Recensioni di Cress Morlet

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Recensione alla storia Come il vento dell'alba - 17/01/21, ore 21:35
Capitolo 1: Come il vento dell'alba
Ciao! Mi dispiace infinitamente per il ritardo. Ho letto questa storia un'ora fa e poi ho mangiato, ragionandoci su. Perché questa storia è meravigliosa, ma non avevo dubbi che avrei letto una tua storia meravigliosa. Ma non è solo bella, è ragionata al massimo, è ricchissima di citazioni, ha delle letture a strati, è piena piena piena di dettagli straordinari. Non ho mai visto il film da cui tutto è ispirato mentre la Bella e la Bestia sì, in tante versioni. Ho riconosciuto il riferimento alla Bradley, mi ricordavo che tu la conoscessi molto bene e che l'avessi citata altre volte. Una bella idea che tutto parte da una Maledizione per la morte di Ariana, rappresentata come la purezza per eccellenza. Una maledizione che tortura poi, può render folli. Sono insieme, ma non davvero. Possono comunicare con la scrittura, avere brevi momenti insieme (che non sono mai abbastanza e che rendono la situazione più sofferente) e cominciano a viaggiare ovunque pur di trovare una soluzione. Magnifico come hai riallacciato al canon, la ricerca dei Doni della Morte. Trovano la Bacchetta di Sambuco, ma nulla funziona. Hai descritto perfettamente lo stato d'animo di lenta discesa alla disperazione, il modo in cui Gellert ricorda Albus, sempre baciato dalla luce, è davvero intenso e ti rimane dentro. Vedi vividamente quell'immagine, ti immergi con lui nei suoi pensieri. Gellert sarebbe disposto a tutto, Albus ha acconsentito, ma ora non può più. È una lezione bellissima, tra tutto questo amore che si anela, il fatto che non devono perdere loro stessi mentre cercano la libertà. Avrebbero una nuova prigione, nuove sbarre. Stanno diventando migliori nella forma animale, che umana. Albus l'ha compreso prima e Gellert ha avuto bisogno di più tempo, ma non resiste alla lontananza e al richiamo di Albus. È tutto si chiude in un cerchio, ritorna la scena dell'inizio che si è aperta con uno Newt adorabile. L'hai pennellato benissimo, poche frasi che lo hanno ritrattato così come noi lo abbiamo conosciuto, bucava la pagina (mi ha anche ricordato il vero primo incontro tra Gellert e Newt). Un uomo buono, che vede la bellezza in tutto e tutti, che non può fare a meno di amare e di aiutare. L'amico perfetto, il personaggio che davvero poteva spezzare la loro maledizione e far ritrovare, non solo fisicamente ma anche con il cuore e l'anima, Albus e Gellert. Alla fine dici che soffrono così per un anno, ma davvero sembrano dieci anni per tutta l'intensità descritta. Un linguaggio evocativo, immagini che ti stregano la retina, un ritmo che mai si spezza e che cambia più volte scena senza mai farti sentire spaesato, ma solo con il desiderio di scoprire e di andare avanti.
Ho trovato tutto perfetto, come sempre, complimenti :)
A presto! 
Recensione alla storia Vide cor tuum - 09/08/19, ore 22:25
Capitolo 4: Cor cordium
Ciao :) Un po’ in ritardo, ma nuovamente eccomi qui. Siamo alla fine della raccolta, cioè mi commuove un po’ visto il tema di questa ultima storia e il modo in cui è stato affrontato. Mi sembra che tu non abbia visto Reign (la Serie Tv in cui Toby è protagonista), ma sappi che la scena finale è molto simile a questa tua immagine e situazione da te creata e quindi puoi immaginare l’effetto straniante. C’è tantissima poeticità e malinconia, delle immagini oniriche all’ennesima potenza, in cui il colore predominante è il bianco e il dorato che dominano costantemente la scena. Entrambi sono alla fine della loro vita, ma il loro incontro li vede giovani, senza i segni di una vita passata separata, giovani e innamorati come lo erano all’inizio del loro percorso. Un’idea sempre preziosa e bella che mi colpisce sempre tanto e che mi rimane impressa, soprattutto quando è descritta così bene. C'è totale amore, c’è nuovamente una fusione delle loro anime e penso che questa storia sia il punto più alto della resa del modo e del livello del loro amore: un amore indescrivibile per cui tu hai trovato parole perfette e indelebili. Ho amato il riferimento a “il cuore sussultò di sangue”, un’altra tua bellissima storia che tu hai citato con classe. E anche le battute riprese dalla stessa saga di Harry Potter: ci sono certi dialoghi scritti dalla Rowling che secondo rimaranno eternamente in noi. Io li ho assimilati tantissimo e mi ha fatto tanto piacere ritrovarli anche qui, di nuovo calzanti e di nuovo precisi, senza essere inseriti grossolanamente (ma niente mai nei tuoi scritti è stato grossolano. Mai nulla!).
E Voldemort che sta giungendo? L’immagine stessa della Morte con la falce. È stato bellissimo questo tuo progetto e la conclusione lascia spiazzati, c'è tanto dolore, ma allo stesso tempo un’immensa serenità. 
Inutile dire che mi è piaciuta tantissimo e che sono contenta di essere arrivata fino a qui. 
Complimenti per il tuo talento e per la tua dedizione :)
A presto! 
Recensione alla storia Vide cor tuum - 27/07/19, ore 16:14
Capitolo 3: Ma nel cuore nessuna croce manca
Ciao cara :) Avevo già la OS di questa raccolta, ma rileggerla per recensirla è stato un bellissimo piacere perché amo tantissimo anche questa raccolta di Albus e Gellert: forse perché la trovo più sofferta dell’altra, ancora più vissuta, dolorosa, accecante. Sono meno spensierati (se mai lo sono stati questi due fringuelli), sono stati però ancora più toccati dalla vita e dalla morte, vivono i loro sbagli e le conseguenze dei loro errori o sbagliate considerazioni. Qui è trattato un tema molto forte, un dolore immenso che l’Albus di Animali Fantastici ha fatto percepire chiaramente con sole poche frasi (di cui la più bella è stata inserita in questa OS, complimenti!) e con uno sguardo tristissimo. La perdita dell’amata sorella, di cui noi abbiamo cominciato ad avere notizie solo alla fine della saga di Harry Potter, qui ricompare senza che venga mai pronunciato il suo nome, non è descritta o altro, ma la sua presenza è forte, è ciò che muove la storia e il tormento degli incubi di Albus e il senso di colpa anche di Gellert e il suo desiderio di fare qualsiasi cosa pur di alleviare il suo dolore che diventa un loro dolore. Perché come tu ci hai insegnato loro sono un’unica persona, hanno un vincolo che è al di là di tutto. La presenza della frase di Oberyn io la trovo perfetta, non solo per il modo in cui il climax è così portato avanti, ma anche perché lo stesso Oberyn pronuncia quella frase perché voleva vendicare la propria sorella, i propri nipoti. Trovo una corrispondenza che mi piace molto. La scena sensuale è sempre descritta perfettamente, o meglio... con te non si legge una “mera descrizione”, passami i termini. C'è sempre evocazione, uno sfumato, un’impalpabilità che io adoro all’inverosimile, perché con pochi dettagli rendi tutto ancora più erotico e passionale. 
E il pianto? Secondo me è giusto in questa situazione, non immagino o non ho mai immaginato Albus Silente piangere, ma... per la sorella sì. Per il suo senso di colpa troppo pesante e che non lo abbandonerà mai.
Complimenti, ma lo sai di scrivere divinamente :) 
A presto! 
Recensione alla storia Vide cor tuum - 23/04/19, ore 13:35
Capitolo 2: Ascolta come mi batte forte il tuo cuore
Ciao cara :) 
Mi dispiace immensamente per il ritardo, sono stati giorni frenetici. Finalmente sono qui però e posso recensire con calma, dopo aver riletto per una seconda volta questo nuovo tassello del rapporto complesso (per cercare un aggettivo, anche se il loro rapporto lo trovo indefinibile, al di là delle parole) di Albus e Gellert. 
Mi era piaciuta immensamente la tua OS di Natale, come tutte le altre del resto, ma leggere un diretto proseguimento della stessa mi ha fatto impazzire. È stata una bellissima sorpresa, un modo per ricollegare il tutto, in un puzzle che tu stai creando con estrema maestria e dedizione. È un percorso in cui tu ci stai accompagnando mano a mano, con totale lucidità, in un vortice di sentimenti estremi e passioni dirompenti. È stato toccante leggere di un Gellert spaventato, svegliatosi all’improvviso nel bel mezzo di un sonno profondissimo (tanto profondo da essere senza sogni? O incubi?), spaventato perché non riesce più a sentire il secondo battito del suo cuore. È un’immagine toccante che io trovo calzante e anche pienamente IC, canon. L’amuleto dove vi è racchiuso il patto di sangue, Gellert per caso non lo indossa proprio vicino al cuore? È davvero poetica l’idea che loro due riescano costantemente a sentirsi, anche a distanza, un’idea su loro due che ora anche io ho grazie ai tuoi scritti. Non riesco a immaginarli differentemente, loro sono legati ogni oltre umana concezione. Come potrebbe reagire un Gellert ancora giovane immaginando un mondo senza Albus? Come anche da più grande, io suppongo. Proprio come hai descritto tu, con un furore cieco, una mutilazione interiore (altra immagine bellissima, ogni tua storia ha immagini perfette e qui abbondano davvero tanto, in ogni singola riga). Il fatto che i due siano collegati anche da Fanny, lo trovo nuovamente IC e canon, sempre pensando al film. Non so se ti è venuto spontaneo oppure è stato un lavoro di ricerca, di riflessione, oppure entrambe le cose. So solo che in te film, libri, e idee si mescolano in maniera talmente magistrale da sembrare una cosa unica e indivisibile. Proprio come Albus e Gellert, di cui ammiro ogni volta di più il lavoro psicologico che tu stai compiendo su loro due. Sono ogni volta più tridimensionali, accecano tutti noi lettori per questo, io personalmente mi immergo nelle tue parole e ne riemergo sempre scossa, ma felice. 
Complimenti, come sempre è totalmente perfetta, senza una minima sbavatura :) 
A presto! 
Recensione alla storia Vide cor tuum - 03/04/19, ore 15:50
Capitolo 1: The heart asks pleasure first
Ciao! 
Chiedo perdono per l’immenso ritardo, ma una serie di continui contrattempi mi ha impedito di potermi dedicare alla tua storia fino ad adesso. L’avevo già letta, appena tu l’avevi pubblicata, e l’avevo già fortissimamente amata. Ma delle riletture erano d’obbligo (sia per un personale piacere) sia perché in ogni tua storia bisogna stare attenti ad ogni frase, ad ogni parola che nasconde qualcosa sotto la sua preziosa bellezza. È una bellissima Shot onirica, forse la storia più assolutamente onirica tua che io abbia letto finora, e nonostante la concretezza della carne si sente e si avverte inesorabile anche qualcosa che sfugge, qualcosa che appartiene solo ed esclusivamente ai sogni. Saranno le descrizioni? Sarà l’amore sensuale filtrato dalle loro bellissime preghiere? Non lo so, tu ci riesci sempre in una maniera bellissima e questo è quello che conta. Tu crei un mondo intorno a loro che li caratterizza e che rende loro tuoi. Tuoi nelle parole, nel modo di comportarsi, nei pensieri, nel modo di amare febbrilmente e follemente.
C'è sempre una atroce e splendida disperazione in loro. 
Anelano a rimanere per sempre uniti, ritrovano loro stessi solo quando sono vicini, eppure allo stesso tempo fuggono. La pace sembra non essere contemplata nel loro rapporto, e ciò io lo trovo dannatamente IC. Sarebbe semplice farli vivere per sempre “felici e contenti”, si potrebbe racchiudere la loro vita in queste bolle di passione, e invece tu non lo fai e ci ricordi sempre quale sarà la loro fine. Ci ricordi sempre a cosa stanno andando incontro. È stupendo, io lo trovo davvero stupendo. 
Così come anche le descrizioni fisiche su cui questa volta ti sei più soffermata (mi riferisco al viso, o alla descrizione degli odori che in te è sempre presente) e io amo quando citi altre tue storie, crei un collegamento emozionante. 
Sì, è sempre un’emozione leggerti, sempre. 
Complimenti per tutto quanto, non ho altre parole :) 
A presto!