Recensioni per
They call it 'Stockholm Syndrome'
di Heyale

Questa storia ha ottenuto 60 recensioni.
Positive : 59
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
19/01/14, ore 22:33

ciao ho letto la tua storia wow la adoro .... voglio sapere come continua sono troppo curiosa ora ... su su aspetto kiss angy

Nuovo recensore
19/01/14, ore 16:52

Altro che pattume e pattume, tu..Tu sei una mani d'angelo ecco cosa sei xD Il bello è che tipo 2-3 ore fa pensavo.. Ma Niall nella FF 'They call it Stockholm Syndrome?' Boh credo ci sia anche per lui una ragazza.. E poi vado a leggere il capitolo e tu mi hai praticamente letto nella mente.. :3 Mi dileguo, aggiorna presto bella.. <3

-Anto

Recensore Veterano

SALUTO E BREVE COMMENTO:
Ci sono!
Ci sono!!!
Sono viva! Almeno in parte...
Da quanto tempo?!
Troppo, davvero troppo, quindi inzio subito.

PARTE PREFERITA:
-Devo baciarle...il naso?-
-Esatto.-
-Oh.- Si avvicinò a me, appoggiando delicatamente le labbra sul mio naso, e sono sicura che presi un colorito acceso a quel contatto:-Fatto.- sorrise Harry.
E così finimmo di pranzare, continuando a lanciarci frecciatine. Ogni tanto ridevo tra me e me, ripensando a quale stratagemma aveva pensato Louis per far sì che io e il riccio ci mettessimo assieme. Cercavo di ridere piano, perché volevo evitare strane figure, ma Harry mi vedeva sempre, e a tratti si univa a me. Usciammo così di lì verso le due.
-Harry?- inziò Louis, ghignando.
-Che c'è ora? Vuoi che le proponga il matrimonio?-
-No, ma forse, beh...dovresti prenderle la mano.-
-Ci arrivavo anch'io se mi davi tre minuti, genio.-
Mi prese delicatamente la mano, intrecciando le dita con le mie. Louis fece lo stesso con Hailey, mentre il riccio mi trattenne per restare indietro di qualche metro.
-Sì, beh...scusa la fretta di Louis.- mi sorrise.
-Ah non preoccuparti. Lo conosco bene.-
-Stiamo insieme, eh.-
-Dimmi quando l'hai scoperto, furbo.- lo presi in giro.
-Giusto due secondi fa.- rise il riccio, accarezzandomi leggermente il palmo della mano.
-Hai una gran cognizione del tempo, Styles.-
-Lo so, Parker.-
Si fermò dopo pochi passi, fermando anche me.
-Che succede?- gli chiesi, stringendo appena la sua mano.
-Aspettavo solo che si allontanassero un po'.-
-Per far cosa?-
Portò la mano libera sulla mia guancia, appoggiando le labbra sulle mie, facendole combaciare perfettamente. Sentivo lo stomaco in pezzi, il cuore mi batteva forte contro il petto. Portai istintivamente una mano al suo collo, spingendolo leggermente verso di me. Volevo che quel bacio non finisse mai, volevo che quella storia non finisse mai. 
-Sono contento che ci sia stato Louis, oggi.- sussurrò dolcemente.
-Già anche io.- gli diedi un altro piccolo bacio, per poi proseguire di nuovo.

Hailey's pov
Ci eravamo fermati tutti e quattro su alcune panchine sistemate ai lati di altrettante aiuole.
Di sicuro sarebbe stato un giorno che avrei ricordato a vita, perché tutto ciò che volevo lo avevo lì, tra le mani. Louis era finalmente lì con me, e io ero la ragazza più felice del mondo. Mi chiedevo com'era possibile aver superato un trauma del genere dopo appena pochi giorni dalla vista di Louis, mi ero giurata che non mi sarei fidata mai più di nessuno, e invece mi ero fregata di nuovo. Ci ero ricascata, ma ero felice, perché sapevo che Louis era quello giusto. Sapevo che era lui il mio infinito.
-A cosa pensi, Hay?- Louis mi riportò alla realtà con la sua voce d'angelo.
-Nulla.-
-Nulla?- ripeté, lasciandomi sistemare sulla sua spalla.
-Nulla, solo che mi sembra tutto strano.-
-Beh, allora pensi a qualcosa.-
-Sì, penso a molte cose in effetti...ma non sempre le dico. Louis, tu a cosa pensi invece?-
-Che non sono mai stato felice come ora.-
-Davvero?- arrossii parecchio.
-Sì. Guardaci, porca miseria. Tu ed io, e Harry e Kassidy. Era da tanto che nessuno dei due sapeva più cosa voleva dire amare. Io lo sapevo da tempo, solo che dovevo rispolverare il manuale, mentre Harry lo sta imparando...-
-Già, sono davvero bellissimi insieme.- guardammo sulla pachina di fianco, dove Kassidy era distesa sulle gambe del riccio.
-Anche noi.- mi sorrise, mentre le sue guance si dipingevano di un rosso acceso.
-Cosa siamo noi?-
-Quello che vuoi. Potremmo essere qualsiasi cosa.-
-Prima di diventare quel "qualsiasi cosa", voglio prima che tu mi racconti della tua storia. Se non sbaglio, io non l'ho mai saputa realmente.-
-Beh, in effetti...cosa vuoi sapere?-
-Tutto.- lo guardai dritto negli occhi.
-Tutto, eh?-
-Tutto.- ripetei, accarezzandogli appena la mano.
-Beh, abito insieme ad altri quattro ragazzi, che considero miei fratelli: Harry, Liam, Niall e Zayn. Vivo lì da quando avevo tre anni, quando un uomo di nome Igor mi raccolse dalla strada e mi portò in casa sua. Pensavo mi avesse salvato, che fosse un buon padre, ma con l'arrivo dei quindici anni iniziò a chiederci di commettere furti, rapine...insomma, quello che è successo anche a te. Lui aveva notato che c'era qualcosa, e per farmi imparare a non affezionarmi più alla gente aveva messo me davanti alla situazione...ma sapevo che non avrei mai potuto farti del male, così la sera prima non caricai la pistola. Nessuno ti avrebbe fatto del male in mia presenza.-
-E se tu non ci fossi stato?-
-L'avrei fatta pagare a chiunque ti avesse anche solo sfiorata.-
-Maddai...- sorrisi istintivamente contro le sue parole.
-Dico davvero. Tu sei tutto per me, Hay.-
-Hai ben altro...anche più importante di me.-
-Non dirlo nemmeno.- 
Mi trafisse con i suoi occhioni color ghiaccio, assumendo un'espressione seria. Non sapevo se potergli dire <> così su due piedi, in fondo non potevo dire di conoscerlo bene. In cinque anni erano cambiate tantissime cose. Ma io mi sentivo davvero legata a Louis, era l'unica cosa che contava per me. Lui e Kassidy, ma era Louis a darmi la forza di andare avanti, secondo per secondo, minuto per minuto, ora per ora, giorno per giorno. Lo pensavo continuamente, mi chiedevo quando ci saremo rivisti, perché non potevo più aspettare, io lo amavo. Sapevo che era un sentimento vero. Un sentimento di quelli che dici "ma che cazzo mi sta succedendo?", qualla morsa allo stomaco che per quanto dolorosa sia, non vuoi mai che finisca. Louis era così, Louis era la mia vita. Tutta la mia vita avevo sperato di incontrare un principe azzurro, ed ora era davanti a me. Magari non il ragazzo perfetto, ma di una cosa ero sicura: era il ragazzo giusto per me.
-Ora mi dici a cosa stai pensando?- sorrise lui.
-No.-
-Ti prego...- fece gli occhi da cucciolo.
-Ho detto di no.- scherzai io, ma me ne pentii subito, quando Louis iniziò a farmi il solletico dappertutto, riducendomi a farmi stendere sulla panchina, e lui mi seguì a causa dello spazio troppo ristretto. Così mi ritrovai sovrastata dal suo corpo, anche se coi gomiti si era appoggiato ai lati delle mie spalle. Mi incantai su quei cristalli che mi fissavano, ma un bacio spezzò l'incantesimo. Appoggiò teneramente le labbra sulle mie, quasi avesse paura di una mia reazione. Sentii l'agitazione farsi via via più debole, mentre rispondevo animatamente al bacio. E quando si staccò, adagiò la fronte sulla mia.
-Ti amo.- sussurrò.
-Anche io.- gli diedi un bacio a fior di labbra, per poi gettargli le braccia al collo ed abbracciarlo. Era il momento più bello della mia vita.

Harry's pov
-Guarda quei due.- ridacchiai vedendo Louis e Hailey continuare a baciarsi.
-Sì, ok che stiamo insieme, ma una cosa così te la scordi.-
-Nemmeno ci pensavo.- ghignai:-Aspetta, ho un'idea. Louis!!- gridai.
Il castano si girò verso di me:-Che c'è?-
-Ti va se andiamo alla piscina?-
-Buona idea!-
-Aspetta...- mi interruppe Kassidy, appoggiata ancora sulle mie ginocchia:-...siamo in dicembre.-
-No, mi cade un mito. Io pensavo di essere in marzo.-
Mi arrivò uno schiaffo in testa.
-Grazie Kas, hai una delicatezza unica.-
-Grazie. Poi, senti...io non ho nemmeno il costume.-
-Lo puoi prendere lì, tranquilla. E' una piscina al chiuso.-
-No, senti, io...non so.-
La guardai nei suoi perfetti occhi nocciola. Vedi riflessi i miei verdi, per la prima volta mi piacevano. Era la prima volta che non mi sentivo fottutamente sbagliato:-Hey piccola, ci sono io con te. Non ti succederà niente. Ok?-
La vidi arrossire. Dio, quanto era tenera.
-D'accordo...- borbottò. Le tesi la mano e l'aiutai a rialzarsi, così come fecero Louis e Hailey.
-Prendiamo la mia macchina?- propose Lou.
-Tu vai con Hailey, io porto Kassidy con la mia.- feci cenno a mio fratello, per poi dividerci verso le rispettive macchine. Fortunatamente Igor ne aveva ben tre. Una per "lavoro", che non usavamo praticamente mai; e le altre due erano macchine normali, prese in parte con soldi illegali. Sapevo che quella sera sarei finito, perché non avevo mai risposto a Igor, e a Liam avevo dato poco più che le notizie indispensabili. Per quello mi godevo quello che mi rimaneva con Kas. La presi per mano, guidandola fino alla macchina. Così poi raggiungemmo gli altri due in piscina. Hay e Kas si presero il costume, sparendo poi in spogliatoio. Io e Louis invece, avendo già programmato tutto precedentemente per messaggio, avevamo già il costume sotto mano. L'ambiente era molto caldo e umido, ma eravamo abituati io e Louis, quando potevamo ci andavamo. Ovviamente raggiungemo le vasche prima noi delle ragazze, anche se loro arrivarono pochi minuti dopo. Dovevo tenere a bada i miei spiriti bollenti, di certo non potevo farmi vedere così facilmente impressionabile da Kassidy. 
-Ci sei, Kas?-
-Ci sono, ci sono...- appoggiò l'accappatoio agli attaccapanni, entrando piano dalle scalinate in acqua, seguita da Hailey, che si tuffò direttamente dal bordo. Così l'andai a prendere.
-Vuoi una mano?- la presi in giro.
-...no no.- con le mani muoveva l'acqua attorno a se, creando dei piccoli movimenti.
-Dai, vieni.- la presi per la vita, trascinandola fino agli altri due. Restava attaccata a me, con le braccia mi stringeva, e la testa era nascosta nel mio petto.
-Stai bene, Kas?-
Annuì leggermente, facendo un piccolo cenno.
-Vieni qui...- ci allontanammo leggermente:-Che ti prende?- la fissai nelle iridi nocciola.
-Beh, io...ecco...-
-Sì?-
-Non so nuotare.-
-Cosa?- mi misi a ridere, ma vedendo il suo sguardo intristirsi decisi di smettere:-Tu...davvero non sai nuotare?-
-Già. Aggiungila alla lista di cose per cui sono umiliante.-
-Tu non sei umiliante, Kas, anzi, sei meravigliosa. Cosa ti fa credere che io possa solo pensare una cosa del genere?- l'abbracciai stretta, ritornando nella parte bassa dell'acqua. Era in quei momenti che la proteggevo, forse la proteggevo prorpio da me, ma mi sentivo bene.
-Grazie, Harry.- sussurrò flebilmente:-Ti voglio bene.-
-Anche io, Kas, anche io.- le diedi un bacio sulla guancia umida, per poi ritornare da Louis e Hailey. Io rimanevo fermo, vicino al muro, sostenendo Kassidy, e a tratti le facevo battere le gambe, così per insegnarle la base, e sembrava davvero brava. Stavamo chiacchierando quando la sentii imprecare sonoramente, per poi nascondersi dietro di me.
-Che ti prende?- risi.
-C'è uno che conosco!-
-Cazzo. Beh, è quello biondo?-
-Sì.- sbuffò, picchiandosi una mano in fronte:-Perché?-
-Beh, sta venendo verso di noi.-
Si tirò fuori dal suo nascondiglio, sorridendo appena:-Ciao Klaus.-
-Guarda chi si vede, Kassidy! Che fine avevi fatto?-
Squadrai quel tizio, era tipo un palestrato con l'abbronzatura spray.
-Beh, io...vacanza.-
-Con lui?- mi indicò ghignando.
-Sì, lui...lui è mio cugino!- sorrise, convinta di ciò che aveva appena detto.
-Ho capito...quando tornerai a scuola?-
-Non lo so...siamo tornati solo per una sosta.-
-Ah...ho capito.- sorrise il bellimbusto:-Devo andare, ci vediamo Parker!-
-Ciao Klaus!-
Mastrolindo si allontanò da noi, mentre Kassidy si mise a ridere per l'espressione che avevo.

Kassidy's pov
Più guardavo Harry e più mi veniva da ridere. 
La sua bocca era un misto tra una smorfia di disgusto e gelosia.
-Beh, che hai da ridere?- mi sorrise, ritornando normale.
-Ora nulla.- 
-Come vuoi...- sospirò:-Vieni qui, piccola.-
Mi cinse la vita con le sue braccia forti, per poi baciarmi sulle labbra. I baci si facevano via via più appassionati ripetto al primo, e  di questo non potevo essere che contenta. Quando si staccò, lo baciai sulla punta del naso arrossato.
-Oh, aspetta...- nella confusione causata dal suono ovattato dell'acqua riuscii a riconoscere la suoneria del mio cellulare, così mi fiondai all'accappatoio, e notai che la chiamata era di Zayn. Così risposi, andando velocemente in spogliatoio per poter sentire meglio.
-Pronto?-
-Ciao Kassidy, sono Zayn.- era molto agitato.
-Cosa succede?-
-I fratelli O'Neil sono arrivati a casa e...-
-Chi sono i fratelli O'Neil?- iniziavo a preoccuparmi a causa del tono che usava.
-Sono due uomini a cui dobbiamo dei soldi che al momento non possiamo restituire, e...-
-Aspetta, dove sei tu?-
-In ospedale. Io e Niall siamo tornati a casa, e loro erano già lì...-
-Perché siete in ospedale?!-
Tirò su col naso:-Si tratta di Niall...-

Beh, la dolcezza delle due coppie è qualcosa di unico :)
Ho dovuto anche mettere la parte finale perchè... che cazzo è successo a Niall?!
Non gli possono aver fatto del male... non possono veramente aver toccato il mio irlandese biondo!
No, non è possibile, ci deve essere un'altra spiegazione.

PERSONAGGI:
La stori aè iniziata già da un po', quindi le loro caratteristiche sono già state delineate e in questo capitolo non c'è stato il bisogno di sottolinerarle.
Accidenti... avevo sospettato che Katniss covasse qualcosa ma il quadro clinico non è completo... uhm, vedremo in futuro.

ERRORI:
Ovviamente non ce ne sono.

COSE NEGATIVE:
Neanche queste sono presenti... anche se devo dire che ci sono due cose che mi hanno lasciato un po' perplessa... lei in costume senza avere la paura di mostrare la sua pelle martoriata e la non curanza del padre... beh, magari nell'ultimo caso le cose verranno definite meglio.

CONCLUSIONE:
Finalmente ho letto e recensito.
Spero di passare subito per il capitolo dieci... altrimenti entro lunedì lo faccio.
Una domanda... Ma solo a me si è rimbambito l'account?
Bacioni :)

Sally_

Nuovo recensore
18/01/14, ore 15:53

AAAAAAAAH...capitolo bellissimoooo...già lo sai che adoro come scrivi!! Devo dirti una cosa però (non ti allarmare non è niente di negativo) sto pubblicizzando questa FF a duemila e l'altro giorno l 'ha letta anche una mia amica e prima di questo capitolo avevamo scommesso su cosa si sarebbe fatto Niall...non ha vinto nessuna delle due, lei aveva detto che si sarebbe rotto naso costole e gamba...io ero andata sul tragico: coma. Devo dire che sono contenta di non aver vinto...se no povero Niiaaaall <3 Vaaaaa bono ti lascio con questa recensione senza filo logico...mi raccomando CONTINUAAAAA <3

Recensore Junior
16/01/14, ore 21:09

Ciao il capitolo è bellissimo baci baci continua presto ho un po' di paura di questi due fratelli però speriamo in bene

Recensore Junior

Di ciao ho letto il capitolo è bellissimo come sempre continua presto un bacio alla prossima

Recensore Veterano
07/01/14, ore 21:24

SALUTO E BREVE COMMENTO:
Bene, e dopo tutto questo tempo mi faccio finalmente sentire.
Guarda che se fosse per me potevi anche rimanere nell'ombra.
Zitta Ariana, abbassi ancor di più la mia autostima.
Beeene.... Muahahaahah
Sono qui per *suspence" recensire!!!!
Non l'avrei mai detto.
Ariana, zitta!
Guarda che sei tu a star urlando come una gallina spennata, non io.
Ditemi che è soltanto il mio pensiero, ditemi che è soltanto il mio pensiero...
Bene, iniziamo...

PARTE PREFERITA:
I polsi bruciavano terribilmente.
Forse mi svegliai per quelli, mi ero scordata di mettere la crema e le garze. La sera prima ci ero davvero andata giù pesante, non avrei mai potuto immaginare di arrivare a quel punto per un ragazzo. Ma restava il fatto che mi trovavo a letto, e mi ricordavo di essere in vasca da bagno. Poi piano piano iniziai a ricollegare i pezzi. Avevo chiuso gli occhi che ero ancora in ammollo, quando mi prese un attacco d'asma. Uno dei più forti forse, non trovavo più ossigeno, respirare mi era difficile, provai ad alzarmi, ma scivolai, riuscendo a gridare il nome di Zayn con quel poco fiato che mi rimaneva. E tutto cominciava a farsi sempre più buio, ad essere luce ci pensava solo la voce di Zayn e il nome di Harry pronunciato dalla stessa voce. Quando poi Zayn riuscì a farmi ingerire quello spray, per un momento mi sentii viva, e vidi chiaramente il suo viso, e poi di nuovo tutto buio, ma stavolta con una respirazione più regolare e la sola voglia di riprendere fiato.
Però in quel momento c'era qualcun'altro lì a letto con me, e mi stava accarezzando leggermente la mano. Aveva un tocco caldo, delicato, quasi mi faceva venire i brividi dalla dolcezza che usava con quelle carezze. Ogni tanto sentivo che con le dita passava anche sui tagli, sfiorandoli appena. Forse era per quello che bruciavano, ma quel tocco quasi era piacevole. Quasi mi faceva bene nel suo far male. E poi mi strinse di nuovo la mano, continuando ad accarezzarne il dorso molto lentamente. Ero completamente sveglia, ma non sapevo se volevo scoprire chi era quel ragazzo. Avevo paura di non trovare chi aspettavo, e mi sentivo quasi in ansia per questo. Ma gli occhi avrei dovuto aprirli prima o poi, quindi presi coraggio e decisi di farlo. Piano li riaprii, ma stranamente non fui colta dalla luce che di solito mi accecava di mattina, bensì da una luce fioca proveniente dalla lampada sul comodino. Così girai piano la testa, fino a ritrovarmi un paio di occhi verdi smeraldo fissarmi, e una bocca rossa aprirsi in un piccolo sorriso:-Finalmente ti sei svegliata.-
-Che ci fai qui, Harry?-
-Beh, stamattina quando Zayn mi ha chiamato ho preso la macchina e sono corso qui.-
-E Igor? E Liam?-
-Diciamo che mi prenderò carne, ma non importa.- sorrise di nuovo:-Come stai?-
-Normale...che ore sono?-
-Sono le nove di sera.-
-Cosa?! Erano le undici quando mi sono addormentata!-
-Magari ti fossi solo addormentata...hai avuto un attacco d'asma, e poi dopo che Zayn ti ha spruzzato quel coso in bocca sei svenuta...non so perché.-
-E tu da quanto sei qui?-
-Un'ora e mezza.-
-Per tutto questo tempo...sei stato qui con me?-
Annuì, posando il suo sguardo sui polsi pieni di graffi e cicatrici.
-Sì, sono stato qui. Kas, ti avevo detto che te le avrei tolte le garze. Non voglio più che tu lo faccia, va bene? Ieri sera ci hai calcato troppo la mano, non so nemmeno quanto sangue tu abbia perso con dei tagli del genere. Fa male, Kassidy, non lo capisci? Non ti devi far buttare giù da nessuno, nemmeno da un bastardo come me...non sai quanto mi hai fatto preoccupare ieri sera, porca troia. Continuavo a pensare a te, a quello che ti stavi facendo. Devi parlarne con qualcuno, ok? Almeno con Louis, se con me non vuoi parlare...o con Zayn, dato che state insieme.-
-Oh no no no, io e Zayn non stiamo insieme.-
-Io so che due persone si baciano quando stanno insieme.-
-Anche Louis e Hailey si sono baciati, ma mica stanno insieme.-
-Sì, me l'ha detto Louis...scusami, è solo colpa mia per questi tagli.-
-No, sono io che sono troppo debole.- ammisi:-Mi faccio trascinare troppo, e dopo ne esco ferita.-
-Nessuno ti ferirà mai più, ora ci sono io qui, ok? E anche se tu non vuoi, ma ti proteggerò sempre, dovesse un proiettile colpirmi il cuore.-
-Grazie.- una piccola lacrima scivolò sulla mia guancia, mentre Harry si avvicinò a me.
-Sei già troppo importante per uscire dalla mia vita.- sussurrò.
-Vale lo stesso per me.-
-Vedi...mi è stato proibito di affezionarmi a te. E' per questo che ho detto quelle cose. Devo tenermi a distanza da te.-
-Non capisco perché Igor non lo dica anche agli altri.-

Harry's pov
La fissai negli occhi.
Quegli occhi che il primo giorno ammiravo di soppiatto dallo specchietto, quegli occhi che avevo visto pieni di lacrime, quegli occhi del colore più bello. Quegli occhi di cui mi ero innamorato, quegli occhi che avrei voluto vedere per tutta la vita.
Forse la verità le avrebbe fatto male, o forse bene, non sapevo che effetto poteva avere su di lei. Perché quello che le avevo detto fino a quel momento non era tutto ciò che dovevo dirle. Purtroppo alcune cose facevo fatica a capirle pure io, ma a quel punto non potevo più nascondergliele.
-Beh, c'è un motivo.- iniziai.
-Sono qui solo per ascoltarti.-
-All'inizio eri solo un mio incarico. Dovevo occuparmi io di te, ma poi ho chiesto che mi aiutassero anche i ragazzi, perché non sapevo se ce la facevo. Poi c'è anche una ragione se Igor mi ha detto di non affezionarmi a te.-
-Dimmela, no?-
-Ecco...il ventisei parto.-
-Per dove?-
-Devo andare a Sacramento, in California.-
-Per quanto tempo?-
-Due settimane.- evitai il suo sguardo, ma mi costrinse a guardarla stringendo la mano attorno alla mia.
-Com'è possibile due settimane? Al venticinque saranno due settimane che sono qui e hai detto che il riscatto lo chiedete dopo tre settimane, come facciamo se tu sei via? E poi, Igor viene con te? Chi altro viene con te?-
-Dovremmo andare solo io e Louis.-
-No, aspetta...quindi io me ne vado che voi due non ci siete più?-
-Credo di sì.-
-Vaffanculo!-si alzò di scatto, legandosi nervosamente i capelli.
-Che c'è adesso?!-
-Per un momento ho pensato "wow finalmente è tornato, mi è mancato" e poi no, ora mi dici che il giorno dopo al mio compleanno te ne vai per altre due settimane, tanto cosa vuoi che te ne freghi di me, no?! E anche Louis, cazzo, lui è il mio migliore amico! E ve ne andate tutti e due, siete le persone più importanti per me e non ci sarete quando sarò costretta ad andarmene!-
-Scusami sai, ma non ci possiamo fare niente!-
-Andarvene a fanculo sì, però!- lasciò a gran passo la stanza, per poi riaffacciarsi dopo qualche attimo:-E per la cronaca, dopo non chiederti perché faccio questo!- si scoprì lievemente il polso, facendo per andare via di nuovo. Ma io scattai giù dal letto, correndo verso di lei, riuscendo e fermarla prendendole la mano, trascinandola di nuovo in camera, chiudendo la porta a chiave dietro di me.
-Lasciami!- gridò, cercando di prendere la chiave che tenevo in mano.
-No! Ora mi ascolti!-
-Mai!-
-Allora non te ne andrai mai da qui!-
-Harry, con te sono incazzata a morte, quindi fammi uscire da qui!-
-No, qui comando io e tu mi devi ascoltare!- inchiodai il suo corpo al muro, bloccandole le mani. Abbassai per qualche secondo la testa, abbassando anche il tono della voce:-Posso farti una domanda?-
-Se devi.- sbuffò.
-Sono importante per te?-
-Cosa...? Certo! E' per questo che sono incazzata!-
-Ok, e lo capisci che tu non puoi essere importante per me per il semplice fatto che non devo stare male, quando te ne andrai? Igor me l'ha detta pochi giorni prima del tuo arrivo questa cosa, e io gli dissi che non mi sarei mai affezionato, che essendo sempre stato costretto a non provare emozioni non le avrei provate nemmeno per te. Ma poi ti ho conosciuta nel giro di due giorni, e le carte in tavola sono cambiate.-
-Sarei solo una prima esperienza, se fosse così.-
-No. Io le mie prime esperienze le ho già fatte, nel caso in cui tu dovessi piacermi non saresti solo un'esperienza. Non la prima per lo meno, ma forse l'ultima.-
-Nel caso in cui io dovessi piacerti sarebbe solo sindrome di Stoccolma.-
-Vedi la sindrome di Stoccolma come una cosa negativa.- sorrisi appena, avvicinandomi leggermente al suo corpo.
-Anche tu la vedevi così.- rise anche lei, finalmente la vedevo allegra.
-Ho cambiato prospettiva.-
-Già, ho notato.-
Le sorrisi appena, prendendole la mano:-Andiamo giù?-
-Va bene.-
Mi sorrise. 
Aveva il potere di farmi arrabbiare in un nano secondo e nello stesso arco di tempo di riuscire a farmi sorridere.

Louis's pov
Probabilmente sulla fronte avevo un led luminoso che brillava la scritta "ebete".
Sì, dovevo avere una faccia da ebete. Da quando avevo parlato con Hailey era così, guardavo tutti con una faccia da ebete. O forse era una faccia da innamorato, non lo sapevo nemmeno io. Ero sicuramente più allegro, per quanto la mia situazione in generale me lo potesse permettere. A cena, vedere tutti parlare mi mise allegria, peccato che quell'allegria il giorno dopo non ci sarebbe più stata. Harry aveva evitato tutte le undici chiamate di Igor, mentre aveva risposto a tutti i messaggi di Liam, che lo informava su quanto Igor fosse furioso.
Kassidy e Harry li vedevo molto bene tra di loro, si sorridevano spesso e ridevano insieme. Sì, di sicuro si sarebbero messi insieme da lì a poco. Però poi Kassidy mi trascinò in camera, così per potermi parlare. E appena chiuse la porta, si fece improvvisamente seria.
-Non mi hai detto che tu e Harry ve ne andate il ventisei.-
-Se è una domanda, manca il perché. Se è un'affermazione, cosa dovrei dirti?-
-Sei il mio migliore amico, Louis! Perché non me l'hai detto?-
-Non potevo. Non poteva nemmeno Harry in teoria, ma quando è con te i suoi circuiti vanno a puttane.- sospirai, abbracciando la ragazza davanti a me:-Lo so Kas, nemmeno io vorrei lasciarti così. ma non posso fare altrimenti.-
-Promettimi che continueremo a vederci.-
-Giuro.-
-Anche se solo da cinque giorni, ma sei il mio migliore amico, Lou.-
-Anche te, Kas.- le diedi un piccolo bacio sulla fronte, per poi ritornare in cucina insieme agli altri.

Harry's pov
Erano le undici e mezza.
Io e Kassidy eravamo in divano insieme agli altri, la sua piccola mano era stretta intorno alla mia mentre guardavamo The Ring.
Ogni tanto la stringeva per i colpi di scena, e io la calmavo sussurrandole delle battute che conoscevo sul film all'orecchio.
Intanto però ripensavo anche alle parole che Louis mi disse nei giorni precedenti, sembrava che con solo quarantotto ore lui avesse già conosciuto Kassidy, e tutte le cose che aveva detto su di lei erano vere. Lei aveva ricevuto veramente più giochi che baci, dalla vita. Si vedeva in come cercava gli abbracci, in come sorrideva timidamente quando era in imbarazzo, in come stringeva la mia mano quando stava per addormentarsi. Non avrei mai potuto farle del male, né fisico né psicologico. Lei era molto più di un'esperienza, in quel momento. Lei era tutto ciò a cui ruotava attorno la mia vita. Solo in quel momento iniziai a capire cosa voleva dire essere innamorati, perché m stavo innamorando di lei. Purtroppo però sentivo che alla fine del libro, non avrei trovato un "e vissero per sempre felici e contenti".
Era una cosa strana, non la capivo nemmeno io. Avevo paura, ma non paura di Igor, avevo paura di perdere Kassidy. Per la prima volta nella vita sentivo che una  persona a cui tenevo se ne sarebbe andata. Con i miei fratelli non era mai stato così, sapevo che con loro avrei vissuto per sempre. 
-Harry?- fui risvegliato dalla flebile voce della ragazza che avevo affianco a me. 
-Dimmi.-
-Andiamo su?-
-D'accordo.-
Dopo aver salutato tutti ci recammo in camera nostra, e lei si chiuse la porta dietro di se.
-Vuoi già dormire?- le chiesi, stendendomi sul letto:-Sono appena le undici e mezza.-
-Lo so, ma ero solo stanca di vedere il film, anche se mi piaceva.-
-E allora cosa vuoi fare?-
-Non lo so...- si stese accanto a me:-...forse godermi quello che mi rimane per stare con te.-
-Mi mancherai tantissimo, Kas.-
-Anche tu. Dimmi che ci scriveremo.- mi trafisse con i suoi occhioni nocciola.
-Lo giuro. Non potrò mai dimenticarti, Kas, anche se deciderai di dimenticare me.-
-Non credo succederà.- mi sorrise teneramente.
-Adesso ti uccido.- scherzai io per interrompere la dolcezza di quel momento, afferrando dal comodino una pistola vuota che tenevo per sicurezza.
-Cosa?- mi guardò confusa, fissando impietrita la pistola davanti a lei.
-Sì, Igor mi ha detto che ti devo uccidere.- cercavo di trattenere le risate.
-Ma cosa stai...?-
-Addio.- risi, ma non capii il perché di quell'urlo disumano che cacciò quando premetti per gioco il grilletto, speravo che avesse capito che era uno scherzo, dal momento che stavo ridendo come un deficiente. Ma lei no, si portò le mani davanti al volto come a volersi proteggere e si ritrasse velocemente da me.
-Hey, va tutto bene?- le chiesi.
Si tolse le mani dal viso e notai come le lacrime solcavano velocemente le sue guance arrossate. Il respiero era irregolare, ma non da asma, proprio da spavento.
-Kas, stavo scherzando, io...-
-Mettila via.- mi interuppe, allontanandosi ancora.
-Certo, certo.- la riposi al suo posto, provando ad avvicinarmi a lei:-Stavo scherzando Kas, non hai visto che ridevo? Tranquilla, non ti farei mai niente.- le presi piano la mano:-Kassidy, mi parli?-
Mi guardò da quello spesso strato di lacrime che velava i suoi occhi nocciola:-Scusami, avrei dovuto capirlo...-
-Hey...- si mise seduta, e io l'abbracciai di slancio:-...non ti sfiorerei mai, giuro.-
Indugiò un attimo, poi si aggrappò alla mia maglietta, sfogando quello che restava delle sue lacrime. Io le accarezzavo piano la schiena, stringendola a me più che potevo. In quel momento la stavo proteggendo, e mi sentivo bene. Sentivo finalmente di aver trovato qualcosa per cui vivere, invece di sopravvivere solamente. Lei era la mia Kassidy, quella ragazza che addormentai con del cloroformio, quella ragazza che spiavo mentre dormiva, quella ragazza che mi aveva dato un motivo per sorridere. Credevo che la mia vita sarebbe rimasta sempre la stessa, anche se altre persone ci fossero entrate in mezzo, come ero convinto che quella ragazza non mi avrebbe mai fatto né caldo, né freddo. Invece no, mi aveva radicalmente cambiato la vita. I miei modi di fare, i miei modi di parlare, i miei modi di vivere. Credevo che sarei riuscito a mantenere sempre quel distacco generale che bene o male avevo su tutto, a parte i miei fratelli, e invece no, tutto sembrava improvvisamente catturare il mio interesse, soprattutto ciò che riguardava Kassidy.  Soprattutto Kassidy. Forse giocava anche il fattore "età". Lei aveva tre anni in meno di me, e questo forse era un pretesto in più per poterla tenere al sicuro, per non mandarla allo sbaraglio nella vita, per darle un punto di riferimento. Non andava bene che volessi essere io quel suo punto, ma ormai era successo. "Se dovessi sentire quella scintilla nel tuo cuore un giorno, non sopprimerla", così mi disse Louis, ma non avevo idea che il suo "un giorno" sarebbe stato dopo appena una settimana. Quella scintilla mi si stava accendendo dentro, sentivo bruciare lo stomaco quando litigavo con Kassidy, perché era l'ultima cosa che volevo fare.
-Tutto ok?- le chiesi, provando a guardarla negli occhi.
-Sì. Tutto a posto.- mi sorrise appena, rifugiandosi di nuovo tra le mie braccia.
-Fosse l'unica cosa che faccio, ma ti proteggerò ad ogni costo, te lo giuro.-
-Non dovresti essere il mio rapitore?-
-Tu non dovresti essere la vittima?- le risposi, richiamando la sua attenzione con una carezza.
-Sono vittima solo di una cosa.-
-E cioè?-
-Di quest'emozione che mi lega a te.-
Sorrisi involontariamente.
-Sei il mio angelo, Harry.- riprese.
-Davvero?-
-Sì.-
-Perché?-
-Non lo so...mi hai salvata. Mi stai salvando.-
-E continuerò a farlo. Anche se mi costerà la vita.- le lasciai un piccolo bacio sulla fronte.
-Non te le permetterò mai.-
-Non potrai proibirmelo, perché me ne sarò già andato, ma sarò felice, sapendo di averti salvata. Saremo per sempre tu ed io contro tutto, ok?-
Sorrise contro il mio petto, mentre vedevo le sue guance dipingersi di un rosso acceso:-D'accordo.-
La coccolai ancora un po'.
-Sei un angelo.- sussurrò:-Un angelo con una pistola.-
-Che userò solo per tenerti al sicuro.- la baciai di nuovo sulla fronte, mentre entrambi ci stendavamo.
Le presi la mano, lasciandole un buffetto sulla guancia. lei mi sorrise, socchiudendo gli occhi.

Kassidy's pov
Lui era il mio angelo. Solo mio, di nessun altro.
Mi salvava, i faceva vivere. Avevo avuto paura quando aveva tirato fuori quella pistola perché già avevo visto morire una persona a causa di un proiettile. Ero ancora piccola, giravo con i miei genitori e mia sorella, eravamo andati a fare compere solo per lei, perché doveva andare ad una cerimonia con i professori e allora i miei genitori subito l'avevano accontentata sul fatto di rifarsi il guardaroba. Fatto sta che eravamo in un negozio di abiti firmati costosissimi, ed entrò un rapinatore, che sparò alla commessa e lei cadde a terra, venendo velata dal sangue che piano si diffondeva nella sua camicetta immacolata. I miei mi portarono fuori in pochi attimi, ma quell'immagine tormentò la mia mente per diversi mesi. Non lo dissi a Hary, forse era meglio così. Non potevo rovinare ogni momento con qualche stupidaggine. 
Per la prima volta non avevo timore di dormire senza le garze, lui ormai lo sapeva. Gli volevo davvero bene, forse troppo. Forse mi stavo legando molto più del previstoo a Harry, ma lui mi aveva presa ormai.
Lui era mio, io ero sua .
Dentro di me sentivo che di lui mi sarei sempre potuta fidare. Perché da quei pochi giorni avevo capito non tutti gli angeli avevano le ali.

Edai... Come si fa a non amare un momento Katniss e Harry? Scherziamo?
Ovviamente anche Louis e il sorriso da ebete sono qualcosa di fantastico... anche se non vedo Niall.
Okay, non devo deprimermi.

PERSONAGGI:
(Voce che mi hai ispirato tu).
Katniss: Ti amo. Okay, la odiavo, ora la amo. Le mie migliori relazioni sono partite da odio profondo, quindi...
Ti prego se trovi un modo per far uscire le persone dalle storie dimmelo, mi sono innamorata di lei, la frego ad Harry.

COSE NEGATIVE:
Come cazzo faccio a trovare cose negative in un capitolo come questo?

ERRORI:
Nada!

CONCLUSIONE:
Mi piace ogni capitolo di più.
Uhm, devo ricordarmi di passare dalla vecchia ff.
Non oggi, non domani, ma passerò.
Uhm... credo che entro domani cancellerò "The Story of My Life". Credo che finirò la saga natalizia anche se siamo fuori periodo.
Uff... io volevo scrivere una quattro mani con qualcuno!
Che. Noia.
Beh, ci si vede...
Continua presto :)

Sally_

Recensore Junior
03/01/14, ore 22:36

Ciao il capitolo mi piace tantissimo davvero scrivi divinamente poi hai aggiornato prestissim i grazie mille ed hai fatto il trailer che è davvero meraviglioso sul serio mi sto innamorando sempre di più della tua storia hahaha ti prego nn tenerumi sulle spine continua presto ho paura che Igor possa fare del male a Harry ti prego fa che non gli faccia del male

Recensore Junior
03/01/14, ore 21:02

Eccola è tornata finalmente devo dire che il capitolo è spettacolare (come sempre) e il video è.... Senza parole veramente fantastico. Aspetto il prossimo con ansia

Recensore Veterano
02/01/14, ore 16:24

oddio, TU.DEVI.AGGIORNARE.ORA.
chiaro?
ok, minacce a parte, per colpa tua ho passato il pomeriggio a leggere mentre avrei dovuto fare i compiti, bene...
ma ne è valsa la pena ;)
la tua fan fiction è STUPENDA
giuro, al momento è la mia preferita tra le tante che sto seguendo *-*
te l'ho gia detto, ma te lo ripeto: scrivi benissimo e i tuoi capitoli mi appassionano! <3
la storia è bellissima, e i personaggi pure, sei in grado di descrivere benissimo quello che provano, soprattutto con kassidy!
spero di leggere presto il capitolo 8!
detto questo, vado <3
alla prossima

Recensore Veterano
02/01/14, ore 15:46

no ok harry è l'amore *-*
ho amato alla follia questo capitolo! davvero, questa storia è perfetta e tu scrivi davvero troppo troppo bene! l'ho aggiunta tra i preferiti, perchè merita davvero.
non so cosa scrivere, perchè faccio un po fatica a esprimermi in modo decente nelle recensioni (forse è l'adrenalina data dal capitolo... è possibile? lol)
comunque tra harry e kassidy nascerà una storia perfetta, ne sono sicura, me lo sento! sono perfetti insieme, e harry è molto più di quello che vuole far credere!
i tuoi capitoli mi emozionano sempre e ti devo fare i complimenti per questo! <3
dovrei andare a fare i compiti ma penso che andrò avanti a leggere invece...

Recensore Veterano

ciao c:
questa è la prima recensione che lascio alla storia ma sono sicura che non sarà l'ultima perchè mi piace davvero! :)
non avevo mai letto una storia del genere, con un rapimento, ma mi piace molto! spero solo che non sarà una cosa troppo violenta...
il personaggio di 'kas' mi piace molto e mi incuriosisce, inoltre volevo dirti che scrivi molto bene e che non ci sono errori o cose del genere, quindi è piacevole leggere la tua storia anche sotto questo punto di vista
bene, questa recensione fa davvero schifo ma ho troppa voglia di andare avanti a leggere per commentare in modo decente ahahaha
ok, mi ritiro e vado avanti a leggere

Recensore Veterano
31/12/13, ore 20:15

SALUTO E BREVE COMMENTO:
Questa volta la cara Ariana vi evita la tortura.
Ma Sally no, quindi:
CIAOOOOOOOOOOOOO!
Allooora, sono passata da un momento di depressione a uno maniaco.
Che cazzo ho di sbagliato?
Eh no, Tu stai zitta Ary!
Ary, ma che cacc...
Secondo te se vado volontaria in un ospedale pschiatrico mi accettano?
Comunque, dicevamo...
Che dicevamo?
Boh...
Beh... iniziamo!

PARTE PREFERITA:
Kassidy's pov
Louis era di fronte a me che si torturava le dita per il nervosismo. Io avevo il numero di Hailey salvato nel telefono, e non dovevo far altro che premere la cornetta verde. Zayn e Niall si erano già svegliati ed erano nello studio a discutere di qualcosa a me ignoto.
-Sei pronto, Louis?-
-No.-
-Beh, ho già premuto cornetta verde.- mi portai il telefono all'orecchio, proprio quando lui scattò in avanti e tentò di strapparmelo di mano.
-Niente discoteca, ma metti via quel coso!- gridò, mentre io correvo in salotto, attirando lo sguardo curioso di Zayn dalla porta dello studio. Louis mi rincorse per tutta la casa, e io che ridevo stando attenta che Hailey non rispondesse. Stavo giusto urlando al ragazzo "stai fermo, idiota!" che la voce tranquilla di Hailey mi rispose:-Pronto?-
-Ciao Hailey, sono Kassidy.-
Guardai Louis che si era immobilizzato. Deglutì un paio di volte, facendomi segno di spegnere la telefonata. Ma non lo feci.
-Kas? Oddio ma dove cazzo sei finita?! Qui a scuola non abbiamo più tue notizie, dei tuoi genitori nemmeno, che fine hai fatto!?-
-Ho bisogno di vederti, Hay, ma dobbiamo essere da sole. Non portare nemmeno il cellulare, ok?-
-No, scusami, adesso mi spieghi che succede!-
-Te lo spiegherò...oggi. Sei libera?-
-Oggi pomeriggio sì...Kassidy, sicura che vada tutto bene?-
-Va tutto benissimo, devo solo vederti e chiarirti un paio di cose.-
-Non mi convinci. Dimmi dove sei.-
-Non posso dortelo...ti prego, Hay. Ci vediamo oggi davanti al tuo negozio, va bene?-
-D'accordo...a che ora arrivi?-
-Per le tre.-
-Va bene. Sii puntuale, devo chiederti un po' di cose.-
-Certo. A dopo.-
-A dopo.-
E attaccai. Guardai Louis, che si portò una mano al cuore.
-Fatti bello Lou, oggi la rivedi.-
-Cosa?! E il "dobbiamo essere sole" che fine ha fatto?!-
-Tu arrivi solo quando te lo dico io. Ti faccio uno squillo e arrivi.-
-No! Non se ne parla!-
-Louis...- mi avvicinai a lui:-...è la tua occasione. La rivuoi indietro sì o no?-
-Certo, ma non sono pronto...sono cinque anni che non ci parliamo, come minimo chiama la polizia.-
-Non chiamerà mai la polizia.- risi:-Perché credi che le abbia detto di venire senza il cellulare?-
-No, senti, io non ce la faccio.-
-Hai vent'anni, cazzo! Vuoi avere una vita normale? E allora impegnati!-
Mi guardò stranito, per poi sorridere e abbracciarmi. Eccolo, il Louis che conoscevo. Quello che sorrideva, quello che prendeva le cose per com'erano, senza ingigantirle. Feci un salto nello studio per avvisare i ragazzi, ma trovai solo Zayn.
-Niall dov'è?- gli chiesi, entrando senza farmi sentire.
-Prego, entra pure.- scherzò lui, sorridendomi:-E' in cucina. Qual buon vento ti porta qui, Kas?-
-Oggi Louis e Hailey si incontreranno.-
Sgranò gli occhi nocciola, puntandoli suoi miei:-Merito tuo?-
-Direi.-
-Ma sei mitica!- esclamò, cingendomi la vita con le braccia e alzandomi di circa un metro da terra.
-Zayn, mettimi giù.- mi lamentai.
-No, ti tengo qui su.-
-Non ci provare!- mi dimenai nella sua presa, ma niente da fare, continuavo ad essere sospesa a mezz'aria:-Dai Zayn, ti prego...-
-E va bene...- mi appoggiò delicatamente a terra, sorridendomi appena. Così restai ferma lì a guardarlo. E lui guardava me, dritta negli occhi. Si avvicinò a me, intrecciando le mani dietro la mia schiena. Io invece portai le mani dietro il suo collo, giocherellando con quei ciuffi d'ebano che aveva, avvicinandomi a lui. Avevo lo stomaco a pezzi, per la seconda volta. Forse era agitazione, ma era una cosa che non avevo mai sentito con altre persone. Con Harry, a volte, ma ripensando al male che mi aveva provocato quella bella morsa allo stomaco svaniva. Ma stavo bene anche con Zayn, tra le sue braccia, sentendo il suo respiro caldo posarsi sul mio collo. 
-Ti voglio bene, Kas.- mi sussurrò all'orecchio, stringendomi appena.
-Anche io.-

Hailey's pov
Erano le tre in punto.
Kassidy non si vedeva da quattro giorni e non avevamo più sue notizie, io ero preoccupatissima. Sapevo dei suoi problemi, e sapere che non l'aveva fatta finita una volta per tutte mi aveva sollevata, e sentire le sua voce era stato un tuffo al cuore. Doveva aver cambiato cellulare, o sim, perché il numero non era il suo. Io stavo davanti la porta colorata del negozio di mia nonna, lei stava al bancone, io continuavo a guardare a destra e sinistra se la vedevo arrivare. Controllai velocemente se avevo messaggi, ma il dito scivolò giù, fino a toccare il fondo della rubrica. Fissai quel nome per svariati secondi: Louis. Non ero mai riuscita a cancellarlo, non ero mai riuscita a dimenticarmi di lui. Quel ragazzino che arrivava in negozio ogni weekend, portandomi il sorriso. E che un giorno con quella sua voce angelica mi chiese il numero, e la sera stessa iniziammo a scriverci. Era semplicemente magico quel periodo, aspettavo sempre sue notizie. E dopo quasi un anno è entrato nel negozio, non permettendomi di abbraciarlo, e mi puntò quella pistola alle tempie. Fu quasi traumatico, ma nessuno lo venne a sapere. Mia mamma sapeva di questo Louis, ma non sapeva che era il Louis che veniva a prendere le caramelle, così le raccontai che erano semplicemente due rapinatori, e che non mi avevano fatto niente. In realtà ero sconvolta, e Kassidy era l'unica che lo seppe. Di amiche ne avevo sempre avute tante, ma di Kassidy sapevo di potermi fidare ciecamente. Bloccai lo schermo del cellulare, cercavo di ricordare quel ragazzo il meno possibile.
-Hailey!-
Mi girai verso il mittente. Kassidy camminava a passo svelto, il volto coperto da un paio di occhiali scuri, anche se di sole non ce n'era. Arrivò di fronte a me e mia bracciò stretta.
-Ciao Kas...Dio mio non sai quanto ero preoccupata per te...-
-Sto bene, tranquilla. Però ti devo parlare, è importante. Vieni.-
Mi guidò in un vicoletto.
-Dimmi dai, devi spiegarmi un po' di cose.-
-Certo...allora, hai il telefono con te?-
-Beh...sì.-
-Ok, dammelo.-
Le consegnai il mio cellulare, e se lo mise in tasca. 
-Bene, ora ti spiego le cose come stanno.- sospirò, portandosi una mano al fianco:-Però mi devi giurare che non darai in escandescenze, perché non è una cosa facile...non devi urlare, cercare aiuto, o...fare qualsiasi cosa che ci potesse mettere nei guai. Perché se vado nei guai io, tu mi segui a ruota, ok?-
-Mi spaventi. Comunque va bene.- deglutii.
-Allora, premetto che io sto bene, d'accordo? Non soffro, non c'è nulla che mi possa fare del male...- deglutì anche lei:-...mi trovo nel mezzo di un rapimento. In questo momento, io sono rapita.-
Spalancai gli occhi:-Che cosa?!- urlai:-E perché sei...?!-
Mi diede uno schiaffo sul braccio:-Stai zitta un po'!- sorrise:-Ti ho detto che sto bene, solo il fatto di essere fuori da lì vuol dire che non sto male, no?-
-Sì...dimmi chi ti ha rapi...-
-Non dirlo ad alta voce, per favore. Beh, qui entri in scena tu, Hailey. Innanzi tutto, giurami che non te ne andrai, dovesse scendere il Signore.-
-Nemmeno se c'è una sparatoria?-
-Esatto.-
-Giuro.-
-Anche perché il tuo cellulare ce l'ho io, e io so cos'hai lì dentro di importante...-
Alluse al numero di Louis.
-Ok, giuro, giuro.-
-Qui ho una delle cinque persone che mi ha rapita...-
-E io che c'entro scusa?! Dovrei farci conoscenza?!-
-In un certo senso...sei pronta? E' una cosa che faccio per te e per questa persona...ma non te ne dovrai andare per niente al mondo.-
-Va bene.-
La vidi tirare fuori il suo cellulare e fece uno squillo ad un numero che non mi permise di vedere. 
-Mi raccomando...- sussurrò, prendendomi la mano:-...tranquilla, ok? Non ti succederà niente...-
Avevo i battiti a mille, quasi non riuscivo a parlare. Eppure era lei a dover essere agitata, invece mi sembrava tranquillissima, come se essere rapiti fosse una quotidianità. E pretendeva che io fossi tranquilla, dopo che mi aveva resa ansiosa dalla telefonata di quella mattina. Chi mi si stava per presentare di fronte? E inoltre mi stava minacciando col numero di Louis, era davvero importante per lei che restassi lì, evidentemente. Guardavo la strada davanti a me, il vicolo aveva due uscite, e io guardavo quella a nord. La mano di Kassidy mi strinse quando sentii dei passi avvicinarsi a noi da dietro, aveva una stretta molto potente. Eppure io ero immobile, troppo agitata. Ero sempre stata una persona che si agitava facilmente, ma non mi immaginavo che avrei reagito in quel modo. 
-Puoi girarti...- sorrise Kassidy.
Così piano mi girai, finché quel giro di 180° non fu completo io non aprii gli occhi. Deglutii pesantemente prima di aprirli di scatto. 
Tutto si fermò, io ero immobile. 
Immobile davanti a quel ragazzo che mi fissava preoccupato con i suoi occhi glaciali.
Immobile a quel ragazzo che già conoscevo.
Fece due passi verso di me, e io ne feci due indietro.
-Hailey?- mi chiamò Kassidy:-Va tutto bene. Adesso ti metti tranquilla, non è qui per farti del male.-
-Io...Kassidy, portami via da qui.-
-No. Ormai ci sei dentro...è qui solo per risolvere.-
-Io...no.-
I miei occhi si riempirono velocemente di lacrime piene di bei ricordi, spezzati da quella maledetta pistola puntata alla mia tempia.
-Ti prego, Hailey...- ed ecco la sua voce. Quella voce che tanto avevo sperato di sentire sussurrare un "ti amo" al mio orecchio, ma che stava dicendo tutt'altro. 
Kassidy si schiarì la voce:-Se io ti lascio qui da sola, mi giuri di non scappare?-
-Sarà la prima cosa che farò.- sussurrai.
-Hey, prima mi hai giurato che non te ne saresti andata. Dai Hay, ti prego.-
La guardai, maledicendomi per non avere il coraggio di mandare tutti a fanculo ed andarmene.
-D'accordo.-
Kassidy mi sorrise, mollando la presa, allontanandosi di una decina di metri. Louis si avvicinò a me:-Hailey, giuro, non voglio farti niente.-
-Cosa vuoi da me?-
Non c'era niente da fare, i sentimenti erano rimasti gli stessi. Il cuore batteva forte, molto forte. Ma ero bloccata dalla paura. Quella paura che mi impediva di saltargli addosso ed abbracciarlo. Era cambiato parecchio dall'ultima volta che l'avevo visto. Era più alto, il suo fisico si era asciugato, aveva un accenno di barba su quel volto sorridente. I capelli si erano infoltiti, e invece che averceli tutti spettinati ora li teneva in un ciuffo quasi all'insù.
-Voglio chiarire...ti voglio spiegare il mio gesto di cinque anni fa.-
-Non c'è niente da spiegare. Mi hai puntato una pistola addosso, volevi ammazzarmi se non aprivo la cassa.- le lacrime ancora solcavano le mie guance per la paura. La paura che estrasse di nuovo una pistola dal suo giubbotto, la paura che mi abbandonasse di nuovo.
-Era vuota quella pistola, non c'erano proiettili al suo interno. Ed era l'unica pistola che avevamo lì al momento, se non l'avessi fatto io e qualcuno avesse premuto il grilletto al mio posto non ti sarebbe mai stato fatto del male. Sai, avevano incaricato me di caricare la pistola...-
-Bene, mi fa piacere sapere dopo solo cinque anni che non ero in pericolo di vita. Hai finito con le spiegazioni?-
-Mi parli come se fossi un estraneo.- constatò, avvicinandosi a me. Io continuavo ad indietreggiare, ma ben presto mi ritrovai spalle al muro. Maledetta quella volta che entrai in quel vicolo.
-Beh, è così, no?-
Le sue braccia si posarono sul muro ai lati della mia testa, imprigionandomi tra la prete e il suo corpo:-Non mi risulta di esserti estraneo.-
-Quando lasci che una ragazzina di tredici anni si innamori di te e poi le punti una pistola addosso, credimi, non puoi conoscerla. Come lei non può conoscere te.- le parole mi uscirono senza che io potessi fermarle, erano un flusso continuo:-Mi raccontavi dei tuo genitori che conducevano una bella vita, che tu volevi loro molto bene, che tutto andava bene, che ti mancava solo una ragazza. Mi dicevi poi che ci tenevi a me, che mi avresti sempre protetta, che mi volevi bene. Dimmi, non erano forse tutte stronzate?- trovai finalmente il coraggio di sfidarlo con gli occhi.
-Sì, la prima parte. Sai, non ho mai avuto quella che si direbbe una "famiglia". Sono cresciuto con altri quattro ragazzi tra le mani di un criminale, perché quei bastardi di miei genitori mi abbandonarono che avevo appena tre anni in un cartone, vicino al cassetto dlla spazzattura. Non puoi immaginare quanto io mi senta solo un errore...ma non sono qui per fare la vittima.- si schiarì la voce:-La seconda parte no, io lo pensavo veramente e lo penso tutt'ora. Io ci tengo a te, e non ho messo un proiettile in quella pistola perché l'idea di poter premere il grilletto non mi ha mai sfiorato il cervello. Ora tu hai diciotto anni, e io venti, ho lasciato correre troppo tempo, lo so. Sono cinque anni che continuo a pensarti, ogni fottuto giorno nella mia mente ci sei tu. E grazie a Kassidy ho ritrovato il coraggio di venire qui e parlarti, ma stavolta sono deciso a non lasciarti più andare.-
Affondò i suoi occhi nei miei, apettando una mia risposta. Anche io cercavo una risposta convincente da potergli dare, ma non trovavo nulla all'altezza delle sue affermazioni.
-E cosa vorresti fare ora, eh? Massì dai, cos'ho fatto, dopotutto? Ho solo fatto innamorare una ragazzina di me e poi l'ho minacciata di ucciderla...- mi schiarii la voce dall'imitazione:-...non funziona così, Louis. Mi hai...traumatizzata. Non sono più riuscita a parlare con un ragazzo per mesi, perché l'unico di cui mi ero innamorata davvero eri stato solo tu, e poi hai mandato tutto a farsi fottere!-
-Credi che l'abbia chiesto io di puntarti addosso una pistola?! Credi che quel bastardo che sta sopra di me non abbia fatto apposta a sciegliere il tuo negozio e mandare me di punta?!-
-Te ne sei andato, Louis!!!- gridai, facendo uscire tutte le lacrime che avevo cercato di trattenere:-Sei entrato nel mio negozio e mi hai minacciata di uccidermi e sei uscito senza fare altro mentre i tuoi compagni hanno derubato la cassa! Mi sarebbe bastata una tua parola, ma te ne sei andato senza degnarmi di una spiegazione! Io credevo di essere importante per te! E anche...-
Non mi lasciò finire la frase. Non me lo permise. Forse non voleva sentire il resto, o forse era solo stufo delle mie lamentele. Le sue labbra mi fecero morire tutte le parole in gola nel mentre in cui si appoggiarono sulle mie. Il mio cuore si fermò per qualche istante. In pochi minuti tutta la mia vita era stata stravolta, e quel bacio mi stava mandando in tilt. Mosse delicatamente le labbra contro le mie, ma io non risposi al bacio, anche se giuro, era ciò che aspettavo da cinque anni. Stavo inziando a realizzare la situazione quando si staccò piano da me, lasciandomi con un'espressione inebetita dipinta in viso.
-Adesso devo andare.- iniziò:-Ho ancora il tuo numero, mi faccio sentire io. Giuro.-
Non gli risposi, mi spaventava l'idea di stargli dicendo addio un'altra volta.
-Hey, ci ritroveremo, va bene? E staremo insieme ancora di più la prossima volta, te lo prometto. A presto, Hailey.- mi fece una piccola carezza per poi correre verso Kassidy, e si allontanarono salutandomi agitando le mani. 

Harry's pov
Mancavano due giorni al mio rientro, ed io ero già stufo di stare in quella casa. Non potevamo nemmeno uscire, Igor ce l'aveva proibito, in sostanza gli servivano due persone che guidassero quasi sei ore a testa. In più non avevamo un merito cazzo con cui poter passare il tempo io e Liam, perciò la maggior parte delle ore la passavamo chiacchierando del più e del meno, oppure mangiando tutto quello che ci capitava a tiro. Liam era molto d'aiuto in certi casi, ad esempio quando ti serviva un consiglio, ma in altri casi non faceva altro che peggiorare tutto, come ad esempio quando tirava fuori l'argomento "Kassidy". 
-Quando la chiami?- mi chiese, sedendosi senza motivo sul tappeto, mentre io ero seduto sul divano.
-Non so...dopo.-
-Aha. Dopo? Sono già le cinque!-
-Amen.- sbuffai.
-Io non ti capisco, Harry. Dici di volerla chiamare e poi non vuoi neanche sentire pronunciare il suo nome.-
-Sì, sono come il tempo.- 
-No, sei un coglione.- mi corresse lui.
-Grazie, davvero. Sei d'aiuto Liam.-
-Dai, chiamala.-
-Sì, certo, e le dico "hey, volevo sentirti."? Cazzo, l'ho rapita, Liam!-
-Amen lo dico io a 'sto giro.-
Gli feci una smorfia, componendo il numero di Kassidy, portandomi il telefono all'orecchio.
-Pronto?- la sua voce risultò stranamente allegra.
-Ciao Kas, sono Harry.-
-Lo so, ho letto il tuo nome.-
-Sì, ok...beh, tutto bene?-
-Sì sì, tutto ok.-
-Sento confusione, dove sei?-
-Sono in giro con Louis, ha insistito perché andassimo a prendere qualcosa per uscire stasera. Così ora lo sto aiutando io.-
-Dove andate?-
-In discosteca.-
-Ah...- avrei voluto dirle di no, che era una pessima idea, che ero preoccupato per lei:-D'accordo. Stai vicina a Louis, mi raccomando.-
-Certo.-
-Comunque, mi lasci spiegare il discorso di ieri sera?-
-Non c'è niente da spiegare, Harry, davvero. Non c'è problema, capita di farsi illusioni. Devo andare, ci vediamo tra due giorni.-
-Aspetta, Kas...- troppo tardi, aveva già attaccato.

Kassidy's pov
Alle otto eravamo davanti a quest'enorme discoteca.
Io ero parecchio agitata, lo ammetto. Zayn mi teneva la mano, Louis era in esubero e Niall mi rassiurava che nessuno dei tre avrebbe bevuto. Le ultime parole famose, insomma.
Appena entrammo Louis ci guidò al bancone, così inizammo col primo giro. Per un inizio soft, Gin Tonic. Zayn della Tequila, Louis e Niall della Vodka. Quindi poi ci portammo al centro della pista e iniziammo a ballare. C'era un sacco di gente, e la confusione non faceva altro che amplificare il suono già alto delle casse. Però lì per lì mi sorse un dubbio, che non tardai a chiarire:-Louis!- gridai nel casino.
-Dimmi!-
-Ma siete sicuri di poter girare senza problemi?!-
-Tranquilla, non ci conosce nessuno, non c'è pericolo!-
-Ah...d'accordo!-
E riprendemmo a ballare. E a bere.
Stavamo in pista una ventina di minuti, e poi ci recavamo di nuovo al bar, e giù con l'alcool. Non avevo mai immaginato che l'alcool potesse avere un effetto del genere su di me. Avevo perso la testa, non ragionavo più. Era appena mezzanotte e io ero già partita. Le luci avevano preso il posto delle persone, e ogni piroetta mi sembrava un giro della morte. Ero finita più volte addosso a Zayn, e lui cercava di starmi più vicino possibile per non perdermi di vista. Diverse ragazze in abiti succinti si strusciavano contro di loro, ma si vedeva distante un chilometro che non ci stavano, d'altronde non potevano permettersi di farsi conoscere troppo. Erano quasi le dieci e mezza quando corsi in bagno per vomitare, e Niall mi seguì e mi aiutò a tenere i capelli, fu davvero un gesto molto apprezzato. Ma comunque la sbronza non mi passava, e continuavo a bere, mentre la musica a palla quasi copriva i miei pensieri. Per lo meno, ha continuato a coprirli finché Zayn non mi prese la mano e non mi trascinò fuori 
-Come stai?- mi chiese, mentre mi aiutava a sedermi su una panchina. Non avevo mai sentito così caldo in quasi diciassette anni della mia vita. Facevo fatica a ricordarmi la data, tutte le informazioni recepite negli ultimi quattro giorni vagavano per la mia mente provocandomi delle fitte abbastanza dolorose alle tempie. 
-Che giorno è?- fui colta da un girone di testa e caddi in avanti, ma per fortuna Zayn mi tenne e mi riportò alla posizione di prima.
-E' il diciassette dicembre.-
-Ok.-
-Allora, come stai?-
-Sto da ubriaca!- esclamai:-Oh aspetta...- guardai il mio cellulare:-E' prestissimo!-
-Sei ridotta male ragazza mia, tra poco andiamo a casa. Tu e Niall siete già partiti.-
-Non è vero!- sbottai, non controllando pienamente l'intonazione con cui uscirono le parole.
Zayn non rispose, semplicemente si portò una sigaretta alla bocca e l'accese.
-Igor sa che fumi?-
-Dio mio sei davvero ubriaca.- constatò, osservando la cera che avevo:-Comunque sì, lo sa.-
-Mh.-
Nonostante avessi una giacca sopra, che avevo messo solamente per non mostrare i polsi, avevo freddo. Più che altro, sentivo l'aria fredda darmi fastidio, del resto io avevo caldo. Un caldo che veniva da dentro, e bruciava. 
-Andiamo a casa, Zayn?- gli chiesi, sbilanciandomi verso di lui. Immancabilmente persi l'equilibrio e finii con le testa sulle sue ginocchia, gli occhi puntati in alto dritti sui suoi.
-Sarebbe il caso, io direi.- mi sorrise:-Faccio uno squillo a Louis. Anche se guido io.-
-Fai guidare me!-
-No ragazza mia, non sai quello che dici, fidati.-
-Allora no, voglio restare ancora un po' qui con te.-
-Ti piace l'aria fredda con l'alcool nelle vene, vero?-
-No, in realtà mi dà fastidio. E' solo che mi piace stare qui con te.-
-Ho capito.- sorrise:-Come si sta qui con noi, Kas?-
-Non bene, non male...ma non vorrei mai tornare a casa mia.-
-Non sai quello che dici.-
-No, questo l'ho detto anche da sobria!- accentuai le ultime lettere.
-A casa dritta a letto, signorina.- mi riprese scherzosamente.
-Va bene.-

Zayn's pov
Arrivammo a casa alle undici e mezza a causa della forte sbronza di Kassidy e di Niall.
Il biondino e Louis si fecero una doccia, mentre io aiutai Kas a mettersi il pigiama. La portai a letto e crollò nel giro di due minuti, così le posai un bacio sulla fronte e la lasciai nelle braccia di Louis che nel frattempo si era ripreso del tutto. 
Nel momento in cui eravamo riusciti a sgattaiolare fuori da quella discoteca avrei voluto che il tempo si fermasse. Immobile, fermo, solo io e Kassidy. Quel vento che le scompigliava i capelli lasciati ricadere sulle spalle, le sue gunace arrossate. Forse stava succedendo qualcosa, ma era anche quello che Harry provava, e non potevo entrare in conflitto con lui. Se ci fossimo arrabbiati io e lui sarebbe stata la fine, perché eravamo inseparabili. Non c'era mai stata cosa che ci avesse fatto allontanare, e non volevo che nemmeno una ragazza si mettesse tra di noi. Anche se non di sangue, ma eravamo fratelli. Ero sicuro che nessuno ci avrebbe mai diviso. 

Kassidy's pov
Tutti convinti che io dormivo.
No, non mi addormentavo facilmente. 
Fissavo lo schermo del mio cellulare e poi il mio polso sanguinante. 
Era mezzanotte inoltrata, il mio cellulare segnava un orario sbagliato, ma non volevo portarlo avanti. Harry mi aveva mandato un messaggio. 
"HAI BACIATO ZAYN?!" 
E dopo la conversazione era andata avanti.
"Lui ha baciato me! Primo: chi te l'avrebbe detto?! Secondo: cosa te ne frega?!"
"Primo: Zayn, perché gli ho chiesto come stavi. Secondo: me ne frega perché sei incazzata con me e nel frattempo vai a baciarti Zayn!"
"Vedi, non capisci niente! Ero in lacrime per te, e Zayn mi ha consolata!"
"...stavi piangendo per colpa mia?"
Aveva anche il coraggio di chiedermelo. Nella mia gola già si stava formando uno strano nodo.
"Lascia stare, ok? Non sono importante per te, se tu stai bene così idem per me. Tanto non perdiamo nulla: ci conosciamo solo da pochi giorni."
"Non capisci che non puoi essere importante per me? Ti ho rapita, cazzo! Ed è più difficile per me, credimi."
"Non lo metto in dubbio. Ma prova a vivere morendo. Nulla ti salva, solo una lametta può alleviarti il dolore."
Nella mia testa avevo l'immagine del primo giorno che mi avevano portata lì. Il sangue che scorreva sul polso, le lacrime con esso. E la scena sentivo che si sarebbe ripetuta da lì a pochi minuti.
"Non avvicinarti a quella lametta. Non provarci."
"Ciao Harry."
Digitai quelle parole davanti al lavandino, con le lacrime agli occhi. Ma mi arrivò subito la sua risposta.
"NON FARLO!!! Stai ferma Kas, ti prego. Al mio rientro giuro che quelle garze te le tolgo, non ti permetterò mai più di tagliarti, chiaro?"
Primo taglio. Secondo. Terzo.
"Kassidy?"
Quarto. Quinto.
"KASSIDY RISPONDI."
Sesto. Settimo. E poi l'acqua a mescolarsi con quel liquido cremisi.
"Smettila." digitai appena mi fu possibile.
"Ti scongiuro, ho promesso che ti avrei protetta ma non posso proteggerti da te stessa. Ti prego."
Non risposi più. Fasciai i polsi e andai a letto, stringendo, per quanto il dolore mi permettesse, la mano di Louis.
-Dov'eri?- a quanto pareva non dormiva nessuno.
-In bagno.-
-A far che?-
-Robe mie.- mi difesi:-A proposito Lou, avrei bisogno, beh...sai com'è, sono una donna e...-
-Ho capito, domani andiamo a comprarli, tranquilla. La sbronza? Passata?-
-Sì, passata.-
Si schiarì appena la voce:-Grazie con Hailey, oggi.-
-Figurati.-
-Ti voglio bene, Kas.- mi diede un piccolo bacio sulla guancia.
-Anche io, Lou. Buonanotte.-
-Buonanotte.- sorrisi nel buio, mentre una lacrima solitaria scivolava sulla guancia per il dolore causato dai tagli.

Vorrei spiegarti perchè, ma non posso, veramente, devo muovermi!
Comunque è tutto fantastico.

ERRORI:
Mi dispiace tesoro ma non ce ne sono.

COSE NEGATIVE:
Assolutamente nulla :)

CONCLUSIONE:
Kas Kas...quanti uguali ma quanto diverse siamo.
Ti comprendo, ma allo stesso tempo no...
(Un'altra volta ti spiego magari anche da cosaltro è affetta la nostra Kassidy di cui probabilmente non ti sei accorta).
Io ti devo lasciare.
Bacioni e Buon Anno.

Sally

P.S. Io leggerei volentieri la storia di Californi & co...

Recensore Junior
31/12/13, ore 14:48

Ok ho i dubbi adesso !! Managgia a te fa tornare Harry aspetto un loro bacio continua presto baci!

Recensore Veterano
31/12/13, ore 03:11

SALUTO E BREVE COMMENTO:
Ed eccomi qua, appena finita la mia OS sono corsa su EFP e ti ho cercato,
Sai che potevi anche non rompere le palle, vero Sally?
Oh, smettila Ariana, mi fai sentire una rompipalle.
Lo sei infatti.
Grazie mille, sempre gentile tu. Menomale che nella vita reale ti adoro.
Ma io sono reale...
Okay, seriamente, devo smetterla con le vocine.
Cooomunque... beh, io sono qui, direi che posso iniziare...

PARTE PREFERITA: 
Kassidy's pov
Erano le nove di sera. Io, Niall, Louis e Zayn avevamo appena finito di cenare, e Zayn aveva messo in programma un film. Erano secoli che non vedevo un film, i miei pomeriggi ero solita a passarli ascoltando la muscia, ascoltando le lamentele di mia sorella, ascoltando i pianti di mio fratello, e ancora ascoltando musica. Poi la gente diceva che io non sapevo ascoltare. Niall e Louis erano andati a prendere la pizza, così io e Zayn decidemmo il film: The Shining, un classico. Certo, un classico che non avevo mai visto però. Non mi sarei mai aspettata che Zayn avesse un carattere così amorevole. Lo vedevo sempre duro nei suoi movimenti, nei suoi modi di fare, con me era tutt'altra persona. Per tutta la giornata mi aveva chiesto se stavo meglio rispetto la mattina, anche Niall. Niall era davvero unico, rideva sempre. Mi chiedevo come aveva la forza di ridere trovandosi in quella situazione. Forse era grazie agli altri quattro che riusciva a stare bene, ed era un discorso speculare. Mi sorprendevano sempre, ogni secondo che passava. Tra di loro c'era qualcosa di incredibile: sorridevano, ma ognuno sapeva le profonde cicatrici che gli erano state incise nell'anima, e rispettivamente gli altri quattro le conoscevano, e facevano il possibile per fargliele pesare di meno. Erano più fratelli loro rispetto a me e Stella, ad esempio. Tra di loro c'era affetto, fiducia, rispetto, cose che nella mia famiglia non c'erano mai state. Ecco perché volevo restare lì con loro. Perché c'era una famiglia tutta da scoprire, e già sentivo che loro non erano cattivi. In fin dei conti, quella vita mica se l'erano scelta. Restava il fatto che una persona cattiva non mi avrebbe chiesto perché piangevo, non mi avrebbe stretta a lei durante tutta la notte, non avrebbe tentato di farmi ridere, non mi avrebbe dato il mio primo bacio. Sorrisi tra i miei pensieri, ma mi mancava Harry. Già, era strano ammetterlo, ma mi mancava quel ricciolino dagli occhi verde acqua.
Anche se con Zayn, Louis e Niall non stavo affatto male.
Appena finito di cenare ci mettemmo in divano, io seduta tra Louis e Zayn, mentre Niall stava facendo popcorn per sei eserciti. E quando finalmente il biondino ci raggiunse, Louis premette play, e così iniziai a guardare uno dei miei primi film horror. Era davvero inquietante, certe scene cercavo di guardarle il meno possibile, a volte mi nascondevo tra il collo di Zayn, e lui rideva affettuosamente, accarezzandomi appena il dorso della mano. Niall rideva, rideva e basta. Anche quando Jack guardava con sguardo satanico fuori dalla finestra, a Niall afecva ridere la sua espressione. Louis si era perso la maggior parte delle scene per calmare il biondino, mantre Zayn cercava di calmare me. Insomma, eravamo un bel quadretto.

Zayn's pov
Il film stava finendo.
Niall si era quasi calmato, e Louis finalmente provava a farsi raccontare le scene perse proprio da Niall, con conseguenti risate. Io invece né ridevo, né guardavo il film. Semplicemente guardavo la ragazza che si era addormentata sulla mia spalla. I capelli castani erano distesi lungo la sua schiena, mentre una ciocca le ricadeva sulla spalla. Aveva la bocca dischiusa, intenta a far uscire l'ossigeno, a tratti irregolarmente, a tratti più lentamente. Le gambe erano raccolte sul suo stomaco, una mano stretta intorno alla mia, un'altra lungo il fianco. Mi era impossibile fare a meno di sorridere, perché lei in fondo aveva quest'effetto su di me. Mi faceva sorridere. 
Non ero mai stato un ragazzo in cerca di relazioni, anche quando ne avevo occasione. Ad esempio, quando avevamo quattrodici anni avevamo conosciuto un gruppetto di ragazze. Louis aveva Hailey e Niall non ne volle sapere, mentre io, Harry e Liam ne approfittammo per la nostra prima relazione. Ma io lo feci per seguire un po' la corrente, non ci tenevo veramente. Così arrivarono le prime coccole, i primi baci e sì, anche le prime esperienze, per me e per Harry, Liam decise di non approfondire troppo la cosa. Eppure con Kassidy era diverso, perché di lei mi importava, ed era una cosa che sentivo già molto forte, in me. Era incredibile, forse troppo presto, e non mi importava di quello che Igor andava blaterando. Se a me la ragazza importava, perché dovevo fare finta di no? Capivo Harry, per lui era più difficile, perché era il più giovane e doveva cercare di non legarsi troppo a Kassidy, ma quando accendi la miccia, la bomba esplode.
-Zayn?- la voce di Louis mi risvegliò dai miei pensieri.
-Dimmi.-
-Forse dovresti portarla a nanna.-
-Io?-
-E' in braccio tuo.- ridacchiò appena.
-Hem...certo. Ci dormi tu con lei, ok?-
-No problem.-
Provai a sistemarla in braccio prima di alzarmi, ma lei si svegliò:-Dove mi porti?-
-A nanna. E' tardi.-
-Che ore sono?-
-Mezzanotte.-
-D'accordo.- 
Si sistemò tra le mie braccia, così riuscii ad alzarmi e portarla fino al letto di sopra. La stesi delicatamente sul materasso, mentre lei si sistemava sotto le coperte.
-Cosa facciamo domani, Zayn?- mi chiese con un fil di voce.
-Non lo so, quello che vuoi.-
-E' stata una bella giornata. Grazie.-
-E di cosa?- le sorrisi, passando una mano sulla sua guancia.
-Per esserci. Per esserci anche se io sono così.-
-Così come?-
-Sbagliata.-  
Mi sorpresi della parola che aveva appena pronunciato. Sicuramente Harry sapeva a cosa si riferiva, ma io non potevo saperlo, e volevo evitare figure di merda. 
-Non sei sbagliata. Perché lo dici?-
-Perché è vero. Non ho uno scopo nella vita, se non quello di essere vittima di me stessa.-
-Ma cosa vai dicendo?- mi stesi di fianco a lei, stringendole la mano, e sentivo la felpa tenuta fino alla punta delle dita:-Non dirlo nemmeno...-
-Ma ti prego.-
Era tutt'altra persona. Era debole, probabilmente non sarebbe stata in grado di sostenere una discussione come lo sarebbe di norma:-Ascoltami Kassidy, ok? Lo so che è una brutta situazione, né noi né te vorremmo trovarci qui, lo capisco, ma non puoi dire di essere sbagliata. Tu sei la cosa più giusta che esista, Kas, resta quella che sei e non cambiare mai. Per nessuno.-
Puntò i suoi occhi nocciola sui miei del medesimo colore, dischiudendo appena le labbra:-Grazie.-
Era un "grazie" flebile, sofferto, probabilmente non si era mai sentita dire quelle cose. Mi avvicinai di più al suo viso:-Questo è perché non mi devi rigraziare.- le diedi un bacio sulla fronte:-Questo è perché non ti rendi conto del valore che hai.- le diedi un bacio sulla guancia:-E questo è perché sei una ragazza che merita di essere amata.- ed infine la baciai sulle labbra. Un piccolissimo bacio: leggero, pulito.
-Ti voglio bene, Zayn. Anche se ci conosciamo solo da tre giorni.-
-I più belli della mia vita.- sorrisi nel buio, lasciando la stanza.

Louis's pov
Entrando nella stanza Zayn mi fece segno che qualcosa non andava.
Così mi avvicinai al letto, cercando di sdrammatizzare la situazione:-Contenta di dormire con me, Kas?-
Mugugnò qualcosa in segno di assenso.
-Stai bene?-
-Sì.- 
-Maddai...- risi io, buttandomi nel letto:-Dimmi che hai.-
-Nulla.-
-Ti manca Harry?-
Alzò lo sguardo verso di me, scontrandosi con i miei occhi attenti su di lei:-Cerco di non farmelo mancare.-
-Perché avete paura dell'amore, voi due?-
-Zayn mi ha baciata, lo sai?-
-Davvero?- non mi scandalizzi, conoscevo Zayn, se l'aveva fatto c'era un fine preciso.
-Già...Harry mi teneva la mano di notte. Puoi tenermela anche tu?-
-Non c'è problema. Posso sapere il motivo?-
-Sì, beh...a casa c'è un pupazzo con cui dormivo tutte le sere, e non è lo stesso senza di lui.-
-D'accordo...- presi la sua mano tra la mia:-Sicura che vada tutto bene, a parte Harry?-
-Non lo so.-
-Aspetta...- vidi un oggetto illuminarsi sul comodino, così le allungai il telefono:-Hai un messaggio.-
Lesse velocemente il contenuto, per poi leggerlo anche a me:-E' da Harry. Dice: "Non parlavo sul serio oggi, ok? C'era Igor in casa non potevo dire nulla!". Che gli devo rispondere?-
-Quello che ti senti.- 
-Ok, allora gli scrivo: mi fidavo di te, sei un idiota, sto male per colpa tua, ma non vedo l'ora di poterti rivedere. Dici che va?- abbozzò una risata.
-Un po' più contenuta.- risi anch'io:-Trova una risposta che gli dia modo di rispondere, così lo senti per un po'.-
-Non ci avevo pensato...- ammise, digitando velocemente una risposta. Bloccò lo schermò, ma poi alzò gli occhi verso di me con un'espressione interrogativa:-Chi ha messo una tua foto mentre guardi il film come blocco schermo?-
Scoppiai a ridere:-Colpevole, vostro onore!-
-Maddai...-
-Non mi piaceva quel braccio copero di sangue.- sospirai.
Le arrivò un messaggio:-Lo so, purtroppo è la realtà di qualcuno...- sussurrò distrattamente.
-Anche la tua?-
Distolse lo sguardo dallo schermo, rimanendo muta, ma riprese parola cambiando argomento:-Allora, io ho scritto a Harry "Ah sì? Sembravi serio." e lui ha risposto "Non ero serio...ti prego. Domani ti chiamo, ok?" Cosa gli dico? Chiedo a te perché lo conosci meglio di me, e quindi...-
-Sì, no problem. Scrivigli una cosa che lasci intendere che vuoi, ma non vuoi.-
-Ah, interessante.- sorrise:-Ci sono!- digitò poche lettere:-"Fai come ti pare." Che dici?-
-Perfetto.-
-Non ho sonno, Louis.- si stiracchiò leggermente.
-Ma se prima in braccio a Zayn hai dormito come un sasso?!-
-Scusami, ma ero stanca. E poi Zayn è comodo.- scherzò:-Comunque sappi che non ce l'ho con voi, in fondo non l'avete chiesta questa vita.-
-Speravo che lo capissi in fretta.- le diedi un bacio sul dorso della mano:-Visto che non hai sonno, parlami un po' di te, piccola Kassidy.-
-Beh, sono nata il 25 dicembre di sedici anni fa, questo mese diventeranno diciassette.-
-Aspetta, sei nata il giorno di Natale?-
-Sì.- sbuffò.
-Io la Vigilia! Sono più grande di te di un giorno e tre anni.-
-Forte.- sorrise.
-Dai, vai avanti.-
-Che altro dovrei dirti?- si sistemò una ciocca castana che le era appena caduta sulla spalla, sbuffando leggermente.
-Chi è il tuo migliore amico?-
-Non ho migliori amici, mai avuti. Forse Hailey, ma non mi sono mai esposta più di tanto...triste la cosa, eh?-
-Abbastanza.- constatai:-Sarò io il tuo migliore amico!- sorrisi.
-Che? Ma se ci conosciamo da appena tre giorni!-
-Rettifico...- guardai l'orologio, che segnava mezzanotte e dieci:-Quattro giorni.-
-Quello che è.- sorrise lei.
-Ti prego...- feci gli occhi da cucciolo.
-Non ho mai avuto un migliore amico, Louis. Non credo che il mio rapitore di tre anni in più di me possa diventarlo.- si stese a pancia in su, fissando il soffitto. La imitai, avvicinandomi leggermente a lei.
-Cosa vedi di bello?-
-Nulla. E' un soffitto.- 
Spostai per un attimo gli occhi su di lei, per poi ritornare a guardare la parete soprastante. Come faceva a non vedere niente? Sulle pareti si possono proiettare i propri sogni, tutti fissiamo una parete quando abbiamo un sogno, e lì lo immaginiamo. Ma lei no, non era capace di sognare. Aveva gli occhi chiusi, non riusciva a vedere oltre la realtà. Io ci provavo a volte, e su quella maledetta parete vedevo il viso sorridente di Hailey fissarmi e arrossire appena i miei occhi incontravano i suoi.
-Tu cosa vedi?- proseguì.
-Una vita migliore. Vedo una vera famiglia, una ragazza da amare.-
-Hailey?-
-Già...- sospirai appena.
-Mi racconti bene cos'è successo?-
-T'interessa?-
Annuì sorridendo, prendendo la mia mano:-Sai, fa bene parlare di certe cose.-
-A te sembra che faccia male.-
-E' così, perché sono sempre stata abituata a tenermi tutto dentro. Ma possiamo cambiare tutti e due, Louis. Se tu lo fai, io giuro che ci provo.-
-Giuri?-
-Giuro.- mi sorrise, stringendo appena la presa.
-Va bene. Beh, cosa vuoi sapere?-
-Tutto. Come è iniziata, come è finita...-
-Beh, ci vedevamo fin da quando eravamo piccoli, perché i suoi gestivano quel negozio di caramelle dove Igor ci portava sempre. Lei era sempre lì sul bancone, di solito con un leccalecca in mano, un sorriso contagioso e i capelli chiari lasciati sciolti. Non ci parlavamo spesso, magari lei mi offriva una caramella e io ricambiavo con una carta dei Pokémon, ma il vero cambiamento è stato a quattordici anni, quando le ho chiesto il numero. Abbiamo inziato così a messaggiare, io aspettavo sempre un suo messaggio, e lei dopo un po' mi confessò che ne aspettava sempre uno mio. Io speravo con tutto il cuore di piacerle, perché lei era davvero importante per me, anche se aveva solo dodici anni...-
-Sì, te lo posso assicurare.- mi interruppe:-Eri tutto per lei. Mi raccontava di questo suo eroe che la sera le mandava sempre la buonanotte, e che aspettava per tutta la settimana il weekend per vederti. Però, beh...poi è successa quella cosa.-
-Già. Mi ricordo ancora lo schiaffo che Igor mi stampò sulla guancia quando gli dissi che non volevo farlo. Lui diceva che avevo quindici anni, non potevo provare emozioni, non per una ragazza. Anzi, mi disse che aveva fatto apposta a scegliere quel negozio, perché aveva notato questa simpatia tra me e Hailey. Così andai lì. C'erano tutti e quattro con me, mi dissero di non entrare, ma poi fortunatamente ci accorgemmo che Igor ci stava spiando dall'edificio di fronte, se non fossi entrato sarebbe stato il casino. Così entrammo...- sospirai, la cicatrice bruciava ancora dopo cinque anni:-...lei mi venne incontro e...e mi abbracciò. Mi disse che aveva aspettato tanto quel momento, che aveva voglia di abbracciarmi.- mi si formò un nodo alla gola, proseguire diventava sempre più difficile:-...mi sono staccato, non le ho permesso di finire l'abbraccio, ho sfilato quella pistola dalla giacca e gliel'ho puntata sulle tempie, intimandola di aprire la cassa. Lei mi ha guardato, non...capiva.- inziai a vedere quel fottuto soffitto in modo confuso, notando come le lacrime stavano inziando a solcare le mie guance:-Beh, ha aperto la cassa e ci ha consegnato i soldi. Aveva le guance arrossate per le lacrime che continuava a far uscire dai suoi occhi celesti, la coda che aveva ondulava sulla sua schiena, mentre lei si accasciava al pavimento, e io con quella pistola priva di proiettili continuavo a minacciarla. Ci guardavamo, ma nessuno dei due parlava. Io avevo quindici anni, e ho traumatizzato la ragazza di tredici anni che amavo. Che amo.- sottolineai, passandomi una manica su entrambe le guance. In breve tempo mi ritrovai le braccia di Kassidy che in quache modo mi stringevano, mentre la sua testa era appoggiata sul mio petto che si alzava e abbassava velocemente per farmi calmare:-Sai Kas, è dura questa vita. Non puoi permetterti di cadere.-
-Hey Louis, ora devi starmi a sentire, ok? Ci sono qui io adesso, non c'è Igor, siamo solo tu ed io. Puoi cadere, non c'è nulla di male se cadi, perché ci sono io per rialzarti. Ci conosciamo da poco, lo so, tutti e due abbiamo i nostri problemi, ma forse è ora di metterli da parte e finché ne abbiamo l'occasione possiamo essere noi stessi. Puoi cadere, piangere, gridare, ma io resterò sempre qui, d'accordo? A me dispiace per quello che è successo, anche perché io ho assistito a tutte le fasi di recupero di Hailey, e ci ha messo tanto per fidarsi di nuovo dei ragazzi. Non ha mai cancellato le voste conversazioni da quel cellulare, ogni tanto le rileggeva e le faceva leggere a me. Ma ora puoi riaverla, Louis. Lei non aspetta altro. Sarà difficile, te lo posso garantire, ma dopo lei sarà di nuovo tua. Non ti ha mai dimenticato, Louis, non è mai riuscita a farlo.-
La guardai. Nella sua voce trovai sicurezza, coraggio. E speranza. La speranza di poter rivedere Hailey, di poterla abbracciare di nuovo, e di poterla baciare per la prima volta.

Kassidy's pov
E lo abbracciavo. Abbracciavo quel ragazzo che era stato costretto ad uccidere il suo amore verso Hailey. Lui aveva provato a difenderlo, ma la vita che era stato obbligato a condurre glielo aveva impedito.
-Sarò qui con te, Louis. Per qualsiasi cosa.- gli sorrisi, appoggiandogli una mano sulla guancia umida:-Per sempre.-
-Non so come ringraziarti. E pensare che ti abbiamo rapita, cazzo...scusami. Non volevo farlo. Nessuno di noi voleva...-
-Non preoccuparti, davvero. Non l'avete scelta voi questa vita.-
-Puoi giurarci.-
Gli diedi un buffetto sulla guancia, controllando il cellulare. Mi ero scordata di rispondere a Harry. Così in fretta lessi il suo messaggio che diceva "Chi dormirà con te stanotte?" e gli risposi "Louis. Ora lasciami dormire.". La risposta arrivò quasi subito "Ok...buonanotte Kas."
-Dormiamo, Lou?- gli chiesi, appoggiando il cellulare sul comodino, sorridendo alla vista della sua foto come blocca schermo.
-Certo...ma dimmi, seriamente, provi qualcosa per Harry?- mi trafisse con i suoi occhi color ghiaccio.
Ci pensai un po' su:-Forse...ma mi ha fatto male quello che ha detto, anche se c'era Igor in casa e cazzate al seguito. Però...beh...ho sentito qualcosa di strano nell stomaco quando Zayn mi ha baciata...come se mi si fosse capovolto tutto.-
-Quindi ti piace Zayn? Cazzo qui c'è una doppia Sindrome di Stoccolma.-
-Ah sì, me ne ha parlato Harry. Comunque no, te lo assicuro, forse era perché era il mio primo bacio, ma non è che sono innamorata di Zayn o di Harry.- sospirai, sistemandomi meglio sul cuscino:-E' impossibile innamorarsi in queste situazioni.-
-Le ultime parole famose...- ridacchiò lui.
-Fottiti.- gli sorrisi:-Buonanotte Louis.-
-Notte Kas.- mi diede un piccolo bacio sulla fronte per poi prendere la mia mano:-Se hai bisogno stanotte io sono qui.-
-D'accordo.-
E chiusi gli occhi. 
Louis si addormentò poco dopo, mentre io continuavo a rigirarmi nel letto. Alle tre di notte decisi di scendere in cucina per bere qualcosa di freddo, ne avevo bisogno. Cercai di fare più piano possibile, e una volta arrivata alla cucina mi versai del latte nel bicchiere, bevendo piano il liquido ghiacciato. Pensavo a quello che Louis mi aveva detto poche ore prima, non pensavo che delle persone così in realtà stessero così male. Abbassai le maniche del pigiama, liberandomi dalle garze. Fissavo quelle cicatrici dipinte sui miei polsi. Alcune si erano rimarginate, altre erano più arrossate, più recenti. C'erano le persone forti come Louis, che dopo mille sofferenze riuscivano a tirarsi su contando sulle proprie forze, e poi c'erano le persone come me, che non avevano la forza necessaria per guarire dalle proprie paure, e trovavano sollievo in un taglio. Mi facevo schifo da sola: per stare bene dovevo ricorrere all'autolesionismo. Ero debole, troppo debole. Mi persi nel movimento del latte nel bicchiere, tanto che non sentii la porta aprirsi, così presi un colpo quando sentii una voce alle mie spalle:-Non riesci a dormire, eh?-
Mi girai verso il mittente, e sorrisi nel vedere Zayn.
-No.-
-Già, nemmeno io.- si sedette sul tavolo, vicino a me, ed io cercai di nascondere meglio che potevo i polsi con le maniche.
-Come mai tutta quella furia per sistemarti le maniche?- rise lui.
-Ah, lascia stare...-
-Sicura?-
-Sicura.- gli sorrisi, mentre lui appoggiò una mano sulla mia gamba.
-Perché non riesci a dormire?-
-Non lo so, ho tanti pensieri per la testa. Te invece?-
-Non lo so nemmeno io, semplicemente non ho voglia di starmene lì a letto. Andiamo un po' in divano, che dici?-
-Va bene.-
Raggiungemmo così il divano. Lui si stese a pancia in su e io su di lui, sotto suo invito. Avevo le mani perse tra i suoi capelli color ebano, e a volte riuscivo a guardare i suoi occhi perfetti senza essere scoperta.
-Sicuro che non peso?- gli chiesi.
-Sei uno scricciolo, cosa vuoi pesare?- sorrise lui, allacciando le mani dietro la mia schiena.
-Non voglio che mi riportiate a casa.-
-Perché?-
-Prima non avevo una vita...ma ora sì. Ora ci siete voi cinque e mi state facendo capire cosa vuol dire essere vivi.-
-Siamo obbligati a riportarti indietro, Kas, non è una vacanza.-
-Al mio fianco non ho mai avuto un amico come Louis, una persona che mi facesse ridere come Niall, una persona lunatica come Harry, una persona che mi desse consigli come Liam e una persona dolce come te.-
-Mi dispiace per questo, ma non puoi restare qui con noi...-
-Lo so.- 
Mi sistemai meglio su di lui, per poi chiudere gli occhi. Era vero, non potevo restare lì con loro, ma era la cosa che maggiormente desideravo. Erano i miei rapitori, erano tutti più grandi di me, ma con nessuno mi ero mai sentita agitata, emozionata, felice, triste...le emozioni che in genere si sente quando si è vivi. Mi avevano sconvolto la vita, probabilmente non sarei più uscita da casa, ma doveva tanto a quei cinque ragazzi, davvero tanto. Sì, dovevo loro anche cinque o sei anni di psicologo, ma del resto anche la vita.


Aprii gli occhi a fatica. C'era silenzio in casa, probailmente stavano dormendo ancora tutti. Compreso il ragazzo sotto di me, che respirava profondamente, lasciando che il suo respiro si posasse sulle mie spalle. Aveva un'espressione dolcissima, sembrava quasi un bambino. Il mio respiro invece era più veloce, ma era davvero strano che non mi fosse venuto un attacco d'asma in quei giorni. Di solito ne avevo anche uno al giorno, non per niente l'inalatore era diventato un oggetto indispensabile alla mia sopravvivenza. 
Piano piano mi alzai -vorrei dire dal divano, ma purtoppo no- dal corpo di Zayn e raggiunsi la cucina. Avevo fame. Avevo fame per la prima volta in quattro giorni. Era un buon segno in fondo. Stavo versando dell'acqua nel pentolino per il the quando della mani si posarono sui miei occhi facendomi spandere dappertutto.
-Chi sono?- mi chiese.
-Mia nonna...Louis, tira via quelle mani.-
Davanti agli occhi mi si riaprì la visuale, mentre il ragazzzo dagli occhi ghiacciati rideva portandosi una mano alla bocca per non fare rumore.
-Dormito bene con Zayn?-
-E tu come fai a saperlo?-
-Sai com'è, ti addormenti con una persona e alle cinque è sparita, ti chiederai anche dov'è finita, no?-
-Già, forse.- gli sorrisi, abbracciandolo:-Vuoi un po' di the?-
-No grazie preferisco caffè. Come mai questo abbraccio?-
-Ti dà fastidio?- mi preoccupai io, allentando la presa, ma lui subito mi strinse.
-Per niente.-
-Scusa se non ho dormito con te, è solo che non riuscivo a dormire.-
-Hey guarda che non devi preoccuparti, anzi sono felice che tu abbia dormito con Zayn. Ma spiegami una cosa...cioè, tu e lui...?-
-No! Niente di tutto ciò che pensi tu...E' solo che...boh.-
-Devi dirlo se ti piace.-
-E' solo un amico, Louis. Non può piacermi una persona nel giro di quattro giorni.-
-Sì invece. Te lo garantisco.-
-Tu sei di parte, lascia stare.- gli sorrisi, allontanandomi dalle sue braccia. 
-Probabile. Sei mai stata in discoteca?-
-Assolutamente no.- 
-Allora stasera ci andiamo, ok?-
-No!-
-Eddai...- mi abbracciò da dietro:-Ti divertirai un casino!-
-Senti, con voi tre ubriachi rischio di venir stuprata, quindi io passo.- gli sorrisi.
-No, ti costringo. Vedrai che ti diverterai! Poi comunque rientriamo presto, per le una siamo a casa. Giuro.-
Lo fissai con sguardo omicida:-Non ho niente da mettermi per la discoteca.-
Perfetto, non avrebbe obbiettato e mi avrebbe lasciata a casa.
-Andiamo a fare shopping!-
-Nah.-
-Dai, vengo io con te.-
-Perché tu?-
-Niall è una frana in fatto di vestiti e Zayn si ecciterebbe vedendoti con un vestito corto. Io sono l'unico normale.-  sorrise nella sua affermazione, mentre io morivo dall'imbarazzo per il fatto di Zayn.
-Senti, se non voglio venire ti crea tanti problemi?-
-Esatto! Ti prego...-
-Ok. Solo se tu mi fai parlare con Hailey al telefono.-
-Uh, sei scorretta ragazza mia...-
Sorrisi soddisfatta:-O questo, o niente. Anche perché ti ricordo che mi avete rapita e volendo potrei accidentalmente scappare stasera, quindi tanto vale che ti aiuti ora con Hailey, no?-
-Grazie per avermelo detto, sai? Stasera ti lego a me con le manette.-
-Simpatico lui.-
-Ok, puoi chiamarla. Però stasera vieni.-
-Ma guarda che non ho seriamente nulla da mettere.-
-Ma guarda che prima ero serio.-
Sbuffai. Proprio con i miei rapitori dovevo andare in discoteca.
Quei cinque ragazzi mi stavano cambiando la vita. Dopo averla distrutta partendo da un fazzoletto imbevuto di cloroformio, la stavano ricostruendo pezzo per pezzo. Era una situazione orribile, all'inizio non credevo di farcela. Ma poi li ho conosciuti. Ho conosciuto la risata di Niall. Ho conosciuto la saggezza di Liam. Ho conosciuto la profondità di Harry. Ho conosciuto la dolcezza di Zayn. Ho conosciuto il dolore di Louis. Non potevo giudicarli senza conoscere le loro storie, perché nemmeno loro la volevano quella vita. Capivo il loro desiderio di essere come gli altri ragazzi. Di potersi divertire, di avere una ragazza, di fare esperienze, di conoscere cose nuove. Erano gli stessi desideri che avevo io. Mi restava solo da conoscerli solo più a fondo e instaurare un rapporto con ognuno di loro, in modo da poter rendere quei giorni ancora più magnifici nel pericolo in cui mi trovavo.

Okay, ho scritto tutto il capitolo, e ora spieghiamo il perchè:
Prima cosa: mi piace il modo di Kas di vedere le cose, mi piace il fatto che scopra delle qualità dei suoi rapitori che non aveva mai trovato in una persona che conoscesse.
Seconda: Zayn... Io tifo per Harry, ma Zayn non è insensibile, non è cattivo. E' attento, dolce, premuroso.
Terzo: mi piace un botto il rapporto fra Kas e Louis.
Quarto: mi piace la protagonista.
In poche parole... è perfetto!

ERRORI:
Nada.

COSE NEGATIVE:
Ma dove.

CONCLUSIONE:
O, mia cara kassidy (wow, il primo complemento di vocazione della mia vita) quanto ti posso odiare e amare.
Siamo diverse, ma siamo anche uguali.
Non riesco a capirti, ma allo stesso tempo ti capisco.
Mi piaci Kas...
Beeeneeee, aspetto il prossimo capitolo e il ritorno di Harry e chissà... magari qualche scena in più con Niall.
Per ora tutto okay.
Ci "sentiamo" oggi se riesco recensire subito.
Bacioni e ora ritorno a consolare il mio best depresso.
Alla prossima <3

Sally_