Per prima cosa: la ccccccccccccccccccccioia del tornare a leggerti in un fandom Marvel *sparge amore*
Per seconda: Bruce&Tony JSHDGFJFPEGFHNFNGJGJGIWYRGFHGSJDHFHFGB (è la parte intelligente del commento).
Avevo cominciato ad appuntarmi gli scambi che più m'erano piaciuti e più m'avevano fatto ridere per citarli, ma mi son ben presto resa conto che avrei dovuto riportarli praticamente tutti e allora ho desistito. La parte dialogata di questa storia è geniale. Non che il resto non lo sia, ma i loro commenti durante il monologo di Tony li ho proprio SENTITI, come succede nei film quando c'è un flashback e la voce dei personaggi commenta sullo sfondo. E sono deceduta per le risata, e immagino tu sappia quanto mi piaccia morir dal ridere davanti ad una fan fiction.
Come probabilmente ti ho già detto commentando "L'espressione della giraffa" io ho una fissa per il Tony&Jarvis; penso sia evidente che Tony non lo reputa una semplice macchina e la cosa m'ha sempre fatto awwwwware da morire. Adoro la tua ricostruzione dei fatti, perchè mi piace pensare che questo (anomalo) legame getti le sue radici nel passato e perchè, in virtù di quel che i film ci hanno mostrato, la trovo plausibilissima. Sarà per merito tuo e della bravura con cui hai raccontato il tutto, ma ormai non posso fare a meno di immaginarmi il piccolo/giovane Tony che si dedica al proprio robottino e lo considera il suo migliore amico (e non so se sganasciarmi o awwweggiare. Nel dubbio faccio entrambe le cose).
Come sai (mi sembra d'averti scritto anche questo nella recensione a "L'espressione della giraffa") io ho un'idea di Howard (o meglio, del rapporto tra Tony e Howard) diversa e sicuramente più vicina all'"immaginario collettivo" del fandom, chiamiamolo così, ma sono una fangirl/fanreader a cui piace scoprire nuovi punti di vista e versioni di fatti e personaggi diverse dalle proprie, in particolare quando sono raccontate tanto bene da risultare assolutamente verosimili. Ebbene, si tratta senza dubbio del tuo caso. Ci hai mostrato un bel pezzo del tuo Head Canon sulla famiglia Stark e posso dire d'averlo trovato, nella sua particolarità, bello e, soprattutto, convincente. Anche se nella mia testa è stato un padre assente (ma non cattivo. Un padre che non ha saputo dimostrare quanto teneva al proprio figlio o l'ha fatto nel modo sbagliato, non un menefreghista) anch'io vedo Howard come un uomo autoritario e concreto e penso che in una situazione del genera avrebbe agito proprio in questo modo. E, d'altronde, quale genitore non l'avrebbe fatto? Ecco, questo è uno degli aspetti che ho preferito (e che è poi il marchio di fabbrica dei tuoi lavori); hai raccontato delle dinamiche familiari assolutamente normali in un modo assolutamente giusto. C'è un figlio convinto di essere ingiustamente perseguitato dal mondo (come un po'tutti i ragazzini a quell'età) e ci sono due genitori che cercano, ciascuno a suo modo, di fargli capire che sta sbagliando e che basta un pizzico di buon senso per rendersene conto. E ovviamente hanno ragione loro, come puntualmente accade nella vita vera. L'ennesimo stralcio di realtà perfettamente inscenato.
Complimento vivissimi!
*si accuccia in un angolino in attesa di Jade* (Recensione modificata il 25/05/2014 - 06:01 pm) |