Recensioni per
Ragazzo Sorriso e Lenticchia: la triste storia di un vicolo cieco
di Shomer

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/12/13, ore 16:07

Prima Classificata a “Quadri e Picche - Il contest delle sorprese!”: RAGAZZO SORRISO E LENTICHIA: LA TRISTE STORIA DI UN VICOLO CIECO - AllegraRagazzaMorta.

Grammatica: 7.5/10
Tutto sommato, essendo il tuo un testo piuttosto lungo, se non si contano i refusi che sono ormai d’obbligo, non ci sono molti errori gravi. Ti consiglierei di evitare ripetizioni e di giocare più sovente con i sinonimi: nei periodi più complessi, ti è capitato di riportare parecchie volte la stessa parola. Qui di seguito, invece, ti segnalo alcuni errori grammaticali:
- “Sorrideva come da bambino, quando ogni tanto ci aspettava sul ciglio della strada e correva come un pazzo incontro alla macchina, una volta che mio padre avesse girato l’angolo”, niente congiuntivo direi, stona parecchio. Opterei per un “aveva”, dimmi se suona meglio anche a te;
- “[…] un ragazzo di ventitré anni, a malapena diplomato, che per sentirsi meno in colpa per il fatto di non avere idea di cosa fare della sua vita, lavorava a tempo pieno in un’officina”, altra virgola che separa il “che” soggetto (pronome relativo di “un ragazzo”) da “lavorava” verbo (al massimo piazzane un’altra subito dopo il “che”);
- “Uno degli errori più grandi che commise mio cugino quell’estate, fu credere che sarebbe andato tutto bene”, argh!, virgola che separa il soggetto “uno degli errori” dal verbo “fu”;
- “«Dovevo accorgermene, e invece pensavo fosse stressato per una ragazza che nemmeno esiste»”, lì ci va un “esisteva”, l’avrei presa come buona se il dialogo dei personaggi fosse improntato nel presente, ma loro stessi, nel momento della conversazione, stanno rivangando il passato.
Stile: 8.5/10
Il tuo stile mi piace molto, devo ammetterlo. Assomiglia parecchio a quello di uno dei miei autori preferiti -Richard Mason, che citerò anche più sotto. E io adoro il vostro modo di coinvolgere e di descrivere personaggi, luoghi ed emozioni. Prediligo spesso periodi brevi a quelli complessi e i punti fermi ai punti e virgola, però il tuo stile non stanca, né ti fa mancare il fiato, scorre fluido come una chiacchierata, senza parole artificiose che ti fanno inciampare nella lettura, né frasi troppo semplici che ti fanno sbadigliare. Una via di mezzo, adatta al contesto, al gigantesco flashback usato e a questa sorta di atmosfera drammatica e struggente. Sei molto brava a rendere dinamici i dialoghi e far capire perfettamente al lettore le posizioni e le espressioni di ogni persona descritta, senza divagare in ulteriori manfrine o lasciare troppo spazio all’immaginazione. Le uniche cose che mi hanno fatto storcere il naso sono stati i concetti, le situazioni o i sentimenti (di Mara, puramente) ripetuti quasi assiduamente, come a cercare di rimarcarli oltremodo.
  Ti faccio subito un esempio fra tanti:
“Febri ascoltò quello che avevo da dire in silenzio, facendo ogni tanto smorfie strane o sbuffando, ma quando gli dissi che mio cugino aveva baciato Gaia, restò paralizzato.
Durante tutto il mio racconto era rimasto ad ascoltarmi guardando un punto imprecisato dietro di me e facendo di tanto in tanto espressioni seccate e contrariate, sbuffando quando dicevo qualcosa a cui sapevo lui essere contrario e scuotendo la testa esasperato. Quando poi gli dissi che Janis aveva baciato Gaia, voltò di scatto la testa verso di me e mi fissò dritto negli occhi; vidi tutti i suoi muscoli irrigidirsi e piano piano aggrottò la fronte, strinse la mascella e posò i pugni serrati sul tavolo. Febri era molto arrabbiato.”
Il secondo paragrafo è sostanzialmente la versione integrale del primo. Nulla di malvagio, eh, però io limerei di molto togliendo il superfluo o sostituirei con qualcosa riguardante ciò che non hai ancora descritto, evitando di risultare ridondante e, in un certo senso, noiosa.
Originalità: 7.5/10
Leggendo la tua storia mi è venuto naturale credere di avere per le mani un libro di Richard Mason. Lo conosci? Perché la trama, le dinamiche, alcuni personaggi e situazioni sono davvero molto simili ai suoi “Noi” e “Anime alla deriva”. Nulla in contrario se hai preso spunto da “Libri con la maiuscola” del genere, ma la tua originalità, dal mio punto di vista, ne risente un po’ per questo. Il fatto di ricordare e raccontare a posteriori una vicenda accaduta in un passato ormai finito, di lasciare ai lettori dei piccoli dettagli per incentivare la curiosità, di citare personaggi come se fossero già conosciuti in partenza, la rottura di un’amicizia, il ritrovo dopo anni, la morte di uno di loro, tutte cose che mi riportano molto allo stile e alle trame di Mason. Perciò parto prevenuta, se così si può dire. Però, in compenso, ho amato questo desiderio morboso tra i due cugini, per nulla volgare o illogico, che anzi ha scaturito in me una miriade di sensazioni contrastanti, tant’è che ad un certo punto tifavo pure per loro! È una storia romantica diversa, a tratti incestuosa, che coinvolge non solo i due amanti ma la combriccola intera, cambiando le carte in tavola in maniera catastrofica e concludendosi in un finale per nulla scontato e lieto. Ho amato l’ambientazione fine anni ’80, alcune chincaglierie e peculiarità dell’epoca (mi ha affascinato la caterva di sigarette fumate, proprio come a quei tempi) e il tuo modo di narrare due anni così vicini ma così diversi tra loro, con sfasature temporali ben giostrate che si richiamano dipanando i rispettivi punti oscuri e ritrovandosi sul finale.
Caratterizzazione: 10/10
Ogni personaggio ha il suo perché, è coerente e delineato perfettamente. Quella riuscita meglio in assoluto è ovviamente Mara, con i suoi difetti, le sue paure e il suo modo insicuro di reagire a cose fatte. L’ho odiata, capita, sentita vicina e posso dire di aver (quasi) pianto con lei. Davvero molto reale ed umana. Poi c’è Janis, con la sua testardaggine e la sua impulsività, Freddie, bonaccione e sempre disponibile, e Febri, così assente, molto sensibile ed irascibile. Nonostante il poco spazio che hai dato a Marco e a Gaia, sono riuscita ad inquadrarli subito e fare un loro schizzo chiaramente, così come con Rob e i parenti vari. Mi ha dato l’idea di un teatrino fatto di pochi ma essenziali personaggi, in cui delle possibili comparse sarebbero potute risultare superflue e fuorvianti a livello di trama. Brava!
Adesione alle regole della squadra: 10/10
Assolutamente, qui non ho nulla da ridire. Innanzitutto è una het, un po’ incestuosa per così dire, ma het a tutti gli effetti. In secondo luogo, l’introspezione richiesta da phoenix_esmeralda mi è giunta limpidamente, hai sviscerato ogni pensiero di Mara come se fosse il tuo, hai descritto il suo dolore in maniera tangibile ed ogni espressione che tingevi sul volto dei tuoi protagonisti bastava a riflettere il tumulto che ognuno di loro si sentiva dentro. Di segreti ce ne sono stati più di uno, sia nei confronti dei personaggi all’interno della trama, sia nei confronti di noi lettori -anche se quello cardine che ha ribaltato le sorti di tutti i presenti è stato senza ombra di dubbio la relazione nascosta tra Mara e Janis. Non c’è che dire, mi hai calamitata fino alla fine lasciandomi addosso una voglia matta di rimettere a posto ogni singolo tassello!
Gradimento personale: 9/10
Questa è una storia che ho letto davvero con piacere, per l’ambientazione, le mille sfaccettature dei personaggi, le citazioni di vecchi cantautori mai tramontati, quell’atmosfera quasi angst, la drammaticità che dà un colore in più a tutto quanto e soprattutto i personaggi non troppo scontati, tipici di quell’epoca un po’ così, ovattata. Ci sono state delle scene molto toccanti in cui ho davvero faticato a non piangere (come quella in cui Janis sceglie la citazione da mettere sulla lapide di Febri, o quando Janis confessa a Lenticchia il suo amore), e non mi capita spesso! In particolare sono andata in fibrillazione per il finale tremendamente tragico -anche se era un tuo obbligo metterlo- perché  privo di lieto fine, va tutto storto fino all’ultimo; non c’è una sola cosa che ti faccia tirare un sospiro di sollievo, un piccolo accadimento che tamponi quell’escalation di drammaticità. E io adoro queste cose, tantissimo. L’unica pecca, come già detto sopra, è l’assonanza con i libri di Mason, magari per nulla voluta, eh, ma che purtroppo ha reso il tutto “già visto” ai miei occhi.
Pacchetti punti: 5
Tutti e due usati egregiamente. Ho apprezzato il fatto che tu abbia preso come elementi non solo citazioni o “cose” appartenenti ai vari telefilm/libri, ma anche situazioni e sfumature tipiche dei personaggi (come l’amore patologico di Janis nei confronti del suo apriscatole a quattro ruote, o l’assomiglianza caratteriale dei genitori di Mara con il signor e la signora Bennet).

Slappy

Recensore Master
12/12/13, ore 10:29
Cap. 1:

Recensione/valutazione valida per il contest "E fece...il gran rifiuto" indetto sul forum di EFP

Grammatica e ortografia: 10/10
Assolutamente lodevole, non ho trovato nulla di particolare da segnalare, se non fosse per piccole sbavature ortografiche, ovvero:
“Io stavo affianco”
Secondo me era da preferire la forma “a fianco”, scritta così sembra la prima persona del presente indicativo del verbo affiancare.
“Il gesto di mio mio cugino mi rese felice.”
Ripetizione non necessaria del possessivo.
“La sorte volse che i suoi genitori”
Secondo me la sorte volle che i suoi genitori..
“non sapevo come dire a mia madre di aver investito con la sua macchina”
Questo non è un errore in senso stretto, ma mi sembra un’imprecisione, forse era meglio specificare, e scrivere chi si era investito, ma questo prendilo con beneficio d’inventario
Stile: 10/10
Il testo mi sembra ben scritto (la struttura particolare è un po’ ostica all’inizio, ma basta poco per entrare al suo interno e capirne i meccanismi interni)
L’unico appunto che mi sento di muoverti riguarda la forma del testo, sono un estimatore del Times New Roman 12 e invece mi è arrivato un testo in Georgia 10, non che abbia avuto problemi a cambiare il formato, però sarebbe stato meglio averlo dall’inizio con il formato per me migliore.
Originalità: 9/10
Il tema dell’amore tra cugini non è esattamente una novità (si può dire che sia al primo gradino di quelle che potrebbero essere definite “passioni proibite”, anche se si è in una specie di zona grigia, in molti ordinamenti tra cui quello italiano le nozze tra cugini sono ammesse, solitamente però nell’immaginario collettivo si pensa che le prime cotte sono sempre verso cugini/e), però ho trovato non male l’atteggiamento dei protagonisti, che pur provando piacere nella compagnia l’uno dell’altra, non si sentono presi da passione romantica travolgente.
Gradimento personale: 9/10
Più volte, nel corso della lettura della storia, ho pensato a una versione anni ’80 dei Vitelloni di Fellini, soprattutto nella descrizione della vita di questo gruppo di giovani che passano la loro esistenza in un paesotto di provincia aspettando un “momento buono” che molto probabilmente rimarrà solo nei loro sogni o speranze e dove il massimo dell’esistenza è costituito da birra e sigarette quando non peggio (ho trovato più volte nel testo il riferimento alle “bionde”, come se costituissero una metafora della vita dei personaggi, come se ad andare in fumo non fosse solo il tabacco e sostanze annesse e connesse, ma l’esistenza di questi tapini).
Un plauso inoltre alla scelta dell’ambientazione cronologica: gli anni ’80 del XX secolo hanno rappresentato un ritorno alla sfera privata, dopo che i decenni precedenti erano stati contrassegnati dall’impegno (non disgiunto da un certo estremismo), sembra strano che tra i cantanti preferiti vi sia Guccini, che nella sua opera trasmette una visione dell’esistenza opposta a quella di costoro, non scossa da niente se non dalla morte di un caro amico.
Caratterizzazione dei personaggi: 5/5
La protagonista nonostante tutto è simpatica, dico nonostante tutto perché si dimostra spesso nel corso della storia di poche idee ma confuse, e i suoi sentimenti verso il cugino non l’aiutano; riguardo a costui, ci tiene al bene di sua cugina, al punto di fare a botte, ma sembra anche che voglia tenere il piede in due scarpe, degli altri mi sono piaciuti soprattutto il gestore del bar, vera e propria figura parentale sostitutiva per questi ragazzi, e quello morto nel fiore degli anni, probabilmente l’unico che teneva davvero alla protagonista; in nome del parenti serpenti, come non pensare male della sorella del ragazzo che scoperto il fratello in idillio non pensa a farsi i fatti suoi?
Ci sarebbe poi la madre della protagonista, un’acida matrona che mi ha fatto pensare a quanta verità ci sia nelle parole di Boccadirosa, ovvero che si danno buoni consigli se non si può più dare cattivo esempio, sembra quasi che lo faccia apposta a non voler capire la figlia-
Attinenza al tema: 4/5
Secondo me c’è ma non del tutto, se non ho capito male il rifiuto c’è, ma non espresso chiaramente dalla protagonista, si lascia in pratica guidare dagli eventi, mi pare che lei si sia limitata a un rinuncia passiva all’amore per il suo parente, si limita ad andarsene, con il corpo e con lo spirito, dall’oggetto del suo amore “sbagliato”, sono stati gli eventi a decidere per lei, quelle parole finali, l’invito abbastanza perentorio a non chiamarsi mai e per nessun motivo sono state dette da lui e non da lei (il rifiuto doveva essere particolarità del o della protagonista), inoltre sembra più una specie di ripicca o vendetta (non che volessi un scena romantica e strappalacrime fatta di inviti accorati e di recriminazioni furenti, ma il momento del “rifiuto” mi è parso piuttosto anonimo), non che sia una critica, ma secondo me il voto sarebbe stato più alto se il contest si fosse intitolato “Che ne sarà di noi?” o “Où sont les neiges d’antan?” o “Storie di ragazze e di ragazzi” .
Totale: 47/50

Recensore Master
10/12/13, ore 22:44

Noooooooooooooooooooooo! Volevo metterci più "o" ma temevo di deformare la pagina! No, no, no, cavolo! ç___ç Pensavo che il rifiuto di Janis fosse per questioni di orgoglio, e invece... E invece noooooo ç___ç Ma dico, quei due non stanno nemmeno insieme, siamo proprio sicuri che le cose stiano come stanno? (al solito, dico così per non fare spoiler XD)
Ok, passiamo ai commenti seri. Mi è piaciuta tantissimo la parte di Febri riguardante il passato, ho sentito proprio una fitta al cuore! Complimenti per esserci riuscita, davvero! È stato tristissimo e toccante :(
Insomma, non vedo l'ora di leggere il prossimo e ultimo capitolo ç___ç
Per la cronaca, pure io ho un esame il 18! In bocca al lupo... XD
Uff, alla prossima, non dovevi farmi questo T___T Spero che il Fato intervenga in favori dei due cugini, non so in cosa altro sperare (non vedo Mara come una testa calda).
A presto e ancora complimenti ç____ç

Recensore Veterano
10/12/13, ore 22:16

Tu.... TU SEI PAZZA.
Devo andare con ordine: innanzitutto la morte di Febri. Mi sono sentita trascinata in quell'officina a forza e sbattuta di faccia contro la realtà (finzione? Non lo so, sei tanto brava che non si capisce più); quel pugno che ha rotto la mano di Freddie l'ho sentito rimbombare nella testa. Terribile e bellissimo, la situazione era proprio perfetta, proprio dura e spigolosa come uno si aspetterebbe e forse ancora di più per quel silenzio gelido che accompagna la comprensione. 
Poi, poi... Mara, Janis, Gaia. Mi sono sentita male, veramente. Non esagero se ti dico che avevo una faccia inorridita sull'ultima battuta, quasi quasi mi è venuta la nausea che deve aver avuto Mara. 

Come sempre tu dipingi un mondo che mi sconvolge, ma mi prende totalmente... mi risucchia e mi sballottola un po', esattamente come succede nella vita verae, come dicevo prima, sei talmente brava che questa non sembra altro che la cronaca della realtà con una particolare telecamerina installata nel cervello di una ragazza. E' una cosa fantastica.
Grazie di cuore a te per aver scritto tutto questo!

Recensore Master
05/12/13, ore 09:57
Cap. 6:

Ecco, come ti avevo già detto, il tema "gruppo di amici che si sgretola" è uno dei miei preferiti, e quella frase finale di Mara mi ha dato il colpo di grazia :( Inoltre, se ho ben capito, questa è la scazzottata a cui si riferiva Janis prima di quel terribile evento (scrivo così per non spoilerare). Insomma, tu mi vuoi proprio morta! "Gruppo di amici che si sgretola + rimpianti e rimorsi per ciò che è stato fatto e per ciò che non si è detto" XD
E così, insomma, abbiamo scoperto cos'è accaduto al nostro trio preferito. Povera Gaia, mi vien da dire, usata così... Devo ammettere che, prima di leggere questi capitoli, pensavo che Janis fosse realmente interessato a lei e che la loro storia fosse una naturale conseguenza della rottura con Mara. E invece...!
Molto bella anche la scena con Rob e la sua confessione. Devo dire, comunque, che questo è il motivo per cui non vado mai ai cimiteri: troppe, troppe lacrime! Sono troppo emotiva e non mi piace piangere per minuti interi ç___ç Insomma, è triste e stancante e, se posso, evito XD
Bene, dopo questa digressione inutile sulla mia vita, ti saluto! E aspetto impaziente il prossimo capitolo *__*
A presto!

Recensore Master
05/12/13, ore 09:41

Rieccomi qui! Parto col dire che Lenticchia Due sembra molto carino *___* E mi ha sorpreso quell'iniziativa da parte di Mara, benché non sia andata esattamente come sperava... o forse sì? Mi chiedo cosa si celi dietro quella domanda posta da Janis.
E così sono stati beccati ç___ç Doveva succedere prima o poi. Mi dispiace che Mara non abbia voluto prendere in mano la situazione, ma d'altra parte è comprensibile.
Dunque Janis si è "vendicato"... vedremo come reagirà Mara, anche se in parte lo immagino, visti gli eventi dell'anno successivo.
Alla prossima ^___^

Recensore Master
05/12/13, ore 09:16

Ciao Shomer! Finalmente sto trovando il tempo per rimettermi in pari con letture e recensioni ^___^
Devo ammettere che non pensavo che tra i due ci sarebbero stati altri baci, questa cosa mi ha sorpresa. Insomma, sembrerebbe andare tutto bene tra i due, anche se la dipendenza di Lenticchia mi "preoccupa" un po', nel senso che temo che sarà proprio questo aspetto ad allontanarla da Janis.
Povero, povero Febri ç___ç È proprio vero che, a volte, non ci accorgiamo di cose che sono sotto i nostri occhi, scoprendo tutto quando ormai è troppo tardi.
Corro a leggere il prossimo capitolo e complimenti come al solito ;)

Nuovo recensore
03/12/13, ore 23:16
Cap. 1:

Sarò breve e non giudicherò la tua scrittura.
Questa storia mi ha PRESO in una maniera incredibile! COMPLIMENTI C:

Recensore Veterano
03/12/13, ore 19:39
Cap. 6:

Perdona il ritardo imbarazzante! Non posso permettere che questa meraviglia non riceva sempre nuove recensioni (se qualcuno sta leggendo: SVEGLIA, per una volta che su EFP c'è una storia con una trama coinvolgente e scritta più che bene, voi dormite?).
Bene, finita la mia arringa, entro nel vivo della recensione:
io amo alla follia la malinconia che riecheggia tra le righe, quella nostalgia e quella sensazione di rivivere un ricordo lontano con la giusta punta di tristezza. Tutto questo mi fa sentire parte del racconto!
C'è giusto qualche ripetizione (ma sono veramente un paio, di quelle che sfuggono quasi alla vista), ma per il resto sei impeccabile come al solito: chiara e cristallina, vai dritta al punto e non annoi mai, mai, mai.
Ora, partendo dal fatto che amo le storie che finiscono male (perchè sono masochista e lo so), adesso il mio animo è profondamente diviso: da un lato tifo schifosamente per Mara e Janis e dall'altra ho la sensazione sadicamente curiosa che succederà qualcosa di fondamentale che non porterà proprio al lieto fine. Non lo so, tu mi confondi, donna!
Ora smetto d'importunarti!
Aggiorna presto!

Recensore Junior
26/11/13, ore 17:24
Cap. 2:

Ok, adesso cominciano ad essere più chiare un paio di cose ^_^ Bel capitolo, proprio come mi aspettavo. Hai un modo di scrivere che cattura e trascina nel mondo che hai creato, il che, secondo me, è il massimo a cui si possa aspirare. I tuoi personaggi sono vivi e li descrivi sempre più dettagliatamente, ma senza sovrabbondanza di aggettivi o noiose perifrasi infinite. Insomma, il tuo racconto continua a piacermi molto e vorrei davvero aver tempo per leggerne di più e più spesso...

Recensore Veterano
23/11/13, ore 21:28

Mi piace il fatto che il tuo racconto abbia un'intensità disarmante senza mai risultare pesante, noioso, contorto o ripetitivo. Il fatto che Mara sia spaventata da Janis è il punto di partenza di ogni capitolo, eppure lo è in modo sempre diverso: lo status (ed è poi quello più ovvio, forse), ciò che le scatenerebbe dentro la natura magnificamente esuberante e scanzonata di suo cugino ed infine l'idea di impegnarsi, credo di aver capito. Ha forse paura del significato di una relazione che possa coinvolgerla totalmente, caratteristica che viene spesso attribuita al genere maschile ma, come sempre, sei capace di rovesciare i ruoli con una spontaneità meravigliosa. 
Che dirti... Questo è il pensiero che più mi ha colpito di questo capitolo, ci sarebbero molte cose da dirti sul fatto che il testo mi stupisce e che, nonostante tu dia dei chiari indizi, mi salti ancora il cuore in gola quando Mara e Janis si baciano... Ma io penso davvero che questo tu lo sappia! Insomma, non puoi non saperlo.
Questa storia crea assuefazione, sappilo.

Una sempre più adorante
Alessia

Recensore Master
16/11/13, ore 22:23
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui.
Ringrazio il gruppo facebook perché di solito non bazzico a leggere originali e sono felice di averlo fatto perché leggerti è un piacere.
Sono arrivata alla fine del capitolo molto in fretta, anche se ci sono ripetizioni di tanto in tanto che si possono evitare.
La cosa carina è che riesco facilmente a entrare nel personaggio e mi sento molto coinvolta.
Di sicuro è anche merito dello stile, semplice (ma nell'accezione positiva, eh!) che trovo adatto al genere e alle situazioni narrate.
Gli stati d'animo sono ben descritti e la verosimiglianza con vicende che possono essere reali c'è e la cosa mi piace.
Continua così!
Un saluto,
Barbara.

Nuovo recensore
15/11/13, ore 21:37
Cap. 1:

"L'idea per questa storia è nata molto tempo fa, ma ci ho messo un po' di tempo per decidermi di metterla su carta. Non so se quello che è venuto fuori è un buon lavoro o no, ma ho fatto tuttoquello che potevo per renderla quantomeno accettabile e leggibile."

Ti assicuro che il lavoro che è venuto fuori non è buono... Ma di più! Io lo definiriei 'ottimo' ma adesso entro nel dettaglio. Innanzitutto il titolo è già, di per sè, una meraviglia. Il soprannome Lenticchia lo trovo adorabile e trovo anche che sia molto bello il fatto che tu sia stata "ispirata" dal fatto che tuo padre veniva chiamato così.
Il periodo in cui si svolge la storia è, a mio parere, una delle più belle nonostante io sia nata ben sette anni più tardi çç Janis inizialmente credevo che fosse una ragazza, sono stata tratta in inganno èwé una mia compagna di classe si chiama così e ho fatto 2+2 e giuro che nonostante abbia continuato a leggere, ero proprio convinta che fosse una femmina. Poi il mio cervello ha deciso di funzionare ed ha capito che era un ragazzo. 
La madre di lenticchia è ahdiowehi odiosa. Cioè nel senso l'ho trovata proprio altezzosa e abbastanza arrogante, le classiche tipe con la puzza sotto al naso. Mi ha fatto molta impressione leggere questo: 
"«Non farti ingannare dal portafogli, mamma» dissi, quando riacquistai la capacità di respirare, pensando a quella volta in cui li avevo beccati in discoteca ad impasticcarsi.

«Beh, almeno loro non sono dei tossicodipendenti come la gente che frequenti tu» disse mia madre, altezzosa."
Rispecchia anche uno dei pensieri che tutt'oggi è diffuso. Per quanto riguarda lo stile ti dico che ho letto il tutto senza nessuna fatica, anzi, parola dopo parola venivo invogliata a continuare e scigliore tutti i dubbi che mi erano venuti.
Inutile dirti che tornerò presto, vero?
Sei daaaavvero brava e sono contentissima di aver recensito (e letto) una storia così bella.
Un abbraccio,
marts C:

Recensore Veterano
13/11/13, ore 17:12
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La storia non è ancora giunta a conclusione, ma il modo in cui è narrata e il suo contenuto sono già di altissimo livello sin dalle primissime righe.
Si tratta di un racconto orginale nella forma poichè l'alternarsi della narrazione presenta e quella passata rendono la lettura estremamente affascinante e coinvolgente.
Inoltre la caratterizzazione dei personaggi è degna di un romanzo e non di un semplice racconto online.

Che dirti, sai già cosa penso, ma mi sembrava doveroso segnalare questa storia affinchè sia tra le Scelte. Perchè il testo lo merita e perchè tu sei un'autrice talentuosa.
Ti rinnovo i miei complimenti!
Ale

Nuovo recensore
12/11/13, ore 17:49
Cap. 1:

Allora partiamo con la recensione di questo bel racconto che è Ragazzo Sorriso e Lenticchia: la triste storia di un vicolo cieco
Ti dico subito che ho trovato la storia molto godibile, e l'idea di ambientarlo fra un incrocio tra il 1988 e il 1989 la trovo estremamente carina, sopratutto quella di mettere a ogni inizio capitolo una frase delle canzoni celebri di quel tempo - e che si protraggono ancora oggi - che hai scelto. Dal punto di vista strutturale in alcuni punti l'ho trovato un po' ripetitivo e poco scorrevole: [...] Mi chiesi che cosa avrei detto quando qualcuno mi avesse chiesto come stavo; mi chiesi come avrebbe reagito ognuno di loro non appena mi avesse visto.
«Come stanno gli altri?» chiesi, facendo leva con le mani per sedermi sul muretto. «Li ho sentiti così poco…» Non gli chiesi
[...]
Fai attenzione perchè ti ammetto che anche io cado in queste cose, che possono sembrare piccolezze ma che dal punto di vista di un lettore possono essere ''fastidiose''. Inoltre fai attenzione a non ripetere troppo i nomi dei personaggi! Un saluto!