Recensioni per
La regina di giada
di Delirious Rose

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/06/15, ore 14:36

Sono finita sulla tua storia a causa del Summer Contest e direi che l'ambientazione fantasy, molto in stile Cronache del ghiaccio e del fuoco, mi ha attirata subito.
Albirea si presenta come la classica "principessa" altera, sprezzante e senza scrupoli. Le sue mire al trono sembrano essere fondate, d'altronde ha diritto prima di tutti i generi, seguendo il grado di parentela. Dal modo in cui tratta la servitù non ha le qualità necessarie per essere una giusta sovrana, ma quando mai questo ha avuto importanza nella realtà? Relda mi è parso un po' sempliciotto, un ottimo combattente che la principessa può rigirarsi come le pare. Il padre conosce molto bene la figlia. Il modo in cui hai presentato la loro relazione lascia intendere gli attriti tra i due. Come Albirea ho trovato ripugnante al decisione di prendere come concubina una bambina, ma purtroppo molti nel mondo vedono ancora le donne come semplici sfrona-bambini, ho preso la vicenda come un critica a questi abusi.
È interessante come una storia, per quanto lontana dalla realtà, possa lasciare spazio a temi importanti.
Albirea è furba, sa come muoversi, questo era evidente fin dalla sua presentazione iniziale, difatti riesce a conservare la sua mano.
Il finale è aperto, diciamo che Heran si trova letteralmente con le spalle al muro. Uno storia davvero ben strutturata e pensata, si vede che è solo uno scorcio su una realtà molto più complessa.
Non ho notato errori di grammatica o sintassi, la lettura è stata scorrevole e senza intoppi.
21century

 
(Recensione modificata il 12/06/2015 - 02:38 pm)

Recensore Master
06/06/15, ore 15:10

Recensione partecipante al Summer Contest indetto dal Gruppo Facebook "Io scrivo su EFP"
Avevo messo questa storia tra quelle da leggere e recensire già da qualche giorno, ma ancora non avevo trovato il tempo materiale per lasciarti la recensione. La storia mi è piaicuta moltissimo e non nego di essere curiosa di leggere altro in merito (ho letto che fa parte di una serie).
La cosa che maggiormente ho apprezzato è l'uso di parole derivanti direttamente dalla lingua corrente del mondo immaginario che hai creato. Lo trovo una cosa molto professionale (molti dei più grandi scrittori di fantasy lo fanno) ed aiuta a calarsi meglio nell'ottica che si sta leggendo di un universo diverso dal nostro. Come se avesse delle tradizioni, dei ceppi linguistici, una storia reali.
Il personaggio di Albirea è molto particolare. Affascina per la sua capacità di analisi, per la sua voglia di andare contro tutti i costumi dell'epoca pur di autoaffermarsi: lotta contro una società patriarcale e fortemente maschilista, desiderando di arrivare al potere per poter finalmente dimostrare chi è.
Qui non ci viene detto molto circa il suo passato, ma suppongo che non abbia mai avuto un rapporto armonioso con suo padre Calliram. Lui, per esempio, non mi ha fatto nessuna buona impressione. Per quanto sia cosciente che era prassi comune avere delle concubine, per essere sicuri di avere più possibilità di avere un erede maschio, la trovo comunque una cosa orribile.
Per fortuna, in alcune monarchie il diritto alla successione al trono è diventato anche per linea femminile... ma credo che in questo ipotetico medioevo, una visione del genere sarebbe fortemente anacronistica (decisamente futuristica).
Heran, invece, mi sembra davvero un ragazzo molto ligio al dovere e dal cuore puro (dubito che se fosse stato altrimenti sarebbe stato un Cavaliere dei Draghi) che, però, in conclusione sembra cedere al fascino a alle lusinghe di Albirea.
Se così fosse, il piano della principessa potrebbe anche andare in porto.
Resta, tuttavia, da precisare il ruolo del sogno ricorrente. In questa one-shot non hai fornito ulteriori dettagli in merito, hai solo detto che la creatura nefasta è una Innominabile. D'altra parte, la ragazza dovrebbe andare dal Gran Sacerdote per ottenere una intepretazione più chiara, anche se, temo, non preannunci nulla di buono.
Ne parli altrove di questa parte, in particolare? Sarebbe molto interessante approfondire.
Dal punto di vista stilistico, posso dire che scrivi molto fluidamente e che non ho mai perso il filo del discorso, nonostante i vari nomi citati di continuo (i quali si percepisce che fanno parte di un'opera più grande). Inoltre, ho dedotto il significato dei vari epiteti e delle parole in lingua semplicemente dal testo, avendo poi conferma nelle note a pié di pagina.
E te ne rendo merito, perché è una cosa che non riescono a fare tutti.
I personaggi sono tutti ben delineati nel cattere e nella personalità, addirittura hai reso bene anche le ancelle della principessa (fattispecie la prima) che, di fatto, sono solo comparse.
Grammaticalmente non mi pare di aver riscontrato errori. Penso sul serio che il primo premio al contest sia stato più che meritato.
Non ti prometto di passare presto, ma credo proprio che mi addentrerò nelle altre storie che fanno parte di questa saga.
Saluti,
*Halley*

Recensore Master
01/05/15, ore 18:46

[7° classificata al contest La Caduta dell'Inverno Boreale]

In linea di massima mi piace molto lo stile che hai usato, solo in pochissimi punti (forse in due soli) sei caduta in banalità, utilizzando espressioni come "sentì il mondo crollarle addosso". È davvero una sciocchezza, lo so, ma in un punto così cruciale della storia mi aspettavo che esemplificassi in modo più incisivo e meno convenzionale la reazione di Albirea, senza appoggiarti a una formula talmente strausata come questa per descrivere il suo sconvolgimento interno. Ma ripeto, sono cavilli. Proprio perché la tua matita è già affilata mi permetto di appuntirla quanto un ago.

Trovo molto bella e incisiva la prima descrizione fisica della protagonista, ne fai davvero un bel ritratto. Non hai usato parole scontate per tratteggiarla, e sei riuscita a renderla unica. Apprezzo molto anche il fatto che tu le abbia attribuito alcuni difettini fisici (benché minimi), e a questo proposito trovo perfetto il modo in cui l'hai definita: "un buon compromesso" → un'espressione originale (e nemmeno l'unica originale che usi all'interno della storia), insolita per riassumere una persona dal punto di vista dell'aspetto fisico.

Una cosa che ho apprezzato moltissimo è stata la tua trovata di risemantizzare la parola "speranza", usandola anche in un contesto inusuale per la nostra lingua (comunemente non si dice "avere speranza in qualcuno" ma semmai "avere fiducia in qualcuno"), e la cosa che più ti fa onore è che questa risemantizzazione si deduce anche dal testo stesso, senza che ci sia bisogno di andare a leggere le note.
A questo proposito, ho apprezzato in generale lo sforzo che hai fatto per cercare di tratteggiare e dare una personalità ai costumi e alla mentalità di Vernolia, e questa risemantizzazione ne è l'esempio più eclatante. Anche se, purtroppo, non sei generosa di dettagli né sul piano culturale di questo mondo fantastico, né tantomeno sul piano geografico.
Il contesto passa in secondo, anzi in terzo piano. Soprattutto il contesto fisico. Tutto è proiettato sulla figura di Albirea, la quale domina incontrastata, mentre tutto il resto rimane un po' in ombra. Non proprio tutto, ci tengo comunque a precisare: ti sei lo stesso sforzata di sbozzare usi e costumi di questa società nobiliare nella quale i personaggi giocano la loro partita, però ci fornisci i particolari necessari a capire la trama, nulla di più. Tra le tue righe non trovo un gran amore per la descrizione, non dico tanto per la descrizione fine a sé stessa, quanto per il desiderio di dare vita, suoni e colori a questo mondo di tua invenzione nel quale Albirea ordisce le sue trame. Contestualizzando un pelo di più, a mio parere, il lettore sarebbe rimasto ancora più coinvolto nei piani della protagonista, dando un significato e un valore aggiuntivo a quel trono cui Albirea tanto agogna, e anche il lettore lo avrebbe agognato assieme a lei. Per me è stato un po' uno sbaglio decidere di ridurre i particolari di contorno all'osso, all'essenziale: in questo modo sono rimasta un po' distante, ad osservare l'avvicendarsi di Albirea da fuori, attraverso un vetro. Non sei riuscita, insomma, a farmi entrare del tutto in questo mondo, e a renderlo vivo e reale ai miei occhi.
Questo episodio è il pezzo di un puzzle più grande, del quale però non abbiamo tutti i componenti, e credo che risulti ancora più godibile se inserito in un mondo che già abbiamo imparato a conoscere.

Passiamo a parlare invece di uno dei punti di maggiore forza di questa storia.
Non c'è scampo: Albirea ha sicuramente il cipiglio da nobile, tanto che in alcune parti risulta anche antipatica ai nostri occhi, tant'è altezzosa, aristocratica e sprezzante di coloro che le sono "inferiori". È proprio in questo cipiglio antipatico che io vedo l'originalità di questo personaggio, più che nella sua determinazione a salire sul trono.
Ma non volevo appioppare ad Albirea questa etichetta di personaggio antipatico, la nostra protagonista infatti dimostra di avere anche delle qualità, e in alcuni punti riesce anche a commuoverci. Banalmente, ci sentiamo vicini a lei quei momenti in cui è in balia di questo padre disgustoso, che la tratta alla stregua di una pedina e sembra non nutrire alcun affetto nei suoi confronti. Data l'assoluta predominanza maschile che vige in questa società, ancora una volta ci sentiamo dalla parte di Albirea, quando (detta con parole brute) si prende gioco di Heran per giungere ai suoi scopi: è una rivalsa che una donna cerca di prendersi su un uomo, ed è perfettamente condivisibile in questo contesto.
Questi sono i motivi (o almeno secondo me) per i quali ci troviamo comunque a fare il tifo per Albirea, nonostante non sia un personaggio del tutto positivo, e nonostante non abbia un carattere molto piacevole.

Passiamo ora, invece, a uno dei pochi punti dolenti:
Con un inizio un po' lento e sottotono, dalla metà in poi questa storia era davvero riuscita a tenermi incollata alle sue pagine. Il problema è come poi l'hai troncata, in modo così brusco e soprattutto così poco risolutivo. È una cosa che davvero non mi spiego, la storia sembra incompiuta. Non è qualcosa che definirei un finale aperto, ci hai descritto Albirea che flette le gambe e la interrompi prima che spicchi il balzo, quindi non dico che non vediamo dove atterrerà, ma nemmeno la vediamo nel vivo dell'azione, non so se mi spiego. E se doveva essere un finale aperto, non è stato fatto bene.

Trovo che sia un raffinatissimo particolare carico di significato quel Matto alla regina, detto proprio pochi istanti dopo che Heran annunci ad Albirea la sua imminente partenza per Agrirani, andando così a scombinare i suoi piani di conquista. Non credo proprio che quel Matto alla regina sia stato messo lì a caso, è fin troppo appropriato, pertanto ti faccio i miei complimenti per questa raffinatezza stilistica.
È davvero encomiabile come anche le successive parole che Albirea rivolge al padre siano assolutamente ambivalenti: adesso dovrò escogitare una strategia per riscattare la regina…
È quasi ovvio che si riferisce a sé stessa, e il bello è che nega di indulgere nelle proprie speranze, ma allo stesso tempo "spiattella" in faccia al padre i propri intenti, nascondendoli dietro una maschera. L’audacia di questo personaggio è qualcosa di impressionante, e credo che questa sia la scena dove questa sua caratteristica emerge maggiormente.

Per concludere, è stato un piacere incontrare nuovamente Heran, il cavaliere del drago Mornaü, stavolta inquadrato secondo un punto di vista esterno, il punto di vista di questo nuovo intrigante personaggio: Albirea. Vado a memoria quindi perdonami se dirò delle sciocchezze, ma sarei proprio curiosa di sapere dove si colloca questa storia, se prima o dopo Une rencontre à la Roche-Platepointe.
È anche per questo che mi rammarico di averti penalizzato per quanto riguarda la contestualizzazione, perché so che in realtà hai scritto altro su questo mondo immaginario cui appartengono Heran e Albirea, e che le storie andrebbero lette tutte assieme, come appunto fossero un ciclo. Ma purtroppo, in questo contest, devo tenere in considerazione solamente questo racconto, e giudicarlo come fosse fine a sé stesso.

Silvar

Recensore Junior
08/11/14, ore 18:28

Mi è piaciuta molto questa storia.
L'ambientazione è splendida perché nonostante ci siano pochissime descrizioni soprattutto degli ambienti e degli abiti si coglie tuttavia la cura che hai messo nelle dinamiche sociali, nelle regole e nei movimenti dei personaggi e questa è una cosa che apprezzo tantissimo, soprattutto nell'universo di pessime storie fantasy prive di spessore sociale, psicologico e politico presenti su efp, dove la descrizione più particolare che si trova è quella del vestito della protagonista.
Albirea non è la solita guerriera svenenvole fantasy: è una donna ambiziosa e oppostunista sebbene l'abbia trovata un po' sventata: come può essere così sicura che Heran sarà il prescelto del padre? Quali indizi glielo comunicano? E come può sapere che lui la ricambia? Dopotutto sta rischiando di gettare se stessa al vento con una nullità -Heran è un figlio cadetto, un cavaliere e non ha alcun possedimento o ricchezza.
E non può essere che suo padre, facendolo suo erede per davvero come lei crede, lo induca invece a sposare un'altra donna?
Da questo punto di vista Albirea sembra molto sprovveduta, o almeno questa è l'impressione che ne ho avuto. Per sapere però se mi sono sbagliata o no bisognerebbe andare avanti con la storia, ma la storia è già finita e lascia il lettore con il respiro sospeso e niente con cui riprenderlo.
Complimenti per essere riuscita a catturare l'attenzione del lettore e a tenerla saldamente in pugno fino alla fine e anche oltre perché se ci fosse stato un altro capitolo, certamente io l'avrei letto, e probabilmente anche quello dopo e quello seguente ancora. E questo è esattamente quello che un bravo scrittore sa fare: usare i capitoli come biscotti, in cui uno tira l'altro.
Bravissima.

Nuovo recensore
17/10/14, ore 22:28

Valutazione ricevuta al contest "And the winner is..." indetto da Gnrlove/JonS e Releeshahn/Aleena

PRESENTAZIONE GENERALE PER TUTTI I PARTECIPANTI AL CONTEST
Ciao! Innanzitutto volevo ringraziarti per aver partecipato al contest ed aver messo in gioco le tue doti di scrittore in erba. Dunque, come avrai visto (ripeto così, per cronaca) nel contest non è stata giudicata la parte inerente alla grammatica; quindi nel giudizio riportato di seguito potrebbero comparire dei suggerimenti riguardanti questo aspetto ma che sono irrilevanti per quanto concerne il posto in classifica e i vari premi vinti. Dunque ti lascio alla mia personale visione della storia e a quello che ho pensato leggendola. Ricorda che è la mia prima volta come giudice, quindi gradirei mi lasciassi due o tre minuti di vantaggio, prima di inseguirmi con la vanga in mano.

ASPETTI NEGATIVI DELLA TUA STORIA
Ci sono degli erroretti qua e là, ma come detto anche nel bando del contest, non siam qui a giudicare la grammatica, quindi ai fini delle premiazioni non ne ho tenuto assolutamente conto, ma te ne parlo cosicché tu possa correggerli in futuro riguardando la storia.
Un aspetto che mi è piaciuto della storia è stato l'intrigo di potere e le vicende che hanno coinvolto i protagonisti: questo è uno dei motivi per cui avrei voluto che questo aspetto venisse caratterizzato con maggior fermezza. Ma in generale non toglie il fascino alla storia, è solo un "in più" che avrei apprezzato, se ci fosse stato.

ASPETTI POSITIVI DELLA TUA STORIA
Vorrei iniziare con il dire che sono rimasta colpita dalla tua capacità descrittiva: i paesaggi erano davvero ben strutturati e sembrava, leggendo la storia, di trovarsi nelle stanze e nei luoghi insieme alle personalità che hai abilmente creato.
La mia paura, essendo una storia edita, era che i personaggi potessero discostarsi da quelli presentati nel pacchetto; ma devo ammettere che la descrizione di Albirea è pertinente e non ho faticato ad associare il suo volto a quello del personaggio che avevi scelto fra le nostre proposte. Parlando appunto di questa protagonista devo dire che mi piace com'è pensata e come si presenta nella storia: Albirea è una donna decisa e forte; la immagino circondata da quest'aura regale, dotata di quella grazia che seppur eterea non sminuisce la sua forza. Questo connubio, a parere mio, rende il racconto come incorniciato a formare un quadro perfetto intorno a questa protagonista. Lo stile mi piace, scorrevole e fluido, le descrizioni pienamente azzeccate, motivo per cui ho apprezzato leggere questa storia.

LE FRASI CHE SONO PIACIUTE A GNRLOVE
Il cammino che mena al trono è come un periglioso sentiero d’alta montagna: solo gli ambiziosi e gli audaci osano percorrerlo. Mi piace come suona, sento che c'è qualcosa di poetico in queste parole, come quando si legge un vecchio racconto, il che è stato apprezzato . Inoltre mi è molto piaciuto il finale («Di’, cavaliere, non hai caldo con questo farsetto addosso?» ) che, a mio parere esalta ancora di più l'aspetto citato poc'anzi.

NOMINATION DATE DA GNRLOVE
Per quanto mi riguarda ti ho nominata per la categoria "Miglior Attrice Protagonista" perché come ti ho detto ho davvero apprezzato il personaggio di Albirea in tutte le sue innumerevoli sfaccettature.

Recensore Veterano
17/10/14, ore 21:39

Valutazione ricevuta al contest "And the winner is..." indetto da Releeshahn/Aleena e Gnrlove/JonS

Avevo iniziato la recensione segnalandoti qualche errore che mi era saltato agli occhi leggendo la storia (pochi giorni dopo che l’avevi linkata nel contest), ma aprendo nuovamente il link per averla sott’occhio mentre stendevo la recensione definitiva mi sono resa conto che li avevi già corretti… meglio per me :D
Vorrei iniziare dall’aspetto solitamente meno osservato in un racconto, ossia il background sia dei personaggi che, e soprattutto, dei luoghi e della società. La tua storia mi ha infatti colpita soprattutto per il lavoro che c’è dietro: hai creato un mondo completo sotto ogni punto di vista, immaginando luoghi, titoli onorifici, usanze e vocaboli. Sono rimasta stupita dalla naturalezza con cui Vernolia e la sua politica si dipanavano sullo sfondo delle vicende di Albirea, narrando di un universo ben congegnato che sembra invitare il lettore ad approfondire la conoscenza, a visitarlo ancora.
Non so se questo è il mondo che usi solitamente, o se è stato creato apposta per questa storia, ma devo dire che in ogni caso l’hai delineato con una precisione straordinaria, e un’attenzione ai dettagli che ammiro molto; è un universo che si vuole far scoprire pian piano, offrendo usanze nelle quali ci si cala lentamente e che, nonostante siano estranee, risultano chiare e comprensibili. Nomi e ruoli sono citati dai personaggi con la naturalezza di chi sia avvezzo ad usarli e non ostentati o spiegati quasi a forza, come a volte capita. Hai avuto molta fantasia ad inventare così tanti appellativi, tutti in linea gli uni con gli altri e non banali: è una cosa che, da autrice fisicamente incapace di creare nomi originali, ammiro molto. I nuovi termini coniati danno risalto e sostegno all’ambientazione, così come aiuta il saluto particolare o il colore dei vestiti usato per indicare lo status sociale e spiegare così al lettore quale sia la situazione dei personaggi all’interno della storia.
Tutto nel tuo racconto è chiaro: sia l’aspetto dei personaggi, che il loro status, che le dinamiche sociali e politiche. Molto del punteggio ricevuto all’originalità si basa su questi aspetti.
Sempre rimanendo in tema, vorrei dirti che mi è piaciuto molto che tu abbia chiuso la storia con una versione modificata della citazione iniziale: dà un senso di continuità circolare che apprezzo molto nei racconti. Per contro c’è il fatto che la storia sembra più un prologo per una long che una vera a propria one-shot, e questo a mio parere stona un po’ con l’impostazione circolare che le hai dato, perché se da una parte c’è l’intenzione di finire e chiudere, dall’altra la storia sembra volersi aprire su un orizzonte molto più vasto ed ampio di una notte con il successore designato. Mi spiego meglio: durante l’intero racconto il lettore si trova sommerso dal desiderio di Albirea di succedere al trono del padre. La sua sete di potere è così ampia che è pronta a compiere qualunque azione, dallo sfidare l’autorità della famiglia all’usare il suo stesso corpo per raggiungere il suo scopo. Leggendo, ci si aspetta che fallisca o ne esca vittoriosa, ma alla fine ci si trova disillusi e lasciati in sospeso, in attesa di un finale che sembra non essere ancora arrivato. Il circolo di frasi che apre e chiude la storia suggerisce che il cammino verso il potere sia lungo, ma che la meta è il trono: il lettore, di questo cammino, ha visto solo l’inizio, e rimane con la forte curiosità di sapere come si arriverà alla conclusione promessa – la conquista dello scranno del padre, appunto.
Personalmente non amo molto le storie con finale eccessivamente aperto perché sono troppe le variabili in gioco: il Suuritnias li scoprirà e userà quell’unica notte per mandare la figlia ribelle a morire? Heran Relda prenderà quello che Albirea gli offre per poi scegliere un’altra? O magari sarà il drago, con la sua gelosia o accettazione, il vero giudice della situazione? Non c’è risposta a domande come queste, ed è fin troppo facile perdersi in situazioni che potrebbero essere – “scoppierà una rivoluzione? Lei cambierà le regole del suo mondo?” sono salti di fantasia molto lunghi per una storia autoconclusiva, che un finale più esplicativo avrebbe evitato. Confesso di non aver spulciato ancora il tuo profilo per vedere se c’è qualche seguito, ma se così non è, spero che vorrai ampliarla, perché ha del potenziale e sono sicura ne uscirebbe una bella long. Albirea è un personaggio troppo determinato e ben strutturato per finire con un dubbio: ha certezze e obiettivi e cerca di raggiungerli, marciando verso di loro a testa alta, incurante di chi si lascerà alle spalle – e di come. Sebbene mi sia difficile trovarla simpatica, ho apprezzato la sua determinazione, l’intelligenza pungente e il suo spirito forte. Non tifo per lei: è spietata e fondamentalmente priva di ogni riguardo verso gli altri, che sembrano essere per lei solo i mezzi per raggiungere uno scopo - ma sarei comunque contenta se la vedessi trionfare. È sicuramente un personaggio complesso e indubbiamente ben sviluppato, decisamente ben inquadrato nel contesto, giacché agisce in maniera logica e non scontata. Gli altri attori della tua storia sono più delle comparse che dei co-protagonisti: è Albirea a gestire ogni situazione, perfino la più critica e dura, usando furbizia e sensualità per cercare, con le unghie e i denti, di arrivare al suo scopo ultimo. Heran è un mezzo, più che un personaggio secondario, sebbene cerchi di scavarsi una propria nicchia di personalità nella storia: non può prevalere, però, e questo è ancor più chiaro quando rimane senza parole di fronte alla corte sfrontata e pericolosa di Albirea. Calliram ha già più spessore e modo di esprimere sé stesso: nonostante non sia poi molto presente, fisicamente, all’interno della storia, l’ho odiato; ed è un bene, perché vuol dire che l’hai sviluppato in maniera buona.
Discostandomi appena un po’ dal tema, vorrei spendere due parole su Vernolia, che sembra essere un luogo tanto bello quanto inadatto ad una donna con l’animo forte o ribelle: è una città con una cultura e una società molto forti e radicati, in cui è complesso cercare di elevarsi oltre il livello che la nascita o lo status impone. L’hai descritta così bene da farla sembrare un ruolo reale, esistente, e per questo mi complimento con te.
Lo stile risulta, in qualche punto, appesantito dalla terminologia molto curata e ricercata che hai scelto di usare: non è un male, tuttavia, anzi fa gioco all’ambientazione, amplificando l’idea di trovarsi in un regno antico in cui vigono regole fisse di etichetta.
Visivamente la tua storia si presenta bene: nulla da ridire se non per gli spazi molto ampi che dividono i macroparagrafi: avrei preferito un segno grafico (anche un semplice asterisco), più bello a vedersi rispetto a quel vuoto. Ho apprezzato invece molto che tu abbia giustificato il testo: trovo che dia un tocco di ordine e bellezza ad un racconto.
Passando alla parte strettamente legata al contest, devo dire che oltre alla “Miglior Film”, i cui risultati puoi osservare nella classifica, e alle altre categorie comuni, ossia quelle in cui tutti i concorrenti hanno ricevuto una valutazione (Miglior Regista – per la storia più originale, Miglior Film – per la storia più bella, Miglior Sceneggiatura non originale – per la storia edita più bella e Miglior Montaggio – per la storia con lo stile migliore) da me sei stata valutata per la Miglior Attrice protagonista (Albirea, ovviamente), Miglior Attore non protagonista (ho proposto Calliram) e Miglior Fotografia (per il luogo meglio descritto; Vernolia, ovviamente). Sei entrata in nomination in tutte e tre queste ultime categorie, vincendo con Albirea, che è senza dubbio il miglior personaggio femminile che abbiamo avuto modo di valutare, e che ho apprezzato molto in termini di attinenza al contesto, sviluppo e originalità.
Hai ottenuto 3/3 punti bonus. Per quanto mi riguarda, ho dato alla tua storia 7/10 come valutazione globale, che tiene conto molto dell’originalità, della trama e dello sviluppo dei personaggi.
Come avrai capito, la tua storia mi è piaciuta davvero molto, e sono ansiosa di leggerne il seguito, che spero vorrai (o tu abbia) già fatto! Credo sia tutto :) a presto!

Recensore Veterano
16/08/14, ore 00:57

Recensione ricevuta al contest "Voglie estive di gusose letture". Vincitrice premio Miglior Personaggio (Albirea)
La grammatica è perfetta, ho solo trovato un errore di battitura:
“[…] che si stagliava contro un cielo sgombro da nudi e di un azzurro talmente intenso da sembrare finto:” --> immagino che siano “nubi”, non “nudi”.
Insomma, non posso che farti i complimenti!
Il lessico e lo stile mi fanno letteralmente impazzire: li hai curati davvero moltissimo, sono di quel registro che solitamente si usa nei grandi fantasy e le frasi sono della giusta lunghezza, né troppo brevi né troppo lunghe e complicate. Ho solo una parola: perfetto!
La storia è davvero bella, oltre che ben scritta. Ho adorato fin da subito il personaggio di Albirea che mi ha un po’ ricordato quello di Cersei Lannister e, visto che lei è uno dei personaggi di Game of Thrones che preferisco, prendilo come un complimento! Albirea ha carattere, è forte, sa ciò che vuole e ha le idee chiare su come ottenerlo, non ha niente a che fare con quei personaggi femminili che si vedono tanto in giro, ovvero un po’ ingenue, dolci fino alla nausea e perennemente insicure e succubi di qualcuno, e questo è sicuramente un pregio della tua storia. Mi ha un po’ divertita il fatto che, questa volta, “la povera vittima” sia il personaggio maschile, il cavaliere, e non la principessa come è solito accadere nelle favole. Qui è il bel Heran Relda lo sfruttato, lo strumento per raggiungere le ambizioni della – quasi - regina di giada!
Trama davvero originale e piena di imprevisti, con personaggi assolutamente reali e umani, con una psicologia molto interessante. Ottimo lavoro, non saprei che dire di più.
Altra cosa che ho apprezzato moltissimo è come tu hai creato un vero e proprio nuovo mondo, con tradizioni, titoli nobiliari e addirittura unità di misura tipici. Devi aver fatto un lavoro davvero molto accurato per scrivere tutto ciò e si intravede in ogni parte della storia. Tanti, tanti complimenti.
L’unica cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa è la conclusione… che non c’è! Insomma, io, come lettrice, avrei tanto voluto sapere come è andata a finire la vicenda. Albirea riesce a sposare il suo cavaliere? E diventa regina con lui al fianco oppure la sua intuizione era errata? E come si trova da protetta dei regnanti? Sarei davvero curiosa di sapere come si conclude il tutto e se il caro e sparuto (perché è questo l’aggettivo che più mi viene da attribuire a Heran Relda) cavaliere alla fine cede alle avances della Rouva.
A parte questo la trama è spettacolare, così come i personaggi e l’ambientazione. Davvero bravissima.
 

Recensore Master
22/01/14, ore 15:28

Non c'è che dire, la protagonista pur giovane ha capito perfettamente come funzionano le regole di corte di un regime dispotico ma che si trova nella fase delicatissima del "fine regno", ovvero quando le varie corporazioni, fazioni e consorterie entrano in gioco per acquisire più potere, non solo a scapito delle altre, ma anche di quello che nel linguaggio del nostro mondo si chiamerebbe "volontà popolare".
Risulta un po' strano che in una società a struttura familiare poligamica manchino eredi al trono maschi (solitamente nelle società di questo tipo ce ne sono troppi...) questa mi ha fatto pensare che forse sulla casa reale deve pendere qualche tipo di elemento irrazionale o non spiegabile scientificamente, a meno di non ricorrere a eventuali tare genetiche che impediscono nascite di neonati vivi.
La fanciulla non è priva di coraggio (come si vede nella scena del rifiuto del matrimonio combinato) ma l'inserimento di quell'elemento onirico sembra elevare cupe ombre sulle sue ambizioni di sovranità, e lei che crede di manovrare le persone come pezzi potrebbe essere manovrata a sua volta.

Recensore Veterano
30/08/13, ore 14:39

Recensione-giudizio (One-shot panic! contest)

Correttezza grammaticale e sintattica: 8,75/10
Si tratta di una storia piuttosto corretta, nel complesso, tuttavia ho notato alcune imprecisioni che ti consiglio caldamente di correggere:
quando dei rumori –un nome- la attirò verso la finestra e sbirciò fra gli intarsi delle imposte → i trattini, in questo caso, vanno separati con uno spazio; inoltre, c’è un errore di concordanza (dei rumori/la attirò: devi attenerti alla parte fuori dall’inciso) e un improvviso cambio di soggetto: la attirò (i rumori) e sbirciò (Albirea);
menzoniera → menzognera;
Non ostante → non si tratta di un errore vero e proprio, ma essendo una forma arcaica ti consiglio di evitarla, a meno che non sia coerente con il registro utilizzato;
poteva immaginare quello che stessero pensando → quello che stavano/cosa stessero;
è molto più facile per una fanciulla di concepire → la preposizione è superflua;
consideremo → considereremo;
anche se un contatto così intimo non lo avesse → anche se non aveva/sebbene non avesse;
la giovane trovava che la tonalità non le si addiceva e, pur non essendo il suo preferito, quella gradazione di verde era il colore principale di tutti i suoi abiti → che non le si addicesse; inoltre, c’è un’idea di contrapposizione, quindi la congiunzione “ma” sarebbe più appropriata.
 
 
Stile e lessico: 9/10
Nel complesso, ho apprezzato molto il registro usato e l’alternarsi delle pause e dei suoni: nessuna imprecisione, insomma. Bello anche il modo in cui hai strutturato i dialoghi: coerenti e privi di scambi di battute inutili, cosa che ho apprezzato molto. Inoltre, ho trovato il testo molto scorrevole e piacevole.
 
Trama e originalità: 8,75/10
La cosa che ho apprezzato sinceramente è il fatto che il tuo mondo fosse così ben strutturato e particolareggiato, anche se questa storia sembra più l’inizio di un progetto più vasto che qualcosa a sé stante, poiché molti degli aspetti che contraddistinguevano l’ambientazione esplicati nello specchietto all’inizio della storia sono emersi poco. Tutto lascia pensare a un’idea originale e ben studiata, cosa che fa credere che se non avessi per le mani soltanto questa one - shot potrei darti una valutazione migliore, almeno su questa voce. Quindi, sebbene il voto sia quel che è, sappi che ho ritenuto la tua ambientazione parecchio interessante: fammi sapere se hai qualche altra storia ambientata in Vernolia!
 
Caratterizzazione: 9/10
Ho trovato la protagonista molto interessante e ben caratterizzata, tuttavia non posso dire lo stesso degli altri, anche se, in pochissimi tratti, fornisci loro dei ritratti che comunque riescono a dare un’idea del personaggio. Infatti, si percepisce il fascino di Heran Relda e il perché “rischi” di ascendere al trono, grazie alla doppia valenza del suo nome, e la gelida freddezza del principe ereditario. Inoltre è stupendo il modo in cui Albirea, dopo l’incubo, si fa coraggio.
 
Giudizio personale: 9,50/10
Anche se avrei voluto vedere la trama evolversi, dopo l’incontro di Heran Relda e Albirea, devo dire che mi è piaciuto moltissimo leggerti: il tuo impegno nel creare l’ambientazione, un personaggio centrale caratterizzato con tanta cura, la splendida commistione tra medioevo orientale e occidentale e lo stile scorrevole, ma comunque mai sciatto, mi hanno coinvolta molto, facendomi sembrare la storia molto più breve di quel che era e lasciandomi un po’ insoddisfatta alla fine, quando mi sono resa conto che non c’era più niente da leggere.
 
Totale: 45/50

Recensore Junior
05/08/13, ore 12:09

La storia mi è piaciuta molto, non solo per i personaggi ma per l'atmosfera fantasy, è il giusto connubbio tra fantastico e politica che amo tanto. Non so, mi ha riportato in mente il film "Il castello errante di Howl" di Miyazaki e I Draghi di Earthsea della Le Guin. Ha questa atmosfera da favola e fiaba dove i draghi sono "molto gelosi" (e sono una che si fossilizza sui particolari, ma questo dettaglio mi è piaciuto molto). Credo di essermi innamorata di Heran Helda, anche se è apparso poco, ma è così bello e così cavalleresco, inoltre il suo nome mi piace tanto^^!Mi sono trovata a fare il tifo a Albirea e avvolte a andarle contro, mmm... anche se di solito è il tipico personaggio femminile che mi piace ci stava qualcosa che m'infastidiva anche se non so dire cosa, ma la sua irruenza quando ha rotto il pezzo di scacchi è stata più che gradita. Pure il fatto che la regina o donna fosse il pezzo più forte dello scacco ( ma che fine ha fatto il povero inutile re??? ^^') mi è piaciuto. E tutto quella cosa sull'ordine dei cavalieri dei draghi d'argento (!), mi ha fatto davvero molto piacere perchè dopo aver letto Paolini avevo cominciato ad odiare ogni cosa che trattasse di draghi grossi e che sputano fuoco, preferendo io stessa renderli nei miei racconti creature piccole grasse belle ma inutili, ma nei tuoi ho ritrovato tutta la bellezza e maestosità di cui mi ero dimenticata. Ma dai termini sul più bello, e io che volevo vedere come avrebbe reagito il mio adorato Heran Helda all'effusioni d'amore di Albirea ( e che dire della reazione del suo bellissimo e stupendo drago? Sarebbe stato "molto geloso"? O no? ^^)

Recensore Junior
26/07/13, ore 19:50

Recensione Fantasy I Love U - contest
Ambientazione (e relativa attinenza alla consegna: pseudoMedioevale)
È presente un “ripartizione dei poteri” in mercantile, sacerdotale e aristocratico, inoltre c’è una suddivisione in ‘caste’ con norme d’etichetta che regolano i rapporti tra le diverse classi sociali. Ritroviamo anche un ordine di cavalleresco: i Cavalieri del Drago d’Argento.
Lo sfondo della vicenda è caratterizzato veramente molto bene attraverso i costumi, le tradizioni, gli appellativi, la storia, le espressioni e i modi di dire, che gli danno vita e colore.
A essere sincera, leggendo la storia mi sono sorpresa a immaginarmi un’ambientazione da Notti d’Oriente (la poligamia stile harem del sovrano ha sicuramente spinto in questa direzione, ma anche la descrizione delle stanze di Albirea – l’ancella accoccolata a terra, le imposte intarsiate – e il caldo afoso hanno fatto la loro parte). Sul momento la cosa mi ha un po’ spiazzato: mi aspettavo un Medioevo occidentale. Beh, non avevo specificato quindi… mea culpa!
9/10

Attinenza alla consegna Fantasy:
I Cavalieri del Drago d’Argento hanno dei draghi come monture e facciamo la conoscenza di una di queste creature alate: Mornaü. Compare anche un’altra creatura fantastica: un’Innominabile. Troviamo un live accenno alla magia, quando Albirea afferma di essere priva del dono. Inoltre il mondo in cui si svolgono i fatti vede in cielo tre lune.
9/10

Caratterizzazione dei personaggi:
Albirea è caratterizzata molto bene. La maggior parte della storia segue il suo punto di vista e, quindi, il lettore può conoscere i suoi pensieri e le sue reazioni agli eventi. La principessa è astuta, audace e ambiziosa. È una giovane ragazza ma è già molto sicura di sé e sa esattamente cosa vuole dalla vita.
Di Heran sappiamo che è bello e molto apprezzato dalle signore ma anche che pare non ricambiare queste attenzioni; per quanto riguarda l’aspetto ‘amoroso’ è inesperto e quindi facilmente imbarazzabile. Questo intelligente, carismatico e brillante giovane Cavaliere di Drago è un ragazzo umile, gentile e per bene, che sa quale sia il suo posto. Inoltre il giovane Relda ama molto il proprio drago Mornaü.
9/10

Eventuale Uso del Prompt Colore: Verde
Hai elaborato bene questo particolare. Avresti potuto semplicemente associare il verde alle vesti reali, invece hai scelto una particolare sfumatura di questa tinta (color mirto) e, soprattutto, hai inserito impressioni e riflessioni personali di Albirea su questo specifico colore. Il Verde è quindi servito a farci conoscere meglio la protagonista.
5/5

Gradimento Personale:
Devi sapere che ho una sorta di ossessione per i nomi, ho trovato l’eufonia dei tuoi molto bella e adatta ai portatori (per es. Albirea mi suggerisce un po’ l’idea di altezzosità). Inoltre non ho potuto non apprezzare la digressione sulla doppia valenza di ‘Heran’.
Bellissima la gestione/elaborazione/ripresa della massima iniziale (vedi anche Verde).
Ah, è una sciocchezza, ma mi è piaciuta moltissimo questa espressione un’idea di rossetto.
3/3

Grammatica e Ortografia & Stile e Lessico:
Nel complesso la storia è molto scorrevole, ci sono però, qua e là, alcuni periodi un po’ pesanti o poco chiari (sono frasi molto lunghe in cui, forse, i segni d’interpunzione potrebbero essere utilizzati in maniera più funzionale).
Il lessico, estremamente ricercato e denso di termini dotti o desueti (es. olii, domazione, psiche per specchio, beltade, cavalliere, montatura), si conforma molto bene sia allo stile narrativo che al contesto, contribuendo a formare un’atmosfera dai toni molto suggestivi. Ti faccio però un appunto lessicale: l’uso di ‘etera’ per ‘cortigiana’ è relativamente recente, quindi stona un po’ in un testo colmo di termini desueti.
Ho notato che fai un uso molto personale dei ‘due punti’ e ti confesso che talvolta mi ha lasciato un po’ spiazzata.
Occasionalmente sono presenti alcune ripetizioni che potevano essere evitate.
Generalmente la –d eufonica si utilizza quando la vocale iniziale della parola seguente è la stessa.
Ci sono un po’ di refusi: mandita madida; un’espressione mortificava mortificata; cippiglio con una sola p (ricorre più volte quindi ho consultato diversi dizionari, senza però mai trovare attestata questa forma); confano confanno; prese appoggio puntanto il proprio giavellotto puntando; un’annuncio senza apostrofo è maschile(!); chicchesia chicchessia o chi che sia; un cielo sgombro da nudi nubi; reffrigerio una f; sopresi sorpresi; quando utilizzi i trattini per fare un inciso, il secondo ti rimane sempre corto (probabilmente è dovuto all’editor del programma con cui hai scritto la storia, ma è sbagliato); tempo – e come lo era ancora, tuttavia l’inciso va aperto e chiuso con lo stesso segno (virgola o trattino).
Ti segnalo inoltre alcune cose che non mi convincono molto: (ma si tratta più che altro di impressioni personali)
alleanze e rivalità più o meno velate già si stavano formando in seno alla famiglia, di come i cognati più pavidi o meno ambiziosi si rivolgevano verso colui che, secondo loro, avrebbe ricevuto l’onore dell’adozione ^^ non capisco il senso di questo nesso, forse era retto da si speculava già da tempo, ma siccome hai spezzato la frase con i due punti non mi sembra che sintatticamente funzioni molto bene;
era il figlio di cui ogni uomo sarebbe stato fiero d’esserne il padre il –ne mi sembra ridondante visto che il suo referente (figlio) è presente;
la fanciulla li congedò con uno sfarfallìo di dita e, dopo essersi inchinati nuovamente, si voltarono e ripresero il loro cammino forse qui il secondo soggetto non andrebbe sottinteso, come anche qui La voce dell’ancella la distrasse dai suoi pensieri e , senza degnarla di uno sguardo, si diresse verso la stanza da bagno (per portare due esempi, ma le occorrenze di questa struttura sono molte);
se i due famigli si fermarono sotto il portico la costruzione con il se non mi convince molto;
la propria regina essere tolta dalla scacchiera;
e solo dopo aver congedato i suoi sottoposti e questi furono partiti non mi quadra la seconda parte;
per una fanciulla di concepire perché ‘di’?;
si sentì il mondo crollarle addosso il –le mi pare ridondante;
davvero c’era un rischio che un’Innominabile personalmente avrei messo l’articolo determinativo (il rischio è già stato citato, è noto);
d’ogni azione che avrebbe fatto fare è un verbo molto generico, da evitare il più possibile (qui bastava un semplice ‘compiuto’);
non che la cosa le dispiacesse, anche se un contatto così intimo non lo avesse preventivato, tuttavia rafforzava l’impressione che voleva dare a Heran in quel momento non mi convince la consecutio temporum;
trovava che la tonalità non le si addiceva personalmente avrei optato per il condizionale.
18/20

Originalità:
Morte ai pipistrelli! Scherzi a parte, ho trovato veramente molto originali i draghi silverini e le loro ali piumate (è una caratteristica che scarseggia nella letteratura Fantasy).
Anche la trama in sé, i personaggi e le dinamiche in essa presenti non mi sembrano la stessa solfa già vista e rivista. Direi punteggio pieno :)
10/10

Titolo:
Stupendo! Mi è piaciuto molto: raffigura in pieno le ‘speranze’ di Albirea (giustificando le sue macchinazioni), ma può riferirsi benissimo anche al pezzo degli scacchi che la ragazza perde durante la partita (poco conta che fosse d’alabastro, anche perché dal punto di vista cromatico i due materiali si ricordano l’un l’altro) o, ancora, alla stessa principessa (protagonista del racconto) e ai suoi occhi di giada.
2/2

Trama e Coerenza:
La storia è ben strutturata e gli eventi narrati godono di ampio respiro e non manca lo spazio per riflessioni e digressione. Sono inoltre presenti alcune riprese cicliche e periodiche di particolari sentenze che diventano una sorta di leitmotiv della storia. Non ho riscontrato incoerenze su questo piano.
10/10

Uso del Pacchetto “Colore”: Speranza
Hai rielaborato moltissimo il promp attribuendogli svariati significati, che poi intrecciandosi nella storia assumono un ruolo rilevante. Brava! Qui poi non è questa un’occasione insperata per indulgere nelle nostre speranze? il gioco di parole è stupendo (anche perché combina diverse sfumature di significato).
10/10

Uso del Pacchetto “Nano”: Alta Montagna
Anche questo elemento è gestito molto bene. Incontriamo la montagna sotto forma di metafora nella massima iniziale Il cammino che mena al trono è come un periglioso sentiero d’alta montagna: solo gli ambiziosi e gli audaci osano percorrerlo (che, in seguito, la stessa principessa rammenterà) e la ritroviamo nel sogno di Albirea, sogno che scopriamo essere ricorrente e la cui interpretazione è strettamente legata alla massima stessa. Ho trovato magistrale la ripresa finale della suddetta frase, che chiude il racconto conferendogli una sorta di ciclicità.
10/10

Giudizio complessivo:
La storia è ben strutturata, scorrevole e coinvolgente, leggerla è stato un piacere.
95/100
(Recensione modificata il 26/07/2013 - 08:28 pm)

Recensore Junior
10/07/13, ore 12:31

La storia mi è piaciuta moltissimo. Ho apprezzato l'accuratezza della tua ambientazione e il carattere della tua protagonista femminile. Generalmente non mi piacciono le "donnine fantasy" dato che sono tutte abbastanza uguali e piattine, questa è molto interessante perchè non si perde dietro sciocchi ragionamente tipo " l'ammmore" mi ricorda vagamente Chassim ( la figlia del duca di Chalded nei romanzi della Hobb), ho apprezzato che sia mossa unicamente dall'ambizione.
Questo povero giovane cavaliere mi pare un poco scemottolo e mi fa molta tenerezza. Devo dire però ( anche se questa è una cosa davvero prettamente personale) che sono stanca dei draghi. Lo confesso come una colpa considerato che sono un'amante del fantasy ma, che posso farci, mi hanno stufata^^
Al di là della presenza del drago l'ambientazione mi è piaciuta moltissimo. Ti auguro ogni fortuna per il contest a cui partecipa questa storia. Leggerò l'altra quanto prima (ma vorrei anche riuscire a scrivere qualcosa... ultimamente la mia produttività è calata moltissimo).
Un consiglio stupido: giustifica il testo, la formattazione attuale è inelegante.
Altra cosa: non sono contraria a prescindere all'uso del "Lei" nei racconti fantasy ma preferisco sempre il "voi" ^^

Piccoli appunti e commenti. Ho notato che ci sono molte doppie ballerine ( ho controllato le varie parole nel dizionario per non incorrere in casi di doppia grafia a me sconosciuti)
- " la conseguente domazione" ho controllato sul vocabolario e "domazione" non è una parola ( almeno non per il mio Devoto e Oli), lo sono invece "domatura" e "doma" anche se da quel che mi è dato di capire "domatura è più corretto"
- "rango era incolmabile" credo che sia più corretto dire " fosse incolmabile"
- "Poiché se affermare che le speranze della principessa fossero col cavaliere non era errato" metterei una virgola dopo poichè e devo dire che " fossero col cavaliere" proprio brutto. non si potrebbe dire " riponesse speranze nel cavaliere"? Suonerebbe meglio.
- "al contrario di loro" lo metterei fra virgole
- "di come i cognati più pavidi " non capisco il senso di questo " di come" si collega forse al " si speculava" della frase precendente? io lo toglierei e basta.
- " d’esserne il padre" credo suoni molto meglio " d'esser padre"
- " e che le imponeva " sostuirei la "e" con una semplice virgola
- "non ostante" si scrive tutto attaccato ^^ piccolo refuso immagino
- "–e come lo era ancora, " credo si possa togliere questo inciso
- "Heran aveva un’espressione mortificava" refuso. Mortificata
- "gli parlava con cippiglio" altro refuso "cipiglio"
- "cavalliere sollevò il capo dell'animale" altro piccolo refuso immagino ^^ "cavaliere"
- " che la differenza rango gli imponevano" refuso " gli imponeva"
- "Gli ambienti chiusi non si confano ad un drago" altre refuso " confanno"
- " rivolgendo un cippiglio severo a sua figlia" di nuovo " cipiglio"
-" portarle un po’ di reffrigerio" altro refuso " refrigeri
- " che anche lei è ubriaco," " sia" ?

Recensore Junior
10/07/13, ore 01:08

Sono venuta a leggere e, dato che nessuno ti ha scritto ancora nulla, ci penso io a rimediare... ho visto che partecipa già a un contest (e qui mi chiedo: come ho fatto a non notarlo quando era aperto? Una malata di fantasy come me non se lo sarebbe fatto sfuggire di certo), io ho trovato qualche imprecisione, ma credo che aspetterai i risultati per correggere, giusto? Però lasciati dire due cose: "nonostante" si scrive tutto attaccato e poi volevo fare una piccola osservazione sui dialoghi... una piccola considerazione puramente personale: odio il "lei", lo trovo brutto e fuori luogo, preferisco il "voi" e se non risultasse troppo arcaico darei del "voi" anche nella vita reale; secondo me dovresti passare dal "lei" al "voi nei dialoghi, renderebbe il tuo più poetico, nella tua storia trovo ci stia infinitamente bene, ma appunto questa è una cosa puramente personale... mi riservo di leggere presto (non stasera) anche l'altra storia (e volendo anche le altre della serie) prima di dirti quale tra le due mi è piaciuta di più... ^_^
Comunque questa storia qui mi è piaciuta molto, anche se si interrompe sul più bello (*modalità perverita mode on* non farci caso, sono io che sono un caso perso)... mi sono piaciuti gli intrighi di Albirea anche se ora sono curiosa di vedere cosa succederà in seguito, se riuscirà nel suo intento o meno; devo dire che all'inizio ho fatto un po' fatica a seguire tutti i gradi e i nomi, che siano sante le note alla fine, con la prossima storia saprò bene come funzionano gradi e pronuncia (ci tengo molto a pronunciare le parole in maniera corretta)... piccola curiosità: dove hai preso i nomi? Li hai inventati tu? Non so perchè ma queste cose mi affascinano sempre un sacco... ^_^
Vabbè, per il momento torno a scrivere, ho visto che siamo iscritte a un sacco di content uguali (e sei iscritta anche al mio), quindi ci si vede in giro... ^_^
syssy5