Sei partita da un'immagine distorta e sfocata di una realtà che sta cominciando a stare stretta a entrambi, nonostante le continue angherie di una noncuranza che sta diventando patologica; questa scena è solo presente in minima parte nella guida "poco fluida" di Aerith.
Quel "poco fluida" è bastato a proiettarmi in un disagio latente che trapelava dalle parole e da ogni frase composta, frammentato solo da quei momenti di momentanea forzatura che messa in bocca e nelle mani di Zack ed Aerith acquista un'effimera spontaneità, che svanisce in pensieri poco convincenti, ma di stampo efficace:
"Un orto, ecco cosa ci vorrebbe, si disse, e se mio nipote un giorno mi chiederà come abbia conosciuto la nonna io gli risponderò: “ Le sono caduto in testa.” "
Questa è la classica "eccezione che conferma la regola", delimitando un nuovo campo d'esistenza fatto di vane speranze che svanisce con la digestione della colazione, parte che mi ha fatto molto sorridere davvero:
"Un sonoro rutto segnalò che aveva digerito l’involtino alla cannella della colazione. Aeris si voltò un attimo verso di lui, trattenendo a stento un ghigno: “ Salute, tesoro.” "
Mi ha fatto sorridere perchè si capiva la condiscendenza di Zack verso il suo stuzzicare gli eventi, inevitabile come il ghigno di Aerith, e che non si sconfessa nemmeno nel rigo successivo, ammissione tacita di verità e di colpa, in cui Zack medita il diversivo giusto per iniziare a parlare. Perchè anche il silenzio è denso di tante cose da dire.
Non farò una digressione dettagliata, neanche per il gusto di tirare fuori qualche sbadiglio dai tuoi occhi onniscienti, troppo preziosi dato che devono proiettare le nuove prospettive di vita dei nostri "amanti in fuga da loro stessi".
Diciamo solo che la scena in macchina è attraversata da molti punti salienti che testimoniano una sorta di "codardia" da parte di Aerith nell'affrontare la realtà con i pugni in mano e elargisce il diversivo più efficace, denotando una certa arguzia in effetti: improvvisa un duetto col cantante, stuzzica Zack solo per il gusto di farlo e poi zittisce gli eventi.
Zack non è esente da nulla, posso solo giustificarlo appena poichè smentisce quell'apparenza di felicità con pensieri che stravolgono i sensi e i pensieri. Il corpo di Tifa, infelice e che si offre innocentemente per averne ancora, sola come lo era Aerith allora.
E quelle frasi in corsivo sembravano una melanconica processione di coscienze che non sanno più dove incontrarsi.
I segreti annegano piacenti e vengono a galla solo per dare l'impressione di essere ancora vivi. Ops.
Poi... Cambio della guardia.
Intriso di una dinamica simile, ma più straziante per certi versi, è il dialogo tra Cloud e Tifa.
Lei ha perso il naturale brio che la rende così vittima e carnefice dei compromessi che compongono la sua realtà, così distorta se vista dagli altri, ma a cui lei abbassa il capo condiscendente e forse anche un pò per scontare i peccati della lussuria che porta via il suo corpo e il suo spirito in una voragine di sapori che si offrono invitanti sul buffet della decapitazione.
Cloud adopera la stessa strategia di Aerith: apparenza di quotidianità.
Si capisce perfettamente che è nel bar solo per non destare sospetti sulla sua fantomatica relazione con Chinta - non so se è giunta definitivamente alla fine - o sui pensieri ignobili che attraversano la sua proverbiale noncuranza. I suoi gesti sono flemmatici, quell'ansia forzata - o forse no - fa capire tutto. Però la vera codarda mi è sembrata Tifa, specie quando ha rifiutato il contatto di Cloud in modo che non soprimesse il ricordo di un altro più bello o semplicemente i suoi flussi di pensiero.
E, in effetti, la conclusione non lascia a desiderare nulla.
Credo che l'uscita con Jhonny, unico appiglio tragicomico e spontaneo, sarà un illuminante toccasana.
E se vuole gustare la vera vendetta, deve solo aspettare Zack che torna da Edge ;)
Mi piace molto come crei quest'alone di suggestione intorno a Tseng, personaggio che non mi ha mai seriamente intrigata come un Reno o un'Elena (strano, eh?), ma che ho sempre tenuto d'occhio per paura che potesse andare oltre la sua coscienza.
Sei riuscita a farlo rientrare nelle mie corde di quello che potrebbe essere una fortuita preferenza verso le personalità imbrigliate in disguidi morali.
E' molto profondo nelle sue effimere apparizioni, per poi insidiarsi a serpentina nei pensieri di Aerith a un certo punto, per poi scomparire di nuovo, lasciando solo la traccia sopita che se ne va via con il letto e con i baci.
Quel "Cos'hai deciso" finale, imprigiona l'essenza di enigmatico magnetismo che avvolge irrimediabilmente Tseng.
La cena a casa Fair è tragicomica, frammentata da preludi strazianti.
E' curioso vedere come Zack ed Aerith non si ritrovino e non cerchino neanche di provarci; non riescono a venirsi incontro nelle conversazioni della tavolata se non alla fine, quando Martha e Bryce tirano fuori l'argomenti dei futuri nipoti.
Hanno un modo del tutto discordante per uscirne fuori:
Zack trafoga senza decoro il cibo; Aerith si perde nei messaggi con Tifa, suo appiglio e confidente speciale, un chiodo fisso che nessuno di loro vuole scrollarsi di dosso.
E poi... Riesci a spiazzare le aspettative.
Credevo sarebbero ricorsi a un'istanza di divorzio dopo che Martha e Bryce avevano alluso a futuri bambini - esca assai prelibata per Aerith - e invece...
"Quell’errore si prosciugava fino ad annullarsi in un torbido mare di niente."
Straziante e vero. Perfetta analisi dei due dialoghi che Zack e Tifa hanno avuto con Aerith e Cloud rispettivamente e che ora sta prosciugando in modo patetico la loro realtà, dapprima perfetta o quasi.
Ma, forse, è meglio così.
I parametri di giudizio sono univoci; spero tu abbia capito che questi elogi verso la storia erano diretti anche a te, sebbene tu conosca perfettamente la mia stima nei tuoi confronti.
Anche perchè sei riuscita a creare personaggi che non fanno storcere il naso come Jhonny, che mi fa sorridere anche quando il brio annega nel torbido mare di niente.
E sono stata felice anche di tacite interazioni di Aerith e Cloud e il loro parallelismo che si perde nella condiscendenza e nell'evasione rispettivamente. Non ti dico come ho reagito quando lei ha chiesto a Tifa "Come sta Cloud?"
Della serie: "Vedere il Clerith dove non c'è"
Perdonami, sai che sono una sballata spassionata.
Perdiamoci nella nostra rantolante follia, sballandoci insieme.
Alla prossima,
S. |