Eccomi, finalmente sono riuscta a mettermi al computer e a recensirti...fatemi un applauso!*E' l'unica che applaude*
Dunque credo sarebbe banale per non dire patetico, riferirti che ho letto questo capitolo cira un milione di volte; inutile dirti anche he ho apprezzato in particolar modo Emilie, il suo carattere, la sua forza, le sue motivazioni...lei; e basta...cià!
Scherzo, non linciarmi! Allora, il capitolo è molto più lungo dei precedenti e questa è una cosa che ho davvero gradito, in quanto più lunghi sono i tuoi lavori più lunghi sono i miei momenti di fingirlismo...grazie Leni!**
Emilie affronta un periodo della sua vita difficile, intricato e doloroso; non riesce a levarsi a togliersi, quella sensazione di vittoria, di folle gioia che l'invade ogni qual volta , che folle, pensa alla morte dei suoi cari. Allo stesso tempo non riesce a stracciare quel vestito fatto di sensi di colpa, diversità ed odio che prova per la famiglia oramai sterminata; non riesce a non pensare a quando, nelle giornate buie e noiose, si rinchiudeva in quella camera ascoltando swing e leggendo libri proibiti.
"Una brava ragazza al servizio della sua nazione. Il ricordo che aveva di lei era quello della ragazzina bionda con la divisa della Bund Deutscher Madel e le treccine.
Quella che leggeva poesie in onore del suo Fuhrer e che era sempre la prima quando si trattava di onorare la sua nazione senza mostrare una vera opinione.
Effettivamente non esprimere un'opinione significativa era più semplice rispetto alla continua lotta interiore di Emilie, che adesso si sentiva con il fiato del Colonnello Wesemann e piena di sentimenti contrastanti dentro di sé.
Cercava di regalarsi dei momenti di pace quando si rinchiudeva nella stanza degli ospiti senza nessuno a disturbarla, solo se stessa, sdraiata sul letto a leggere o a fare qualcos'altro.
Adesso poteva ammettere con se stessa ciò che aveva fatto. Aveva commissionato l'omicidio della sua famiglia per ottenere soldi, fama, libertà. Prima aveva pensato che probabilmente poi si sarebbe sentita in colpa, ma adesso era completamente consapevole della forza del falco che era dentro di lei. Ora conosceva pienamente il suo senso di ambizione che prima era inesplorato o esplorato solo in parte.
Fu in questi giorni di lutto prima del funerale che ideò quello che sarebbe dovuto essere il suo quadro migliore.
Prima d'allora si era accinta a dipingere paesaggi, nature morte e un'infinità di quadri propagandistici per il Reich. I suoi genitori probabilmente non avrebbero mai accettato l'idea di una figlia artista ed era anche per questo motivo che la loro morte significava libertà. Volevano che diventasse una brava moglie, come voleva essere Christiane. "
Questa è stata una delle parti più belle dell'intero capitolo, davvero! Mi è piaciuta tantissimo, tanto che non potevo non riportarla nella recensione! <3
Jean rappresenta per Emilie quel fuggire, quel senso di libertà e giustizia che voleva trovare! Quella boccata d'aria che agognava da molto, troppo tempo.Perfino la passione si trasforma in un torto, un modo di ribellarsi alla politica del Nazismo, un qualcosa che sta a significare "Io sono contro". La lussuria diventa per Emilie quel modo per fuggire da sensi di colpa e dai ricordi malinconici ed oscuri. E tutto si conclude con quel ballo ironico e divertente, un intreccio d'anime libere e capricciose! E se quel volere si trasformasse in amore? Emilie sarebbe davvero indifferente?
E nel mentre due fiamme non smettono d'ardere, una maccina scura si ferma per l'anima e il cuore della dolce Ester!
Bene, mein blume, adesso vado! Non ti auguro buone feste perchè ci sentiremo! Un bacione grandissimo e riposati!
Ilaria |