Recensioni per
She's a Waterfall.
di Part of the Masterplan

Questa storia ha ottenuto 49 recensioni.
Positive : 49
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/07/15, ore 12:03

Ciao cara!
Innanzitutto voglio scusarmi con te per non aver recensito il capitolo precedente, ci tenevo tanto a lasciarti un commento ma, as usual, ci si è messa di mezzo la vita e io non ho avuto un attimo di tempo.
Adesso però approfitto del fatto che è venerdì e in ufficio sono sola per dedicarmi a te e a questa meraviglia.
Dio, posso dirti che ho adorato ogni singola parola-emozione-frase-scena di questo capitolo?
Il grande incontro alla fine ha avuto luogo e quale luogo migliore per cerebrarlo se non la Royal Albert Hall, che per quanto mi riguarda mi ha sempre fatto lo stesso effetto che ha provato Sally. E ti ringrazio perché mi hai fatto assaporare un po' di Londra, che mi manca tantissimo e che spero di raggiungere di nuovo, molto presto.
Sto tergiversando, in realtà non vedo l'ora di parlare di Noel e Sally però al tempo stesso non voglio bruciarmi tutte le carte subito, quindi penso che prima commenterò la scelta del cd. Beh, Noel di certo sa quali tasti toccare con Sally e gli Smiths con il suo rientro a Londra dopo una vagonata di anni sono la colonna sonora perfetta. Ecco, quando si parla di anime gemelle che sanno cosa serve l'uno all'altra anche a distanza di tempo, credo si intenda proprio questo.
Ora però, non posso più aspettare, veniamo al dunque.
Or bene, si sono incontrati.
Posso dirti che non sono completamente convinta del fatto che Noel ha cercato Sally a prescindere dal fatto che non abbia più Sara alle calcagna?
So che non è così, ma per lo stesso discorso che ti ho fatto l'altra volta - ovvero che dei due, forse Noel è quello che riesce ad essere meno "into Sally" (scusami, in inglese rende meglio) - credo che si ricordi di lei solo quando è sicuro che non le faccia male, finendo poi per fargliene ancora di più perché ogni volta la lascia poi col cuore a pezzi.
Comunque, lei è stata un fenomeno. Ti giuro, per fortuna che ero da sola in ufficio, perché ad un certo punto, tanto ero presa dalle sue parole schiette e sicure, che ho temuto di alzarmi e fare la ola o qualcosa del genere. Ha tenuto testa a The Chief. Una donna-mito, praticamente! :D
E l'ho sentita tutta la Noel's sadness questa volta. Che stia finalmente prendendo coscienza del fatto che i suoi atteggiamenti da cazzone in realtà non fanno altro che ferire l'unica persona al mondo che, nonostante tutto, è in grado di stargli vicino?
Non lo so.
Te l'ho già detto che ogni volta che ti leggo, poi resto con quattro miliardi di dubbi? Sì? Bene, allora mi ripeto.
E' che questi de hanno un rapporto così intenso da farmi scervellare su come si possa portare avanti una relazione così profonda e così problematica allo stesso tempo. Te l'ho già detto, that's life e qui si sente tutta.
Adesso va da sé che non vedo l'ora di scoprire cosa succedera dopo le "three fucking" hours di musica, perché so che non si fermeranno ai convenevoli. La tensione (emotiva? Sessuale?) si tagliava col coltello.
Niente, anche stavolta ho sproloquiato per parecchio, quindi credo sia meglio chiudere qui la recensione, con il solito grazie per come riesci a farmi riflettere solo attraverso le vicissitudini di queste due anime alla deriva.
A presto casa, take care!
Cin
(Recensione modificata il 31/07/2015 - 12:06 pm)

Nuovo recensore
31/07/15, ore 11:48

oddio!!! la tensione sta aumentando a dismisura. sei eccezionale, hai un modo meraviglioso di tenerci sulle spine, farci arrivare fino al limite ma non superarlo mai.
devo dire che ho adorato Liam (sai cogliere l'essenza di quello che ognuno di loro è nella realtà) avrei voluto prenderlo e portarlo via con me.
lì per lì pensavo che ci fosse un capovolgimento clamoroso del racconto con la nascita di un amore vero e sano tra Sally e Liam, ma la cosa non sarebbe stata praticabile: Sally e Noel si appartengono. sono curiosa di conoscere i nuovi sviluppi.

Nuovo recensore
29/07/15, ore 12:24

Sai, me lo sono chiesta anche io, soprattutto mentre leggevo i capitoli.
Mi sono chiesta, "ce la sta facendo? o è davvero così stanca come leggo da queste parole che grondano una malinconia che mi attorciglia lo stomaco?"
Ma sapevo - ed è buffo, visto che non ti conosco- che Sally era sdraiata a terra (e forse anche te) solo per riprendere le forze e poi ripartire di slancio. Più forte di prima. Più incazzata. Più consapevole.
Ed è stato così, davvero. 
Il punto è che tu hai una gran capacità che ammiro molto e che non posso non riconoscerti ogni volta che leggo qualcosa di tuo. Riesci a tirare la tensione fino ad un punto che sembra quasi insopportabile e poi fai fermare il tempo.
Questo capitolo è stato un pò come trovarsi al centro del tornado, sai?
Riuscivo a vedere la fuoria tutto intorno, i detriti che cadevano a destra e sinistra, il casino del vento che imperversava eppure lì, nel mezzo, con Sally e Noel, era tutto calmo.
Tutto dove doveva essere. Niente di più e niente di meno.
E finalmente ho visto Sally. FINALMENTE. Lo dice anche Noel.
E allora si, è vero, Sally e rinata. Sally è tornata, in un modo così nuovo e bello che la rende diversa ma che, nello stesso tempo, la rende se stessa più che mai.
Ho trovato, allora la risposta alla domanda di qualche capitolo fa: "dove sono finiti Sally e Noel?". Sono lì, esattamente dove dovrebbero essere. E spero che stavolta, sapranno rimanerci in quel modo che li rende così speciali ai miei occhi. Il modo in cui, ad essere onesti, dovrebbero rimanere tutti. Un pò sospesi tra luce e buio e con una mano, calda, sulla spalla.

Grazie. Davvero.
 

Recensore Junior
27/07/15, ore 13:47

Mia cara,
So di arrivare qui con un imperdonabile ritardo, ma ho avuto bisogno di assaporare lentamente queste parole e di assimilarle, prima di lasciare traccia del mio passaggio.
Leggere questi tre capitoli è stato un po’ come andare sulle montagne russe: siamo passati con una velocità a tratti spiazzante da quella che aveva tutto il sapore di una ritrovata serenità, fatta di ricordi che sembravano non fare più male, a un nuovo – e a mio parere inevitabile, come se fosse nell’aria e minacciasse già da tempo di verificarsi – crollo di Sally, che di lacrime ne ha versate e me ne ha fatte versare. La sua sofferenza è sempre un pugno dritto allo stomaco: insieme riuscite quasi a farmela sentire mia, e senza averlo programmato mi ritrovo un po’ a parteciparla e a viverla, rimuginando su di essa, come se comprenderla potesse aiutarmi a scoprire una qualche verità universale.

Ho letto il primo di questi tre capitoli con un sorriso intenerito dipinto sul viso. Il piccolo John è stato una sorpresa meravigliosa: una di quelle che ti fanno portare la mano al cuore e ti lasciano con gli occhi un po’ arrossati, ma innegabilmente felici.
Il Masterplan ha fatto il suo corso e ha concesso a Kristin il regalo più bello che potesse darle, quasi come se in tal modo stesse cercando di chiederle perdono per ciò che le aveva tolto. Un nuovo essere umano che nasce per riempire il vuoto lasciato da chi ormai si è spento: in fondo è questa, la vita, nella sua accezione più globale; energia che non muore, ma che si trasforma in altro per continuare ad esistere. John vivrà sempre in quel figlio che non ha mai conosciuto, e che da grande potrà solamente essere orgoglioso di suo padre.
Liam, il caro Liam, l’ho apprezzato a dismisura, con il suo classico atteggiamento e con quei soliti modi che riescono sempre a fare sorridere e che ci regalano una bella ventata di freschezza.
Lui e Sally, insieme, sono uno spettacolo imperdibile; portano sulle loro spalle lo stesso passato, la stessa storia, che – nel bene e nel male – ha sempre contribuito a unirli, a tenerli vicini, ed è meraviglioso come tra di loro non servano le parole per comprendersi. Ho letteralmente amato, poi, che Liam abbia fatto quel discorso a suo fratello: è quello che abbiamo pensato tutti, ed è quello che io stessa, fossi stata lì in mezzo, gli avrei urlato addosso parecchio tempo addietro.

Il capitolo successivo è stato uno schiaffo in piena faccia, ma non era del tutto inaspettato: sapevo che Sally non avrebbe potuto lasciarsi il passato alle spalle per davvero. Era stata una felicità, uno stato di benessere drammaticamente illusorio, ed è bastata quest’amata e amara Inghilterra a togliere ogni dubbio a riguardo.
La nascita di Victoria è stata pura gioia – a proposito, bisognerebbe complimentarsi con Kate per il nome meraviglioso –, ma, per quanto immensa, non è stata sufficiente a impedire a Sally di fare i conti con se stessa. È incredibile quale effetto riesca a farle, quella maledetta pioggia.
Solo la settimana scorsa mi sono ritrovata a scrivere qualche riga di un nuovo capitolo di una mia storia, e sorrido se penso a come quelle parole da me frettolosamente e inconsapevolmente appuntate possano, a modo loro e con estrema umiltà, richiamare quanto ho appena letto, ed è per questo che mi sento in dovere di condividerle con te:

“[...] La pioggia inglese [...] non è una semplice precipitazione atmosferica, quanto piuttosto una vera e propria forza esterna capace di scavarti sin dentro le ossa, di rimanere in circolo nelle vene, di rimescolare le carte in tavola, fino a quando tutto non sembra diverso, fino a quando tu stesso non sei diverso; e, nelle tue narici, l’odore di quell’acqua che ti ha appena bagnato il viso sa degli sbagli che hai commesso, delle scelte che hai fatto, degli amori che ti hanno distrutto dall’interno e di quelli per cui hai lottato fino a non avere più aria nei polmoni. La pioggia inglese saprà sempre come costringerti a fare i conti con te stesso: sta a te decidere se lasciarti sopraffare o se combattere per rimanere in piedi”.   

In quella pioggia, è come se Sally vedesse se stessa, ciò che è stato, ciò che forse mai più potrà essere. E posso vederla, nitida e reale, mentre combatte contro il mondo, contro i ricordi, persino contro se stessa, mentre quelle dannate lacrime la svuotano e la destabilizzano. Deve riflettere, deve pensare, deve capire cosa vuole realmente, a cosa sarebbe disposta a rinunciare, e cosa invece dovrebbe correre a riprendersi per essere felice. Lasciare andare ciò che potrebbe distruggerci, o fare finta che abbia smesso di accompagnarci passo passo nel caos dei nostri giorni, non sempre è la chiave, e raramente è la scelta giusta. Meglio affrontare faccia a faccia i nostri demoni.
Per cui affrontali, Sally: di petto, a cuore aperto, come se non avessi paura di niente a questo mondo, e non importa se farà tanto male da lacerarti l’anima. È l’unico modo per renderti finalmente, veramente libera.
E Matt ha ragione, terribilmente ragione: è arrivato il momento che Sally cresca, che la smetta di ergere un muro tra se stessa e le persone che la amano e gliel’hanno sempre dimostrato; è giunta l’ora che comprenda che contemplare passivamente il suo dolore è solo un’attività sterile che non potrà aiutarla.
“Sally e Noel cosa sono”. Ce lo chiediamo da parecchio tempo, ormai, e dubito riusciremo mai a trovare una risposta che possa soddisfarci. Vorrei essere in grado di capirlo, di trovare una chiave di lettura, ma mi sono arresa: perché, d’altra parte, definirli? Definire è limitare, e loro non lo meritano.

In quest’ultimo capitolo, Sally ha detto una sacrosanta verità: il suo rapporto con Noel è una malattia. Per quanto riesca a togliermi il fiato, a ridurmi con le lacrime agli occhi, potrei mai affermare il contrario? Sarei una cieca se lo facessi. È una malattia che la logora, che la devasta, che la uccide lentamente. Per un folle istante ho istintivamente pensato a Heathcliff e Catherine di Cime Tempestose e a questo loro amore maledetto, che alla fine ha portato entrambi alla distruzione – non per nulla è uno dei miei romanzi preferiti.
Ho apprezzato la scelta di Sally di non seguire Matt a New York, comunque. Lui mi piace, mi sta simpatico, ma Sally è sempre stata indipendente e sempre dovrà esserlo. È una donna che non è disposta a rinunciare a ciò che ha costruito faticosamente con le proprie mani solo per un uomo, e non potrei essere più d’accordo di così.
Se il Masterplan vorrà far funzionare la relazione tra Sally e Matt, neanche quei tremila chilometri potranno dividerli.
Devo dirti che mi è piaciuta molto, poi, questa “passeggiata” nella vita della nostra blondie attraverso gli anni. Ci hai catapultati in un paio di capitoli dal 2003 direttamente al 2007, come se nulla fosse cambiato e Sally fosse sempre la stessa. Ho sorriso spontaneamente nel constatare che avesse già trentasei anni; d’altronde, l’abbiamo incontrata per la prima volta che era ancora un’adolescente intrappolata tra le strade di Burnage; l’abbiamo vista crescere, amare, ridere e soffrire, e l’abbiamo osservata mentre si realizzava e diventava la splendida donna che è adesso.
Tuttavia, continuo a pensare che lei sarà in eterno quella ventenne che, sempre più incasinata, camminava per i backstage con quella macchina fotografica stretta tra le mani e quell’amore negli occhi che, nonostante tutto, le ardeva dentro e riusciva a farla sentire un po’ più viva.

Ma adesso devo proprio andare. Non so quanto senso possa avere ciò che ho appena scritto, ma questo caldo asfissiante si diverte a liquefare i miei poveri neuroni. Credo di poter giustificare in tal modo i miei deliri.
Ti ringrazio anche stavolta, dolcissimo tesoro, per le perle che ci regali. Trovare un nuovo capitolo della vita della nostra Sally è come bere un tè bollente in una fredda notte d’inverno.

Un abbraccio fortissimo,
Jules

Nuovo recensore
26/07/15, ore 17:50

"Sally e Noel cosa sono?"
Bella domanda. E' la ciliegina sulla torta di un capitolo che mi ha attorcigliato le budella fin dall'inizio. Perchè un capitolo che inzia con la morte di Johnny, non può proseguire meglio. Non può non portare con se quel tipo di dolore subdolo, appiccoso, che ti si fissa addosso come un ematoma difficile da far assorbire.
Tu non lo sai, ma Johnny Cash per me conta molto. Conta quasi tutto. Mi ha salvato la vita quando avevo bisogno di essere salvata e avrò sempre con lui un debito incredibile. Vederlo qui, oggi, in questo capitolo che con la sua faccia sorridente e malandrina fa da sfondo alle vicende di Sally, mi sembra un buon segno. 
Mi sembra un buon segno sentir dire alla mia cara Sally che "non è felice". Mi sembra un buon segno che pensi a Noel in quel modo lì, come se fosse pioggia, acqua dentro acqua. Siamo sempre lì, in fin dei conti. La serenità del capitolo scorso non poteva non dare spazio a un capitolo con questo genere di riflessione. Non fosse stato così, non sarebbe stata la Sally che conosco io. Quella che ammiro, quella a cui ho imparato, inciampo dopo inciampo, a considerare un'amica. 
Ho apprezzato anche il confronto con Matt, onestamente. Cresci, Sally, sul serio. Per l'amor di Dio, lascialo crescere questo sentimento, lascialo uscire fuori, sii folle come sai essere, vattelo a prendere questo amore, soffri sui suoi resti se capirà che è finito, ma cresci e fai quello che devi fare. Infila quella cazzo di porta e strillaglielo in faccia questo incredibile sentimento che ti pesa sulle spalle, te lo dice anche John no? "don't carry the world upon you shoulder".
Cresci Sally. Lasciala andare questa pioggia, lascia che inondi tutto e fottitene. Meglio affogare nell'Oceano che in un bicchiere d'acqua, dopotutto.
Adoro questo capitolo.
Lo A DO RO!


 

Nuovo recensore
26/07/15, ore 17:27

Sono in ritardo!! Ma adesso, con calma mi metto in pari.
Diciamo che, vista la giornatina che sto passando, questo capitolo è stato come un bicchiere d'acqua fresca. Un bicchiere d'acqua frizzante, per intenderci.
Mi piace che Sally riesca a sorridere del suo passato, sai? Mi piace che sia serena, anche. Che sembri una grande e bella rimpatriata dove tutti sono finalmente felici e tranquilli e compiuti. 
Peccato, però, che è proprio in questi momenti che mi rendo conto di quanto sia profondo il legame tra Sally e Noel. Inesorabile, più che altro. E' il famoso filo rosso della leggenda giapponese, sai? L'equazione di Dirac, roba così. Roba che arriva, rivoluziona e resta, anche quando se ne va.
Ma quello che più ho amato in questo capitolo è Liam. La fraternità e l'affetto vero, profondo, bello che lo lega a questa nuova Sally. La sua schiettezza, la sincerità, il suo essere eterno bambinone, sempre in movimento, sempre a parlare, sempre a mulinare le mani...il Liam che ho sempre amato. Quello che mi ha sempre fatta sorridere scuotendo la testa. Si capisce molto di lui da questi racconti. Si capisce molto di lui dalle parole di Nicole. Ed è stupendo. Dico sul serio.
E' stato un capitolo bellissimo, una boccata d'aria fresca, quella che precede di qualche minuto un forte temporale. Carica di energia, di profumi strani, lontani. Carica di promesse, anche. 
Promesse stanche, che si trascinano dietro un sacco di illusioni e sentimenti infranti, come una triste processione.
Thumbs up, my dear!
Corro a leggere il successivo!

Recensore Veterano
23/07/15, ore 15:18

La bellezza di aprire EFP e trovare Sally è sempre la stessa; come tornare a casa dopo un viaggio.
In questo capitolo c'è tutto quello che ho pensato nel precedente e l'infelicità di Sally si percepiva nonostante i suoi sforzi di nasconderla. Sicuramente sta facendo qualsiasi cosa per cercare di andare avanti, ma la domanda che mi pongo sempre, anche nella mia vita "reale" (e ti assicuro che sono una che di domande se ne fa a bizzeffe) è: quanto si riesce ad andare avanti e a lasciarsi indietro tutto il fardello che ci fa male, se in realtà è proprio quella fonte di dolore la chiave della felicità?
Non so se mi spiego, probabilmente no, ma non riesco a dirlo meglio. Noel è la causa delle lacrime di Sally ma al tempo stesso è il suo tassello mancante per una vita piena e felice. Ed è una cosa allucinante, un controsenso ma è così.
Se questa felicità prima o poi verrà vissuta, non ci è dato di sapere.
Mi chiedo soltanto se per Noel è la stessa cosa. Se i due sono così necessari l'uno per l'altra, come fa lui a vivere così bene senza Sally? Non lo sente anche lui, quel richiamo nelle vene?
E poi, un'altra cosa mi ha fatto riflettere. La differenza tra la foto di Noel e Sara e il fatto che Sally uscisse incappucciata, nascondendosi. Ecco, mi son sempre chiesta perché con Sally, Noel non fosse mai uscito allo scoperto e non avessero mai provato a viversi alla luce del sole. Una persona la porti dentro, è vero ma quando pensi di essere così fortemente legato a lei, non hai voglia di gridarlo al mondo intero?
O - e qui inizio ad avere dubbi - questo legame è più forte per Sally e Noel invece riesce ad andare avanti, sapendo qual è la cosa migliore per lui?
Un altro cantautore, stranamente italiano e che adoro, Cremonini, in uno dei suoi ultimi pezzi dice una cosa che mi pare calzante per loro due "se già ci apparteniamo, poi dopo che succede? Vorrei scavarti l'anima e raccontarti che si vede."
Ecco, per me per loro è proprio questo.
Mi interrogo su di loro, ma in realtà mi interrogo sulle relazioni umane in genere, perché in fondo siamo tutti un po' Noel e Sally.
Nulla da dire su Matt, credo sia un uomo molto intelligente, che sta lasciando Sally libera, in un certo senso. Forse perché sa che mettendo dei paletti otterrebbe soltanto l'effetto contrario; forse è lui, al momento, quello che più di tutti conosce l'animo della nostra protagonista, tanto forte eppure tanto fragile. Nonostante sappia perfettamente contro quale dura verità debba scontrarsi, lui sceglie di restare e di spronare Sally a dare davvero una svolta alla sua vita. Mi viene da chiedermi come ma sono certa che non è scappando che troverà una soluzione. Qualcuno ha detto che i problemi non si risolvono andando via o rifugiandoti in mondi artificiali, perché o tendono a seguirti, o prima o poi, quando torni a casa, sono lì ad aspettarti e questo mi pare proprio il caso. E per esperienza personale posso garantire che i mostri per essere sconfitti vanno affrontati, le altre soluzioni sono scorciatoie che non ci portano da nessuna parte.
Sono molto contenta di sapere che il tuo incontro con The Chief sia stato ispiratore e spero che la tua vena continui a pulsare, così da continuare a leggere delle avventure umane di questi giovani che mi regalano sempre tantissimo.
Per quel che mi riguarda, so che vedere Noel su quel palco, mi ha come ipnotizzata; il suo carisma, il suo saperci così dannatamente fare con quel basso e il modo di comunicare con noi, quando per esempio tra un suo pezzo e l'altro abbiamo iniziato a cantare Live Forever, con quello sguardo buffo e quasi sorpreso, quel suo "You're so fucking genius, Rome!" mi hanno regalato una vagonata di sensazioni; posso immaginare quindi quanto ti abbia ispirato, dato che hai avuto la fortuna di parlarci, addirittura.
E niente, mi verrebbe da scrivere ancora un milione di cose, perché questa storia tende sempre a farmi riflettere su un mucchio di cose e questo lo devo a te e alla tua bravura, solo che è meglio chiuderla qui, prima che decidi di suicidarti dando testate allo schermo del pc per la noia.
Un abbraccio cara, sempre sperando di sentirti presto e di non averti annoiata troppo.

Cin
(Recensione modificata il 23/07/2015 - 03:20 pm)

Nuovo recensore
22/07/15, ore 18:27

Wow. Questa non me l'aspettavo!
Stavo ascoltando i Beatles mentre accedevo al sito per controllare se fosse arrivata una tua risposta e non solo c'era la risposta, ma anche il nuovo capitolo!
Dunque. Lo sapevo. "Non sono felice". Lo sapevo, lo sapevamo tutti, Sally.
Mi è piaciuto tantissimo il ripercorrere dei ricordi con gli Oasis. Più di una volta mi hai fatto spuntare il sorriso sulle labbra. Tu riesci ad inquadrarli davvero quei ragazzi, è come se fossi stata davvero lì con loro.
Ho apprezzato Matt. È un bravo ragazzo. Non è come Noel, ma non è nemmeno come Nick: sa com'è Sally e non vorrebbe mai cambiarla, ma proprio perchè la conosce sa che ha bisogno di qualcosa che la smuova, che le faccia capire che "ehi, Sally, sei così triste e sei così giù, ma guardami. Io ci sono, così come gli altri. Ma tu sei quel tipo di persona i quali occhi sono sempre in cerca di chi non c'è. Ma non è giusto perchè noi ci siamo invece".
Le parole di Matt mi hanno fatto pensare alle figura di Noel. "Tutte le persone che, a differenza di Mr. Noel Gallagher ti stanno vicino e ti amano davvero". E poi le riflessioni di Sally guardando le foto di Noel e Sara. E lei che si nascondeva e non usciva dalla porta principale perchè era solo una fotografa. Ecco, questo mi ha fatto pensare. Non so per quale motivo amiamo sempre chi ci trafigge il cuore, mentre chi ci ama, chi si prende cura di noi, lo lasciamo spesso sempre ad un passo dal nostro cuore, senza però farlo mai arrivare fino in fondo.
Spero che le parole di Matt abbiano fatto scattare qualcosa nella testa di Sally. È ora di reagire. Dovrebbe ormai averlo capito che tutte quelle 'rinascite' che ha avuto nel corso degli anni non sono altro che simulazioni di vita breve, destinate a farla roteare e tornare su se stessa, sempre sullo stesso identico punto da cui é partita. Lei finge di ricominciare, ma rimane sempre lì, immobile, dove The Chief l'ha lasciata. Spostati, Sally. Nel vero senso del termine. Non ha senso cambiare continente per ricominciare se la testa e il cuore e altri organi vitali li lasci nelle mani della tua rock 'n' roll band. E se vuoi lasciarglieli, guarda che noi non aspettiamo altro. Basta che non scappi più, tanto avrai sempre te stessa al tuo fianco.
Adesso vorrei risponderti alla risposta alla mia precedente recensione. Mi hanno fatto molto piacere le tue parole. Davvero ti sento vicina, forse perchè abbiamo delle grandi e bellissime passioni in comune: la scrittura, gli Oasis, i Beatles, i grandi pensieri. Anch'io ho visto Noel questo mese. È stato pazzesco. È stato il mio primo concerto e devo dire di avere iniziato col botto. Lo guardavo, lo ascoltavo e pensavo: "ti prego, continua a fare musica fino a quando esalerai il tuo respiro su questa terra. Perchè ho aspettato tutta la vita che qualcuno mi capisse attraverso le note di una canzone e finalmente ho trovato te, ho trovato gli Oasis. Tu vedi quello che vedo io e io vedo quello che vedi tu. Siamo la stessa cosa, la stessa cosa."
Posso solo immaginare cosa hai provato tu quando ha cantato QUELLA canzone. Già per me è stata una delle migliori e non so se mi abbia emozionaro di più il fatto che finalmente gliela sentivo cantare dal vivo oppure che io, insieme ad una marea di sconosciuti, cantavo a squarciagola con lui. Per te, d'altronde, è da lì che è partito tutto. E da lì sta ricominciando. Non posso credere che stavi pensando di abbandonare Sally. L'hai detto tu, siete la stessa persona, non puoi abbandonarla. A volte pensiamo di star perdendo noi stessi, ma ci stiamo solo dimenticando che siamo noi e soltanto noi ad avere il controllo. Non possiamo perderci del tutto. Una parte di quello che siamo, sarà sempre con noi e non cambierà mai. Il resto cambia invece, ma non dobbiamo viverla come una perdita. Io sono sempre felice di rendermi conto che sono cambiata in qualche mio aspetto, anche se tutto sommato già mi piaccio così. È che cambiare mi fa senrtire viva, dinamica.
Se mai ti ritroverai in una situazione simile, prenditi il tuo tempo, svagati, pensa ad altro per un pò, e scoprirai che in ogni momento, Sally è stata al tuo fianco. Siete la stessa cosa, no? Ma non pazientare poi così tanto, lo sai lei che non può aspettare.
Dunque, sono curiosa e sono ansiosa di scoprire come procederanno le dinamiche tra Noel e Sally. Mi mancano quei due insieme.
Scusa per il doppio papiro, ma c'è sempre così tanto da dire su questa meravigliosa storia. A presto!
(Recensione modificata il 22/07/2015 - 06:34 pm)
(Recensione modificata il 22/07/2015 - 07:53 pm)

Nuovo recensore
22/07/15, ore 14:38

“Stiamo diventando grandi? Siamo in una casa per le vacanze, con i nostri compagni, un lavoro e un equilibrio…”
“Blondie, io e te avremo sempre vent’anni.”

Questo capitolo sembra urlare da tutte le parti: Ehi! Sally è cresciuta! Ed ha un lavoro, un compagno, una casa per le vacanze ed è felice. E' felice perchè ha fatto la scelta migliore. Lasciarsi Sally di Burnage alle spalle e con lei i pensieri oscuri, le incertezze, le inquietudini, le pasticche, i tour, Noel. Si è lasciata tutto questo alle spalle, è il passato e non è lì che deve guardare perchè non è lì che sta andando. Dopotutto, in the end the past means nothing. Pensa al presente e forse guarda al futuro, Sally. Attorno a lei nascono dei bambini e non c'è incarnazione più perfetta del futuro che in quei corpicini che hanno ancora tutto da essere, da vivere, da vedere. E Sally è stata, ha vissuto ed ha visto molto, e forse è stanca. Forse è arrivato il momento di riposarsi, mettere la testa a posto, pensare al lavoro, alla casa per le vacanze. Sally sta "distruggendo uno stereotipo". O forse è solo la vita, il tempo che passa e cambia inevitabilmente le persone.
So di non essere l'unica ad apprezzare il fascino del caos, a voler vivere alla giornata, non avendo la più pallida di idea di come saremo alla fine di questa. E' normale, d'altronde ho appena 18 anni. Probabilmente è per questo che non mi fido della tanto decantata serenità di Sally in questo capitolo 10 (appena ho letto questo numeretto a due cifre ho lanciato un mini urlo e poi mi sono maledetta per non aver controllato prima che avevi aggiornato). Lei in questo momento della storia è una trentenne ed è uscita da un decennio forse un pò troppo rock 'n' roll, è normale che ora voglia essere serena e avere un equilibrio. Sono convinta che prima o poi accada a tutti di voler smettere di cercare la felicità nel modo più doloroso. Ci credo. E' normale. Significa crescere. Ma in questo momento la serenità di Sally (con Kate, lei non la chiama felicità) mi sembra fatta di carta, è fragile, e per questo sento che prima o poi arriverà un altro uragano nella sua vita. Che sia Noel o che sia proprio Sally per se stessa. Un uragano diverso da quelli che ha attraversato e a cui con fatica è sopravvissuta. Uno di quelli che sono un presa di coscienza. Che le faccia chiedere: "E' davvero questo quello che voglio? E' davvero questa quella che sono? Sono onesta con me stessa? Mi sto accontentando? Voglio troppo e non riesco ad essere di nuovo, veramente, felice perchè inseguo un'utopia? Perchè dopo tutto, non mi sono lasciata davvero QUELLA persona alle spalle?". Ripeto, ci credo che Sally tenga a Matt e alla sua vita attuale, ma c'è qualcosa in lei, come una malinconia. In fondo, Sally è in America ma è pur sempre inglese: anche se c'è il sole, lei sarà sempre in cerca della pozza di fango. Ce l'ha dentro.
La parte che ho apprezzato di più tra i tanti rapporti con i personaggi di questo capitolo, è la chiacchierata con Liam. Amo quest'uomo e amo come lo descrivi. Immagino Liam nella quotidianità come tu lo descrivi. A parte che ho sempre ammirato questo tuo dono di dipingere i Gallagher così maledettamente bene: sono come li immagino io, come li vedo, come sono davvero probabilmente. E quel "io e te avremo sempre vent'anni"...Liam, Liam, ci vedi lungo. Leggere quella frase, in relazione a tutto il discorso che ha fatto con Sally, mi ha emozionata tantissimo. Non so spiegarlo bene, ma "io e te avremo sempre vent'anni" non mi sa di fuga dal futuro. Mi sa di speranza. Non significa che saranno sempre bambini e non cresceranno mai, no. Quel "avremo sempre vent'anni" non è altro che un diverso modo per ribadire "you and I are gonna live forever". Sally, è questo che devi capire. Quello che sei ora e quello che diventarai, non è altro che il risultato dei sogni e dei limiti di quella ragazza che eri a vent'anni e di quei ragazzi che volevano diventare la più grande band di tutti i tempi, quando le cose potevano ancora succedere per la prima volta. Vuoi andare avanti? Vuoi crescere? Va bene, è giusto ed è naturale. Ma prima devi aggiustare il tuo rapporto travagliato con il passato. Quante rinascite, la nostra Sally. E' perchè non ha ancora davvero colto quel messaggio che le dedicano dal 1995: non guardare alla te passata con rabbia. Portala con te e mostrale come puoi essere diversa e come puoi essere migliore. Porta con te tutte le tue esperienze, anche quelle peggiori e ricorda che hai toccato il fondo, ma poi sei risalita. Puoi farlo di nuovo, non avere paura. Porta con te le persone a cui hai detto addio: faranno sempre parte di te in un modo nell'altro, perciò perdona i loro sbagli e perdona i tuoi e perdona la vita che vi ha separato, così portarle dentro farà meno male. Solo quando avrai perdonato il passato, solo allora, potrai convivere con il presente ed essere felice. Qualsiasi cosa voglia dire.
Ti ringrazio per questo nuovo pezzo di vita di Sally, Part of the Masterplan. Non vedo l'ora di risentirti. A presto, mia carissima.
(Recensione modificata il 22/07/2015 - 02:44 pm)
(Recensione modificata il 22/07/2015 - 02:52 pm)

Recensore Veterano
20/07/15, ore 16:29

Io devo capire perché mi accordo di Sally sempre con ritardo, ultimamente.
Anyway, ho letto questo capitolo e - a parte la tua solita bravura nel narrare le vicende di questa meravigliosa donna- durante la lettura, ho provato come un senso di distacco, o per meglio dire, di allontanamento. La vita di Sally sicuramente sta procedendo e forse è quello che merita di più, dopo le sofferenze vissute stando dietro a Noel e forse rincorrendo un amore che non avverrà mai nel modo che intendiamo tutti.
So che sicuramente loro due sono legati da un Masterplan che difficilmente li vedrà del tutto lontani, però ciò che ho percepito qui è che le loro vite stanno andando e sono andate avanti e forse non si tornerà più indietro. Ho come la sensazione che qualcosa si sia rotto e non si ricomporrà facilmente.
Non so, magari sono solo mie elucubrazioni e mi faccio troppi film.
Ho adorato il modo in cui hai descritto Liam, mi pareva davvero di sentirlo parlare, con quel suo fare teatrale che catalizza l'attenzione di tutti.
E poi Nicole e il suo fare materno. Devo dire che ho sempre gongolato nel vedere loro due così innamorati, quindi forse sono qui un po' di parte.
Kate. Vogliamo parlare di Kate? Ho sempre adorato questa grande donna medico che ha protetto sempre e tutelato la sua amica, pur lasciandola sbagliare e non vedo l'ora di vederla mamma!! (lo vedi? Io parlo come se esistessero davvero, credi sia grave?)
E infine, Sally. Nonostante abbia sicuramente percepito la sua serenità, mi chiedo se questa sua felicità ostentata e dichiarata a gran voce sia totale e reale. Matt sicuramente sa curare le sue ferite, sa lenire quel peso che si è portata dietro dall'Inghilterra ma, mi chiedo, per quanto può bastare, considerato il legame così forte che ha con Noel. E il dubbio mi sorge perché lei non gli ha mai parlato di quello che c'è stato con lui, il che la dice lunga, credo.
Grazie ancora una volta per il pezzo di vita che ci regali con ogni capitolo e spero di sentirti presto!

Un abbraccio,
Cin

Recensore Veterano
14/07/15, ore 17:28

Devo scusarmi con te perché avevo completamente perso questo meraviglioso aggiornamento. Vuoi il ritorno -per l'ennesima volta - da New York, vuoi i vari colloqui e l'inizio del nuovo lavoro, avevo perso un pezzetto di Sally, il che non va mai bene.
Oggi però ho aperto per caso EFP dalla parte "Storie Preferite" e ho notato che il capitolo 9 non lo avevo letto, quindi ovviamente ho recuperato subito.
Questo credo sia uno dei capitoli più intensi di questa seconda parte di storia che riguarda Sally. Sebbene non abbia particolare simpatia per tutti i personaggi maschili diversi da Noel che gravitano intorno a Sally, questa volta ho provato empatia per Matt. Vuoi che al Memorial Museum ho letto la storia di un pompiere che non era in servizio il giorno dell'attentato ma che è andato lo stesso a dare una mano, vuoi che, come ti ho già detto, provo una sensazione particolare quando si parla di quello che è successo al WTC, ho provato i brividi durante la tua descrizione. E comprendo, sebbene possa sembrare strano, il voler perpetuare dolore di Matt, per una cosa molto simile che mi è successa e che mi ha toccato in prima persona quando ho perso la mia persona più cara in assoluto. Hai voglia che tutti soffrano quel che soffri tu, per sentirti meno solo in mezzo al mare nero della disperazione e gioisci quasi, quando sai che c'è qualcun altro che ha il tuo stesso male.
E il discorso sul Masterplan secondo me si ritrova nelle battute finali: per andare avanti, Sally deve accettare di vedere Noel che si consola con Sara. Hai spiegato mirabilmente quello che lei non sa dire a Matt.
E ora posso dire di aver adorato Kate Moss, anche se in realtà non mi è particolarmente simpatica.
Che dire, aspetto con ansia che tu scriva nuovamente un po' di vita di Sally ma anche la nostra.

p.s. a Roma il 9 Luglio ho visto Noel dal vivo. Ho cercato Sally, lo ammetto!

Un abbraccio,
Cin

Nuovo recensore
03/07/15, ore 11:13

La vita fa schifo.
Anzi, non è la vita a fare schifo, ma le persone e gli scarti di lato di un fato che spesso è beffardo. Diceva qualcuno che il destino ha molta più fantasia di noi e a guardar Sally, direi che quel qualcuno aveva proprio ragione.
È stato molto toccante il dialogo con John, è stato qualcosa che mi ha ricordato i momenti tra Noel e Sally, quelli pieni, intensi, dove si parla e si cerca di curarsi a vicenda con le parole. In questo caso mancava una chitarra, ma mancava anche Noel. E  la mancanza che ha percepito Sally, l'ho percepita anche io da qui.
Ma credo che anche questo sia una passo avanti per la mia giovane amica. Un passo piccolo piccolo, che -sappiamo entrambe- non la condurrà poi tanto lontano da quei cieli carichi di pioggia di Burnage, da quelle mani meravigliose che corrono sulle corde di un'acustica, da quegli occhi di ghiaccio e fuoco che non le staranno sempre appiccicati addosso.
Voglio farti i complimenti anche per come hai descritto Kate! È stato divertente leggere di lei, un po fragile, un po femme fatale, ma donna vera, con le sue forze e le sue debolezze. Vera come è vera Sally. L'ho adorata.
E Sara. Già.
Onestamente pensavo che non sarebbe comparsa, ma se ho capito qualcosa di te me l'aspettavo. Come mi aspettavo la reazione di Sally. Quel "È felice?" pronunciato con le scaglie di un cuore sanguinante sulle labbra, mi ha stretto lo stomaco di tenerezza.
È un po come quelle storie in cui ci si lascia per non lasciarsi mai, no? E non c'è verso di uscirne da storie così, no. Non se ne esce mai. 
Non so cos'hai in mente per il futuro, ma sono davvero curiosa di sapere cosa ne sarà dei miei ragazzi cresciuti. E ti ringrazio, cara, perché le tue emozioni fanno sí che anche le mie riescano a trovare un rifugio che non faccio fatica a chiamare "casa".

t'abbraccio!

Nuovo recensore
02/07/15, ore 23:14

È sempre una gioia scoprire che hai aggiornato. Il mio profilo su Efp ha un senso solo per sapere cosa ne è e cosa ne sarà di Sally, un personaggio che, non mi stancherò mai di dirlo, non è solo un personaggio, come questa non è solo una fanfiction. C'è molta vita in quello che scrivi, c'è umanità. Soprattutto in passi delicati e tragici come quello che la storia sta affrontando. Ogni cosa, ogni parola, ogni tragedia e ogni piccola felicità nella vita incasinata di Sally - persa a cercare un equilibrio che forse non troverà mai, perchè forse un equilibrio nella vita vera non esiste - c'è Noel Gallagher. Noel, Noel, Noel. Piccolo bastardo. Lo amodio, si può dire? Penso che sia l'effetto che fa un pò a tutti, anche a Sally. Mi sono sempre chiesta come avresti affrontato il capitolo Sara. Attualmente, Noel e Sara hanno dei bambini, sono felici, lui dichiara addirittura di credere nell'amore a prima vista ed è solo grazie a lei. Non li ho certamente mai visti assieme, ma a loro credo. Credo che siano felici. Che il loro sia amore, o almeno qualcosa di simile. E sono felice per Noel Gallagher. Ma torniamo qui, nel 2001, nei panni di una ragazza, anzi una donna, che incarna la Sally che non può aspettare, che sa che è troppo tardi. Era una sorta di predizione o cosa? Che ne è di Sally e Noel a questo punto della storia, mi chiedo. E neanch'io riesco ad aspettare ormai. Aspetto il seguito e nel frattempo ti faccio altri benedetti complimenti. Perchè te li meriti tutti. Perchè aggiorno questo sito solo per te, sentiti importante. A presto :)

Recensore Junior
28/06/15, ore 23:48

Mia carissima,

In questo periodo folle e apparentemente sconclusionato, in questo periodo di angoscianti sessioni estive e di materie soporifere da preparare, questa nuova e splendida incursione nella vita della nostra Sally era proprio ciò che ci voleva per farmi ricordare di non essere una macchina, ma piuttosto una comune mortale fatta di sentimenti ed emozioni ancor più che di carne e di ossa.
Leggere di Sally è un privilegio cui non si vorrebbe mai rinunciare: ti ritrovi a dover mantenere l'equilibrio mentre i pavimenti e le pareti della tua anima tremano, ma al tempo stesso ti dici che non hai paura di crollare a terra, perché forse cadere è l'unico mezzo che hai per immergerti in quel meraviglioso fiume di parole ed estrapolarne la bellezza; ti destabilizza, e in questo caso sarebbe impossibile definire questa sensazione come negativa.

Ripartiamo dagli istanti successivi a quelli con cui ci hai lasciati la scorsa volta, e anche qui la sofferenza, i perché che non troveranno mai risposta, lo sgomento e il dolore la fanno da padrona: il dolore di due genitori, che trovano innaturale vedere il proprio amato figlio lasciare questa terra prima di loro; il dolore di una moglie, privata all'improvviso di quella vita che aveva iniziato a costruire in compagnia dell'uomo che amava e che difficilmente potrà smettere di amare; il dolore di un fratello, che deve fare i conti con i ricordi, con ciò che avevano condiviso, con ciò che non potrà esserci mai più.
E di fronte alle parole di quest'ultimo, non ce l'ho fatta a trattenere qualche lacrima. E' comparsa all'improvviso, senza fare rumore per non disturbare, così silenziosa che quasi non mi accorgevo della sua presenza, ma è comparsa, e con lei i brividi che difficilmente possono mancare in circostanze come quelle da te descritte. Chi sono io per provare a resisterli, a mandarli via? Pur volendo, sarebbe un tentativo del tutto vano.   

Ora, è qui che mi chiedo: quanto dolore ha dentro, la nostra Sally? Quanto ancora potrebbe sopportarne?
Le ferite del passato che fanno male, che tornano a bruciare con sempre maggior vigore, come se tenerle nascoste non avesse fatto altro che renderle più profonde, anziché rimarginarle quel poco che sarebbe bastato per renderle sopportabili; ferite che hanno contribuito a determinare ciò che lei stessa è e che, volente o nolente, deve imparare ad affrontare e ad accettare, perché solo in tal modo potrà continuare ad andare avanti. 
La conversazione tra Sally e Matt ha tante di quelle sfumature poetiche che sono riuscita a distogliere gli occhi da quelle parole non prima di averle assaporate una per una, dalla prima all'ultima, due e più volte, perché una lettura sola non sarebbe stata sufficiente a rendere loro giustizia. 
I sentimenti provati da Matt per Sally erano intuibili, ma tu sei riuscita a farli emergere in quello che, a mio avviso, è stato il modo migliore; l'amarezza e la velata rassegnazione che marcano le sue ultime battute, poi, sono il loro complemento perfetto, ciò che ci conferma ulteriormente che lui - che è tutt'altro che uno stupido - dentro di sé aveva già capito tutto ancor prima di sentirlo dire indirettamente da lei. 
Perché, diciamocelo, che Sally si porta dentro Noel è lampante, e in fondo è giusto che sia così: ci sono anime che si cercheranno sempre, nella speranza di raggiungersi e non lasciarsi andare mai più via, amaramente consapevoli del dolore che sanno infliggersi e sadicamente desiderose di continuare a farsene. Paradossalmente, è un po' come se questo fosse l'unico modo per non perdersi.
“Perché il mio letto di morte, se si fosse trattata di morte, poteva solo essere a Supernova Heights”. E' questa la frase che racchiude l'essenza di ogni cosa, ed è di una bellezza dannatamente disarmante. 

“Ci credi davvero al Masterplan?”
“Sì”.
“Spiegami il Masterplan come ha girato in questa situazione”.
“Non posso saperlo, non te lo so dire. Sono convinta che alla fine, anche questo porterà qualcosa, qualcosa per cui andare avanti”.

Tu forse non ci crederai, ma è stato un colpo al cuore. Perché tu non puoi saperlo, ma queste quattro battute sono la fotocopia di parte di una conversazione che ho avuto personalmente, non molto tempo fa, e davvero stento a credere che ciò sia possibile.
E' stata una di quelle conversazioni che difficilmente si possono dimenticare; una di quelle che rivivi spesso nella tua mente, nei momenti più impensabili, quasi come se volessi scovare qualche particolare, qualche dettaglio che magari si è perso per strada; una di quelle conversazioni in cui, quasi inconsapevolmente, ti ritrovi denudata delle barriere che avevi creato per proteggere le tue fragilità e stai lì, masochista, a raccontarti a quello che è a tutti gli effetti un estraneo, pur mantenendo quel minimo di distanza che ti consente di non farti troppo male. Un po' come se gli dicessi: "Non voglio darti la chiave d'accesso alla mia anima, ma eccoti qui un piede di porco; se davvero lo vuoi e sei disposto a sudare un po', hai tutto ciò che ti serve per entrare".
Una di quelle conversazioni in cui, quando qualcuno che ha perso fiducia nel Masterplan ti chiede se tu ci credi e perché, non puoi fare altro che rispondere.

Grazie, mia cara, perché mi regali delle perle che non riesco a smettere di amare.
Grazie, perché sento Sally vicina come se fosse mia sorella.

Un abbraccio fortissimo.
Jules   

Recensore Junior
27/06/15, ore 13:34

Io odio noel gallagher. E adoro te che aggiorni la mia storia preferita . Selly mi sta facendo tremare negli ultimi capitoli, nonostante le vicessitudini che ha vissuto nei tour e con il nostro gallagher preferito, ha sempre risposto, lottato, affrontato,... Adesso non è più frizzante e energica ha su di se una totale rassegnazione che si porta dalla fine di "you sing...." Come se il peso di essere selly l'avesse sopraffatta e io mi domando sally riuscirà ad avere il suo happy ending?. Quando amiamo qualcuno portiamo su di noi le tracce di quell'amore così forte e innarrestabile, quando amiamo qualcuno è difficile non lasciarsi sopraffare, portiamo con noi le storie delle persone che abbiamo conosciuto amato e voluto bene come tatuaggi indelebili; sally sembra esserne satura ed è stanca di tutto persino della sua Londra. Cara part of masterplan io mi domando cosa dobbiamo aspettarci da sally? Mi sei mancata, sono felice che tu abbia aggiornato, spero che sally rinasca dalle sue ceneri e magari tiri un cazzotto a gallagher (solo uno eh non vogliamo che il bel faccino si rovini😂). E ricorda questa è la storia di sally, ma anche la tua visto che come una burattinaia muovi gli intrecci della vita di questi scapestrati. Buona fortuna per il prossimo capitolo ricorda che avrai sempre una fedele lettrice
Baci peace 💕