recensione, questo ragazzo mi lascia sempre un po' perplessa e condivido l'idea -ora canon praticamente - che abbia un lato "oscuro", vendicativo a tratti e guidato da una logica infantile. In questa storia sei riuscita a rendere Haizaki - che in genere occupa un posto di prima classe fra le bastemmie di fanboy e fangirl, insieme ad Hanamiya - più umano e meritevole di compassione, mentre Kise sta pian piano dimostrando la sua reale personalità, dietro la maschera di innocente ed innocuo idol farfallone. Realizzare un capovolgimento del genere non è da tutti e sono certa che dipenda soprattutto dall'attenta caratterizzazione di Haizaki. Questo teppistello che un tempo odiavo a morte adesso è entrato di prepotenza nel mio cuore. Non giustifico il suo passato, ma mi appassiona davvero molto assistere alla sua rivincita contro la vita. Certo, a volte prende qualche scivolone e ritona alla vecchia routine, ma chi, nelle sue stesse condizioni, non lo farebbe? Un ragazzo a cui non è mai stata concessa una vera opportunità, difficilmente riesce a guadagnarsi un po' di rispetto. Vederselo strappare via senza un reale motivo dev'essere frustrante oltre che insopportabilmente ingiusto. Qualche pugno sul bel faccino di Kise non sarebbe stato un pedaggio proporzionato, a mio avviso, per quanto riconosca le colpe pregresse di Haizaki. Kise si è comportato da stupido ragazzino viziato, dimostrando di non aver riflettuto neanche per un secondo sulle possibili ragioni dietro la ricerca di lavoro dell'ex rivale. Onestamente, non riesco ad immaginare come riuscirai a trasformare questi due in una coppia XD, forse solo se riuscissero ad aprirsi davvero l'un l'altro e conoscersi in profondità.. ma Haizaki non mi sembra il tipo XD

Complimenti per questo nuovo e bellissimo capitolo.

alla prossima!

PS: nuoooo, l'ecografia! ;-;
Recensione alla storia This Ain't Love - 23/09/15, ore 20:32
Capitolo 8: Capitolo 7
Ciaooo!
Come va, tutto bene? Spero che gli impegni frenetici non ti stiano facendo stancare troppo. In ogni caso, i tuoi capitoli sono sempre magnifici ^.^
Questo in particolare, però, mi ha lasciato alquanto perplessa in diversi punti. Telefonare a Masaomi non mi sembra una scelta molto saggia e, in effetti, lo stesso Nijimura si pente quasi subito di averla compiuta. Sono d'accordo che dinnanzi ad una situazione del genere, il primo pensiero sarebbe proprio quello di contattare un genitore, ma se il genitore in questione ha dimostrato più volte di essere un vero e proprio fallimento, il risultato potrebbe essere disastroso - togliamo pure il condizionale, a questo punto -. Onestamente, non è che proprio non riesca a comprendere i pensieri di Nijimura, sono più che altro le circostanze al contorno che mi spiego poco. Masaomi non ha fatto nulla per impedire che Seijuro andesse via di casa, palesando completo disinteresse, ma allora perché poi sarebbe entrato in contatti con Nijimura? Ricerca di informazioni, ok, ma a che scopo? Non credo volesse trovare Seijuro, altrimenti non gli avrebbe permesso di andar via, ma non credo neppure che fosse per prevenire ed evitare scandali, giacché questa eventualità viene contraddetta dal comportamento di Masaomi all'ospedale. Qualcuno che voglia evitare rogne future non offre soldi a chi potrebbe causargliele, anzi, cerca di tenerselo vicino o di metterlo a tacere, lo tiene sotto controllo per non rischiare sorprese scomode. Insomma, questo Masaomi non l'ho proprio capito, inoltre, per quanto sia un padre incapace, non lo vedo proprio così meschino e crudele. Rasenta davvero il sadismo e la mancanza d'empatia. Poi sicuramente ognuno ha una propria concezione dei personaggi e non ne esistono di infallibili senza ombra di dubbio. Il desiderio di approfondire il rapporto padre-figlio fra Akashi e Masaomi comuque anima anche me, lo condivido e lo sto anche sviscerando. Sarebbe bello sapere cosa ne pensi ^^, come sempre.
Altra piccola cosa che mi ha un tantino stupito è stato il comportamento di Akashi in due fasi: all'inizio del capitolo riconosce che i suoi amici sono importanti per lui e, infatti, sa che perderli di nuovo lo farebbe soffrire molto; poi, però, ribadisce che Shougo è l'unica persona che gli è rimasta. Mi stona un po', anche in vista del capitolo precedente in cui il confronto con Nijimura sembrava aver smosso qualcosa. Forse mi sono fatta trollare alla grande XD ed ho sperato prematuramente in un passo avanti. Il piacere di leggere una storia con una trama psicologica intricata è proprio questo: pensi qualcosa, ti fai un'idea, e poi niente... devi ricominciare dal principio!
Per quanto riguarda Kuroko, mamma se mi hai inquietata! Ho un'ansia pazzesca a causa di quella telefonata tanto criptica e spero vivamente che non ci siano altri guai in vista - sì, vabbé, è come sperare di non bruciarsi asciugandosi i capelli con una fiamma ossidrica XD -
I BRIVIDI!
Devo sapere assolutamente cosa sta per succedere... Una settimana è troppo lunga!
Senpai, come sempre le tue descrizioni sono delicatissime e dirette, complimenti!

Alla prossima, un abbraccione
Recensione alla storia It aint' easy being me - 21/09/15, ore 00:00
Capitolo 3: Re-evaluate your expectations
Ciao! Eccomi all'appello!
Questo capitolo è veramente stupendo, complimenti. Posso affermare che, tra tutti, è anche il mio preferito, per una serie di ragioni che spero di riuscire ad elencare senza risultare seccante ^^"
Prima di tutto, meriteresti molti più commenti e seguito solo per il semplice fatto che tratti tematiche delicate e dinamiche familiari complesse. Credo che pochissimi autori in questo fandom si impegnino davvero in tal senso e riescano ad approfondire caratteri e situazioni con la tua stessa efficacia. Familiarizzare con Shougo è facilissimo grazie alla cura che riservi alla sua caratterizzazione. Il lettore riesce a capire perché Shougo dice o pensa certe cose, le sue azioni non sembrano più gli scatti d'ira di un bulletto senza cervello fatto ad hoc per rappresentare il villain di turno. C'è un mondo intero alle sue spalle, una famiglia con un mucchio di problemi, un passato di radicata sfiducia nel mondo e nelle proprie capacità. Trovo veramente molto intelligente l'insistenza che riservi ai dubbi di Shougo, perché ogni volta che il ragazzo si stupisce di ricevere fiducia, appare lamapante l'origine di molti dei suoi "difetti". Insomma, se si viene considerati immondizia praticamente dalla nascita, è piuttosto comprensibile rompersi le scatole e mandare tutto al diavolo, rispecchiando le aspettative comuni, tanto il risultato non cambierà.
In questo capitolo la cosa più sensazionale è notare proprio il piccolo, ma importantissimo, crack nella mente di Shougo che, per la prima volta, si sente parte di qualcosa, la nuova vita in arrivo, e riceve attestazioni di valore sia da un estraneo che da sua madre. Tratti così bene i sentimenti e gli schemi mentali di un "bad boy" che mi viene quasi da chiederti se sei o sei stata una teppista XD just kiddin'
Tornando seri, due personaggi mi stanno incuriosendo particolarmente: il capo di Shougo e la madre. Per quanto riguarda il primo, ho come la sensazione che lo utilizzerai spesso, magari rendendolo una specie di surrogato paterno per Haizaki, ma non voglio osare troppo. La seconda, invece, ha dimostrato di avere spessore. Non dubitavo che la rifinissi meglio perché non sarebbe stato da te inserire un figurino piatto e stilizzato in una storia così curata.
Kise... Kise a me non piace. Non nella tua storia, sia chiaro, in generale. Certo, è caruccio, simpatico ecc... ma tutte le sue moine ed i -cchi finali mi fanno venire l'orticaria. Effettivamente, sembra un po' forzato in tutto quello che fa ed ora che sono a conoscenza del commento di Fujimaki, mi risulta chiaro il perché. Se riuscirai a rendermi il copycat più gradevole con un po' di sana e realistica cattiveria, ben venga, sono a favore ^^
Spero che questa splendida storia riceva presto nuovi consensi scritti perché merita tantissimo.

alla prossima e buon lavoro ^^
(Recensione modificata il 21/09/2015 - 12:04 am)
Recensione alla storia This Ain't Love - 16/09/15, ore 12:53
Capitolo 7: Capitolo 6
Senpai ^^ ecco l'aggiramento! È sempre la stessa storia, ogni volta che leggo un tuo capitolo resto sempre col fiato sospeso... Ovviamente, ne apprezzo in primo luogo lo stile e la raffinatezza delle immagini, ma poi è l'introspezione a darmi il colpo di grazia e farmi capitolare sulla tastiera! Scrivere di tematiche così delicate non è una passeggiata; le persone, in genere, non apprezzano confrontarsi con situazioni scabrose descritte nel dettaglio, ma sono fermamente convinta che la serietà e la professionalità con cui ti sei barcamenava in questo progetto lo rendano automaticamente qualcosa di prezioso. Perché non è da tutti mantenersi duri ed eleganti al tempo stesso, crudi ed indulgenti, incisivi e delicati... Credo di non esagerare sostenendo che una storia scritta così bene, con così tanta cura, possa essere Anche ultile in situazioni più concrete. Internet è uno strumento potente, dopotutto... Anche leggere una fanfiction potrebbe, chessò, aprire la mente, far capire ad una vittima di abusi che non può accettare tutto il male che le viene fatto. In quest'ultimo capitolo, ad esempio, grazie alla figura di Nijimura, hai trasmesso un messaggio importantissimo e bello: ci sarà sempre una mano tesa pronta per aiutarci a risalire dall'antro infernale in cui siamo precipitati, l'importante è accettarla e comprenderla senza pregiudizio. Sono d'accordissimo con la tua definizione di Nijimura... Questo ragazzo è FIGO, punto, sia dentro che fuori. La scelta di fargli riutilizzare le parole dette al coach è stata una genialata ed un colpo di classe. Per quanto concerne Akashi - che secondo me è IC al cento per cento, nonostante tutto o meglio, proprio a causa di tutto - sei riuscita ad imprimere nei suoi piccoli scatti e gesti il concetto stesso del terrore. Sembra proprio di osservare qualcuno che non ha fatto altro che subire maltrattamenti per anni. È con i suoi pensieri ossessivi, sempre concentrati sulla punizione e l'eventualità dell'abbandono, però, che hai toccato il punto di massimo realismo bin questo capitolo. Non so proprio cosa potrei aggiungere per esprimerti altra stima, quindi mi limito a chiudere qui. Ottimo lavoro senpai ^^ non posso rileggere, spero di aver scritto meno boiate del solito. Tanti biscotti al cioccolato per te