Recensioni per
Chronicle
di adm

Questa storia ha ottenuto 315 recensioni.
Positive : 313
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Junior
02/05/14, ore 21:31

“buongiorno signor Longo”

e chi sarebbe adesso?

Matthia fece segno con la mano,cuffie alle orecchie e ripartì.

Seppur con difficoltà ormai si era riuscito a reintegrarsi bene nel mondo babbano e sempre più frequentemente si dimenticava di essere un mago. In realtà questa sua caratteristica si manifestava solo quando si arrabbiava,perdendo il controllo causava un rilascio di magia involontario. Aveva notato che quando capitava,col passare del tempo,ciò che succedeva era sempre più grande,come se l'incantesimo fosse sempre più potente. Aveva giustificato questa cosa dicendosi che probabilmente era tutto il potenziale magico represso ma che con il tempo si sarebbe attenuato.

Finita la corsa andò a casa e fece le sue solite trenta vasche,addominali e quant'altro e dopo una veloce doccia si andò a chiudere nel suo studio per ripassare per l'esame del giorno seguente.

Verso l'ora di pranzo Adele, la sua cameriera, bussò alla porta.

“avanti”disse lui,senza togliere gli occhi dai libri.

“signor Longo volete mangiare ora o più tardi?”

“che ore sono?”

“le 12:30”

“possiamo fare tra mezz'ora?”

“come volete?”

“cosa mi avete preparato di buono?”

“ravioli ricotta e noci”

Lui alzò il viso e gli sorrise. Da quanto aveva abbandonato il mondo magico e con esso le sue pietanze,ravioli con ricotta e noci era diventato il suo piatto preferito.

“ve l'ho già detto che vi adoro?ricordatemi di aumentarvi lo stipendio”

“non mancherò”rispose scherzando prima di richiudere la porta.

Era tutto così pacifico,così tranquillo. Dopo sette mesi ogni tanto ci pensava ancora,ad Harry e ai suoi amici. Il più delle volte evitava a se stesso di pensare a Draco perché ogni volta che lo faceva poi era di cattivo umore per almeno due giorni. Bruciava ancora tanto e il suo cervello,tanto preparato e sveglio,non era ancora riuscito a dargli una soddisfacente risposta quando se ne domandava il perché.

Aveva chiuso i suoi preziosi ricordi,portati via da Londra,in un cavou in cantina,ma in una zona di cui tutti ignoravano l'esistenza poiché vi si accedeva tramite una libreria del suo studio. Da quando li aveva messi li non aveva mai aperto quella cassaforte,scendeva solo per dare una ripulita e poi se ne andava.

Sapeva che per un definitivo distacco da quel mondo era necessario non viverlo più ma si era ripromesso che un giorno,prima di morire,avrebbe riaperto quella scatola e avrebbe rivissuto tutti i suoi ricordi.

Dopo pranzo riprese a studiare e verso le sei,dopo aver ripetuto tutto al meglio,chiuse i libri e si andò a stendere sul divano in sala.

“signor Longo?”

Lui non rispose.

“signor Longo?”ripeté la cameriera con insistenza.

“cosa?oh!certo! Ditemi!”

Ogni tanto dimenticava ancora qual'era il suo nome,adesso. Avrebbe voluto usare quello con cui era cresciuto,quella che fino ai dodici anni era convinto essere il suo vero nome e il suo vero cognome ovvero Matthia Hopkins,ma riflettendoci pensò bene che molti conoscevano quel nome e facendo un collegamento lo avrebbero ritrovato in davvero poco tempo.

“vi ho preparato le cotolette e le ho messe nel forno in caldo e nel frigo c'è una ciotola di pomodori già conditi”

“vi ringrazio”

“allora se non vi serve altro,io andrei”

“oh certo grazie,buonanotte Adele”

“buonanotte signor Longo”

Non appena sentì il portone chiudersi si ributtò sul divano. Odiava quella parte della giornata,la sera. Se non dava qualche festa o non usciva la maggior parte delle volte doveva cenare da solo e dopo sette mesi era divenuta una pratica così deprimente che spesso la sera non mangiava.


un babbano?matthia un babbano??? stai scherzando??

Già perché lei dovrebbe essere diversa?

Perché ti senti solo

io sono solo

e lo sei da troppo tempo

ma non sono capace di amare

adesso non sei più nel mondo della magia,adesso potrebbe essere tutto diverso

no che non lo sarebbe

e perché?

Non lo so,me lo dice il mio istinto

no,te lo dico io!perché ami ancora Draco Malfoy

ma piantala.

“hai ragione!non è diverso,questo tentativo di baciarti è stato un mio stupido errore. Mi dispiace” disse lui prima di allontanarsi.

“comunque per quello che vale – disse lei,e lui si voltò – sono stata benissimo ieri sera”

“anch'io”rispose lui,rispondendo al debole sorriso della ragazza in modo del tutto neutrale,forse quasi passivo.


ama ancora Malfoy!!torneranno insieme!me lo sento :) attendo aggiornamento!capitolo stupendo :)

Recensore Junior
02/05/14, ore 21:31
Cap. 66:

“signor Olivander...”disse Harry.

“si,Signor Potter?”

“di chi è quella bacchetta rimasta nella valigetta?” chiese.

“questa – rispose tirando un sospiro – è la bacchetta di vostro fratello”

“non può darla a me?”

“no,signor Potter,mi spiace”

“e non avete ancora trovato Matthia?”

“mi spiace ma io consegno solo le bacchette”

“certo,grazie – rispose il Grifondoro rattristato – scusi se le ho fatto perdere tempo. Buona giornata”


adesso se ne preoccupa!!!certo!solo ora!!!!!Harryyyyy!!!  capitolo un pò corto rispetto a come sono abituata ma bellissimo!

Recensore Junior
02/05/14, ore 21:29
Cap. 65:

L'ansia lo stava consumando,flemmaticamente,gradualmente fino a renderlo così iperteso da farlo iniziare a piangere senza che neanche se ne accorgesse.

Quest'orrore della solitudine,questo impellente bisogno di dimenticare il proprio io nella carne esteriore,l'uomo lo chiama nobilmente bisogno d'amare. Lui aveva necessità di amare Matthia,ma non per sfizio o per capriccio,lui ne aveva bisogno perché era diventato tutto per lui e non era giusto,non considerava legittimo il modo in cui era finita la loro storia. Si appartenevano,era inutile negarlo,anche Matthia lo pensava ma si era detto stanco,ferito e deluso per provare ad andare avanti. Chi aveva causato questo stato d'angoscia?Harry e compagni,ma chi ci aveva rimesso?lui e Matthia.

Era tutto quello che sapeva,tutto quello di cui era certo era che se Harry,Romilda,Ron e Ginny avessero collegato un attimo il cervello prima di parlare forse adesso sul quel divano,stretto tra le sue braccia,ci sarebbe stato il suo fidanzato e non quel nulla fatiscente che occupava uno spazio di per se già vuoto. Più si guardava intorno e più odiava tutto quello che c'era. Voleva e doveva tornare nel suo Manor,nella sua casa,tra le sue cose e i suoi ricordi. Matthia era sparito e a meno che lui non avesse voluto,nessuno sarebbe stato in grado di trovarlo,specie ora che non aveva neanche più la bacchetta.

Ma che fosse davvero morto?però si ricordò una frase,letta in chissà quale libro,tanti anni indietro che recitava il miglior modo per sparire e non essere cercato e far credere che tu sia morto. E se avesse portato questo a termine come piano?

Urlò,furioso,impavido e disperato. Le sue erano tutte ipotesi e congetture che non lo avrebbero mai e poi mai portato da nessuna parte.

Poggiò la schiena contro il divano,lo sguardo fisso sul fuoco che zampillava nel camino e la sensazione di vuoto interiore. Ecco come si annulla una persona. Deve innamorarsi,perché quello è lo stato in cui ogni essere vivente è debole,poi deve essere lasciato,ferito e abbandonato ed infine non deve più sapere nulla di colui o colei che viene definito o definita,in gergo popolare,ex.

Matthia Potter era oramai l'ex fidanzato di Draco Malfoy.
Matthia Potter era oramai l'ex fidanzato di Romilda Vane.
Matthia Potter era oramai l'ex capo dell'Ordine della Fenice.
Matthia Potter era oramai l'ex Vice Preside B di Hogwarts.
Matthia Potter era oramai l'ex capo della Resistenza della Fenice.
Matthia Potter era oramai l'ex.


sto per sentirmi Male!capitolo stupendo ma io sto per sentirmi male!

Recensore Master
01/05/14, ore 13:37
Cap. 66:

mmm non ce lo vedo proprio a fare il babbano no no attendo aggiornamento a presto

Recensore Master
29/04/14, ore 18:47
Cap. 65:

povero draco mi fa una pena speriamo in bene accidenti a loro fossero stati zitti speriamo non sia in pericolo bellissimo cap come sempre

Recensore Junior
28/04/14, ore 14:11


La guerra contro l'Esercito del Silenzio si stava rivelando più letale di ciò che si pensava. Da entrambi gli schieramenti cadevano uomini,troppi per essere una guerra da considerarsi lampo.
Lampo è l'aggettivo perché sia Amphitryon,Comandante in carica dell'Esercito del Silenzio,e sia Kingsley Shacklebolt,Ministro della Magia e quindi comandante in capo degli Auror e del Ministero,pensavano che,ognuno per il proprio schieramento,avrebbe ottenuto una vittoria rapida e schiacciante. Ma tanti erano gli uomini che cadevano e tanti erano quelli che si prestavano a sostituirli. Madama Chips lottava,con una manciata di studenti di medimagia e di guaritori del San Mungo,contro il tempo per salvare quanti più soldati possibile. Come previsto Amphitryon aveva rafforzato la barriera attorno alla sua roccaforte,escludendo però ancora i suoi soldati.


Questo per lui fu un grave errore. I suoi alleati per quanto motivati dal credo al quale si erano convertiti si vedevano abbandonati dal loro guru,al sicuro dentro una prigione dorata. Il morale era iniziato a calare,lentamente,sottilmente,come un aspide uccide la sua preda il sogno di Amphitryon,per sua stessa inconsapevole scelta,stava lentamente morendo per un potentissimo veleno:l'abbandono.


La sensazione di essere stati abbandonati crea nell'essere umano un senso di vuoto,lo priva di stimoli e di coraggio,annulla le sue energie e vanifica ogni senso di potere o superiorità,in altre parole ti rende sterile alla vita.
  bellissima questa prima parte...ma dov'è il mio Matthia??

Dopo ormai quasi cinque giorni di continui scontri gli uomini dell'Esercito del Silenzio avevano iniziato a disperdersi,a non rispondere più agli attacchi degli Auror e cosa più inquietante avevano anche smesso di rafforzare la barriera difensiva da loro creata con la magia per pararsi. Erano uomini che avevano scelto un credo che solo Dio, o chi per lui, sarà in grado di giudicare ma dal punto di vista umano erano stati tutti dei valorosissimi eroi. L'eroe non è solo colui che veste i panni del personaggio buono e valoroso pronto a morire per una causa nobile,l'eroe non è solo il cavaliere che uccide il drago per salvare la sua principessa,no piuttosto io ritengo un 'eroe' colui o colei che, pur credendo o perseguendo un credo universalmente ritenuto sbagliato o maligno,lotta e impiega tutte le sue energie per la sua idea,per la realizzazione del suo progetto,perché infondo essere degli eroi vuol dire essere riuscito a realizzare se stessi.


Io credo che la definizione di eroe sia questa perché tutti possono essere in grado di lottare quando si sa che la vittoria è nelle tue mani dato che la causa che persegui è universalmente riconosciuta come giusta,buona e lecita,ma farlo quando il mondo ti viene contro è ben altra impresa e il riconoscimento popolare è nulla in confronto alla sensazione che si crea dentro se stessi. In pochi,credo io,nella storia dell'umanità sono riusciti a sentire quella sensazione di pienezza,di gioia misto nostalgia. Io credo che duri solo pochi istanti,vissuti in una sorta di iperuranio o di eden,in un paesaggio biblico dove tutto è bello. Credo che duri solo pochi attimi perché ritengo che subito dopo entri in gioco la malinconia perché ormai si è raggiunto il proprio scopo e o te ne cerchi un altro e ricominci da zero oppure,se l'età o qualsivoglia evento non ti rendono impossibile affrontare un nuovo lungo percorso,la tua vita si può dire finita. Essere un eroe non è necessariamente,secondo me,qualcosa di cui andare davvero troppo fieri perché significherebbe aver cessato gli stimoli che permettono all'essere umano la propria esistenza.


Tutti consideravano Matthia Potter ed Harry Potter,insieme ai loro amici,degli eroi,ma loro non erano affatto,anzi,loro erano giovani ragazze e ragazzi valorosi e intrepidi che hanno sfidato la sorte,loro erano delle leggende,uomini immortali. Gli eroi,signori,io ritengo che nel corso della storia siano andati e venuti e questa categoria probabilmente era ricca di nomi che nessuno,nella storia moderna e contemporanea,conosce e conoscerà mai. Mentre le leggende,essi sono ben altro capitolo. Su di loro le verità si sperdono nelle storie popolari,narrate ai giovani per tramandarle e mutate ad ogni cambio generazionale. Oggi noi conosciamo uomini come leggende come Ulisse o Enea ma sulla loro vera o reale esistenza non abbiamo testimonianze certe e assicurate e le loro gesta possono spesso risultare troppo azzardate,troppo alte insomma e la loro discendenza resa come nel caso di Enea,talvolta di origine divina serve solo per dare risalto alla leggenda stessa. Ma per quanto assurde e impossibile possiamo trovare le loro gesta e per quanto improbabili ci appaiano le loro origini non possiamo confutare che i loro nomi sono giunti sino a noi,uomini del 2000 d.c.


I loro nomi si conserveranno per tutta la durata della civiltà umana nei libri di storia e nei libri di storia della magia le mitiche imprese dei due gemelli e il risalto del coraggio e della incredibile potenza dei due. Ma degli eroi noi spesso,anzi quasi mai a dire il vero,conosciamo i difetti,le loro paure e le loro angosce. Nei libri di storia non troviamo ciò che provò Enea quando salpò da Troia dopo aver appena perso la moglie e tutto ciò che possedeva,o non sappiamo lo strazio che avvertì Priamo alla vista del corpo del figlio Ettore maciullato per collera di Achille.


Così nessuno delle generazioni vedrà Matthia ed Harry come due esseri umani tali e quali a loro perché lo status di 'leggenda' ti eleva ad una classe sociale privilegiata,troppo alta e troppo importante per essere infettata.


Nessuno saprà mai cosa provavano i due,ora distanti,ognuno dei due lottando con i propri demoni e la propria realtà.


concordo in pieno con te!!

“Matthia è a Londra”disse sicura Hermione durante la cena.


“come fai ad esserne certa?”domandò Romilda.


“perché è lì che si rifugia sempre”rispose Harry.


“allora dovremmo andare tutti lì,parlagli,chiedergli scusa e riportarlo qui”disse la signora Weasley.


“io credo che dobbiamo dargli tempo di sbollire”esclamò Ginny.


“non possiamo concederglielo,altrimenti tornerà in battaglia” esclamò Draco entrando in casa.


“Malfoy!dov'eri finito?”domandò Hermione curiosa che di tutta risposta però venne ignorata.


“dobbiamo – riprese il Serpeverde – fare in modo che capisca che non pensate,anche se lo pensate a me non me ne frega un cazzo,quello che gli avete detto e ritirate le accuse che gli avete fatto. È l'unico modo che c'è per farlo tornare qui – poi guardò Harry fisso negli occhi – altrimenti tornerà in battaglia e morirà,perché pensa di non avere più nulla e nessuno da perdere”


Calò il silenzio nella cucina. Troppe verità,un realtà schiacciante e rivelatrice aveva rivelato Draco Malfoy.


“si,hai ragione”si arrese Harry.


“quindi partiamo domani per Londra?” domandò Ron.


“adesso”precisò Hermione.


“forse non hai notato che noi non siamo ancora fisicamente in grado si smaterializzarci” precisò il rosso.


“e chi ha parlato di smaterializzarci?c'è sempre il Nottetempo,no?”


“vi condurrò io con la macchina”disse il signor Weasley,preoccupato.


“dobbiamo – aggiunse – evitare che un membro essenziale della nostra comunità faccia qualche imprudenza e dobbiamo tutti capire come agire e cosa fare. Questa guerra ha messo tutti noi in una nuova e spaventosa situazione che francamente nessuno si aspettava. Ne pagheremo tutti il prezzo. Voi – e indicò Romilda,Ginny,Harry e Ron – non siete che l'inizio di un progetto malato e perverso ma nessuno sarà esente da nulla. Questo nuovo nemico pare determinato alla distruzione della sua stessa specie...”


“questo nuovo nemico – lo interruppe Narcissa Black in Malfoy – non mira alla distruzione della razza magica ma ad una sua composizione Purosangue basata su un malato e contorto ragionamento,ecco spiegato il perché degli atti compiuti a discapito di questi ragazzi. Le 'coppie' non erano mai casuali”


“e come mai sai tutte queste cosa Narcissa?” domandò indagatore Arthur.


“la mia stanza di prigionia era vicino alla loro sede consiliare – rispose lei altezzosa – se non ci credi,Arthur,puoi sempre domandare a Pomona o a Minerva,loro hanno condiviso parte della prigionia con me”


“ha ragione la signora Malfoy”confermò la professoressa Sprite.


“quindi sta combattendo contro di noi,per cosa?” chiese Molly Weasley,confusa.


“sta combattendo perché sa che il Ministero si sarebbe opposto in massa a questa quanto mai discutibile riforma sulla legge del sangue e un Ministro come Kingsley non l'avrebbe mai neanche presa in considerazione,quindi la modalità per apportare il suo piano all'attivo era uno solo”


“creare una nuova stirpe magica di soli Purosangue e poi sterminare la precedente generazione in modo tale da impedire accoppiamenti tra un Nato babbano e un Mezzosangue e far crescere le nuove leve con la dottrina del babbano avido e cattivo,persone da cui stare alla larga o meglio ancora una volta preso il potere al Ministero avere la forza di potere sentenziare il divieto assoluto di accoppiamenti tra maghi e babbani” disse la Sprite.


“era questa la loro missione?il loro scopo?”domandò incredula Romilda.


“perché credi vi hanno sottoposto a quell'infame atto?”chiese,ironica,Narcissa.


“io credevo per deviazione mentale,per crudeltà e per perversione”



“loro – rispose sempre Narcissa – non hanno mai ritenuto quell'atto una perversione perché trampolino di lancio per il loro scopo,per completare la loro missione. E quale obiettivo migliore di una scuola piena di giovani adolescenti in età da sviluppo e con gli ormoni impazziti?”


I quattro che avevano vissuto quell'orrore si ammutolirono,ognuno di loro iniziava ad accusare la depressione post traumatica.


“una volta parlato con Matthia – spezzò il silenzio Hermione – Harry,Ginny,Romilda e Ron dovranno recarsi al San Mungo per ricevere cure necessarie e un percorso psicologico adeguato che vi tiri fuori da questo dramma”disse seria.


“tu non puoi decidere per noi”obiettò Ginny.


“si che posso – controbatté lei – perché tu fai parte dell'Esercito di Silente ed io ne sono a capo da sola visto lo stato psicologico di Ron e Romilda ed Harry,così come Ron stesso,fanno parte dell'Ordine della Fenice a cui adesso fa comando la professoressa McGranitt con me in seconda e in sua assenza io decido,ma sono sicura che lei stessa mi appoggerà”


“io sono a capo dell'Ordine” tuonò Harry.


“nel tuo stato psicofisico tu sei momentaneamente estromesso”



“non puoi appellarti a ridicole scale gerarchiche” disse Ron,acido.


“a mali estremi,estremi rimedi Ronald. Adesso andate a prepararvi che partiamo tra poco”


I quattro,guardandola truce,non fiatarono ma si voltarono e presero le scale per raggiungere le camere


“davvero sei tu a capo dell'Ordine?”domandò Lavanda.


“assolutamente no,ed Harry,quello vero però,lo sa bene e il suo non obiettare mi ha fatto capire che ha subito dei gravi traumi e ha una perdita di memoria,così come Ron e Ginny e suppongo anche Romilda,anche se però avendo già vissuto quell'esperienza era parzialmente più preparata rispetto a loro”


“pensi che una menzogna basterà?”domandò Draco.


“io e te,anzi noi due e te – rispose Hermione guardandolo incattivita – dobbiamo fare un discorsetto con te”


“ti semplifico le cose Granger – esclamò lui infastidito – ho cercato di proteggervi e non mi aspettavo questo risultato. Non ti ho mentito quando ti ho detto che ti considero un'amica e devo dire che dopo tutto anche Lavanda ti sei dimostrata migliore di come ti credevo”


Le due erano rimaste senza parole,incredule difronte quell'ammissione di colpa di Draco.


Dopo una ventina di minuti erano tutti pronti e tutti a bordo dell'auto, magicamente modificata dal signor Weasley,tutti tranne Narcissa,Molly e Pomona.


Arrivare e trovare una Londra grigia e piovente non era certo il caldo benvenuto che la città potesse loro offrire o quanto meno che si erano aspettati di trovare. In poco meno di mezz'ora avevano raggiunto Tottenham Court Road. Il signor Weasley parcheggiò nel vialetto indicatogli da Harry e tutti scesero. Se qualcuno li avesse visti avrebbe sicuramente pensato che quella era una di quelle macchine dei clown,piccole ma capaci di contenere decine di persone.
Harry li scortò tutti nell'Interno 25. Aprì il portone dopo aver inutilmente tentato di rimuovere incantesimi di protezione che non c'erano. La casa era in perfetto ordine,nulla era fuori posto.


“Dov'è la camera di Matthia?”domandò Draco ispezionando la sala con gli occhi.


“infondo al corridoio a destra”rispose Hermione.


Il Serpeverde corse. Tutti si guardavano intorno ed Harry sembrava spaesato,non se la ricordava così,non gli sembrava casa sua.


Poco dopo Draco riapparve nella sala.


“non c'è”dichiarò,arrabbiato.


“come non c'è!”esclamò Lavanda.


“se ne è andato!”


“COSA?”strillò Hermione.


“non c'è niente di suo I cassetti e l'armadio sono vuoti”


Hermione andò in cucina per aprire il frigo e notò sul tavolo una carta babbana.


La prese e la lesse.
Banca di Londra,


Atto di chiusura contratto del Signor Matthia Charlus Potter,nato a Godric's Hollow,Inghilterra il 31 Luglio 1980,attualmente residente in Totthenam Court Road,interno 25.


Il conto corrente numero 1088898 a lei intestato,come da sue specifiche istruzioni,verrà chiuso con effetto immediato.


Per tanto vi rimettiamo il vostro capitale pari a 50000,00 mila sterline.


Cordiali saluti,


il Direttore della filiale di Notthing Hill,


George Styles.




Hermione,muta e con gli occhi lacrimosi tornò in sala e fissò tutti,che a loro volta in silenzio la fissavano.


“se ne è andato”sentenziò


“cosa?”sussurrò Lavanda,sempre più incredula.


“scusate – disse Ginny – ma la bacchetta di Matthia non c'è l'ha il Comandante?come è possibile che sia scappato?”


Mentre tutti ci pensavano ecco il flashback nella mente di Hermione.


“Signor Weasley potrebbe prestarmi la sua bacchetta per favore?” chiese lei,agitata.


“cosa?e perché?”


“ la prego”insistette lei.


Lui,curioso e guardingo la estrasse e la consegno alla Grifondoro che corse subito nella camera del suo amico,aprì l'armadio e lo ispezionò. Matthia aveva rimosso la scatola con i suoi ricordi più preziosi,non c'erano più incanti lì.


Tornò in sala sconsolata e riconsegnò la bacchetta al legittimo proprietario.
“cosa cercavi?”domandò Ron.


“nel suo armadio – rispose a testa bassa – aveva una scatola piena di oggetti e ricordi di quando era piccolo. Dei suoi genitori e dei suoi affetti e tra questi c'era la bacchetta – e alzò lo sguardo per fissare gli occhi di Harry – di tua mamma”


“cosa?”


Incredulo,labbra secche e salivazione azzerata. Cos'era successo al mondo?perché si era capovolto?


“mi spiace”si limitò a rispondere lei.

perchè non è a Londra? dov'è?doveeeeeeeee???

Prese la biancheria intima e la gettò malamente sul letto. La rabbia iniziava a divenire parte di lui. Lo chiuse sbattendolo e aprì il secondo.


Il mondo si era fermato,tutto insieme,per vedere la sua reazione. Nessun respirava più.
Lesse il biglietto e prese la bacchetta. Non aveva più lacrime per piangere,non aveva più la forza di urlare o arrabbiarsi. Guardò stupefatto la fidanzata che di rimando era rimasta immobile.


“dobbiamo trovarlo”sussurrò,piano,lei.


“se ne è andato,non lo troveremo mai”


ok piango!!aggiorna il prima possibile ti prego!!

Recensore Junior
28/04/14, ore 14:09

Al chiamare il suono nome però non si voltò. Era deciso,sarebbe andato via da lì. Aveva sopportato troppo,davvero troppo per essere la persona che aveva sempre voluto essere. Sapeva che le accuse del fratello e degli amici avevano delle falle,non era certo stupido,ma faceva male sapere che pensavano questo di lui. Loro non sapevano,nessuno sapeva. Guardò oltre l'alta erba e scorse il sole e si ricordò una frase che,almeno credeva,gli sussurrasse Lily Evans ogni mattina.

la vita è una meravigliosa alba

Si ricordava quella frase così chiaramente perché probabilmente lei glielo ripeteva ogni mattina. Quella frase in orfanotrofio gli aveva fatto cambiare visione delle vita,la considerava una meravigliosa alba che celava una nuova sfida per raggiungere il suo scopo massimo:realizzarsi ed avere una sua famiglia felice,tutto qua e non gli sembrava di chiedere la luna.
Ma una volta scoperta la sua vera natura e la sua missione,al quel punto,la sua visione dell'alba mutò in maniera definitiva. La luce del mattino bruciava sulla sua pelle e l'avrebbe salutato ogni giorno in quel modo,ogni nuovo dì.


che bello... *.*

ti lascio andare perché ti ho trasformato in una nuova 'Romilda'!perdoni ogni mio errore,non mi urli più in faccia quando ti incazzi,non sai più tenermi testa...Draco Malfoy da quando sta con me non sembra neanche più lui – Draco era a bocca aperta,incredulo – non ti sento chiamarmi Mezzosangue da un secolo,non mi ricordo una tua vera occhiataccia o una tirata d'orecchio. Ti lascio andare e lo faccio per te affinché tu possa tornare ad essere te,e lo faccio anche per proteggerti da me. Ti amo più di me stesso ma Harry è mio fratello. Ti amo,davvero tanto,ma non sono più capace, o forse non lo sono mai stato, a farlo come si deve. Ti lascio andare via affinché tu possa vivere amore mio. La mia vita non è fatta per essere vissuta tranquillamente,e solo adesso lo capisco”


Silenzio,solo il rumore dell'erba che smuoveva i lunghi fili d'erba risuonavano nelle loro orecchie.

“tutto questo – rispose Draco dopo un minuto,pensate a quanto possono essere lunghi sessanta secondi di silenzio – devi lasciarlo scegliere a me,tu puoi solo permettermi di farti amare”


“l'amore non basta”

Lui lo ribaciò e anche stavolta Matthia non seppe respingerlo.

Fronte a fronte,la mano dell'uno dietro la testa dell'altro e il fiato corto dall'emozione.

“ti farò solo del male”

Furono queste le ultime parole di Matthia prima di iniziare a correre verso l'erba. Draco ebbe qualche secondo di esitazione,attonito da quelle parole,corse anche lui.

“fermo”tuonò il Serpeverde,disperato.

Ma fu vano,Matthia aveva superato gli incantesimi di protezione e con un assordante pop si era smaterializzato.

Immobile e in silenzio osservava la valle e il sole sorgere. Sarebbe stato un bello spettacolo se ormai il suo mondo perdeva di incanto.

Si sedette sull'erba e restò lì fino a quando il sole non ebbe completato il suo processo di crescita.


ma mentre lo scrivevi pensavi a me che piangevo vero??

dio che bella questa storia!!!

Voleva voler combattere,lo desiderava con tutto se stesso ma purtroppo era troppo stanco,troppo deluso e demoralizzato. Non gli veniva in mente nessun incanto,nessuna maledizione o fattura decente.

Riguardò Kingsley.

“lui non è più il mio Ministro e questa non è la mia guerra!da capo dell'Ordine ho dato disposizioni di ritirarsi dalla battaglia ma pare che nessuno mi abbia ascoltato,non mi rimane altra scelta”pensò tra se e se.

Spedì un patronus a ogni membro dell'Ordine e della Resistenza dicendo che si dimetteva con effetto immediato da capo delle due associazioni,lasciando il posto vagante. Fatto questo si smaterializzò a Londra,nel suo appartamento,raccolse le sue cose e si smaterializzò nuovamente. Si trovò difronte quel portone e avvertì un enorme senso di nostalgia,era davvero tanto tempo che mancava da lì. Sistemò le sue cose e ripulì in un baleno con la magia. Aggiustò e rammendò tutti così da rendere la sua permanenza lì perfetta. Tornò a Londra e svuotò il suo conto in banca babbano e poi ritornò nell'appartamento che condivideva con Harry. Creò una passaporta,nel solito vicolo,e sparì.

In casa,nel cassetto in camera di Harry c'era un biglietto e una bacchetta.


Per Harry James Potter

Questa era la bacchetta di mamma,
fanne buon uso.
Ti voglio bene,
Matthia Charlus Potter

se ne è andato?dove?fallo tornare!ora!ti prego!dai!

stupendo!

Recensore Junior
28/04/14, ore 14:06




In una sola casa c'erano due cuori sofferenti che si volevano ma era stato il destino a decidere che,almeno per ora,l'orgoglio doveva vincere il cuore. Draco,seduto in cucina fissava il vuoto,la mente libera da ogni pensiero. Dopo tanta confusione,dopo tanto dolore era entrato in stallo e quell'ennesimo no di Matthia lo aveva annullato. Lì,fermo ed intento a fissare il tavolo di legno della cucina di casa Weasley,lui un Malfoy,un Purosangue. Il cuore era in disaccordo con la mente,che desiderava ardentemente rimanere in quello stadio,era pieno di domande ed indecisioni. Aveva lasciato che l'amore lo colpisse,si era lasciato trascinare in quella storia impossibile,pazza e straordinariamente bellissima. Lui,un Malfoy,era innamorato perso di Matthia Charlus Potter,un uomo e un Mezzosangue. I suoi antenati,ne era certo, si stavano rivoltando nella tomba.

Non sapeva davvero cosa potere fare arrivato a quel punto,ormai. Si odiava per essere caduto nella trappola dell'amore ma qualcosa gli diceva che infondo era umano innamorarsi,fa parte del gioco della vita e degli imperanti ordini della natura.

Cosa aveva sotto la pelle?un taglio che ancora bruciava,un colpo che faceva male. Aveva affondando se stesso nel ghiaccio per provare a fermare ciò che accadeva dentro di se,per fermare quel che ogni giorno gli bruciava dentro.. Ma tutto ciò non funziona perché alla fine qualcosa,anche solo un ricordo,uno sguardo o un sorriso,ti riscalda il cuor,ti riporta alla vita vera e il taglio a quel punto però ricomincia a bruciare. Solo a quel punto ti rendi conto di quanto sia sottile il filo che lega due persone,facile da spezzare,difficile da tenere ma delicato come un cuore innamorato.

E se non lo avesse mai perdonato?sarebbe stato capace di innamorarsi di un'altra persona?
Nei suoi occhi si creo l'immagine delle labbra del bel Grifondoro e la risposta venne da se:no.

C'era solo Matthia nel suo mondo ma si stupì di non essere pentito di come aveva agito. Non era colpa sua se Amphitryon aveva attivato un piano che prevedeva la perversione e lo squallore dell'atto dello stupro. Lo avrebbe fatto comunque,sarebbe entrato comunque dentro Hogwarts ma come aveva agito lui aveva guadagnato tempo e tenuto in vita sua madre. Quindi no,non era pentito.

Si guardò per un secondo intorno e sentì caldo,quella bella sensazione di calore e non quell'afoso torpore,stranamente e incredibilmente si sentiva a casa,dimentico delle comodità del suo castello.

Dalla sala il giovane Potter invece era irrequieto,strano e incapace di fare chiarezza dentro di se,non era in grado neanche di trovare un solo punto di unione tra ciò che imperava il cuore e ciò che suggeriva il cervello.

Da una parte desiderava ardentemente andare di là,in cucina,prendere Draco e possederlo sul tavolo,dall'altra non voleva neanche più vederlo. Ma quante cose aveva sbagliato?quante volte aveva seguito il cervello e non il cuore?tante,forse quasi sempre,e a cosa era servito tutto questo?a cosa aveva portato?a niente.

Aveva perso tutto,in poche settimane si ritrovava in una casa dove tutti,segretamente,lo odiavano,tutti tranne quel ragazzo seduto in cucina,ma tra un po' avrebbe iniziato ad odiarlo anche lui.

Harry lo avrebbe odiato perché non era stato capace di salvarlo da quell'inferno e gli aveva fatto credere di essere rimasto da solo. Ron lo avrebbe odiato perché c'aveva messo troppo tempo per salvarli,Ginny perché era stato lui a non farsi avanti subito ma si era nascosto. Lavanda lo avrebbe odiato per non averla aiutata nella Roccaforte,Hermione per aver permesso che cascasse nell'inganno dei finti genitori,le signore Weasley e Vane per ciò che era successo ai loro figli e la signora Malfoy per ciò che stava facendo passare al figlio.

Lui c'è l'aveva davvero messa tutta però,ma cosa era andato storto?quando aveva sbagliato?dov'era la falla?
Era questo che lo mandava in bestia. Romilda gli aveva detto che lui cambiava le persone,le rendeva fragili,vulnerabili e schiavi del suo amore. Ma lui non voleva questo,non si sentiva così e non poteva credere che lo considerassero davvero questo. Ma se Draco non aveva controbattuto, allora,probabilmente,lei aveva ragione. La sua intelligenza,la sua forza e la sua astuzia lo avevano reso agli occhi di molti un super eroe forte e bravo,capace in un attimo di scacciare i mostri da sotto il letto o da dentro l'armadio. Ma i veri mostri non si nascondono nell'ombra ma ti guardano in faccia e ti sorridono, avidi di prede.

Ma dov'era l'errore?Quando aveva iniziato a sbagliare?quando la superbia aveva fatto lo sgambetto alla modestia e lo aveva reso troppo sicuro di se,così sicuro da non mettergli di mettersi in discussione.

Si era davvero convinto di essere più degli altri e quindi di potersi permettere di fare di più,di osare in misura maggiore rispetto a tutti i suoi amici. Si guardò le mani e capì:lui senza la bacchetta non sarebbe stato niente,gli altri invece possedevano qualità che li avrebbe spinti nella vita. Lui aveva un gran cervello,era affascinante e sapeva come muoversi e cosa fare ma a conti fatti oltre qualche piano delineato da Silente e i risultati accademici non era mai stato il massimo in qualcosa. Ogni suo piano,ogni suo singolo e maledetto stratagemma era sempre fallito. Le sue difese caddero con una facilità impressionante durante l'ultima battaglia di Hogwarts,non era riuscito a respingere l'Esercito del Silenzio e non era stato in grado di organizzare e tenere alto il lavoro dell'Ordine della Fenice. Non era stato in grado di annientare Amphitryon al primo colpo. Su quante altre cose aveva fallito?

Anche qui la risposta era semplice:con Romilda,la donna che per anni aveva amato era la stessa donna che ironicamente aveva fatto soffrire per anni per poi tradirla con Draco,anch'esso destinato poi a vivere lo stesso destino. Di cosa non era capace allora?di amare?

Ma tutto questo perché?perché peccava di superbia e una volta andato sotto stress per quanto forte e letale potesse dimostrarsi diveniva più vulnerabile,più facilmente vincibile e uno degli esempi più lampanti? la sfida tra lui e Piton nel parco dopo che questo aveva ucciso Silente e sconfitto Harry. Lui era magicamente più dotato del professore di Pozioni eppure la rabbia gli offuscò la mente,lo rese privo di astuzia e tutti i suoi potenti incantesimi non andavano mai a buon fine e alla fine,con l'aiuto di Bellatrix, dovette arrendersi.

Dai Malfoy era stato torturato e oltre a strappare le bacchetta a Draco e a schiantare Lucius non era stato in grado più di fare nulla.

È umano sbagliare così come è umano innamorarsi. Ma è giusto prendersela con chi si ama per non ammettere le proprie colpe?

No,semplicemente no, ma questo era un'occasione da prendere al volo ma non per lui ma per Draco. Doveva liberarlo da questo peso. Sì perché questo era lui,un peso, che doveva essere eliminato.

Quindi restare o partire per Londra?


Wow è stupenda questa parte!complimenti
Molly era pensierosa ma arrabbiata.

“e allora adesso mi sentiranno!Draco va fuori e fai qualsiasi cosa per non far andare via Matthia,io vado a dare qualche urlo al piano di sopra”


“ti sembra il caso Molly?dopo tutto quello che hanno passato?”domandò la Sprite preoccupata.

“saranno curati,sono sotto cura e sotto ogni attenzione possibile. Dottori che fanno avanti e indietro e medici che non possiamo neanche permetterci hanno già visitato tutti i ragazzi,ma una tirata d'orecchi non fa mai male!”

La signora Weasley prese a salire passi pesanti le scale ed entrò nella camera di Harry e Ron,furibonda.

“posso sapere cosa diavolo avete detto a Matthia?posso sapere cosa tu hai detto a tuo fratello?”domandò prima ai due e poi,con tono accusatore,ad Harry.

“nulla”risposero in coro.

“non vi conviene prendermi in giro!fuori la verità!”


“mamma – fece Ron assonato – siamo ancora stanchi e provati,possiamo affrontare dopo questo discorso?”

“assolutamente NO!”

“Harry – tuonò nuovamente – ti ho fatto una domanda e pretendo una risposta sensata,ADESSO”

Harry era davvero stupito del comportamento della signora Weasley che mai si era mostrata furiosa nei suoi confronti.

“a mio fratello ho detto solo ciò che penso”

“e cioè?”

“doveva intervenire prima!a Malfoy avevano preso in ostaggio la madre mentre lui con la sua smania del super eroe ha ritardato i tempi!deve capire signora Weasley che a Matthia piace avere posizioni di potere,lo rende euforico e esaltato,e non riesce a concentrarsi sulla sua reale missione,al massimo opta per un finto suicidio”

“le tue parole mostrano l'ignoranza verso ciò che è stata la loro vita dopo l'attacco e la rabbia causata da quei bastardi che gettate contro tuo fratello. Hai solo un fratello e ti consiglio di pensarci bene a cosa gli dici o lo perderai per sempre”

“lui invece?a lui non gli viene in mente che potrebbe perdermi?”

“come mai siete arrivati prima voi e lui solo in un secondo momento?”

“perché...”

“perché era rimasto lì per salvare te!era rimasto lì mettendo la TUA,anzi la VOSTRA – alzò la voce indicando con il dito anche Ron – vita davanti alla sua!”

“NOI ABBIAMO VISSUTO L'INFERNO!”strillò Harry.

“MA TU NON SAI COSA HA VISSUTO LUI!”

“TUTTO QUELLO CHE PUÒ AVER VISSUTO LUI È NIENTE IN CONFRONTO A QUELLO CHE HA VISSUTO LUI!”

“e tu cosa ne sai?”

Tutti si voltarono di scatto,guardando due giovani Grifondoro sul ciglio della porta.

“Hermione!Lavanda!”esclamarono in coro i due ragazzi,felici di rivederle in piedi.

I due fecero per alzarsi dal letto ma Lavanda lì bloccò.

“fermo”esclamò rabbiosa.

“che succede,tesoro?”domandò Ron alla fidanzata.

“cos'è questa storia che incolpate Matthia?”domandò lei rabbiosa.

“ci sono delle cose che non puoi capire,Lavanda”

“e cosa di preciso?”intervenne Hermione.

Intanto la signora Weasley si era sistemata contro la parete lasciando alle due il compito di sistemare le cose.

“cosa abbiamo vissuto noi,Hermione”controbatté Harry.

La risposte non piacque alle due. Hermione si innervosì e Lavanda si trattene dal prenderlo a schiaffi per davvero poco.

“nessuno – gli rispose Hermione – qui mette in discussione il dolore,l'umiliazione e l'orrore di ciò che siete stati costretti a vivere ma la differenza sta nel fatto che noi sappiamo quanto meno a cosa voi siete stati sottoposti,mentre voi non sapete nulla di noi se non quello che avete sentito quando Matthia ha parlato con Amphitryon prima di decidere di sacrificarsi”

“questa è la cosa che gli riesce meglio” disse tagliente Ron.

“stupito idiota!”esclamò sconvolta la fidanzata.

“noi...”provò Hermione.

“VOI?VOI COSA?NOI SIAMO STATI I PROGIONIERI!ERAVAMO NOI QUELLI CHE TORTURAVANO!ERAVAMO NOI QUELLI CHE VENIVA STUPRATI!NON TU,NE TU NE MATTHIA NE NESSU'ALTRO MA NOI!QUINDI...”

“N E S S U N O – scandì Lavanda alzando il tono di voce per superare quello di Harry – M E T T E I N D I S C U S S I O N E Q U E S T O!”

E tutto tacque.

“vivevamo con l'ansia di non riuscire a salvarvi,tormentati dal senso di colpa per esserci salvati ed eravamo soli. Non avevamo modo di muoverci ed eravamo pochi,e di quei pochi in molti non sapevano duellare,se fossimo usciti allo scoperto non avremmo avuto chance” disse Hermione,pallida.

“Matthia sarebbe uscito – continuò Lavanda,anch'essa pallida,anch'essa esausta – nell'istante esatto in cui aveva aperto gli occhi per salvarvi ma ciò non gli era possibile”

“perché?” domandò Harry,messosi in piedi e scuro in viso,seguito dall'amico.

“perché – rispose l'amica – la stessa barriera che proteggeva il campo dell'Esercito proteggeva la scuola”

“agli occhi di tutti – continuò Lavanda,mentre la signora Weasley era scoppiata in un terribile,assordante e muto pianto – Hogwarts era sempre la stessa e chiunque provasse ad avvicinarvici moriva all'istante”


“ecco perché tuo fratello non è potuto intervenire prima,ecco perché ha dovuto temporeggiare e cercare un modo,un sistema e un bel piano per uscire da lì”

“sai cos'ha fatto – riprese Lavanda con gli occhi lucidi e la voce tremante – Matthia una volta riuscito a portarci tutti,e dico tutti,fuori dalla barriera?”

Nessuno rispose e lei,impavida e sull'orlo delle lacrime,riprese a parlare sfidando con lo sguardo Harry e Ron che nonostante tutto ancora guardavano malamente lei e l'amica.

“il piano era di dividerci in due squadre:una sarebbe partita con una passaporta per il Ministero mentre l'altra sarebbe rimasta lì cercando di prendere tempo in attesa degli aiuti”

“e mio fratello faceva parte del gruppo che sarebbe rimasto?lo vedi che...”

“la situazione – lo interruppe però lei – però era precipitata!si erano accorti di noi e ci stavano attaccando. Siamo parzialmente riusciti a respingere l'attacco e allora lui,Hermione e Draco hanno deciso che saremmo partiti tutti insieme per Londra,ma – singhiozzò,lei era dietro di lui quel giorno,saldamente attaccata al ramo – un secondo prima che la passaporta partisse lui ha lasciato il ramo,restando lì da solo”

“e ha distrutto,da solo,la barriera che vi teneva prigionieri e che ricopriva la roccaforte”

“da solo?”domandò Ron,stupito.

“esatto”

“ricordi quel bagliore rosso?”la voce proveniva da Ginny Weasley che insieme a Romilda aveva ascoltato tutti in silenzio,fuori alla porta.

“ha usato l'Artis Tempurus perché sapeva che usando l'Ardemonio avrebbe potuto uccidere anche voi”

“ma il Ministero ha tardato a fare arrivare i rinforzi e quei maledetti hanno avuto modo di ricostruire una barriera,resistente ma più debole”

“avevamo trovato il corpo di Matthia sepolto tra la neve,sulla montagna e Madama Chips è riuscita a salvarlo per un pelo”

“lui ha trovato il modo per entrare nella roccaforte,è stato lui ha capire dov'erano gli ostaggi,come liberarli e come farli uscire ed è sempre stato a lui ad entrare nella Roccaforte con l'intento di uccidere Amphitryon”

“Queste – riprese Hermione – è tutto quello che ha fatto lui per voi,noi per voi,e se questo è tutto il ringraziamento che ci mostrate per avervi salvato allora credo che anche io me ne andrò via,proprio come ha fatto lui”

“Matthia se ne è andato?”domandò Romilda anticipando Harry.

“sta asp...”

“si” la interruppe Lavanda,sotto uno sguardo interrogativo di Hermione.

“riflettete su cosa avete fatto e poi,credo,che sarebbe il caso di porgergli delle scuse”

Detto questo,come ultima parola,le due uscirono dirigendosi in cucina seguite dalla signora Weasley mentre i quattro restarono in camera,cercando di elaborare ciò che aveva ascoltato e nella speranza di dare una spiegazione al loro comportamento.


Purtroppo spesso la mente umana elabora un trauma in modo diverso da come ci si aspetterebbe. C'è chi apparentemente si mostra forte,sicuro e rigenerato. Se chi ha bisogno di attenzione e quindi cerca in tutti i modi di far si che tutti gli siano vicini. Poi c'è chi si carica di rabbia e se la prende con il mondo,divenendo muto e cieco alla verità,oppure c'è chi cade nel baratro della depressione e in questo caso per alcuni,per volere di un qualcosa o qualcuno a noi superiore,riesce a risollevarsi mentre per altri rappresenta il loro lungo declino verso il sonno eterno.


Mi si è arrabbiata mamma weasley e questo comporta guai!!
grandi Hermione e Lavanda!!!!
complimenti!!

Recensore Master
26/04/14, ore 19:07

e però quando ci si mette narcisa non riesce a farsi dire di no attendo con ansia il prossimo cap a presto e speriamo in bene

Recensore Master
25/04/14, ore 01:35

noooo marrhia cavolo non posso crederci attendo il prossimo come al solito complimenti

Recensore Master
24/04/14, ore 00:57

ron harry siete degli stupidi alla fine per il momento è matthia che a perso tutto e voi lo ringraziate cosi draco fermalo bellissimo cap

Recensore Master
24/04/14, ore 00:33

grande romilda non lo avrei mai detto fatti coraggio draco cederà ne sono sicura almeno spero al prossimo cap

Recensore Master
24/04/14, ore 00:15
Cap. 60:

o dio povero harry matthia sono sicura che ci ripenserai e tu draco fa tutto il possibile bellissimo cap

Recensore Master
24/04/14, ore 00:03

nooo matthia no lo avresti fatto anche tu ti prego ripensaci ho le lacrime agli occhi

Recensore Junior
22/04/14, ore 23:45


“Potter ti prego,non altre patetiche illusioni...ne abbiamo abbastanza...sono due settimane che siamo chiusi qua dentro...non facciamo altro che lanciare incantesimi contro manichini...siamo stufi...”gli rispose acido Kevin Roger,di Tassorosso.

“perché non chiudi quella fogna di bocca che ti ritrovi stupido piccolo idiota...”tuonò Draco.

“no,Draco!ha ragione...”

“ma Matt...”
“no!basta illusioni!va bene...”

“basta che tu lo ammetta Potter...non sai più neanche tu cosa dobbiamo fare...ok,va bene...portandoci qua ci hai probabilmente salvato la vita ma ci hai costretto a cosa?se invece fossimo rimasti sopra e li avessimo affrontati?forse adesso saremo a casa!” controbatté James Tudor,di Corvonero.

“o magari adesso eri chiuso dentro un bara...”rispose Hermione,acida.
“o magari no...”insistette il Corvonero.

“o magari ti ci spedisco io se non la pianti,patetico Mezzosangue!”ringhiò Draco,alzandosi furioso.

“ADESSO BASTA!”tuonò Matthia,esausto.

“Draco chiedi immediatamente scusa per come ti sei rivolto”

“ma amore...”

“AMORE UN PAIO DI BACCHETTE! ADESSO DRACO!”tuonò nuovamente il Grifondoro.

Draco biascicò un 'mi dispiace' a denti stretti mentre dall'altro capo del tavolo il Corvonero ancora lo guardava torvo.

“sentite...io capisco le vostre preoccupazioni e la vostra rabbia,sono pronto a prendermi tutte le mie responsabilità...e proprio perché voi mi chiedete azione è azione che vi darò...il Professor Ruf è sceso prima di cena per informarmi del fatto che ha sentito quel tizio che funge da comandante dire ai soldati che domani ci saranno ispezioni solo nella prima mattinata...ho deciso che io ed Hermione saliremo su per cercare di rubare una di quelle collane...non appena saranno usciti e con il favore dell'oscurità della notte posizioneremo delle trappole nel castello...così una sorta di Task Force guidata da Draco Malfoy,Neville Paciock e dalla Professoressa Sinistra partirà per Londra per avvisare il Ministero mentre gli altri guidati da me,Hermione e dai restanti professori tenterà di respingere come meglio potrà l'Esercito del Silenzio. Questa è l'idea in generale...se siete d'accordo allora prego quelli che sono in piedi di risedersi e preparare i dettagli...dobbiamo sistemare circa quaranta persone e non quattro...”concluse,tranquillamente.

“attaccheremo domani?”domandò stupita Pansy Parkinson.

“si,Pansy”rispose Hermione.

“ok...allora diteci cosa avete pensato e poi a turno,come sempre,ognuno di noi dirà la nostra...”esortò Morgan McDougal.


Draco ed Hermione si scambiarono uno sguardo di forte intesa,entrambi infatti non erano al corrente della scelta di Matthia di attaccare il giorno seguente ed entrambi ignoravano le difese che aveva ideato.

“ecco...allora le difese di Matthia...consistono nel...”iniziò Draco,imbarazzato.

“ho pensato – lo interruppe il Grifondoro – che potremmo posizionare degli incantesimi protettivi nella Sala Grande e...”

“ma hai capito perché l'hanno lasciata in quello stato?”lo interruppe Ernie MacMillan.

“ho una supposizione...”rispose sinceramente lui.

“si,e di solito le tue supposizioni sono buone Matt”ribatté Neville,sorridendo dato che il quel momento Matthia assomigliava molto più a Silente di quanto a lui stesso sarebbe piaciuto ammettere.

Matthia intuendo la velata allusione,sorrise all'amico prima di rispondere.

“in quella Sala si sono susseguiti quasi tutti i più grandi maghi della storia...dai fondatori,poi Merlino...fino ad arrivare ai nostri giorni...Silente,Voldemort,la McGranitt...sono tutti passati di qua e Hogwarts rappresenta per tutti una rampa di lancio per i più lungimiranti e una vera per chiunque cerchi affetto e protezione...e da qualche anno rappresenta anche un'ambita meta da conquistare...forse è proprio lì che lui vorrebbe celebrare la sua supremazia sul mondo magico...”

“potrebbe avere ragione Signor Potter”disse Madama Bumb.

“comunque non è questo adesso il tema centrale!come stavo dicendo,dopo aver imposto delle protezioni lì,scenderemo nell'aula di pozioni e nella dispensa segreta di Piton e Lumacorno...prenderemo tutto l'estratto di Morte Vivente che trovate. Faremo dei solchi nel terreno e ce lo getteremo dentro per poi ricoprirlo con la magia creando una perfetta illusione...poi...”

“non ci vedranno?da fuori dico”disse Emmalin Holden.

“No!Ad Hogsmeade non si sono accorti di nulla...probabilmente hanno utilizzato anche un potete incanto di disillusione che mostra l'oggetto sul quale è stato imposto tale incanto così com'era al momento della realizzazione dell'incanto stesso...non so se è chiaro...”

“sei stato cristallino Potter,vai avanti adesso...”lo esortò Terry Steeval.

“getteremo maledizioni e trappole all'Ingresso...incanteremo statue e scale...ad ogni passo dovranno trovare un pericolo...e la Sala Grande fungerà solo come diversivo,ovvero,nessuno di noi entrerà lì ma loro vedendo che ci sono degli incantesimi di protezione faranno di tutto per entrarci pensando che ci siamo riparati lì...ma a quel punto noi saremo già sulle montagne pronti ad attaccare la loro roccaforte e se siamo fortunati anche ad espugnarla...”

I membri delle Resistenza della Fenice concordarono tutti,senza riserva,al piano di Matthia Charlus Potter,solo Hermione era titubante ma ciò che pensava lo tenne per se ritenendo giusto non dichiarare neanche al diretto interessato i propri dubbi.

“infine se niente dovrebbe andare come spero,come promesso farò di tutto per mettervi in salvo...ma voglio che voi sappiate sin da subito che non voglio eroi...voi qui siete già tutti delle leggende...e io devo salvare mio fratello...l'ultima parte della mia famiglia che mi è rimasta e quindi non so se vi seguirò,ma non voglio obbiezioni – fece una pausa e si girò a guardare Draco – da nessuno.”

Lo sguardo di intesa era andato a buon fine,il Serpeverde aveva capito ma dalla sua espressione si leggeva chiaramente la contraddizione in quelle parole e probabilmente dello stesso avviso era Hermione,ma per evitare uno scontro verbale in piena regola con l'amica,e quindi poi con il fidanzato,evitò di incrociare il suo sguardo.



speriamo funzioni!!!

“...e quindi dopo quello che vi ho appena detto,chiedo al Parlamento inglese e ai rappresentanti dei paesi del Commonwealth di dichiarare lo Stato di Guerra contro la società magica”concluse,sorridendo,la Regina.

Era andato tutto secondo i piani. Aveva presentato prove a tutti i paesi del mondo,descrivendo i maghi proprio come le erano stati descritti,e cioè come degli assassini assetati di sangue e potere pronti a sottomettere la loro società. Il mondo in quel momento era un su baratro,pronto a cadere sotto la spinta delle,ormai,numero crisi di ogni genere che si erano abbattute sulla società nel ventunesimo secolo. Ma questo nuovo,e per la prima volta comune,obiettivo dava in qualche modo speranza per un loro radioso futuro. I leader di tutti i paesi concordarono con la Regina e mentre quest'ultimo teneva il suo discorso al Parlamento del suo stato,negli altri paesi del mondo gli altri Capi di Stato la emulavano.

Il piano ovviamente era stato studiato a tavolino con Bearer Badluck,il quale aveva convinto la Regina che il fulcro dell'intera società magica si racchiudesse proprio a Londra. Le maggiori potenza del mondo quindi aveva prestato aiuto immediato all'Inghilterra mentre questa vendeva a carissimo prezzo il Chronicle,prodotto proprio da Bearer Badluck.

Quest'ultimo,nascosto nell'ombra dietro una delle sfarzose e antichissime colonne del Parlamento,gioiva e si congratulava con se stesso. Aveva rifiutato l'offerta del Comandante dell'Esercito del Silenzio di unirsi alla sua causa. La sua vendetta avrebbe portato anche alla sua dipartita e lui,Badluck, sarebbe stato elogiato sopra ogni cosa così da portare lustro infinito alla sua casata,e poi non aveva mai apprezzato realmente lo scopo che l'Esercito del Silenzio si poneva. Il comandante era interessato alla costituzione di una nuova società magica basata,anche stavolta,sulla purezza di sangue ma a differenza di Voldemort lui aveva una teoria tutta sua per questa realizzazione. Non intendeva far fuori tutti i Mezzosangue o Nati babbani. Questi avrebbero dovuto prima accoppiarsi e riprodursi solo con loro pari e a quel punto il sangue della prole generata sarebbe divenuto puro,visto che due parti mezze si sarebbe unite per formarne una intera. Ma per i genitori,non essendo più utili e considerati piaghe che infettavano la sua nuova società,erano vittime sacrificali condannabili per un loro innocente errore e quindi lo sterminio alla fine sarebbe stato inevitabile.

Per Badluck era solo un povero illuso,non aveva le sopraffine mente che possedeva Tom Riddle per portare a termine un simile progetto,ma comunque adesso sarebbe fallito in ogni caso visto che...


“Il Parlamento inglese,concorde con sua Maestà la Regina,pone la fiducia e dichiara lo Stato di Guerra contro la neo scoperta Società Magica”


oh cavolo!ma che succede?????