Recensioni per
Into another world
di Hotaru_Tomoe
Questa storia è sempre più intrigante e io sono sempre più lenta a leggere... |
Questo capitolo mi ha appassionato molto, tutta la scena al cimitero di Patty che legge le carte e spiega a John cos'è successo è molto bella, perché John pian piano comincia a credere che Sherlock sia ancora vivo e più va avanti e più trova prove e ho amato moltissimo la sua determinazione nel volerlo ritrovare. Spero che Sherlock stia bene °_° |
Bamf John! Il capitano Watson è di nuovo in azione e niente potrà fermarlo: povero Moran o chiunque altro abbia la sventura di pararglisi davanti o, peggio ancora, di minacciare Sherlock. Due cose mi sono piaciute da morire in questo capitolo: Patty, che vuole davvero aiutarli e si preoccupa per loro (e di conseguenza tutta la scena al cimitero, splendida) e poi John che riesce da solo a scoprire dove si trova Sherlock. Il buon dottore è spesso sottovalutato, forse per quella sua aria mite da cucciolo. Sì, come no: il cucciolo fa secco un tassista come niente, ha la mira di un cecchino, zumpa allegramente per Londra a caccia di criminali e tiene un blog su un argomento ameno e sereno come l'attività di C.D. del suo folle coinquilino. Ora il suo viaggio si fa pericoloso, per almeno due motivi: il primo, quello più immediato, riguarda la rete di Moriarty. Il secondo è anche un salto nel buio: Sherlock ha nostalgia di casa (Hannibal docet), ma sarà capace di accettarlo? Ha fatto gli stessi sogni di John? E, se così non fosse, potrà dare lo stesso a John lo spazio che merita? Mica si può sentire dire così: "ciao, ti sogno da tre anni, mettiamoci insieme con tutti gli annessi e connessi del caso (^-^), anzi muoviti a baciarmi". Insomma, sono qui in trepida attesa... BACIO!! |
Ok io mi sto squagliando nell'amore, nonostante siamo ancora nel pieno dell'angst.. ma l'incontro fra Patricia e John mi ha commossa. Tanto. La speranza che torna negli occhi del nostro dottore che decide di andare da Sherlock... Avevi ragione, questo capitolo mi ha dato tantissimo e aspetto piena di impazienza il prossimo <3 <3 |
Ho letto in apnea, e credimi se ti dico che non sto utilizzando alcuna figura retorica: se gli altri capitoli mi avevano appassionata, questo mi ha definitivamente fatta innamorare. E' una corsa, una meravigliosa corsa di sentimenti, e la parte onirica è assolutamente più reale della vita "vera" (?) di John. Uccideresti per lui? Si. Addirittura le scene in ospedale mi sono risultate quasi fastidiose (tranne quando John salva il bambino perché non si arrende): se volevi mettere in rilievo come lui in realtà non vive la vita che gli è destinata, mentre i sogni gli fanno vedere quella che è decisamente la SUA vita, allora l'esperimento è riuscito in pieno. Ora sono curiosa su come li farai incontrare, perché anche Sherlock vuole tornare a casa, e casa è il suo dottore, anche se ancora non lo sa. Perchè sarà pure il solito sociotatico -come lo definiscono gli altri- ma credo che le piccole attenzioni affettuose ce le avrebbe davvero, anche se alla Sherlock, appunto. La caduta è straziante, e noi per ora piangiamo con John anche se è solo un sogno (?). Baci cara. |
"Ci sono solo John e Sherlock che si stanno baciando nell'intimità della loro cucina" |
La disperazione! Mi hai messo la caduta a tradimento T_T cioè, sono io che non sapevo che c'era, ma insomma, la caduta non è MAI una cosa bella. La cosa bellissima di questa storia è vedere il parallelo tra le due vite di John e come i sogni lo influenzano nel bene e nel male, ho trovato tristissima, e anche squallida, sì, l'avventura con l'infernmiera, giusto per dimostrare a se stesso che gli piacciono le donne e non riesce ad ammettere che gli piace Sherlock, però è bello anche quando non si arrende nel salvare il bambino. Ma la cosa migliore è come John somatizza il sogno in cui Sherlock muore e si sente male sul serio. Però non riesco proprio a capire come farai a farli incontrare. Ma Sherlock sta sognando anche lui? E allora perchè non va da John? |
Capitolo intensissimo. Splendida idea, questa dei sogni; riuscire a vedere, a vivere, come sarebbe stata l'altra esistenza. Quella giusta, quella vera. È bello vedere quanto l'anima di Sherlock sia comunque legata all'anima di John anche se non hanno vissuto praticamente nulla assieme. Si appartengono, in un modo o nell'altro. |
Io parto da questo: "Ma mentre John si addormenta con un sorriso soddisfatto sulle labbra, Sherlock resta sveglio tutta la notte a mormorare "Il mio John" e ad accarezzargli i capelli, quasi volesse imprimergli quella frase nella mente con un messaggio subliminale, quasi fosse l'ultima volta che può permettersi di farlo." Perché è la frase del capitolo che più mi ha uccisa, demoralizzata e fatta disperare, perché Sherlock sa perfettamente cosa sta per accadere e probabilmente sa anche che dovrà star via un tempo indefinito e non vedrà John -il suo John- per chissà quanto. E allora lo vuol far suo. E John accetta (e insomma, top!Sherlock asdfgfdsxdfvb) ed è tutto commovente e l'immagine di Sherlock mi spezza (se non si fosse capito insomma u__u) poi la realizzazione di John dopo i sogni (tipo quando si dice "ma sei un coglione John Watson" Sei geloso marcio!" -beh, più o meno così XD) sono sempre splendide. E vedere come Sherlock e John si siano messi insieme (e i dubbi più che ragionevoli di Sherlock) è anche commovente, perché piccini, passano da un bacio a una vera e propria realizzazione (WAAAAA) e John non fa subito l'amore con lui (né gli dice "ti amo") perché Sherlock non è pronto per andare fino in fondo (WAAAAAAAAA) ed è dolcissiiiiimooooo!!!! Però poi fanno l'amore totale e io ero una massa informe u___u |
Devastante. Il Reichenbach è sempre devastante. Ed è bello come tu hai fatto spostare la devastazione sul piano fisico: John malato che sta male con la febbre a 40. Ecco, ecco, mi hai ridotta in poltiglia. |
Perdona il ritardo con cui ti recensisco :( Ma tanto tu sai <3 |
*si mette a piangere senza freni* John che incontra Violet e che va da Mrs Hudson.... e al cimitero... Io non ce la posso fare ç_____________ç *si commuove* |
E tu mi citi The lady of Shalott, che è, tra le altre cose, il titolo di una canzone che adoro... MEH. Io ti adoro <3 http://www.youtube.com/watch?v=QnBl29bUrDU |
Bello. Bellissimo. Hai avuto un'idea splendidamente originale con questa storia! Perché la vita vera di John è a Londra, col suo coinquilino folle, a stare dietro ai casi - ed a vivere davvero. La SUA vita, quella che gli permette di respirare e di essere se stesso senza vergognarsi, e non quella falsamente tranquilla e di facciata che si è ritrovato a vivere, che assomiglia di più ad un vegetare in attesa-di che? Boh? Come hai scritto, John non ucciderebbe per Mary, per Sherlock sì (e in un altro universo lo fa). Punto. Trovo che l'idea dei sogni che non sono solo sogni ma chiamano John e gli fanno vedere una possibile altra realtà è... stupenda. So che sono ripetitiva, ma mi piace troppo questo tuo modo di raccontarci questi Sherlock e John, così atipici e così se stessi, in fondo. Ora posso dire col nostro dottore: "I want more... oh God, yes"! Un bacio. Efy |
Ho letteralmente adorato questo capitolo. Anche se nell'introduzione avevi parlato dei sogni di John, non pensavo che sarebbero stati così realistici, è come se stesse vivendo due vite parallele. Quella vera mi verrebbe da dire che è squallida ma non è così: è semplicemente normale, è la vita che farebbe ognuno di noi, tra casa e lavoro, ma come aveva visto Patty con i tarocchi, non è la vita che fa per John. La sua vita vera John la sta vivendo nei sogni, mi è piaciuto che hai inserito episodi del telefilm e anche cose inventate e che pian piano i due incominciano ad essere più che colleghi. Quando John medica i lividi di Sherlock è stupendo *__* e anche il sogno nel castello abbandonato, tutta la scena è descritta alla perfezione. |