come ti ho detto conosco poco gli arctic monkeys, quindi ho letto come se fosse una shot originale e fosse una band di tua invenzione, diciamo così. più che altro perchè se no mi veniva l'istinto di andare a cercare info e cose simili, e non avrei mai finito di leggere. già partendo dal fatto che ci troviamo a los angeles, per dire, ha alimentato la mia confusione, mi ricordavo fossero inglesi.
ma veniamo al punto della questione. è la prima volta che leggo qualcosa di tuo, e mi piace molto come scrivi. sei fluida, accattivante e riesci a far entrare nell'ottica dei personaggi chi legge dopo poche righe. diciamo che alex turner l'ho immaginato come il classico ragazzo inglese menefreghista, e con questo intendo il più classico spirito britannico del "don't care". a loro non importa chi sei, come ti conci, cosa vuoi... loro vanno per la loro strada. ed è una cosa che adoro. e traspare non solo dai suoi modi, ma dai pensieri, da come racconti e inanelli i fatti uno dopo l'altro, dalla scrittura in sé, insomma. strascicata, come i passi di una persona persa nel suo mondo, pacata, come solo un inglese "menefreghista" può essere. mi piace questa cosa, il fatto che la scrittura rifletta il personaggio. aiuta a immedesimarsi di più.
continuo con il dire che adoro il nome arabella, è particolare e suona bene, ma questo non dipende da te. però mi piace il fatto quando ci sono canzoni con il nome di una persona perchè aiutano le fanwriter a farsi mille e più viaggi mentali e a (de)scrivere la storia che ha portato il cantante a dedicare alla donna in questione una canzone, a metterlo nero su bianco. la trovo una cosa tremendamente affascinante e che mi prende un sacco.
e mi piace l'incastro che hai ottenuto, agevolata dalla tracklist. arabella, r u mine? e i wanna be yours... sembra che stia raccontando l'intera storia senza soffermarsi su una sola canzone... ma l'hai fatto notare tu raccontando la storia.
il triangolo amoroso mi è piaciuto. il rapporto affettuoso e un po' distaccato con arielle, il senso di colpa di alex nei suoi confronti ma il senso di completezza, libertà e appagamento che prova con arabella... c'è sempre stato un equilibrio assurdo in tutto questo, è invidiabile.
adoro le descrizioni di arabella, le pennellate di lei attraverso gli occhi di alex... qualcosa di malinconico e - se me lo permetti - "indie" che rientra in qualcosa di deliziosamente britannico. non so, è stato tutto molto delicato e naturale... una bolla delicata ed equilibrata dentro cui si sono mossi finché hanno potuto.
mi è piaciuto anche il finale, così solitario.
ecco, solitari mi sembrano anche i tre protagonisti di questo triangolo, ognuno con le proprie sfumature e particolarità.
sono le sensazioni che hai trasmesso e poi lasciato ad avermi colpita e deliziata.
mi è piaciuta davvero tanto fede, e mi dispiace se ho detto un mucchio di cazzate che faticherai a capire, ma è stata una lettura molto intima, e penso che che recensione ne sia il riflesso.
Brava, davvero, Cris. |