Recensioni per
Throne of Thorns - Trono di Spine
di Carlos Olivera

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/11/14, ore 11:47
Cap. 5:

Recensione premio per "Miglior ambientazione" 

Ciao, eccomi finalmente, sembra quasi che lo faccia apposta a tenerti per ultimo, ma giuro che non è così. 
Come hai chiesto, e come volevo fare, sono passata a leggere una storia che fa parte del mondo di Celestis, di quella Kyrador che hai descritto nella storia che hai consegnato. Questa mi ha colpito, non so neanche come mai, e sono stata contenta nel constatare che fosse una storia sul chandra. In "I love you, Kyrador" ha fatto abbastanza da sfondo, non hai spiegato molto bene di cosa si trattasse e non hai sviluppato appieno l'idea, giustamente, quindi sono stata molto contenta di leggere questa storia perché è stata illuminante. Sei bravo, non so cos'altro dire, hai una fantasia che mi lascia affascinata. Non solo ti inventi un mondo, personaggi, nomi e quant'altro, ma addirittura un sport con tutte le sue regole. Come fai? No, seriamente, come fai? Mi piacerebbe tanto saperlo. 
Comunque, tornando alla storia, bella, davvero. Hai colto l'occasione per spiegare meglio come sia il mondo del chandra, quali siano le sue regole, come si sviluppa, come ci si allena. Attorno a tutto questo mondo hai creato la storia di questa protagonista, Helena, una donna che ha lavorato per far avverare il suo sogno. Ma non è tutto oro quello che luccica. Mi è piaciuto che tu abbia alternato il presente, al passato, come se lei ricordasse tutto in quel preciso istante. 
è una storia di sacrifici, di quanto si debba lavorare per ottenere ciò che si vuole e che non è facile, per niente, ma se riesci a tenere duro la soddisfazione è tanta. è una storia d'amicizia, di un'amicizia tra queste due ragazzine che si fanno forza a vicenda per arrivare al loro sogno, anche se è forse più Helena a trascinare la sua amica che non il contrario. è una storia che fa capire quanto a volte, o forse sempre, il successo dia alla testa e che si può arrivare a perdere di vista le cose importanti senza rendersene conto. è una storia che fa capire che porsi degli obiettivi sempre più alti non ti porta a niente di buono, se non a sentirti poi vuoto alla fine. 
La cosa che mi è piaciuta molto di questa storia è che non c'è niente di artefatto o finto, è qualcosa che potrebbe succedere benissimo nella realtà: qualcuno che raggiunge il suo sogno, si inebria del suo successo, lavora, lavora, lavora e poi si ritrova a restare da solo senza un vero scopo nella vita. A quante persone succede anche nella vita normale? Tante, forse troppe. Quelle persone vivono per lavorare e non lavorano per vivere, ma è forse giusto? Non credo. Arrivano ad annullare tutto il resto della loro vita per il lavoro e non mi sembra giusto. Purtroppo se ne rendono conto troppo tardi, per fortuna Helena lo fa in tempo. 
Mi è dispiaciuto che per aprirle gli occhi sia dovuta morire una persona per lei importante, anche se nel corso degli anni e a causa del suo successo, l'ha lasciata un po' in disparte. Mi dispiace che ci debba essere sempre qualcosa di negativo che fa svegliare le persone e le fa rendere conto di cosa sia davvero importante nella vita. Non potremmo imparare in altro modo? 
Mi dispiace che si siano allontanate, anche se era chiaro che il fatto che una riuscisse ad andare avanti e l'altra no avrebbe portato qualche scompiglio nella loro amicizia.Purtroppo, anche in questo caso, alcune volte lasciamo che le amicizie rimangano incolte solo perché ci ritroviamo ad affrontare situazioni, ambienti diversi. 
Uhm, ammetto che sono rimasta un po ' perplessa da chi stava parlando con lei. Era Luna? Quindi stava semplicemente parlando con se stessa? 
Sono comunque felice che, in un certo senso, tutto sia andato per il meglio, anche se Luna è dovuta morire. Helena si è ripresa in mano la sua vita, ha finalmente capito che può fare quello che vuole senza per forza dimenticarsi di se stessa. Lei non è solo Octavia, ma prima di tutto è Helena. 
Bella, davvero, è stato un piacere leggerla e mi è davvero piaciuto scoprire in un altro aspetto di questo mondo che hai creato. Ci ho messo un po' a leggerla perché è davvero lunga, ma ne è valsa la pena. 
Davvero bravo, ormai non so più come farti i complimenti. 
A presto ^^ 
 

Recensore Master
18/07/14, ore 12:37
Cap. 5:

Questa storia mi ha letteralmente tenuta attaccata al computer, l’ho letta tutta d’un fiato! Grammaticalmente parlando è abbastanza corretta, ho trovato pochi errori di battitura e parole ripetute più di una volta in una frase, ma nulla di grave. Per quanto riguarda l’originalità, bisogna dire che merita molto, sei riuscita ad inventare qualcosa di assolutamente nuovo. Soltanto il sistema dei distretti mi ha ricordato un po’ Hunger Games, ma direi che ci stava benissimo.
La storia comincia con il sogno di due ragazzine che partono da meno di zero, svantaggiate in tutto, e che sostenendosi a vicenda, grazie ad una incrollabile forza di volontà, riescono ad ottenere una speranza. Ho adorato il modo in cui Luna traeva coraggio da Helena, e la grande amicizia che le legava. Non sono mai stata con il fiato sospeso come durante gli incontri per le qualificazioni! Mi sono mangiata tutte le unghie, e ci sono rimasta malissimo per quei cinque punti! Poi è avvenuto il distacco, Luna è rimasta indietro, nell’ombra, mentre Helena è diventata tutto ciò che voleva essere, abbattendo di volta in volta i suoi stessi limiti, è diventata una divinità, fino al momento in cui non le è rimasto più nulla. La storia poi richiama in causa Luna, che non è mai riuscita a sfondare come professionista, soltanto perché non c’era più Helena a spronarla, ma alla fine il riavvicinamento delle due ragazze segna la fine della più debole.
È stato meraviglioso vedere il mito di Octavia sparire, piangersi addosso, capire di essere stata inghiottita da un mondo che non era quello che voleva.
Amo questa storia, leggerla è stata una grandissima gioia *-* perciò non posso che dirti grazie!

Recensore Veterano
03/02/14, ore 22:44
Cap. 4:

Ciao Nini!
E dopo i bagordi (mannaggia alla signorina di facili costumi, con la scusa del prosecchino, del francino, e il limoncino, ciccino cicciò, mi hanno farcito e bagnato come un tacchino ripieno pronto da ficcare in forno) eccomi qua a timbrare il cartellino.
Mamma mia, che escalation.
Abbiamo il successo esplosivo di Helena, tanto da eclissare completamente Luna che se ne rimane in sordina per tre quarti del capitolo.
Interessante come gestisci Helena stessa, intercambiando continuamente i due personaggi che la compongono. Lo ammetto, questa fanciulla soverchiata dall'alter ego creato per le masse attira un botto.
Hai racchiuso moltissima roba ma il capitolo non è per nulla pesante, e tagliare su quel doloroso colpo finale sarebbe risultato un crimine.
E sulla morte di Luna … che pena, e che fine infame.
Hai trattato la cosa in maniera scarna e diretta, tanto da essere quasi brutale, direi.
I periodi molto più corti e lineari del tuo solito standard enfatizzano molto la drammaticità della scena, costringendo il lettore a ingoiare riga dopo riga, almeno fino ad un certo punto.
Un unico appunto che mi sento di farti è su come hai smorzato la tensione accumulata nelle ultime frasi.
A mio avviso sarebbe stata una buona soluzione troncare il tutto con poche frasi incisive, oppure arrivare al punto di massima tensione e smorzarlo poi con un vistoso diminuendo, in modo da rendere tangibile la gravità della morte della fanciulla.
Invece hai concluso con un periodo piuttosto attorcigliato che ci sta ben poco.
Un buon capitolo, con – tra le altre cose – poche imperfezioni.
Quindi, in linea di massima, non ho troppo da lagnarmi.
Ti aspetto con la storia principale, Emma.

Nuovo recensore
15/01/14, ore 17:27
Cap. 1:

Premetto che non ho letto l'originale, e quindi mi sento decisamente instabile in materia di Chandra, e non conosco i personaggi. Perciò all'inizio mi sono ritrovata un po' in difficoltà nel leggere dei termini che non avevo mai sentito prima, se non che poi mi sono abituata a questo contesto post-apocalittico (o semplicemente futuro?) e tutto si è illuminato... *luce divina che la abbaglia*
Lasciando perdere le premesse, hai davvero uno stile particolare, che ti caratterizza in molti punti e che è riuscito a farmi appassionare di questa storia, in particolare a Luna [Nda: ti amiamo tuttiiiii!!!] ... No, ok, non credo che proprio tutti la amino come me, ma mi piace particolarmente quel suo carattere schivo, un po' timido e impaurito che sembra mostrare...
Ah, un'ultima cosa: anch'io partecipo al contest di Frantasy94, ed è per questo che mi sono ritrovata a leggere questa storia "breve", più che altro per capire con chi avrei avuto a che fare. E mi rendo conto che non ho la minima possibilità di successo (altro che Helena... Per lei si prospetta un futuro da campionessa), perciò ti auguro di vincere il contest, anche perché sei molto molto bravo! Avrei una domandina però: a quale film e a quale canzone ti sei ispirato, in particolare qual era la parola chiave che hai dovuto usare?
Detto questo non ho niente da aggiungere, quindi mi dileguo, non prima di averti fatto i complimenti per la 23859191 volta...
Vado a recensire il secondo capitolo!

Recensore Veterano
29/12/13, ore 22:04
Cap. 1:

Ciao Nini!
Intanto auguri, vecchio ... <3
E adesso passiamo alle cose pratiche.
Oh, finalmente scopriamo qualcosa in più sul Chandra e i suoi campioni.
Su Tales Of Celestis viene presentato come uno sport spettacolare e avvincente, e, malgrado tu gli dia comunque una posizione di rilievo all'interno della storia un approfondimento non può che far piacere, in special modo se poi carpiamo qualche segreto della leggendaria Octavia, che per quanto possa sembrare un personaggio lineare di primo acchito, proprio non lo è.
E qui l'abbiamo ancor più a trecentosessanta gradi, e si distinguono chiaramente due donne, Helena, l'umana che prova sentimenti e sotto sotto è preda di traumi e debolezze, e la campionessa Octavia, la superba preda per la bestia rappresentata dalla fama.
Certo, fa specie pensare che una ragazzina venuta dal niente sia diventata la più grande chandrista di tutti i tempi, ma si sa, il talento si annida ovunque e dove meno te l'aspetti.
Devo darti la caramella, questa volta.
Togliendo i soliti appunti legati ad imperfezioni, battitura e le tue care amanti, le ripetizioni, c'è più di una lancia da spezzare a tuo favore.
In primis la scelta insolita di portare sotto il riflettore un personaggio che nella storia, pur risultando famoso, è piuttosto secondario, donandogli fin da subito una connotazione verosimile e alla portata di noi poveri comuni mortali, niente Mary Sue, in pratica.
E poi, il contesto in sé.
Non smetterò mai di ripetere che Celestis e Kyrador sono delle piccole opere d'arte e ingegneria, con tutte le loro luci e le loro ombre.
Da una parte ci presenti una città che rassomiglia come struttura ad una perla tra le valve, dove gli abitanti residenti in quartieri meno sfavillanti sognano di contribuire e vivere nel cuore pulsante della città, ma dall'altra vediamo tutto anche dalla prospettiva di chi non è stato troppo fortunato.
A tratti si sorride per la testa dura di Helena o per le loro figuracce nelle machina, in altre si pensa per quanto pescecane sia il mondo del chandra.
Bene, lo sproloquio è finito, andate in pace.
Ci si sente, Flea.