Ciao! Finalmente sono qui, pronto a recensire la tua storia: ho letto tutti e quattro i capitoli, e ora mi accingo - quindi - a lasciarti una valutazione complessiva. Prima di tutto, preferirei suddividere questa recensione in due parti: la prima volta maggiormente ad analizzare la parte sintattica e grammaticale; la seconda, invece, volta a dare un giudizio sulla storia in sé (quindi sulla trama, sui personaggi e su alcune scene particolarmente significative).
Allora, da dove posso partire... ?
Ti dico subito che mi è piaciuta molto: l'idea di ambientare una storia in un futuro molto lontano, presentando un mondo che non assomiglia a quello che, comunemente, siamo abituati a conoscere... Beh, devo dire che mi ispira molto: personalmente amo i romanzi e i racconti di genere distopico, storie in cui personaggi apparentemente inerti, destinati a sopperire in un mondo che non li accetta (e che fa di tutto, talvolta, per eliminarli - anche fisicamente), riescono a trovare la forza per ribellarsi e combattere - in primis per se stessi, per affermare quella dignità (e quella libertà) propria degli uomini.
Date queste premesse, non potevo non accingermi volentieri alla lettura della tua storia, e devo dire che ne sono stato piacevolmente colpito: questi primi quattro capitoli, nonostante presentino alcuni topoi della letteratura "anti-utopica" (quali, ad esempio, la descrizione di una città decadente, di quartieri in cui la povertà e il disagio regnano sovrani, o accenni ad una "classe sociale" dominante che ha tradito i valori che, tempo prima, aveva giurato di difendere a spada tratta), non cadono nel banale o nel ripetitivo; sebbene ci venga presentata una protagonista che trova la forza di opporsi e ribellarsi (come alcune delle eroine appartenenti anche alla letteratura più recente) ad un sistema "sbagliato", sei riuscita comunque a ritagliare una propria identità a questa ragazza, un'identità che - come accennato - non sfocia nell'imitazione.
Personalmente non "impazzisco" per la narrazione in prima persona, ma devo dire che questa tecnica è molto azzeccata: leggere direttamente i pensieri di Kaia e "vivere" ciò che lei sta vivendo aiuta indubbiamente il lettore ad immedesimarsi maggiormente nell'atmosfera del racconto - obiettivo importantissimo, specie in storie distopiche dove il lettore dovrebbe essere quasi spronato, a mio parere, ad affiancare il protagonista nella sua stessa battaglia, battaglia volta a far trionfare virtù e valori.
Dal punto di vista grammaticale e sintattico, credo che questa storia sia perfetta (personalmente non ho trovato errori di questo genere); posso al massimo segnalarti qualche piccolo errore di battitura (ricordo di aver notato un "al" al posto di un "la" e una lettera "v" subito dopo un punto), ma si tratta di errori involontari che non minano assolutamente la bellezza e l'intensità di questo racconto!
Passando, invece, ad un'analisi della storia in sè, devo dire che il personaggio di Kaia mi piace moltissimo: personalmente ho un debole per i personaggi femminili capaci di ritagliarsi una posizione e di darsi un certo tono; mi piacciono molto quei personaggi femminili che sanno trovare la forza per affrontare le situazioni più avverse, senza però rinunciare a manifestare le proprie emozioni (Kaia vuole ribellarsi ad una situazione che ella non ha più intenzione di accettare, mostrando forza e risolutezza, ma non esita a mostrare la sua fragilità - umana, umana fragilità - davanti alla morte del fratello). Mi piacciono quei personaggi complessi che sanno emozionarsi, e che non si vergognano di mostrare anche le proprie debolezze - debolezze che tutti, in fondo, abbiamo!
Mi ha colpito tantissimo la scena della morte di Andrew e la descrizione della "donna vestita di nero" che si avvicina a Kaia, sofferente e inerme, per baciarla: secondo me sei stata bravissima a descrivere questa situazione, soprattutto nel presentare Kaia che, ormai sentendosi quasi sconfitta, è pronta ad abbandonarsi nelle braccia della morte, seguendo quella voce che - con una forte antitesi, trattandosi della voce della morte! - in un momento di sconforto appare addirittura quasi meravigliosa.
Mi ha incuriosito molto anche la figura di Greg, e ne ho apprezzato particolarmente la tenacia nel volersi prendere cura a tutti i costi di suo figlio - nonostante la sua condizione (principalmente economica) non sia proprio delle migliori.
Non ti nego che mi è dispiaciuto un po' che Daria sia morta già all'inizio della storia (avendola vista nel banner - tra l'altro tutti e quattro molto belli! - pensavo che potesse essere una protagonista anche lei, e non mi sarebbe dispiaciuto vedere due personalità diverse confrontarsi e scontrarsi fra di loro), ma immagino che la sua morte abbia contribuito a spingere Kaia a mutare la propria condizione - o perlomeno a far di tutto per riuscire a cambiare qualcosa; analogamente, credo che Nathan e Robert si siano comportati male nei confronti di Kaia: non la reputo affatto una codarda, in quanto ella ha ripetuto più volta a Daria di andare via dalla casa e rinunciare ai rubini e alle altre eventuali pietre preziose presenti nell'abitazione (non me la sento, però, nemmeno di additare Daria come peccatrice di ingordigia, in quanto chi non possiede molto - credo - subisca molto il fascino esercitato da cose che non possiede e che potrebbero risollevare la propria situazione).
Infine, ma non meno importante, ho amato il lato paterno che Patrick esercita nei confronti di Kaia - trovo che sia un rapporto sincero, onesto e molto, molto importante (e rassicurante) per una ragazza che ha visto crollare rapidamente il terreno sotto i propri piedi... Spero vi saranno latre scene fra i due, anche se la ragazza deve ora recarsi presso il centro riservato agli sfollati...
Cos'altro posso dirti?
Sicuramente continuerò a seguire questa bellissima storia! Sei bravissima; sei capace di trasmettere emozioni e spingere i lettori a divorare fino all'ultima riga ogni singolo capitolo; sei capace di descrivere scene anche drammatiche (quali, ad esempio, l'esecuzione di Daria) in modo anche elegante, senza sfociare in descrizioni particolarmente violente e a tratti sadiche (e di conseguenza esagerate).
Non posso far altro che farti nuovamente i complimenti! Davvero, li meriti tutti!
Ciaooo!
Matteo |