Recensioni per
Il cielo sopra la scacchiera
di Laylath

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/03/13, ore 16:45

Molto interessante anche questo capitolo, ancora giocato sulla metafora degli scacchi. "Io ho vinto molte partite grazie a un pedone" è una frase che parla da sé; è sufficiente a dimostrare a Fury che anche il suo ruolo è importante, anzi, fondamentale. "Lascia che ti sottovalutino [...] ma quando mi servirai, tu sarai di nuovo qui." questo poi è l'incoraggiamento definitivo, quello che più di tutti serve ad infondere nel nostro protagonista una nuova sicurezza.
Ora non aspetto altro di vedere come avverrà il saluto con il tenente, prevedo qualche lacrimuccia...

Strato.

Recensore Veterano

Ciao! Finalmente riesco a leggere il capitolo che tanto aspettavo, quello dei saluti a Falman <3
Ma partiamo con ordine. Di grande impatto la descrizione di Bradley nella prima parte; se il pensiero che il Comandante Supremo sia il capo dei nemici che minacciano l'esercito è in grado di turbare Fury a tal punto, chissà cosa proverà quando scorprirà che il vero antagonista è ben più potente di tutti i mostri incontrati finora. Spero che la trama della storia ce lo possa rivelare fra qualche capitolo (per ora, posso solo immaginarlo).
Per la scena del saluto a Falman hai giustamente ripreso quella del manga, ma ovviamente la tua introspezione l'ha resa un capolavoro. Hai descritto benissimo il rapporto che c'è fra questi due personaggi, e in particolare ho apprezzato questa frase: "Fury aveva sviluppato con Falman un grande affiatamento, fatto a volte di discorsi, a volte di silenzi"; certo, perché anche i silenzi sanno essere a loro modo molto eloquenti, soprattutto se si parla di persone "riservate" e "discrete" come loro due.
Anche la puntualizzazione finale sulle sensazioni di Falman è molto azzeccata: l'"esilio" rappresenta per lui un duro colpo (perché, come hai giustamente sottolineato anche tu, è con un uomo molto sensibile che abbiamo a che fare). Ciononostante, non stiamo parlando di un "cagasotto", anzi! Mi viene in mente la scena in cui il maresciallo deve impedire a Bradley di varcare il portone: lo vediamo disperato, in lacrime, sicuro di morire e palsemente spaventato per questo. Ma non scappa. Rimane lì perché sottrarsi al dovere è fuori discussione; sarebbe come tradire Mustang e tutti i suoi amici. Ho trovato davvero commovente quella scena, è stato in quel momento che il mio amore per lui è schizzato alle stelle <3
Grazie per averlo descritto così bene, sai davvero cogliere l'essenza di ogni personaggio che tratti.

Strato.

P.S: Uh! Quasi dimenticavo! Volevo ringraziarti per questa frase: "In fondo non era stato quell’uomo a insegnargli a trovare la stella polare?" Scusami, ma ci ho visto una partiocolare attenzione da parte tua, come se avessi dato molta importanza a una delle recensioni che ti ho lasciato. Grazie davvero! <3
(Recensione modificata il 21/03/2013 - 07:10 pm)

Recensore Veterano
20/03/13, ore 19:51

Cominciano i primi addii per il nostro sergente maggiore. Dev'essere terribile salutare i propri compagni/amici sapendo che potrebbe essere l'ultima volta che si ha l'opportunità di vederli. Ho provato anch'io la terribile sensazione che viene descritta nella prima frase, quando parli di quanto un sonno profondo possa illuderti che i tuoi reali problemi non siano mai esistiti. Poi ti svegli, e PUF! Torna di nuovo la triste realtà. E quella di Fury sembra essere la peggiore del mondo in questo momento, una realtà che forse non gli è mai stata così nemica. Chissà quanto gli sembrano sciocchi adesso i problemi che aveva a scuola o in accademia; paragonati alla guerra non sono decisamente nulla.
Si sente tutta l'ansia di Fury che si prepara psicologicamente per dare il suo primo saluto; la paura che prova di fronte a quell'"addio" che spera possa essere un "arrivederci". L'incontro con Breda rappresenta forse un ostacolo nel suo cammino verso l'ospedale, l'imprevisto che per un attimo sbilancia la sicurezza già fragile del suo animo, quella che con tanta fatica ha cercato di costruire pezzo per pezzo. Fortunatamente, il sottotenente è una figura così positiva che riesce a non fare di quel saluto anticipato qualcosa di tragico, anzi: lo aiuta forse ad andare da Havoc con un po' più di forza.
Parlando del colloquio con Havoc: la storia degli aghi è stupenda. Mi piace come hai saputo sfruttarla, riprendendola nell'ultima parte in cui il sottotenente biondo la usa per fare in modo che Fury adempisca davvero alle sue promesse. È come un volersi accertare che l'amico non si darà per vinto, che saprà andare avanti nonostante la situazione. Perché aiutare i propri compagni non vuol dire necessariamente agire insieme nella stessa azione, ma collaborare anche se si è lontani, su fronti diversi. È questo che il sottotenente sta cercando di dire al giovane amico: anche se noi non saremo lì con te, combatteremo per te e lo stesso farai tu per noi. E il combattere di Havoc consiste nel non arrendersi, nel non darsi per vinto solo perché non può andare in guerra. Combattere per se stesso è in questo momento la sola cosa che può fare per sentirsi vicino ai suoi compagni. E questo Fury sembra capirlo, tanto che alla fine del capitolo riesce a dare fiducia alle parole di Breda.
Sono curiosa di vedere i prossimi addii (in particolare quello che coinvolge Riza... e sì, anche Falman :P)

Strato.

Recensore Veterano
19/03/13, ore 13:39

Oh, che capitolo meraviglioso! *-* Dolcissimo, mi ha quasi commosso!
Ovviamente il ricordo iniziale di Falman e Fury sul balcone mi ha suscitato una tenerezza immensa. Inutile che ti ripeta ciò che penso di quel grandissimo uomo <3 È proprio la figura saggia a cui chiedere consiglio, il compagno adulto a cui rivolgersi quando si ha bisogno di essere rassicurati... e poi mi piace da morire il fatto che sappia un sacco di cose e che, come in questo caso, gli piaccia raccontarle a un compagno come Fury, che forse è fra tutti quello più interessato ai suoi racconti (diciamoci la verità: ce lo vedi Falman a parlare di stelle con Havoc e Breda? xD Forse lo ascolterebbero per i primi cinque secondi, dopodiché uno si accenderebbe una sigaretta e l'altro comincerebbe a mangiarsi una ciambella tirata fuori chissà da dove). Oops, alla fine ho parlato di Falman! xD
Tornando a Fury, è bellissima la parte finale in cui sottolinei qual è il ruolo di ognuno dei suoi compagni nella sua vita. L'espediente della foto poi, ci fa amare ancora di più questo affiatatissimo gruppo destinato a dividersi (per il momento!). Comprensibilissima la preoccupazione del sergente nel sapere quale dovrà essere il ruolo del tenente, figura che, come hai giustamente ribadito, è stata per lui una guida; qualcuno che lo ha protetto nei momenti più difficili trascorsi all'interno dell'esercito.
Una considerazione a parte: nei tuoi racconti ci sono sempre delle "chicche" pazzesche come quella della Stella Polare, che paragoni alla squadra nell'ultima riga. Te lo dissi già nell'altra storia, ma non mi stanco di ripeterlo: sono questi particolari che danno profondità a una trama e ai suoi personaggi. E tu, avendone compreso perfettamente la psicologia, non puoi che trovare per loro quelli che gli calzano di più. Complimenti davvero!
Attendo il quarto capitolo con molta curiosità.

Strato.

Recensore Veterano
19/03/13, ore 13:02

Il momento della verità non si è fatto attendere, eh? Povero Fury, reduce dalla tragedia di Havoc, non può occuparsi di un problema che ne spunta subito fuori un altro.
E che problema! Tutta la squadra di Mustang improvvisamente sparpagliata per la nazione; nessun punto di riferimento a cui aggrapparsi. E pensare che era felice di quel "lieto momento di vecchio cameratismo" che in qualche modo aveva saputo tirarlo un po' su...
La frase "era come se gli stessero dicendo di respirare senza aria" rende perfettamente l'idea delle sensazioni che il sergente prova. Non so davvero immaginare cosa potrà accadere da adesso in avanti, come ti muoverai per focalizzare tutta l'attenzione su questo personaggio che verrà presto separato da tutti i suoi compagni. Potrebbe esserci un grosso salto temporale che ce lo mostra già sul campo di battaglia, oppure no... sai, essendo solo al secondo capitolo, non posso ancora capire a quale ritmo andrà la storia. Quello che ho notato è che tra questo e il capitolo precedente c'è stato un bel salto. E secondo me è stata una scelta molto coerente: se è sulle emozioni del protagonista che ti vuoi concentrare, non ci servono delle ripetizioni su cosa è avvenuto prima. L'importante è citare in sintesi gli avvenimenti saltati, come hai giustamente fatto all'inizio del capitolo.
Adesso la smetto di ciarlare e mi fiondo a leggere il terzo capitolo (l'unico lato positivo di non averlo potuto fare ieri è che oggi me ne ritrovo due!).

Strato.
(Recensione modificata il 19/03/2013 - 01:03 pm)

Recensore Veterano
17/03/13, ore 10:51

Che sorpresa aprire la sezione e trovare già qualcosa di nuovo scritto da te! Non è necessariamente un seguito della tua prima storia, ma chi ha avuto il piacere di leggere "La squadra è la famiglia" non potrà che vedere questa nuova fanfiction con occhi diversi, più consapevoli di cosa si cela dietro al nostro sergente maggiore.
È passato molto tempo da quando Mustang l'ha preso in squadra e possiamo benissimo immaginare quanto Fury si sia affezionato ai suoi compagni. Se il solo fatto di ritrovarsi a vivere da solo in una casa tutta per sé lo fa sentire spaesato, figurarsi quando verrà a sapere dove lo spediranno dopo! Ecco, in poche righe mi hai già trasmesso un senso di ansia tremendo, ma come fai? Sono nuovamente in pena per lui quasi come lo ero nella storia precedente.
Mi è particolarmente piaciuta la scena iniziale in cui descrivi come un piccolo Kain soleva rifugiarsi nel suo piccolo casottino, accuratamente sistemato per lavorarvi in tutta tranquillità, come uno scienziato nel suo laboratorio. Mi ha suscitato molta tenerezza, perché ho potutto sentire il suo bisogno di esprimersi in quell'attività che a quanto pare lo appassiona fin dalla più tenera età.
Spero di leggere presto il seguito, sono curiosa di vedere cosa accadrà.

Un bacio,

Strato.

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