Recensioni per
L'Era del Sangue (prologo)
di Ray

Questa storia ha ottenuto 53 recensioni.
Positive : 53
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
18/06/21, ore 23:00

Bene, bene, rieccomi qui.
Capitolo molto interessante, tra il Santuario diventato una lercia discoteca (o almeno, l'arena del luogo), Kyle che cerca ancora di fare soldi, Gregor che complotta e manipola a destra e a manca, e i protagonisti che oltre ad essere nuovamente nei casini or hanno pure Atena in pericolo da gestire.
Saori in pericolo di nuovo? eh, beh, è Saint Seiya, che c'è da stupirsi?
Curioso anche il nuovo Sacro Guerriero dei Gemelli, che possa veramente trasformare le persone in monete o era solo un'illusione? Beh, in ogni caso passerò subito al prossimo capitolo.

Recensore Master
06/06/21, ore 09:50

Urko! Com'è che siamo finiti alla Baia Imperiale?!? Ad ogni modo. Claudette non sono mai riuscita a inquadrarla molto bene. Dobbiamo ancora capire due cose: perché non voleva andare al Santuario e chi le ha insegnato a combattere in quel modo e perché. Sempre che i futuri capitoli ce lo spieghino. Riguardo HG4E la scelta di Claudette deve essere inquadrata nel contesto: ovvero una situazione di tipo militare in cui non sono chiare le parti (non si sa chi siano gli alleati o i nemici). E in tale contesto c'è solo un modo per definirla: incosciente. La leggerezza di Claudette non è scusabile, nemmeno se il suo misterioso contatto si rivelasse una persona totalmente meritevole di fiducia. Tre cose sono costanti in Saint Seiya e tranne Seiya che cade in un burrone le altre due le abbiamo (Forse. Perché di una non sono proprio convinta). Le riflessioni e le elucubrazioni su Gregor dei cinque protagonisti mi hanno fatto venire il mal di testa e sinceramente a un certo punto mi sono persa. Ancora non mi sono fatta un'idea sulle intenzioni di Gregor. Persegue un suo fine ben preciso e per raggiungerlo sembra essere pronto a tutto persino a portare alla rovina il Santuario? Oppure la trasformazione stessa del Santuario è uno dei fini che persegue? Inizio a credere che uno degli scopi di Gregor sia la diffusione di quella canzone. Probabilmente funziona come una sorta di messaggio subliminale che sarà ascoltata da un mucchio di ragazzini fan della serie tv. Le azioni di Gregor non sono mai quello che sembrano. Lui agisce in modo tale da determinare una ben precisa reazione nell'altro. Non ha bisogno di fare nulla, ma sono gli altri che agiscono come lui desidera.

Recensore Master

Mi ha fatto molto piacere ritrovare Shun. È sempre stato uno dei miei preferiti e sono piuttosto infastidita dal fatto che molti lo vedano sempre come una donna mancata, come se certi sentimenti non possano essere appannaggio di un uomo. Quello che caratterizza Shun non è tanto la gentilezza o la sensibilità quanto quello che tu lasci intendere nei dialoghi, ovvero il suo rifiuto a fare del male a un essere vivente. Lo ha superato? Non saprei. Il discorso che gli fa June mi fa pensare che uno dei motivi per cui i Guerrieri Leggendari non riescano a sbloccare il cosmo sia perché non vogliono farlo. Rileggendo da capo la storia, ho avuto modo di vedere l'evoluzione dei personaggi in modo più fluido, e nutro alcuni dubbi su Claire. Nel dialogo con Shun tu metti in luce in aspetto chiave dei tipi come Claire, ovvero l'intransigenza verso se stessi e verso gli altri. Questo li porta a una sorta di immobilità che impedisce loro di adattarsi alle situazioni. Perché la loro è una morale che si basa sui principi. Ma questo modo di pensare può andare bene in un contesto ideale, non nel mondo reale influenzato da variabili spesso imprevedibili e incontrollabili. È molto facile deludere persone di questo tipo perché tendono a idealizzare le persone. Ma le persone non vanno idealizzate, vanno viste per quello che sono e accettate. Questo si nota, ad esempio, da come Claire parla degli altri. Lo Shun adulto che ci mostri è perfettamente credibile se pensiamo al ragazzino che ha combattuto per Athena. Perché un personaggio non originale sia credibile, quando ricompare dopo parecchi anni, non bisogna tanto guardare quanto assomigli all'originale, ma quanto l'evoluzione che ha fatto e che lo ha portato ad essere quello che è, sia credibile. Per quello che ho letto, a me sembra che vada bene. Tuttavia non ci hai mostrato molto e sarebbe interessante vedere come reagirebbe in situazioni simili a quelle in cui si è trovato da ragazzino. Comunque sospetto che potremmo rivederlo. E finalmente conosciamo Thorben! C'è una citazione di Taisen Deshimaru che descrive magnificamente l'approccio mentale che si deve tenere durante un combattimento: "Come si fa a scegliere la giusta tecnica di attacco? Non c'è scelta da fare. Avviene inconsapevolmente, automaticamente, naturalmente. Non possono esserci pensieri, perché se c'è anche un solo pensiero significa che c'è un tempo passato a pensare, e ciò rivela una debolezza". L'ho riportata perché penso che sia veramente bella. :-) Prendiamo lo scontro finora più importante combattuto contro Ulmann... Shane ha avuto il tempo di elaborare una strategia efficace, addirittura testandola su qualcuno che fosse alla sua portata, a Samarcanda. È forte, ma finora si è trovato di fronte avversari che o non volevano ucciderlo oppure gli erano palesemente inferiori . E quando ha trovato qualcuno di superiore ha avuto il tempo di preparsi a dovere. Però in uno scontro non funziona così. Non è che uno possa dire al suo avversario: "Ah, quindi questo è il tuo colpo?! Aspetta un attimo che vado a preparare un colpo che possa neutralizzarlo". A me in tutto questo viene in mente uno dei flashback dell'infanzia di Shane, quando riesce a spaccare la roccia con un pugno. Quindi ci si chiede... Dov'è finito quel bambino? Quando combatte non si espone troppo, ma fa sempre in modo di trovarsi in condizioni di vantaggio. Ha uno stile che gli consente di tirare il combattimento per le lunghe e quindi di prendere le misure del suo avversario e scegliere la strategia migliore. Credo che abbia una vasta gamma di risposte a cui può attingere. Nel combattimento con Ullman ad esempio riesce a disarticolare la spalla perché aveva a priori previsto di trovarsi in una situazione simile. Ma c'è un limite a quello che uno può prevedere. Se il tuo avversario si dimostra più forte del previsto? Se usa una tecnica che tu non puoi contrastare? Se ti incalza senza darti tempo di pensare che fai? Creazione a random di personaggi la cui funzione è solo quella di confondere il lettore? No, non ho mai creduto che fosse il tuo caso. Se introduci un personaggio o una particolare scena che sembra slegata da tutto il resto, lo fai perché quella scena e quel personaggio poi ritornano, hanno una loro importanza e s'incastrano nella trama facendola avanzare. Sei perfettamente in grado di gestirli. Poi, ovvio, ci sta che in corso d'opera le cose possono cambiare e che puoi ad esempio decidere di non sviluppare alcune cose. Ad ogni modo, rileggendo i capitoli ho avuto modo di apprezzare ancora di più l'attenzione che ci metti nel tessere la trama e nelle dinamiche dei personaggi principali. In realtà ho scritto ulteriori riflessioni, ma ho preferito lasciare una recensione che fosse il più pertinente al capitolo. Capitolo che mi è piaciuto moltissimo. Tra i miei preferiti. :-D

Recensore Master

Bene, bene, nuovo capitolo.
La parte con Shun l'ho apprezzata, non credo che tu l'abbia reso una "fighetta" (tra l'altro ormai il poveretto è perculato da tantissimi fan per il suo aspetto effemminato che ha nell'anime), l'ho trovato in character, per quanto mi riguarda.
Interessante anche il confronto con Thorben e Illarion; alla fin fine, pur favorendo Gregor in favore di Lambert, sembra che vogliono solo mettere alla prova le loro vecchie conoscenze.
Ed infine, i nostri protagonisti, Claire compresa, sono arrivati in vista del Santuario, prossimamente se ne vedranno delle belle, mi sa.

Recensore Master
27/03/21, ore 18:03

Oh mio Dio!
Un aggiornamento!
Non entro in EFP da … Praticamente l'anno scorso. E qualche giorno fa mi sono detta: “Vabbé dai... facciamo un giro.”
Sbircio un po' tra le storie, cerco gli autori che m'interessano e che ti trovo? Un aggiornamento dell'Era del sangue? Credevo che non avrei mai visto un nuovo capitolo.

Ho inserito la recensione in questo capitolo, ma in realtà fa riferimento anche al precedente. Volevo recensire il penultimo e in un secondo momento passare all'ultimo, ma, ancor prima di rendermene conto, lo stavo già leggendo.

Abbiamo tre distinti scontri.

1) Shane VS Ulmann
2) Arianna e Claudette VS Octavian
3) Anja e Claire VS Ludivine

Partiamo dal primo. Mi è piaciuto.Non mi ricordo se ho mai immaginato Shane o se tu lo abbia mai descritto precedentemente ma mi sembra di aver capito che vanta un fisico né molto alto né eccessivamente muscoloso.
In un mondo dove si combatte usando il proprio corpo, esso diventa un tempio di cui avere cura e là dove la natura si dimostra ingenerosa si interviene cercando di compensare quello che manca. Ma compensare non basta: bisogna farlo nella giusta direzione. Se restiamo in ambito fisico – altrimenti si rischia la facile contrapposizione tra cervello e muscoli – ci sono cose che non possono essere cambiate, come l'altezza o la struttura ossea, quindi bisogna orientarsi su altro. C'è chi pensa che sia la massa a far la differenza: voglio essere forte? Allora aumentano la massa muscolare, senza curarsi – come tu stesso fai notare – che la massa rischia di diventare un peso, letteralmente un ingombro ai movimenti. Ma questa non la vedo una strada percorribile per Shane, proprio per la caratterizzazione del personaggio. Così compensa quello che ritiene mancargli con altro: l'agilità, la flessibilità, le capacità strategiche.
Avresti potuto opporre a Shane un avversario fisicamente più grosso, ma non ti avrebbe permesso di sviluppare lo scontro nel modo in cui hai fatto. Qui ci sono due uomini che ai blocchi di partenza si sono trovati con situazioni simili. Sono state le scelte compiute successivamente a determinare l'esito dello scontro? In combinazione con la Fortuna? - Guai a dimenticare l'intervento della Fortuna. A inimicarsi la Fortuna. - Ma qui no. Non ci vedo molto l'intervento della Fortuna, ma piuttosto una vittoria raggiunta mettendo in campo quello che si possiede: un corpo ben allenato, capacità deduttive, spirito di osservazione, abilità strategiche. Ovviamente la vittoria di Shane era scontata, come anche quella delle altre ragazze – così come erano scontate le vittorie di Seiya e Co – ma quello che conta è come si arriva a quella vittoria. Un apprezzamento da parte mia sulla strategia lascia un po' il tempo che trova, perché io oltre il “Strike first. Strike hard. No mercy” non vado – nel senso datemi cose semplici che possa capire – ma capisco la cura che c'è dietro quello che scrivi, non solo qui, ma in tutti gli scontri di cui ho letto finora: nelle azioni e nelle reazioni messe in campo, nella scelta dei colpi che – credo – rispecchino sempre il personaggio, nella credibilità di ogni movimento.
Shane è un uomo che osserva, valuta, attento ai dettagli e dai dettagli spesso si rischia di essere sopraffatti. Lui stesso se ne rende conto, si richiama all'ordine perché l'attenzione ai dettagli può essere una marcia in più che permette di valutare al meglio le situazioni, ma può essere anche un limite, soprattutto se ti è richiesto di prendere decisioni in una frazione di secondo. In questo caso non puoi permetterti di perderti in riflessioni che rischino di gravare sulle tue azioni.
Nelle note scrivi che il paragone che Shane fa tra le Vesti Insanguinate e quelle Sacre non sembra essere molto da lui, ma non lo sarebbe se avessi messo in bocca quelle parole al primo o al secondo capitolo. Shane sta crescendo – che detto di un uomo adulto par brutto. Spesso ci si dimentica che noi (e conseguentemente i personaggi di una storia che ricalcano le persone reali) siamo in costante evoluzione. Che quello che siamo oggi, non è detto che lo saremo domani. No! Ho scritto una cazzata. Ci sono persone che non cambiano. Staticamente restano sempre uguali a sé stesse. Non evolvono in nulla. Forse perché non possono evolvere. Ma Shane si sta facendo il suo bel percorso. Cosa stia cercando penso non lo sappia nemmeno lui. E non so nemmeno se stia cercando qualcosa. Non so se abbia interpretato in maniera corretta quello che hai scritto, ma io ci ho visto nelle tue parole una contrapposizione tra il rinnovamento per Sacrificio delle Vesti Sacre e quello per Assassinio delle Vesti Insanguinate. L'errore grossolano che si fa – complice anche la cultura di massa – è credere che il Sacrificio sia un costrizione. Ma il Sacrificio doveva essere volontario perché potesse essere considerato Sacro. Noi abbiamo perso la dimensione del Sacro; non sappiamo più che cosa sia. C'è gente che pensa di avvicinarsi al Sacro tracciando un cerchio per terra o abbracciando un albero. Gli tirei una centra in fronte! È una dimensione perduta che non saranno certo due tamburi e quattro piume di gallo a riportare indietro.
Dall'altra parte, invece, abbiamo l'omicidio, la perdita della vita, un prendere senza chiedere. Là dove la vita viene donata, qui abbiamo la vita che viene strappata via.
Mi è piaciuto? Sì, indubbiamente. L'ho trovato azzeccato. In poche parole hai espresso l'essenza delle Vesti.

Il secondo combattimento, quello che vede contrapporsi Arianna e Claudette a Octavian è quello che mi ha colpito meno. È sempre gestito in maniera impeccabile e Claudette si riconferma uno dei miei personaggi femminili preferiti con quel suo bislacco modo porsi e di combattere, ma non offre alcun assist per lanciarmi in alcun volo pindarico – per mia fortuna, altrimenti ci avrei messo tutto il pomeriggio a scrivere questa recensione.
La mossa che mettono in piedi le due guerriere non era una citazione di Capitan Tsubasa, no? E' solo una casualità che richiami la "Catapulta Infernale" (non ho la più pallida idea di come si chiami nel manga) e che nelle note tu citi Capitan Tsubasa, ovviamente. Che poi, a me quello che più mi dava da pensare non era tanto il fatto che si faceva mezzo campo sulla schiena o che lanciasse il fratello in orbita. No, a me davano da pensare i tacchetti delle scarpe perfettamente allineati. Era questo dettaglio che io consideravo assurdo.
Comunque, un particolare molto rilevante per la trama è l'accenno al cosmo di Athena, ma non possiamo ancora sapere che cosa sia in realtà.

Il terzo combattimento, invece, quello di Anja e Claire VS Ludivine mi offre un sacco di spunti.
Partiamo innanzitutto dal nemico. Una donna incinta. La scelta non è politicamente corretta. Intendo dire. Si vedono combattere bambini, persone con handicap fisici, anziani, persone affette da mali incurabili, ma donne incinte è raro, quasi impossibile. Io penso che ci si faccia scrupoli perché è come mettere in scena l'assassinio dell'intera razza umana. Oddio, potrei arrivare anche a scrivere, significherebbe uccidere la Madre, ma no, la psicanalisi preferisco lasciarla fuori.
Quindi nel momento in cui tu scegli quello come avversario, già sai che ti stai addentrando su un terreno molto delicato dal punto di vista morale. È inevitabile.
Altro punto. La scelta di una contrapposizione femminile. Come si suol dire, in amore e in guerra tutto è lecito, anche uccidere donne incinte e bambini. E la storia – quella vera – gronda di realtà che noi abituati al benessere di una società occidentale nemmeno riusciamo a immaginare. Se gli avessi contrapposto un uomo e poi l'avresti fatta uccidere non avresti ottenuto lo stesso impatto. Non si tratta di presenza o meno di “solidarietà femminile” ma dell'essenza stessa del femminino che si concretizza nell'atto della creazione.
I dilemmi morali hanno riempito pagine e pagine di libri di circonvoluzioni atte a trovare la risposta giusta. Fare la scelta giusta è l'imperativo della morale. Ma all'atto pratico non si ha il tempo per valutare la situazione.
Anja punta all'obiettivo. Non importa cosa ha davanti. Si mostra come una donna senza scrupoli, senza tentennamenti. Sovente questo tipo di persone vengono fraintese perché ci si ferma alla superficie, alla manifestazione delle emozioni e non ci si interroga di quello che c'è dietro. Forse altro. Forse lo stesso. Il modo di fare di Anja non è sbagliato. In guerra non ci si possono permettere tentennamenti perché il rischio è che a farne le spese siano altri. Magari i tuoi stessi compagni e il tuo primo dovere è verso loro.
Ma Claire deve fare i conti con quello in cui crede, con uno dei fondamenti su cui si basa la sua vita. Nell'uccidere Claire va contro i suoi principi e per farlo ci vuole una grande forza. Molta più di quella che ha ostentato Anja fino a questo momento.
Non è che un principio sia superiore all'altro ma è quello di cui lo vestiamo. Lo scombussalmento di Claire è inevitabile. Non poteva andare diversamente. Gli altri cercano di fermarla, non capiscono cosa ci sia di così sconvolgente, ma quello che non riescono a comprendere in realtà è che con quella decisione Claire non ha ucciso un'avversaria e il suo bambino, ma ha ucciso sé stessa.
Il dialogo finale è un non-dialogo. Stanno parlando, ma in realtà nessuno di loro sta comunicando. Le loro parole precipitano nel vuoto, perché non sono dirette a Claire ma sono dirette a loro stessi. E in questo modo le loro parole non hanno alcun valore per l'altro.
A volte bisogna accettare che qualcuno vada via perché solo in quel modo è possibile che esso ritorni. Forse alla fine Shane con il suo silenzio comprende proprio questo? Chissà.
(Recensione modificata il 27/03/2021 - 10:22 pm)

Recensore Master
18/03/21, ore 10:15

Ehi! Dopo otto mesi, torno a commentare questa fanfiction!
Dunque, oltre ai complimenti per la buona qualità nella gestione delle scene di combattimento, vedo un piccolo approfondimento sulla caratterizzazione dei personaggi.
Oltre a Shane che da bambino diceva le parolacce e veniva da un utilizzatore di parolacce come il suo maestro, vediamo anche il "disimpegno" di Claire.
Il fatto che voglia tirarsi fuori per il dilemma morale di avere ucciso una guerriera nemica incinta è impostato sulla neutralità: ha le sue ragioni, alcune compagne disapprovano e altre non commentano, ma la narrazione non ci lascia un giudizio.
Al prossimo capitolo.

Recensore Master
03/09/20, ore 23:12

Sarà che in questo periodo mi sto documentando sull'alchimia, ma appena ho letto la prima parte, mi sono detta: "Vai, la so! È la fornace per fare i black cloth e il fuoco è alimentato da esseri viventi.” Una cosettina così.
Come scrivi nelle note, questo capitolo è quello dove si mettono in chiaro alcune cose, si imprime - diciamo - la direzione che la storia potrebbe prendere.
Uso il condizionale perché non è detto che le cose stiano esattamente come sembrano. Sì, è vero, tutti gli indizi ci fanno propendere a considerare Gregor colpevole e le sue intenzioni sembrano in linea di massima chiare. Ma è davvero così? Oppure i prossimi capitoli riveleranno qualche sorpresa?
I dubbi di Arianna e degli altri diventano i nostri dubbi.
Mi aspettavo un'evoluzione di questo tipo?
No, assolutamente no. Quando ho letto di Gregor ho pensato: "Ma dai! A questo non avevo pensato." Eppure se uno ci riflette bene era una probabilità da prendere in considerazione, però noi tendiamo a dare troppe cose per scontate e a riempire i vuoti con quello che già conosciamo.
Il rapporto che lega i protagonisti è un rapporto che si basa sull'utile individuale (o almeno io lo leggo in questi termini): restiamo uniti fino a quando ciascuno può ottenere vantaggi (o se si preferisce - fino a quando non si è danneggiati, che forse è una visione migliore. Potrei anche usare l'affermazione "fino a quando c'è armonia, similitudine, comunione di intenti" insomma... Un mucchio di cose che passano per la testa). È un modo maturo e razionale di vedere le cose e affrontare le situazioni, ma allo stesso tempo essi sono privi di "cuore", di sentimento: non c'è affetto, non c'è amicizia. Finora le decisioni che hanno preso sono state razionali e giuste perché gli eventi erano complessi certo, imprevedibili, ma gestibili... Tutto sommato. Il loro obiettivo, al momento, era restare in vita. Ma mi domando, uno come Shane o una come Anija così equilibrati e freddi, che tendono a osservare, valutare e sapere esattamente cosa fare, sarebbero in grado di gestire l'imprevedibile e l'assurdo?
D'altro canto, il rapporto che lega i protagonisti si discosta molto dal cliché dell'amicizia tipico di alcuni anime giapponesi dove si diventa amici in un attimo e in un attimo si è pronti a sacrificare un braccio per chi si è conosciuto due ore prima.
Oh, a ben pensarci, persone di questo tipo esistono, ma hanno forse una vena di follia in loro... Chissà.
Leggendo questo capitolo ho pensato al cambiamento climatico. No, intendiamoci, non è che abbia visto un messaggio ecologista nel tuo scritto, ma la digressione sulla responsabilità individuale mi ha fatto proprio pensare a quello. Fino a che punto noi siamo responsabili? Quanto l'azione del singolo può influenzare l'intero?
A questo punto, io dovrei scrivere: L'azione del singolo è importante. Ognuno deve fare la sua parte. Nessuno può sottrarsi alle sue responsabilità.
Ma è davvero così oppure la responsabilità di ciascuno è limitata unicamente a quello che può controllare e influenzare? Così, ecco, che a mio avviso emerge il reale senso di tutto: agire responsabilmente non per gli altri, non perché così il mondo potrà essere salvato, ma per sé stessi, perché ciascuno possa salvare se stesso.
Predestinazione. In un universo come quello di Saint Seiya la predestinazione è un elemento fondamentale per l'evoluzione dell'individuo. Ognuno è predestinato a vestire un'armatura ben precisa e vestendo quel cloth ognuno sarà predestinato a una vita e a una morte ben precisi.
I protagonisti, in particolare Shane, compiono un viaggio alla ricerca della verità e mi chiedo se il tutto non sia allo stesso tempo una ricerca di sé stessi, del posto che si occupa nel mondo.
D'altra parte, Shane nei primi capitoli ci viene presentato come uno che se ne sta per i fatti suoi, nel suo mondo, vive a scrocco. Per la serie: esisto, ma se non fate caso a me, è meglio.
Il problema è che la vita è una signora alquanto insopportabile e insistente e prima o poi viene a bussare alla tua porta e chiuderle la porta in faccia non servirebbe a nulla perché tanto entrerebbe dalla finestra.
Lasciarsi tutto alle spalle? Non è una possibilità, non se sei predestinato a qualcosa e prima o poi qualcuno verrà a riscuotere.
La maggior parte delle persone non avverte questo, chiamiamolo, desiderio a trovare sé stessi: sono soddisfatte della loro vita, delle loro abitudini, si nascondono dalle ombre e si lasciano vivere.
Invece credo che Shane si stia avvicinando a qualcosa di simile, ma allo stesso tempo è lontano. È ancora protetto dalle sue stesse convinzioni e non si è ancora guardato dentro davvero.
Oh, cielo. Mi sono appena resa conto che sto parlando di Shane come se fosse una persona realmente esistente. In realtà, penso che i personaggi debbano essere visti come se fossero persone reali, di modo che abbiamo quello spessore che li renda credibili e quindi mi capita che parli dei personaggi delle storie come se mi fossero seduti accanto.

Nel complesso il capitolo mi è piaciuto. Uno dei miei preferiti? Uhm... non saprei. Forse sì. Di certo a me piace molto quando spiegano le cose e io posso accompagnare la lettura con intercalari del tipo, “Eh, già!” “Lo avevo detto!” “No, non ci posso credere!” “Questa non me l'aspettavo.”, “Ma dai!?” “E adesso?”

I cinque hanno una Spada di Damocle sulla testa e stanno andando nell'unico posto dove non dovrebbero andare, a rigor di logica. In realtà, hanno avuto ampiamente la dimostrazione che non importa dove siano, chi li vuole far fuori troverà sempre il modo di scovarli, anche se dovessero infilarsi in un loculo di un cimitero di campagna. Indi, tanto vale …

Nell'ultima parte, vengono descritti delle brevissime scene che fanno drizzare le antenne: i filmati di youtube, quindi una cattiva pubblicità. Chi sono i destinatari di questi video? L'opinione pubblica? I Saint in generale? O qualcuno di ben preciso?
Nell'ultimissima scena scopriamo l'esistenza di una talpa: collegata a Gregor, a Lambert o a qualcun altro?

Fino a quando non pubblicherai altri capitoli resterò con queste domande in sospeso. Sì lo so, c'è ancora un altro capitolo pubblicato. E se poi lo leggo ed è uno di quei capitoli dove accade qualcosa tipo Jon Snow che non si sa se sia vivo o morto e uno deve aspettare la nuova stagione. Bei tempi quelli! Quando ancora non si conosceva la potenza della creatività di Weiss e Benioff … in realtà io mi sto mettendo nei panni altrui, visto che a me è piaciuta l'ultima stagione, ma credo che sia piaciuta solo a me, C, Weiss e Benioff e forse uno sparuto gruppetto di persone che l'hanno vista dopo essersi scolati una bottiglia di vino ciascuno.
Comunque ho letto le note a fondo capitolo e sì, uno dei pregi della scrittura amatoriale è l'essere assolutamente libera: non ci sono scadenze da rispettare, né impegni a portare a termine quello che si è iniziato.
Da lettrice posso solo manifestarti la mia speranza che tu possa aggiungere nuovi capitoli perché la storia merita davvero e mi piacerebbe leggerne altri e ovviamente sapere come andrà a finire.
Se non accadrà, pace. Fino a dove ho letto, mi è piaciuto.

:)

Recensore Master
16/07/20, ore 22:26

Oh e con questo sono in pari con la pubblicazione attuale della storia!
Storia che si ferma con un capitolo pieno di mazzate pesanti e con il ritorno dei seguaci di Ares visti nello scontro a Los Angeles.
Sì, una bella gatta pelare, considerando che gli avversari sono belli tosti (specialmente per le ragazze), e che la donna nemica è pure incinta cosa che genera comprensibili dubbi e tentennamenti negli avversari al soldo di Atena.
Bene non mi resta che attendere un eventuale nuovo capitolo, senza pretendere alcunché (sì, ricordo il patto per cui non sei obbligato a proseguire la storia se non vuoi).
Beh, che dire, posso solo augurarti buon lavoro e buon proseguimento.

Recensore Master
11/07/20, ore 21:57

Orbene, ormai mi sto mettendo in pari con la pubblicazione.
Molto interessante questo capitolo, finalmente si fa un bel po' di luce sulle azioni passate di Gregor, sebbene rimangono ancora oscure le sue motivazioni.
Naturalmente non mancano i parallelismi di Claudette trame delle serie tv.
Nel finale del capitolo abbiamo tante cose che mi invogliano a leggere il seguito: Hohepa che filmava i nostri cosiddetti eroi per aiutare Lambert a screditare il rivale Gregor, la decisione di Shane e compagne di andare al Santuario per chiudere i conti, e un dei "super-soldati" che sembra in combutta con qualcuno.
Sì, le cose si fanno molto interessanti.

Recensore Master
09/07/20, ore 14:10

Oh, dopo un bel po' di giorni sono tornato a leggere e commentare questo capitolo!
Capitolo che è simpaticamente iniziato con commenti su Il Trono di Spade della nerd del gruppo degli eroi! Vabbé, anche se è scaduta parecchio nelle ultime stagioni, la serie ha dimostrato che, col giusto impegno, si possono trarre ottime serie tv da celebri romanzi fantasy.
Parlando di questo capitolo, invece, mi sa proprio che Hohepa è il tizio con cui Lambert parlava al telefono alla fine del capitolo precedente, curioso di sapere perché non ha denunciato al nominale Gran Sacerdote il quintetto, sembra quasi simpatico da quel poco che si è visto.
Confesso che quando dicevi che l'alleato di Shaina nel MSN fosse un altro personaggio classico di Saint Seiya mi aspettavo di trovare Jabu dell'Unicorno e non Ichi dell'Idra; e sì, sembra che in tanti tendano a dimenticarsi del povero Ichi.
E sono stati nominati tornati in ballo delle cose viste nel prologo; ovvero i militari che volevano usare gli utilizzatori de Cosmo come super-soldati e il fatto ch alcun di quest "super-soldati" furono effettivamente utilizzati nella Prima Guerra del Golfo.
Non avendo altro da aggiungere andrò dritto al prossimo capitolo curioso di scoprire cosa ha da dire Ichi su Gregor.

Recensore Master
25/06/20, ore 22:33

Ed eccomi qui di nuovo. Ormai sono quasi in pari con la pubblicazione.
Allora, ammetto che fa strano vedere che Kiki da adulto sia diventato parecchio sboccato, ma probabilmente con la fatica che gli è arrivata sul groppone dopo la fine della Guerra Sacra contro Ade è comprensibile che si esprima un po' così a volte.
Ho apprezzato quest capitolo perch finalmente ci sono chiarimenti sulla situazione di Saori, di Seiya e degli altri protagonisti. E sì, la situazione non è rosea: i cinque eroi si sono salvati ma non hanno più i poter i e hanno cominciato vite civili (quello che è diventato medico è di sicuro Shun, come in Saint Seiya Omega) mentre Saori... beh, lei dimostra di non essere inutile a modo suo.
Ed ora che hanno finalmente riparato le armature, se così si può dire, il quintetto di eroi per caso è pronto per proseguire l'avventura, sperando che gli altri Sacri Guerrieri d'Oro siano più disponibili di Lambert.

Recensore Master
22/06/20, ore 22:43

Orbene, sono ritornato a recensire!
Quest capitolo è stato parecchio particolare, specialmente per i discorsi da nerd che fa Claudette e per lo stile di combattimento di Viktor ispirato sulla danza.
Comunque tante cose interessanti in quest capitolo: dall'arrivo degli eroi nel Jamir fino al fatto che senza volerlo si stanno conquistando sostenitori al Santuario, anche se Lambert sembra ancora avere un asso nella manica.
Senza metterci troppo mi fionderò a leggere il prossimo capitolo; sono curioso di vedere il loro incontro con Kiki.

Recensore Master
17/06/20, ore 22:16

Stavo pensando a una cosa: in tutta la mia vita, non ricordo di aver mai sentito qualcuno usare il termine "impelagare" in una discussione e questo mi porta a dire che non è un termine di uso comune, ma lo possiamo definire uno di quelle parole che caratterizzano una persona.
Perché mi focalizzo su un simile dettaglio? Perché le parole che un autore usa nell'ambito dei dialoghi caratterizzano il personaggio. In questo caso, direi ... personaggi che usano termini desueti, il che non è sbagliato nell'ambito della narrazione, se l'obiettivo è quello.
Se non vado errata "telefilm" è un termine prettamente italiano, una sorta di neologismo del passato e difficilmente una persona non italiana lo utilizzerebbe. Sarebbe più corretto "serie di merda" - ipotizzando che stiano parlando in inglese, sarebbe la traduzione corretta.
[ Sì, lo so non è tanto carino iniziare a leggere una recensione con qualcuno che bacchetta sull'uso dei termini, però io scrivo le recensioni mentre leggo, perché ho sempre pensato che sia più utile a chi scrive sapere come una storia evolva nella mente del lettore. E, purtroppo, noto dettagli che agli altri passano inosservati e magari non vedo una cosa grande come una casa che mi si para davanti allo sguardo, ma questi sono appunto … dettagli.]
Effettivamente, la filmografia statunitense ha, talvolta, l'insana abitudine di condire alcuni film con una raffica di battute che, dopo un po', non fanno più ridere nessuno. Però, è un po' anche il loro marchio di fabbrica. L'alternativa sono i film russi.
Questo capitolo si stacca dal precedente. Innanzitutto non è consequenziale cronologicamente parlando: c'è una parte non narrata ed è il tempo che i personaggi impiegano ad essere dove sono ora. Ore o giorni che narrativamente parlando sono superflui. Nel cinema ci sarebbe un taglio e un cambio scena.
La parte precedente ruotava attorno alla ricerca dei "cavalieri leggendari" ma in seguito all'incontro con Kiki quella strada non è più praticabile e l'ho apprezzato. Questa storia è un sequel e non avrei visto - in quanto lettrice - di buon occhio l'attribuzione ai personaggi della serie classica di un potere risolutivo.
Lo scambio di battute riguardo la responsabilità e la raison d'être mi è piaciuto, in quanto in linea con l'idea che ci si fanel leggere/guardare Saint Seiya: la consapevolezza che senza la guerra, l'essere e l'agire in quanto Saint, non si è nulla. Un po', in effetti, è quello che accade a tutte quelle persone che percepiscono la propria esistenza collegandola a qualcosa di esterno a loro sé stessi, sia esso il rapporto con gli altri, il lavoro, la cultura e via dicendo. Invece, la raison d'être dovrebbe essere trovata unicamente in sé stessi. Il che non è semplice.
Tra l'altro, mi è venuto in mente che la ragione d'essere fu anche il tema di un brano che faceva parte del film - titolo italiano - "L'ardente scontro degli dei" – canzone orribile tra l'altro.
In Saint Seiya - soprattutto per la parte animata. Il manga non l'ho letto così bene da poterlo affermare e mi sembra di non averlo nemmeno finito - sembra mancare totalmente la "paura della morte" - in particolare per quanto riguarda il cosiddetto doppiaggio storico. Un simile sprezzo nei confronti della morte può essere visto come una bidimensionalità dei personaggi.
Nel leggere la descrizione del tatuaggio, non so perché, ma ho subito pensato a un guerriero maori: forse mi è venuta in mente qualche immagine che ho visto, ma non so se la descrizione sia quella, sebbene la costellazione dell'Eridano sia situata nell'emisfero australe …
Mi sono sempre chiesta una cosa, fin dall'inizio: la sicurezza di MSN. Un hacker potrebbe riuscire a forzare MSN? Usa un sistema di crittografia? Soprattutto perché, se non vado errata ,nel 2013 scoppia lo scandalo sulla sorveglianza di massa da parte dell'NSA.
Le affermazioni di Heridanus sugli esperimenti per la creazione di soldati potenziati è un richiamo al prologo, vero? Già. Tra l'altro la questione sugli esperimenti mi ha fatto venire in mente il progetto MKULTRA, sebbene sia degli anni 50-60. Ma sbaglio, o Natassia, nella tua storia, è stata un agente del KGB?
Il mio piccolo cervello sta facendo tutta una serie di collegamenti tra il prologo e questo capitolo e gli elementi che passano tra l'uno e l'altro sono: Gregor, pragmatismo, decadenza del santuario, esperimenti, creazione di un esercito che non sia subordinato a qualcosa di vincolante come l'appartenenza a una costellazione e a un numero limitato, Stati Uniti e nel 2013 … il presidente degli Stati Uniti era Barack Obama, con il suo secondo mandato...
L'entrata in scena di Ichi è esattamente da Ichi. Tra tutti, è sempre stato quello più plateale, più “sborone” senza avere la benché minima qualità. Ichi dovrebbe tenere corsi di autostima: "Come sentirsi numero uno anche se effettivamente sei privo di qualità." Ma in fondo lui piace proprio per questo ed è uno dei personaggi più affascinanti da muovere, secondo me.
Capitolo di transizione, questo. Almeno io l'ho visto così. Non si combatte e, a meno che non sia un depistaggio, si preannunciano rivelazioni nel prossimo capitolo. Io vedo una sorta di specularità tra noi – in quanto lettori – e i personaggi. Alcune persone non amano i capitoli di stasi, quelli dove apparentemente non accade nulla, o accade molto poco; però a volte la stasi che è espressa riflette la stasi in cui si trovano i personaggi. Personale opinione.
Comunque c'è da dire che la trama si sta infittendo e credo che stia diventando palese che ci siano molte più forze in gioco di quelle che si presumeva nei capitoli precedenti ... Vedremo.
(Recensione modificata il 17/06/2020 - 10:21 pm)

Recensore Master
15/06/20, ore 22:04

Bene, eccomi a commentare anche questo capitolo!
Scontro molto particolare, specialmente per i particolari poteri di Kallistratos (che sì, ricordano certe cose degli hentai, XD!)
Comunque un bel momento di rivalsa per la giovane Claudette, grande appassionata di videogiochi, che riesce a migliorare le su tecniche e la su abilità nel combattimento onde dimostrare di non essere un peso per il gruppo.
Ed ora è tempo di arrivarci finalmente in Jamir, sperando di trovare Kiki.

Recensore Master
05/06/20, ore 22:14

Bene, eccomi qui a recensire un nuovo capitolo.
E così è tornato Kyle, il tizio che si occupava dei cinque coglionazzi (per usare un eufemismo) quando facevano la serie tv prima di finire malamente trucidati da guerrieri di Ares.
Comunque un bel capitolo, che fa parziale luce su alcuni eventi, come il fatto che sembra essere stato Gregor a spingere quei cinque ad entrare nel mondo dello spettacolo.
Ottimi anche i momenti di approfondimento, come il fatto che, a detta di Kyle, coi soldi puoi darti ai vizi senza problemi, la voglia di migliorarsi ne propri stili di combattimento da parte dei protagonisti o Shane che riflette sul fatto che la su vita attuale sembri non avere più uno scopo.
E sì, il gruppo di ragazze si sta distaccando sempre di più, chissà se riusciranno ad avere l'intesa sufficiente a sconfiggere Kallistratos di Cepheus.
Ah, naturalmente ho apprezzato molto il riferimento alla canzone "Samarcanda" di Roberto Vecchioni; alle medie la ascoltavo spesso.