Recensioni per
Carta e Penna. E io.
di Free spirit in a can_

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
29/10/12, ore 15:48
Cap. 3:

Mentre recensisco non ho le idee chiare su cosa scriverò, ma, fattelo dire, è bellissimo.

Ho letto tutto, e sono ogni giorno più convinta che abbiamo ragionamenti molto più simili, che SIAMO molto più simili di quanto sembri.
Volevo farti capire che sono passata e che sono rimasta davvero "omg, io conosco questa ragazza!"
Mh, sei meravigliosa, tutto questo è assolutamente bellissimo quanto forte e impressionante.

Il mio "impressionante" prendilo come proprio senso di pressione, di qualcosa che ti prede dentro e ti spinge.

E' confuso, è vero, per questo rappresenta al meglio la vita di un'adolescente che la voglia di pensare ce l'ha.

Questa vita è davvero una gabbia, e ne siamo tutti prigionieri, sì, ma chi più chi meno, c'è da dirlo, e solo il fatto che a 14 anni riesci ad esprimerti così è bellissimo!
Autostima: -100 <3

Complimentissimi Mari, alla prossima c:

Recensore Junior
09/10/12, ore 22:00
Cap. 3:

Mai visto un brano più introspettivo di questo ( hai fregato anche me, touche!) . Uno sfogo davvero naturale, senza giri di parole, senza un linguaggio aulico e ricercato, senza metafore di vario genere o figure retoriche poste lì in mezzo al testo come ornamenti e gioielli. Nulla di tutto ciò, solo tu, il tuo pensiero, le tue paure, i tuoi dubbi, praticamente qualsiasi cosa faccia parte della tua persona, del tuo IO.
Ci vuole coraggio a scrivere di sé stessi, a mostrare agli altri la propria "intimità filosofica" oserei definirla, nell'immensità dei nostri pensieri , dei nostri sentimenti.
Non pensavi che qualcuno avrebbe letto questo brano, vero?
Ti sbagliavi, io sono interessato e non me ne perderò un solo episodio.
Complimenti.

Spettro

Recensore Veterano
09/10/12, ore 01:09
Cap. 2:

"è inutile fare così con me.
I problemi sono tuoi, risolvili.
Non sono la tua valvola di sfogo!"
Eh... brutta cosa quando ci usano come foglio bianco su cui sputare tutti i colori che vogliono, arte moderna, la chiameranno poi. E noi preferiremmo che loro e la loro arte se ne stessero a km di distanza. (Ok.. troppa metafora.)

"Una vecchia canzone diceva:
Sei come una pillola, invece di farmi star bene mi uccidi!
Ecco, sei così!
Il bastone che si rivela serpente
il letto che si rivela tomba;
il sogno diventa incubo, come sempre quando mi svegliano."
E' brutto quando ci sentiamo usati, ci riempiono la testa di parole che non vorremmo neanche sentire, a volte persino ripetono le stesse cose più volte. E noi stiamo zitti e facciamo finta di nulla, ingoiamo, ingoiamo, ingoiamo, finché un bel giorno, schifati fin l'impossibile, vomiteremo dall'anima tutte le parole che ci hanno intossicati. Eh sì, perché è quello che succede: ci intossichiamo. Facendo finta di niente ci risucchiano in un vortice da cui è difficile uscire. E ogni volta è peggio, come un lento climax.

"Oh, Dio, voglio spaccare qualcosa,
esci, divertiti, fai sport.
Sì, dai, poi magari andiamo anche a spasso insieme, vero?
Lo tieni tu il guinzaglio o mi lasci con la pettorina,eh?
Bé, ma assicurati che sia stretto bene.
Casomai dovessi prendere il volo e librarmi tra nuvole e sole con il mio sogno per mano."
Sentirsi oppressi. Diciamo di volerci sfogare e ci propongono soluzioni che neanche loro credono veramente utili. E' solo il loro modo di dirci "ti consiglio di fare qualcosa, così mi lasci stare e io ho la coscienza pulita". La libertà limitata, il sentire che siamo sotto gli ordini di qualcuno, il dover seguire le regole altrui. Cercano di tarparci le ali, magari perché loro non sono riusciti a realizzare i loro sogni, allora neanche noi. Oppure vogliono che realizziamo il loro. Ah, quanto è difficile.
"Chiamala come ti pare
crisi adolescenziale, premestruale o d'astinenza,
non cambia gli effetti che ha su di me."
A volte è inutile dare un nome a ciò che ci succede. Alla fine queste tre cose le usano come scusa per darci contro in qualsiasi momento. Come quando siamo nervose o incazzate e ci dicono "che, ti è venuto il ciclo?" come se ci volesse il ciclo per incazzarci. Mica l'incazzatura, scazzatura e nervoso vengono solo in quel caso. E' facile dare la colpa agli ormoni, difficile è capire che la causa del nostro stato d'animo negativo è da attribuire a loro.

Non so se mi sono fatta capire... ho cercato di esprimere al meglio ciò che le tue parole mi facevano venire in mente.
Ti saluto, bello sfogo ;),
Key Ivy

Recensore Veterano
08/10/12, ore 17:11
Cap. 1:

Uno sfogo davvero commovente... le critiche del mondo che ci toccano, i limiti che ci poniamo noi, la solitudine, il sentirci "sbagliate", invisibili. Il sentire che senza di noi nel mondo non cambierebbe niente e per quanto noi cerchiamo di cambiare comunque non piaceremmo. Perché ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire su tutto. Aspettiamo, mentre il mondo continua a girare e ci chiediamo cosa stiamo aspettando. E anche se non sempre capiamo il perché restiamo fermi ad aspettare. Qualcosa, qualcuno. Un evento che ci faccia capire che viviamo, esistiamo.
La pioggia è sempre magnifica. Pulisce tutto lo schifo che ci portiamo addosso: le paure, i limiti, la tristezza. Ci purifica e ci fa consola nella solitudine, come solo lei riesce a fare. La pioggia, simile alle lacrime, ci fa sentire che non siamo gli unici a soffrire.
Brava,
Key Ivy

Recensore Junior
06/10/12, ore 22:20
Cap. 1:

E' bellissimo.. Mi piace com'è scritto e mi piace cio' che pensi.. Mi sono rispecchiata un pò.. E' bellissimo rispecchiarsi in parole altrui, non trovi? :3 .. Complimenti ^^ è davvero scritto carino