Recensioni per
The Man Who Loved Too Much
di SAranel

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/10/13, ore 12:22
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Un capolavoro in due capitoli. Intensa, spiazzante, con una forza incredibile che ti sconquassa dentro e ti fa venire voglia di piangere e gridare dal dolore e allo stesso tempo ringraziare e ringraziare l'autrice per aver scritto una storia così splendida, toccante e commovente che è impossibile non considerarla una storia che tutti dovrebbero leggere. Ecco.

Recensore Master
28/10/13, ore 12:21
Cap. 2:

Sono completamente annientata. Questo è un capolavoro e, se non fosse per i nomi e certe caratteristiche, potrebbe benissimo essere una storia originale. Da pubblicare immediatamente ovunque. Ti spezza, ti distrugge, ti fa piangere e tremare, ti scava dentro e ti sconquassa lasciandoti confusa, addolorata e allo stesso tempo completamente conquistata. E tu dici che ti vergogni? Non dirlo mai più capito? *manda tanto amore, tutta commossa*

Recensore Master
28/10/13, ore 11:40
Cap. 1:

"Tutti amiamo le tragedie. A scuola ti costringono a immedesimarti in personaggi Shakesperiani destinati a una fine atroce, infiocchettano le loro storie con fronzoli romantici e chiacchiere sulle buone intenzioni di ognuno, sugli obiettivi da loro raggiunti, sui mezzi utilizzati per arrivarvi. Descrivono Romeo come ebbro di vero amore, lui che sino al giorno prima di conoscere Giulietta bramava il cuore di un’altra fanciulla, e giustificano il gesto della sua innamorata, pronta a morire per un quasi sconosciuto solo per non sposarne un altro.
In età più matura senti qualcuno definire capolavoro la storia di un tormentato Gustav von Aschenbach³ ossessionato dal quattordicenne Tadzio, mascherando il capriccio proibito del più vecchio nell’ammirazione per una bellezza antica e perduta. Sfogliando libri su libri scopri che l’amore di un professore per una bambina4 non è qualcosa d’imperdonabile, se conseguenza di antiche ossessioni giovanili, e che è umanamente possibile e tollerabile giungere alle ultime pagine di un’opera simile con un sentimento di morbosa solidarietà nei confronti del pover uomo sedotto e poi abbandonato.
E’ tutto mirato a rabbonirci, a mostrarci un mondo esageratamente crudele per spingerci a guardare la nostra vita imperfetta sotto una luce migliore; è tutto votato a farci esclamare, chiudendo un libro: ‘sono davvero fortunato.’
Ogni volta, poi, tendiamo a empatizzare con quei mostri spacciati per eroi, perché nel vederli fallire, concediamo loro una sorta di benevolo perdono, come dimentichi del trasporto con cui abbiamo sostenuto, durante lo scorrere incessante della storia, ogni loro riprovevole intenzione. Diveniamo loro complici, sperando in cuor nostro che raggiungano il loro scopo, incuranti di quanto questo possa essere fondamentalmente sbagliato."

Ok.... NO IT'S NOT OKAY! E questa da dove l'hai tirata fuori???? QUESTO CAPOLAVORO DA DOVE SALTA FUORI VOGLIO SAPERE. E non hai nemmeno avvisato di aver pubblicato... io sono qua tremante e sconvolta dall'intensità di questa prima parte e non posso neanche immaginare la seconda.... OMG!

Nuovo recensore
27/10/13, ore 09:55
Cap. 2:

Questa storia è così minuziosa nei particolari, così ricca di riflessioni e di considerazioni, così complessa e piena nella sua ipotassi da sembrare che non si svolga affatto nella realtà, ma solo e unicamente nella testa di Sherlock. L'atmosfera è surreale, serrata e febbrile come sarebbe nei pensieri di un tossicodipendente e chissà che John stesso non sia una semplice proiezione mentale: il finale aperto di questa fanfiction lascia numerosissime possibilità in sospeso.
C'è davvero tanto da dire su questo tuo scritto: la prima cosa fra tutte è un elogio alla tua maturità stilistica. Pochissime battute, ma così tanto, così tanto espresso da parte tua che ne sono rimasta strabiliata. Non credo che molti possano fare una cosa del genere, dunque davvero complimenti.
Ho notato le tue numerose citazioni, ma devo ammettere che quella che mi è piaciuta di più è stata la ripresa del tema del doppio - in questo caso un doppio Sherlock, vivo per John e morto per se stesso - raffinata e condotta magistralmente fino alla fine della tua storia. Credo sia la primissima volta che leggo qualcosa di tuo e dal testo straripa, davvero, la tua grande preparazione. Non so quanti anni tu abbia, cosa tu abbia studiato e quanto tu abbia studiato o scritto, ma insieme alla storia di Sherlock e John ho letto della tua maturazione, letteraria e non.
Ripeto che ci sarebbero tantissime cose da dire, ma ora come ora riesco solo a pensare alla delicatezza che hai usato nel trattare temi così importanti e non posso trattenermi dal farti i complimenti ancora una volta.

Mi scuso tanto per la recensione sconnessa, ma nel mio piccolo ammiro davvero il tuo talento e spero di leggere presto qualcos'altro di tuo.
Un abbraccio.

Recensore Master
25/10/13, ore 17:30
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia merita di stare tra le scelte in quanto è di una profondità incredibile. È cruda e reale da far male e simboleggia la bravura e la profondità di questa scrittrice, che compone con le sue parole un'analisi sempre più dura e cruda della vita.
Non si è più se stessi dopo aver letto qualcosa di SAranel.
I personaggi sono sublimi, pregni di sofferenza e profondità in ogni rigo.
Osserviamo la storia attraverso gli occhi di Sherlock ed è una sofferenza continua, con la sua vita è segnata.
Ci si aspetta che Sherlock e John si salvino a vicenda. Ma al lettore non è dato modo di sapere. Forse lo faranno, o forse si trascineranno entrambi nel baratro.
Il finale aperto lascia la possibilità a chi vuole di vedere un lieto fine in questi due Holmes e Watson diversi ma sempre incredibilmente IC.

Recensore Master
25/10/13, ore 17:24
Cap. 2:

Sara amore mio....
Avrei mille e ancora mille cose da dire... Tante cose e sentimenti che si ammassano dentro di me e che non so se sarò in grado di far uscire tutti.
Questa storia è di una profondità incredibile. È cruda e reale da far male e simboleggia la tua metamorfosi come scrittrice. Non sei più la giovane autrice di ficcy fluff che ti regalano dieci minuti di spensieratezza. Sei una donna matura che compone con le sue parole un'analisi sempre più dura e cruda della vita. 
Le storie sono dei saggi, qualcosa che ti entra dentro e ti rende disilluso. Non si è più se stessi dopo aver letto qualcosa di tuo. Si è cresciuti senza possibilità di tornare indietro. Io non so scrivere così, la mia è sincera ammirazione. Io vivo nel Purgatorio della scrittura, tu nel Paradiso, da dove insegni a tutti noi poveri mortali.
Veniamo ai tuoi personaggi. C'è tantissimo di te in John ed è una cosa che, sono sincera, mi ha fatto commuovere. Lui è splendido, tu lo sei di più. Anche il tuo Sherlock è qualcosa di sublime: vediamo la storia attraverso i suoi occhi ed è una sofferenza continua. La sua vita è segnata, povera anima... E anche quella di John. Dio, quando è stato picchiato, ti giuro che una morsa mi si è chiusa attorno allo stomaco. Per questo dico che la tua scrittura è arrivata a un livello incredibile e complesso. Irraggiungibile.
Insomma, i tuoi personaggi mi hanno un po' ricordato i due personaggi di Via da Las Vegas, in cui lo spettatore spera sino all'ultimo che si salvino ma non sarà così.
Qui, non sappiamo come finirà perché tu sei una donna crudele e non c'è lo vuoi dire. 
Io me li vedo, riesco quasi a raffigurarmeli nel mio personale immaginario...
Uno Sherlock e John che rimarranno assieme e che si ameranno, a modo loro. Ma che purtroppo troveranno presto la loro fine. Sarà assieme, tuttavia, e ciò renderà tutto meno dolorosa.
Storia magistrale, scritta in modo superbo.
Finisce dritta tra le preferite.
E tu sei splendida <3

Ps. Adoro Cohen... E la scena con Lestrade in quel bar è stata un tocco di classe: mi ha ricordato molto certi dipinti contemporanei americani, tipo Hopper, aggiungendo realismo al realismo.
È la terza volta che modifico questa recensione per dire che non ti dico queste cose solo perché sei la mia soulmate. Piuttosto sei la mia soulmate anche perché penso queste cose <3

(Recensione modificata il 25/10/2013 - 05:32 pm)
(Recensione modificata il 25/10/2013 - 05:49 pm)
(Recensione modificata il 25/10/2013 - 06:04 pm)

Recensore Veterano
25/10/13, ore 16:55
Cap. 1:

Oh Mamma.

Questa storia è davvero particolare, coinvolgente, non può lasciare indifferenti.
Ti lascia addosso un senso di ansia, di non detto e non risolto che fa venire i brividi.
Sembra che Sherlock te la sussurri all'orecchio per tutto il tempo, raccontandola sottovoce, con eleganza e dolore.

Vedere John così fa sanguinare il cuore, come se Sherlock sia malattia e cura; anche se il suo primo amore perduto non può essere Sherlock è qualcuno come lui, che c'è stato per poi sparire.
O forse era proprio lui, e la loro storia è destinata a ripetersi in un macabro loop infinito che porta John alla follia.
Ecco l'ansia di cui sopra!

Complimenti davvero, è speciale.

A rileggerti presto,
Lauur

Recensore Veterano
24/10/13, ore 22:31
Cap. 2:

Lascia tutto in sospeso. Lascia tutto in sospeso, cristallizzato, non sai come finisce, non sai chi è l'uomo che John rimpiange (un ex-commilitone, migliore amico, amore) e non sai cosa diventerà Sherlock, che probabilmente vi somiglia. Non sai nulla, non puoi fare nulla, sei intrappolato nella mente di Sherlock da alcune spiegazioni che lui non ti sa dare, che non ti può offrire, poiché non riesce ad uscire dalla simulazione dell'analisi. John è pazzo, ma non vive in un mondo di mezogna e illusioni, solo nella ricerca disperata di chi sta aspettando. È come se venisse da un'altra epoca, come se avesse quell'antico richiamo fraterno, passato e sopito, che si risveglia piano nelle nostre memorie come un bambino troppo assonnato. Non credo di essere in grado di recensire una meraviglia introspettiva come questa, che ha toccato limiti e li ha sfondati là dove credevo che i confini fossero infiniti, ha sfiorato e toccato argomenti che non avrei saputo immaginare, sfidando la realtà e il sogno in un duello di carta e inchiostro, di parole e lacrime, e tragedia, ma non la classica tragedia, una tragedia che spazia nelle unità di fine e di spazio, e tempo, e azione, ogni cosa trascende questa storia e la rende assolutamente unica. La poesia di cui le parole sono intrise, goccia per goccia, è una dolorosa pioggia di dolore che si riversa sul lettore poco a poco, nel seppellirlo quasi ignaro nelle cupe tenebre dal quale sarà avvolto, per poi rimanere ad ansimare nel sospiro dell'attesa che la fiamma si spenga per sempre o si rianimi accesa come una fenice pronta a rinascere dalle stesse ceneri.
Oh, forse non mi sono spiegata, ma ho sentito questa storia respirarmi vicino, e questo mi ha fatto tremare il cuore di emozione.
Brava. La cosa migliore che tu abbia mai prodotto.

Recensore Veterano
24/10/13, ore 22:14
Cap. 1:

Una sola parola: meravigliosa. Non incantevole perche non lo è, solo meravigliosa. Amo l'introspezione di Sherlock in ogni suo passo, quando contempla la rovina della sua vita Che lntercede l'ineluttabile incedere verso la morte, in un circolo perpetuo di vizi e tutto quel sentimento platonico verso quel pazzo che è diventato John. E John che dipinge, che sta zjtto ma non subisce, non subisce perché è perso in un suo mondo, un mondo completamente diverso dal nostro, uno che non potremmo mai capire del tutto. E Sherlok strafatto di coca che sa già la sua fine ma non naufraga perché esistono uno in funzione dell'altro, sa già come sarà ritrovato, sa che i suoi fingono di non vederlo, sa che non ha speranza. È bello il rapporto con Le strade, tutta la autocommiseraziobe, il clima di nebbia che ho letto solo in un'altra FIc di un altro famdom di una coppia che ormai non mi piace più, ed è così triste, un lento trascinarsi nell'onda, la frase sulla loro tragedia che è una delle più veritiere e che questa settimana scriverò ovunque. C'era la pazzia dell'aver perso l'amore e del barricarso dietro un velo, qui fatto di disegni. Ma se Sherlock è li, chi è l'uomo nel disegno? Chi John ama più di tutto se stesso? Sono troppo intrigata, voglio il continuo. È un capolavoro

 
Scusa, sono una frana, avevo recensito l'altro capitolo -.-" adesso vado a leggerlo e poi rimedio xD