Wooooooooow *--*
Questo capitolo mi è piaciuto tantissimo! *---*
I personaggi sono resi perfettamente! Tutti!!
Cal: Certo avrebbe dovuto consultare prima Gillian per accettare il caso, ma è più che perdonato per le parole che gli ha detto dopo :3 Ahah E poi quando Zoe gli ha detto di andare a casa!!! xD Lo stimo!!! Quella stronza ci sarà rimasta di merda! xD
Gillian: Povera )': Ci è rimasta veramente male... Ma sono contenta che hai trovato i modo di rimediareee! ;) E poi anche io sarei preoccupata se dovessi avere a che fare con una come Zoe >.<
Sarah:Già la adoravo nei tempi di Sometimes* ma adesso ancora di più! Riesce sempre a salvare la neo-coppia e a non farla scoprire! Non so cosa sarebbe successo se lei non avesse fermato Zoe!!!!
Zoe: E resa perfettamente, come tutti gli altri, ma con lei lo si nota di più perchè e un'arpia!!! Ma poi mi immagino la sua faccia quando Cal ha deciso di rimanere lì con Gill :333
Ria e Eli: Loro, anche se secondari, sono stati inseriti bene nel contesto! Per esempio quando Ria fa la predica a Cal e Loker la "salva" dalle ire del grande capo! xD
Comunqueee l'hai scritta molto bene, è scorrevole e ogni riga ti istiga a continuare la lettura! ;D
Sei migliorata tantissimo e lo si può notare di capitolo in capitolo!
Le mie parti preferite sono queste!
“Gill. Gill!” Cal esce frettolosamente dall’ ufficio, maledicendosi da solo e chiamando a gran voce la compagna. Zoe di certo non vorrebbe perdersi la scena, ma Sarah la trattiene prontamente in modo da lasciare un po’ di solitudine a Gill…E soprattutto per dare la possibilità a quella testa calda di Cal per spiegare che diavolo gli era saltato in mente!
Nel frattempo la fragile ma ferma dottoressa Foster aveva raggiunto con grandi passi pieni di rancore il laboratorio e sbattuto con violenza la porta, senza curarsi del rumore ne tantomeno della decina di impiegati (Ria e Loker inclusi) che la stavano fissando dalle loro postazioni.
Pochi attimi dopo Lightman varca la medesima soglia, chiamando nuovamente la collega. Questa, in piedi a braccia incrociate, si volta e gli lancia uno sguardo di fuoco, a metà fra il ferito e lo sprezzante.
“Tutti fuori” avvisa Lightman rivolgendosi agli altri impiegati, senza però smettere di fissare una torva Gillian. “ORA” aggiunge alquanto nervoso vedendo che nessuno si è mosso. A quell’ ulteriore incentivo, però, tutti obbediscono uscendo in silenzio e tenendo osservando altro, come se avessero paura di essere fulminati.
Solo Torres e Loker si attardarono ad uscire, spostando lo sguardo fra i loro capi che torreggiavano nella stanza a pochi metri l’ uno e dall’ altra senza smettere di fissarsi.
Ria azzarda preoccupata “Va va tutto bene?”.
Foster finge di non aver sentito, mentre Lightman si volta irato; sta per replicare qualcosa quando Loker salva la sua collega, ancora li impalata, afferrandola per un braccio e portandola fuori dal laboratorio, chiudendosi la porta alle spalle.
Prima che un preoccupato Lightman possa proferir parola, la sua ‘collega’ lo aggredisce:
“Ti è andato di volta il cervello?”
“Gill lascia che…” azzarda Cal.
“NO!”. Dal suo tono e dall’ espressione dipinta sul suo viso l’ uomo capisce che è veramente furiosa. Non si ricorda di averla vista molte volte così…Forse quando aveva usato i fondi della Lightman Group per comprare la società di Zoe e in qualche occasione simile, ma di certo non era un’ espressione che vedeva spesso sul viso della donna…E comunque mai nei quattro mesi della loro relazione segreta.
“Non hai mai pensato di consultare la tua socia? La tua compagna?” aggiunge abbassando la voce per paura d’ essere sentita da altri “Già sai benissimo che detestavo lavorare con Zoe, ma almeno prima me lo chiedevi! E adesso dimmi che diavolo ci fa qui! Noi abbiamo deciso insieme di mantenere questa relazione segreta ma non mi puoi mettere in questa posizione! Cosa dovrei fare quando quell’ avvoltoio cercherà di portarti a letto eh? Cosa dovrei fare?! Pagarvi una stanza d’ albergo!? Ma certo, non ce ne sarà bisogno perché lei ha venuto la sua casa di Washington quindi dove dormirà mai? A casa tua Cal! A casa tua! Ma ci hai pensato??!”
Esasperata e del tutto fuori controllo si accascia su una sedia tenendosi la fronte con una mano. Cal esita per qualche istante, poi le si avvicina. Prende la mano di Gill e la trascina verso di se, costringendola ad alzarsi. Sempre tenendogliela, la appoggia sul suo petto. La bacia. La stringe forte. Poi le prende il viso fra le mani e lo indirizza verso il suo. “Scusa”.
Lei è ancora arrabbiata, ma questi gesti…Questa parola…La fanno pentire di essere stata così dura. In fondo di lui si fida. E’ Zoe quella di cui ha paura.
“Hai tutte le ragioni del mondo Gill, tesoro, e non voglio giustificarmi…Ma almeno permettimi di darti delle spiegazioni.” Lei assentisce e torna a sedersi, lo sguardo su di lui, che comincia. “Le ho detto di no. Subito. Non le ho fatto nemmeno finire la frase…Ma poi lei ha detto quel nome: James Smith” la donna lo guarda con aria dubbiosa, quindi lui non indugia oltre “E’ un nostro vecchio amico, frequentavamo insieme l’ università…Uno dei miei più grandi amici, anche se è molto che non lo sento. E’ nei guai. Grossi. E’ accusato di quattro omicidi a sangue freddo con aggravante ed un tentato omicidio. Due commessi a Chicago, due qui a Washington. Si è rivolto a Zoe che gli farà da avvocato. Lei ha convito il giudice a farlo processare qui, il processo inizia domani…Zoe sa che è stato incastrato, come ne sono certo io! Però il tempo ha disposizione è breve e ha bisogno di tutto l’ aiuto possibile…E non parlo di lei ma di James! Non avrei mai accettato se non si fosse trattato di una cosa così importante…Gill gli voglio bene! E se non lo aiutiamo tra poco sarà un condannato a morte! Lo so che Zoe è…Zoe…Ma James ha bisogno di me”.
In entrambi i visi si poteva scorgere rimorso. In quello di Cal per aver accettato il caso senza parlarne con la donna, in quello di Gill per l’ esagerata scenata di pochi minuti prima.
Questa gli si avvicina nuovamente, gli accarezza una guancia e lo prende per mano. Poi lo bacia affettuosamente “Scusami ho esagerato. Mi fido di te e so che non mi tradiresti…”
“mai”sottolinea l’ uomo prima che ella possa completare la frase.
“Mai…Solo che Zoe…Bhe il suo intento, sebbene secondario al caso, è sempre lo stesso. Ed è ovvio che dormirà da te quindi…In più chissà quanto durerà il processo…E per tutto questo tempo che ne sarà di noi due? Non possiamo certo vederci a casa tua! E se esci alle undici cosa le dici? ‘vado da Gillian?’ ”.
Lui appoggia il suo naso contro quello di lei, guardandola negli occhi. “Ho già tutti i miei piani”. Poi la bacia. Un bacio lento, dolce…Di amore e di scuse. Passano alcuni istanti ma non accennano a staccarsi.
“CREDO CHE SIANO QUI ZOE” Grida Sarah. Non è riuscita a trattenere oltre l’ impicciona ex moglie, quindi ha pensato che se almeno la avesse preceduta ed avesse avuto la premura di gridare a gran voce il suo nome i piccioncini si sarebbero potuti staccare.
Infatti quando apre la porta trova due grati ma distanti Cal e Gill. Dopo qualche istante a riempire la stanza arriva l’ avvocatessa, che li fissa dubbiosa.
Z: “Allora?”
G: “Allora” Sarah le mima due parole –sii superiore- quindi addolcisce il tono con un sorriso “Aiuteremo James”. Come i suoi amici non faticano a notare ha scelto accuratamente le parole da usare, per evitare di dire che avrebbero aiutato lei direttamente.
“Ottimo” replica l’ altra con un sorriso ancor più falso “A lavoro allora”.
Gli altri assentirono, dopodiché se ne andarono uno dopo l’ altro.
“Buonanotte a tutti allora” dice Sarah che si è attardata, lanciando uno sguardo di sostegno a Gill prima di avviarsi alla porta.
Poi rimangono solo lei, il suo fidanzato-segreto e la simpatica ex-moglie di quest’ ultimo.
A rompere l’ imbarazzante silenzio è Zoe “Allora Cal, presumo mi concederai il matrimoniale…?” Gill la fissa con occhi dardeggianti come fulmini e l’ uomo, avvertendo il pericolo aggiunge “D’ accordo. Io dormirò sul divano”.
“Andiamo allora. Buonanotte Gillian”
Questa, rassegnata, si fa da parte per dare via libera ai due…Ma Cal non si muove.
“Veramente Zoe…Prima che tu arrivassi avevamo delle pratiche arretrate, e mi dispiacerebbe lasciarle tutte a Foster!...Non aspettarmi alzato” aggiunge beffardo.
“Buonanotte Zoe” aggiunge Gill soddisfatta. Questa accenna quello che dovrebbe sembrare un sorriso sotto le rughe di disprezzo; poi se ne va.
L’ ufficio è deserto.
“Secondo te lo ha capito?” chiede Gill
“Naah secondo me crede solo che ti sbavi dietro”
“Non è così?” replica divertita; poi prende in mano le pratiche “Bhe, effettivamente qualche pratica la abbiamo”.
Cal le afferra e le lancia ovunque, poi avvinghia le proprie braccia sulla schiena della donna e la lancia sul divanetto “Ora cè un'altra pratica a cui pensare, tesoro”.
Ahahaha xD come ho detto prima ADORO il modo in cui Cal ha azzerato Zoe xD
E poii quando si butta sul divano insieme a Gill :3 Bhuahahahaha che pervertita che sono!! xD *-----*
Comunqueeee ti ripeto che il capitolo è bellissimo, uno dei più belli che tu abbia scritto fino ad adesso! :)
Aggiorna prestoo!!!!
Un bacio :*
Kaori_97 |