sarà…
Morto…
Non c'è niente di più orrendo della morte.
#Justin
Salii dentro la macchina, e quando accesi il motore di quell'auto fiammate rimasi quasi senza fiato, la ragazza con in mano la bandiera a scacchi si posizionò a centro pista e prese a fare segno con le mani; tre, due uno e poi spinsi l'acceleratore facendo rombare in modo assordante la mia piccola.
La strada correva davanti ai miei occhi nessuno mi poteva fermare, eravamo solo io e lei e con il volante correvo sentendo l'adrenalina che saliva kilometro per kilometro, avvertendo un senso di liberta quasi repentino. Giunti al traguardo fui io il primo ad arrivare e Karen mi accolse con un bacio morbido ed allettante, tutti gridavano emozionati, poi mi porsero una birra e ci mettemmo tutti a ballare sulla strada deserta sotto la luna, quella sensazione di libertà era magnifica, stupenda e volevo non finisse più.
Io e Karen ci ritirammo subito lei diceva che se ne voleva tornare a casa c'era troppo casino, decisi prima di fare un salto da Jerry per parlare di affari e ci allontanammo dalla folla per arrivare in un posto isolato, venne con noi anche Nick e Sam.
-Sono già partiti con le vendite?- domandai -Sì, questo mese abbiamo fatto molti soldi, domani arriva il carico grande vengono a prenderlo Billy e Francis, tu non ti preoccupare- mi rassicurò Nick mentre anche lui fumava, da quando avevamo stretto patti con lui erano partiti molti vantaggi, pensavo che nel mondo della droga ci fosse sempre gente che perdeva qualcosa ma tante volte dipendeva da quello che si rischiava, io compravo e rivendevo la droga in piccolo guadagnando cifre come sempre molto alte, della vendita se ne occupavano Billy e Francis la impacchettavano per poi andare nei vicoli io compravo solo. A volte capitava che scendevo a venderla assieme a Jerry.
-Domani faccio venire anche Sam, giusto Bro- e dopo che Nick disse quelle parole il ragazzo con una birra in mano annuì -Non ti preoccupare Jerry, con noi quel carico è al sicuro- dichiarò io e Jerry ci guardammo. Avevamo sentito molte cose su Nick, tralasciando l'aspetto da fricchettone patentato tutti dicevano che era uno sfigato che si voleva far vedere cazzone, anch'io all'inizio pensavo la stessa cosa, il problema di Nick è che una volta entrati nel suo gioco perverso non ne puoi uscire molto facilmente, è difficile sbarazzarsi di tipi come lui soprattutto perché cominciano a farti monologhi insulsi e ti istigano ad andare dalla loro parte.
Salutai tutti e decisi di filarmela perché Karen come una pazza stava cominciando a fare spettacolo davanti a tutti erano l'una di sera anche se avevamo altri programmi decisi che la cosa migliore da fare fosse stata portarla a casa mezza ubriaca, sperando di non affrontare qualche discorsetto stupido dai genitori.
-Dove sono?- la presi a sacco di patate per poi buttarla in macchina e mettere in moto -Justin, come mai gira tutto?- aveva la voce impastata e muoveva la testa come se le girasse tutto, ci fermammo varie volte in mezzo alla strada perché si stava vomitando l'anima. Ad un certo punto il suo cellulare squillò e decisi di rispondere -Karen dove sei?! Ti avrò chiamata almeno decine di volte domani anche se non c'è scuola, abbiamo allenamento e non puoi fare le tue solite scappatelle di notte c'è gente che si preoccupa e…-
-Ciao Melany- appena sentì la mia voce lei non rispose, avrei saputo riconoscerla in mezzo a tante altre -J…Justin?- balbettò e per un minutò si sentì solo il rumore del motore -Che ci fai con Karen, almeno…lei sta bene?- chiese con il tono preoccupato, volevo spingerla a venire da me, Karen di sicuro non poteva tornare a casa in queste condizioni e Mel mi avrebbe dato una mano, visto che si conoscevano -No credo di no ha già vomitato due volte e credo che non sarebbe una buona idea portarla a casa- le avevo tirato l'esca toccava a lei abboccare -Ok, quindi che facciamo-
-Vieni a casa mia così puoi aiutarmi, è davvero una merda qui e credo…- Karen non mi lasciò finire la frase che prese a vomitare sulle mie scarpe -Cazzo Karen!- gridai contro di lei -Non sto tanto bene- mi rispose nauseata -Ci vediamo a casa mia Mel- chiusi la chiamata continuando a guidare nel mentre lei si era già addormentata sul sedile.
Almeno, era l'impressione che dava.
-_-_-_-_
#Melany
Presi i suoi fottuti pantaloncini e il mio pigiama, adesso dovevo cercare Maria per chiedergli se mi lasciasse andare, Mary in questo tipo di situazioni accettava sempre perché sentiva che era importante che i membri della famiglia si sostenessero ma appena aprii la porta vidi Alex che dormiva in braccio a lei e visto che entrambi parevano stanchi decisi di lasciarli sonnecchiare in pace. Presi la macchina e misi in moto, tentando di ricordarmi la strada che conduceva a casa di Justin. E quando vi arrivai il ricordo del bacio fu incalzante ma per quel momento decisi di metterlo da parte osservando la villa colta totalmente dalla luce lunare.
Arrivata suonai il campanello e lui mi aprì, oltrepassai il vialetto di cemento, salii le scale ed spalancai il portone arrivando nell'atrio -Justin- gridai sperando che mi rispondesse e la mia richiesta fu esaudita, lo vidi in punta alla rampa di scale, mi fece segno di seguirlo ed io di tutto punto accettai lasciandomi guidare.
Appena arrivata finimmo nel bagno lussuoso ed enorme, con tanto di vasca idromassaggio, vidi En chinata sul water che vomitava ancora, andò avanti così un bel po' ed io le tenevo i capelli paziente, aspettando che finisse, tentavo di rassicurarla nel mentre Justin ed io ci scambiavamo occhiate preoccupate.
-Avanti Karen, ce la puoi fare- si sforzò ancora un po' per far uscire tutto. Il suo viso era rosso bordeaux, gli occhi pieni di trucco colato, alcune ciocche gli cadevano mentre teneva le mani salde alla tazza del Water.
Justin accanto a me che nervoso usciva ed entrava nella camera, potevo capirlo; odiava veder star male le persone che amava.
Ma in quel momento En, aveva bisogno del mio aiuto.
Poco dopo quando finì, gli chiesi di prendermi una pezza per pulirle il viso. Ci scambiammo degli sguardi, lei ne possedeva uno vacue come distrutto, -Troppa tequila sta sera- ridacchiò ed io e Justin la seguimmo molto più rilassati, la sua frase mi fece star meglio -Forse sarebbe meglio se adesso andassi a dormire?- chiese Justin, lei in risposta, fece di so con la testa. La aiutai ad alzarsi per raggiungere il lavandino e dopo essersi lavata accuratamente la bocca decidemmo di portarla a dormire ed io trovai che fosse un idea stupenda vista la situazione.
La prese a sacco di patate mentre lo seguivo paziente per tutta la casa fino a quando raggiungemmo difronte una rampa di scale a chiocciola e dopo aver precorso quel tragitto la fece riposare nel suo letto, la camera di Justin era ariosa, con una bella vista, in quel momento la luna baciava totalmente il cielo, somigliando quasi a quella del mio sogno. Ammirammo due secondi Karen che a pancia in su stava riposando -Spero stia meglio…- sussurrai per non svegliarla -Ceto che starà meglio, adesso vieni ti mostro camera tua- mi prese la mano, che io trovai bollente e rassicurante. In quel momento indossava dei pantaloni da tuta grigi e nient'altro, camminava scalzo. Ammiravo la sua schiena come se mi stesse provocando di toccarla, era così lucida e morbida da incantare chiunque, soprattutto il collo, nel quale era situata una splendida collana. L'onore di vederlo solo di spalle mi fu tolto quando raggiungemmo una porta scorrevole, uguale ed identica a quella della mia prima volta qui. Mi guidò in camera mia lasciandomi sola così che potessi mettermi il pigiama, controllai l'ora di sfuggita erano già le 3 di notte ed io ero distrutta.
Poco dopo sentii bussare e Justin entrò con in mano due panini, me ne offrì uno accettai, trovando incredibile il fatto che dopo tutto quel vomito riuscissi a mangiare ma evitai di pensarci, la camera era la stessa in cui ero stata l'ultima volta a casa di Justin. Mi piaceva, non era grande ma piccola ed accogliente cosa che sinceramente in quel momento non guastava affatto.
La sensazione di stanchezza prevalse così decisi di sdraiarmi placidamente sul letto ammirando il soffitto stessa cosa fece Justin posizionandosi su un fianco e cominciando a guardarmi -Credo che non ce l'avrei fatta senza di te- tornai a guardarlo -Lo so ecco perché sono venuta- risi per poi avvicinarmi di più a lui mettendomi su un fianco, in quei momenti mi sembrava di potergli essere veramente amica, in modo sincero. A volte era stupendo stargli accanto, mi sentivo bene, come se i pensieri rivolti alla mia famiglia per qualche attimo si bloccassero. I raggi della luna presero a spiccare dalla finestra e quindi spense la luce, avevo una maglietta a maniche corte ed improvvisamente cominciai a sentire freddo e decisi di avvicinarmi di più a lui.
-Justin- sussurrai…
-Si…- chiese con noncuranza -Mi sei mancato in questi mesi- ammisi dormendo ancora -Anche tu Mel- quella risposta mi sembrò sincera. Cercò la mia mano e poi la prese tirandomi a se ed io finii con il viso sul suo petto nudo ascoltando il battito del suo cuore come una melodia.
Il suo battito cardiaco cominciò a divenire una droga per me…
Ehi ciao fan vi ringrazio tantissimo per le vostre recensioni; l'avevo detto che sarei stata di parola....e se non è così scusate il ritardo ;)
Vi dico solo una cosa...ancora pochi capitoli e la storia comincerà a farsi veramente e dico veramente coooomplicata quindi se non capite già adesso sono pronta alle vostre domande; ma attente! Se "vi capita" di notare che nella storia ho lasciato un argomento in sospeso prima di cominciare a farmi domande attendete e se notate che nei prossimi capitoli non vi ho risposto chiedete ;)
Comunque....riassunto breve di quello che è successo;
Dopo aver fatto pace, Melany e Justin si danno il loro primo bacio
Mel scopre il segreto di Karen
Mentre Justin e Melany si avvicinano sempre di più ;)
Comunque, vi chiedo sol una cosa....se tutto andrà bene non uccidetemi, vi prego...
Poi saprete a cosa mi riferisco ;) baci baci Kethrin <3 |