Non so dire se Leopardi sarebbe orgoglioso di te, ma senz'altro avrebbe apprezzato non poco che un postero (anzi, una postera) abbia dedicato una storia su di lui, una che ha apprezzato il suo "pessimismo", mentre nel suo tempo veniva criticato per la sua malinconia. Gli hai donato il lieto fine che meritava, e questo ti fa onore.
"L'imbarazzo della scelta, come se quei bambini fossero merce da vendere al migliore offerente."
Sì, ora che mi ci fai pensare... curioso questo paragone con i bambini da adottare e gli schiavi da vendere: praticamente erano la stessa cosa! Ciò che cambiava, almeno nell'Ottocento, sarebbe stato il modo in cui sarebbero stati trattati. Ci sarebbe un discorso da fare, ma non è il posto giusto per scriverlo... XP
Silvia, eh? Nome non scelto a caso, presumo...
Sì, questa è la fine che uno come Leopardi poteva meritare. Ma il destino gli ha giocato un brutto scherzo.
La storia era piccola, e, scusa per la critica, alcune parti sono state trattate troppo frettolosamente (soprattutto il colpo di fulmine tra Elizabeth e Leopardi), ma chi sono io per dirlo? Ma mi è piaciuta molto.
Si è visto un Leopardi UMANO, non solo poeta, pieno di emozioni, che ha vinto i suoi affanni, le sue debolezze immaginarie (oddio, immaginarie mica tanto, poveretto... non c'è da biasimarlo se disprezzava se stesso; la colpa, ovviamente, va al padre Monaldo, che lo ha costretto ai "Sette anni di studio matto e disperatissimo")
Un'ultima cosa: per caso hai visto il film "Il Giovane Favoloso"? Per me hanno rappresentato bene lo spirito di Leopardi (ma la recitazione è proprio... stiamo decadendo anche nel mondo del cinema...)
Detto questo: complimenti per l'originalità!
I.H.V.E. |