Eccomi! A più riprese, ma alla fine sono giunta alla fine di questa fanfiction!
Quando me ne hai parlato la prima volta hai rizzato la mia antennina in testa capta novità.
Un Canadair. Un Canadair per salvare Ace. Qualcosa nella mia mente ha provato subito a disegnare la scena e be’… la curiosità ha vinto sull’immaginazione!
Trama: salvare Ace è una missione che ogni fanwriter di prima o poi dovrebbe affrontare, giusto per ripicca verso Oda-sensei. E anche per avere varianti e variopinti escamotage in cui sollazzarsi. Ma il tuo è il primo che si becca la medaglia per l’originalità. Non è così fuori pensare che esista una branca della Marina che, oltre le ricognizioni marittime, abbia anche “aggeggi volanti”. E’ vero che in One Piece si guarda poco al cielo, ma l’ho trovata un’idea azzeccata e diversa. Poi aggiungiamo che il progetto nasconda altro, e allora la storia inizia con uno di questi pitoli – futura protagonista – che si è data alla macchia dopo aver scoperto di alcuni esperimenti condotti senza consenso. Dove vive? In una delle mini avventure di Ace. Da qualche parte bisogna iniziare, per farli conoscere.
C’è un filo di costante realtà in questa storia, come il fatto che dopo aver aiutato un aitante straniero ricercato, be’, di mezzo ci finiscano anche i buoni samaritani.
Stacco di quattro mesi da un chiamiamolo “prologo” e via verso l’avventura e il destino.
Reincontrare Ace, messo davvero male: fatto.
Decidere di salvarlo a modo proprio: fatto.
Salvarlo: yeah! Con tanto di canzoni fomentanti!
… e poi? E poi la storia inizia a prendere le svolte un po’ inaspettate. Qualche indizio lasciato qua e là (come il misterioso potere di Lilian sulla nave Kuja), e la trama sposta di nuovo il proprio percorso verso altri lidi. Ora chi è che deve essere salvato? Sì, in realtà di nuovo Ace, bontà divina, ma Lilian non scherza. Personaggi vengono lasciati e altri coinvolti. Alleanze, scopi, spiegazioni, battaglie… e si arriva alla fine che non è fine per niente. Prima indichi al lettore una strada, e poi viri il timone, ma di poco, e si va dove vuoi tu e non ci si lamenta minimamente!
Personaggi: partiamo da Lilian. E’ versatile, ma con diverse idee ben chiare, soprattutto di autostima. Da un po’ l’idea del “ma che diavolo ci faccio io qui? Questa non è la mia storia!”, e lo subisce anche, il non essere all’altezza delle missioni e degli scontri. Ma non è solo caparbia, ci crede davvero. Ha un senso del dovere e una volontà che se vacillano di poco la portano a fare qualche casino, ma nulla a cui non voglia subito porre rimedio. Per molto nella seconda parte della storia si è parlato di “attribuirle la colpa” di quanto successo a Barbabianca. Il punto è che è stata un’affluenza di eventi, di decisioni prese repentinamente, che sì, nel profondo ti fanno sentire male, ma più perché una persona è caduta vittima degli intrecci piuttosto che per chi li ha provocati (a parte due schiaffoni immensi ad Ace che, per la miseria, va legato in uno stanzino e mollato lì!). E poi i cattivi non stanno con le mani in mano ad aspettare “la volta buona”. Se la creano…
Lilian ha delle uscite comiche, risolute, reali, con poca autostima e desideri per sé. Poi però ci mette tutta se stessa. Si gode i momenti (chissene frega di chi è figlio Ace?), intesse relazioni improbabili (Hancock, che pazienza! Sir Crocodile, su cui ha lasciato occhi, bava e libido), e fa di tutto per essere all’altezza di aspettative che, in parte, crea lei (con Marco, Fossa, Halta, ecc).
I tuoi altri OC si muovono in un contesto a metà tra One Piece e gli sfondi di questa storia.
I fratelli Lehired: mi sarebbe piaciuto un qualcosina di più su questo legame che si intuisce molto essere profondo e che lascia un amaro infinito negli ultimi capitoli. Amelia è un’amica, ha una bella descrizione, accattivante, e quel ‘tra le righe’ che c’è tra lei e Jaws è molto dolce, velato, non da chiari confini alla loro relazione interpersonale. Di Charlie… è buffo che me lo immagini nella sua infermeria privata coccolato dalle donnine con la tenuta color cipria, che tengono alto il morale nonostante si sappia che la fine sarà lì a breve. Fine da eroe che vuole salvare ciò che gli rimane di più caro… :( meeeeh!
Passiamo a Caro Vegapunk: dispotica ma non stupida. Un altro personaggio di cui l’approfondimento, i segreti, o anche un capitolo a sentirla dare ordini a destra e a manca facendo pianificare a chi le sta intorno modi cruenti con cui abbatterla… sarebbe un capitolo su cui riderei parecchio! Devo dire però che devo ancora capire il passaggio tra “fare esperimenti su esseri umani non consensuali” e poi rendersi conto che il tutto non era una cosa buona. Non che abbia perso il suo temperamento. Non so se è rimasta spaventata dai rivolgimenti di Paul. Insomma, prima è “carnefice” e poi è “vittima” che aiuta. Anche se credo che dopo essere tornata ad Alexandra Bay non voglia più saperne mezza!
Paul Blackwood: stronzo, cattivo, pianificatore… con uno scopo. Insomma, l’epilogo ti fa sbattere la testa sulla scrivania. Non si capisce se lo puoi odiare fino alla fine oppure… lo fa per un fine più alto anche lui. Liberare la sorella. E’ umano. Argh. L’aspetto alla Kimblee l’avevo colto, e già da FMA mi dava rogne. L’affabilità dei villain è un carattere che, quando lo scrivi di tuo pugno, ti fa ghignare… quando lo leggi da altri ti fa rodere il fegato! La scena che mi è piaciuta di più con lui è stato il dialogo con Crocodile davanti alla tomba di Barbabianca, finché non si è tradito. Due “cattivi” composti… “no prego, fai pure” XD
Il resto dei personaggi!
Ace: hai tirato fuori tutto il suo lato scapestrato. Mi chiedo come Marco non lo tenga letteralmente al guinzaglio! I dettagli del suo analfabetismo alla fine mi hanno fatto morire. Hai mostrato di lui il fatto che debba ancora crescere, fare esperienza, capire quando può e quando non può! E’ galvanizzato dal suo potere e si butta ovunque come se gli eventi fossero scivoli divertenti di cui non avere timore. E’ irritante per alcuni versi e ti da la voglia di pat-pattarlo come un cucciolo altre. Però non gli si può dire di no, non gli si può non sorridere. E lui, insieme al Sir, ha le descrizioni fisiche più da novella rosa u.u/ siamo un po’ di parte, eh? =P
Marco: l’ho adorato! Lo voglio come fratello maggiore! Dirige la baracca come se avesse altre dieci mani e tre teste! Neanche una casalinga saprebbe tenere tutto a bada! La scena di lui che corre verso il disastro di Foodvalten mi ha dilaniata dentro ç__ç Le decisioni che deve prendere e che gli graveranno addosso per lungo tempo… eppure è calmo, composto, sa che può contare sulla famiglia. Bello, bello davvero!
I vari Barbabianchini: partendo dal presupposto che mi hai aperto un mondo! Se mi ricordavo di Vista era già tanto! Tutti questi personaggi che hai caratterizzato e dato loro più spazio con semplici pennellate *w* Mi è piaciuto molto. Sono tanti, troppi, ma seguono tutti una meta, un principio che è l’essere una famiglia. Condividere gioie e dolori. Affrontare tutto insieme senza legami di sangue. Non è facile per niente. Soprattutto poi rapportarsi a fattori esterni come Lilian, che prima ti salvano baracca e burattini e poi però si ha il bisogno di rimproverarla per quello che ha fatto perché il dolore della perdita è troppo. Ma sono omaccioni, e il tempo guarirà tutto! (mi hai calato un po’ troppo nella vicenda!).
Flottari: un termine con cui devo ancora venire a patti devo dire, ma! Ma… allora, Boa Hancock non è tra i personaggi che mi piacciono in generale, e i suoi modi di fare continuano a lasciarmi indifferente. Però le uscite che scatena in Lilian mi hanno fatto ridere un sacco! Doffy appare e se ne va… per poi tornare, giustamente, perché a lui non la si fa. Barbanera&ciurma: che odio davvero! Immagino fosse questo lo scopo! Cattivi, senza remore.
Pezzo forte, Sir Crocodile: come ti avevo detto, si vede parecchio che ti pace! E a me è piaciuta molto la sua caratterizzazione, riuscivo a immaginarmelo ogni volta! Sappiamo che è cambiato da Marine Ford, che forse ha avuto una sorta di illuminazione in carcere. Be’, ci aggrada, è anche tanto! Il rapporto che viene fuori con Lilian appare silenzioso. C’è della stima da qualche parte, ma bisogna cercarla bene nei gesti. Ciò non toglie che “si fa come dico io, perché sono l’unico che pensa e ha i contatti giusti”. Ace deve sottostare, e sembra che poi “prendersi Lilian”, letteralmente, sia quasi una rivalsa nei suoi confronti. Ace cresci!
Elencati tutti questi… e ne avrò dimenticato qualcuno… passiamo al vero protagonista.
Il Canadair.
Cosa hai fatto! Mi sbrilluccicano gli occhi! Mi sono innamorata delle tue carlinghe gialle, dei tuoi ammaraggi, della cabina, del gancio per la giacca usato poi per la flebo di Charlie! E’ un mezzo non convenzionale per questo manga, ma io ce lo vedo disegnato. Va proposto a Oda!
Partendo dal fatto che è un aereo pensato per gli aiuti, in quanto spegne gli incendi, compie piena funzione nel salvare Ace. Non può essere pilotato da tutti, e anzi, sembra che tra l’aereo e Lilian ci sia un patto: lei non sa ogni cosa (tipo del perché vibri premendo un tasto), ma lui si lascia guidare e la aiuta. E’ il suo vanto e il suo compagno, anche se il proprio lo distrugge. Ma per quanto siano quattro i Canadair, a me sembrano sempre uno unico… protagonista! *fangherlesagitata
Detta tutta questa roba inarticolato e molto di parte, la storia mi è piaciuta! Ci sono dettagli interessantissimi, curati, idee (sia tue che di mlegasy), gaffe, e progetti ancora a lungo termine. Sei stata innovativa, hai mostrato l’amore per quest’opera e per i suoi personaggi, hai creato legami e ne hai rinsaldati altri, ti sei attenuta al canon del manga per alcune cose e per altre ti ci sei incastrata, creando comunque capitoli che filavano via e lasciavano la voglia di proseguire. Un commento unico e finale per questa fanfiction è sprecato, visto che per ogni parte c’era da dire qualcosa! Sai dove trovarmi se volessi qualche parola in più sui punti in sospeso! ^O^
Detto questo… aspetto spoiler sulla seconda parte!
E… vorrei farti una proposta indecente ;)
Buona ispirazione!
Nene |