Questa vita è una gabbia
giro in circolo tormentandomi come una tigre
Non ho modo di esprimermi
la mia voce è dettata dall'alternarsi del vento
Ciò che mi doveva far volare ora è la mia condanna
Il dolore è forte
Non so perché, ma soffro nel sentirmi sola qui.
Le mani, le uniche vere espressioni del corpo,
limitate ad un andirivieni di ordini
oggi questo, domani quell'altro,
sei così per me, sei cosà per lui
troppo giusta, troppo sbagliata
Chi diavolo sei?
Le poche volte che non mi tengono al guinzaglio
devo attendermi alle regole del mondo,
Dettate da un qualunque non-so-chi
Non so sfogarmi
Mi sento una bestia in gabbia che vede le chiavi,
ma sono troppo offuscate dalle lacrime, troppo lontane
Lacrime, lacrime, lacrime
per chi, poi? Per cosa?
Ciò che mi rende felice mi viene presentato come un mostro.
Il bene è il male. E allora il male cos'è?
Sarà forse il bene?
Ah, certo, sono davvero sveglia come dicono.
Riconosco addirittura il male e nuoto veloce tra i fogli.
Basta davvero una penna e il fratello quaderno
per liberarmi?
Io non ho sfoghi, ma tu sì!
Ti sfoghi con me, logico!
Logico?
Che diavolo è la logica per te?
Sogni?
No, tu non sogni dal tuo ultimo lavaggio del cervello...
Lacrime, lacrime, lacrime
è questo tutto quello che sai fare?
Quando sei tu a soffrire fa più male, sai? Non è vero?
Bé, io soffro più di te,
ma tu non capisci niente.
Tu, lui, lei, siete tutti uguali
un giorno mi proteggete dai cattivi
il giorno dopo mi ci accompagnate per mano.
Cavoli, questo corpo mi blocca!
Sento, so, percepisco, capisco che potrei volare,
eccome.
Ecco, guardatele le mie ali, come splendono al tramonto!
Non sono bellissima?
Peccato che non interessino a nessuno.
A nessuno importa davvero,
delle mie ali, del mio colore, dei miei sogni, del mio futuro.
Circondata da cani addomesticati,
sono l'unica bestia qui?
Prendetemi, cacciatemi, mettetemi in gabbia,
sarò l'unica capace di volare ancora, nonostante tutto,
di farmi rispettare.
Dio solo sa come.
Chiusa, in un mondo che non è il mio.
Pressata, neanche fossi nebbia sulla città più cupa e orrenda.
Vorrei fuggire ma i miei piedi sono pesanti
appesantiti dalla mia mente e dal mio cuore.
Due poveri animali rabbiosi che devono stare a cuccia...
Finirò sull'antologia, che dici prof?
Non so più nemmeno il senso del tutto,
a che mi serve?
Niente mi aiuterà, se non il tempo.
Posso, potete, possiamo
fingere quanto ci pare.
Siamo meglio, siamo peggio, siamo così oppure no.
Tanto alla fine nessuno sa chi siamo davvero,
nemmeno noi.