Buonasera e buon fine settimana, Sara!
Sai, leggendo il titolo e la descrizione appena sotto, mi sono chiesto tante cose e cosa potesse nascondere nel profondo questa poesia.
Presumo che il tuo avvertimento sia legato a qualcosa che comunque ti può essere vicino, anche se personalmente l'ho avvertita come una cosa universale e a sfondo libero.
Il titolo è molto semplice quanto evocativo, che descrive profondamente sia la sensazione di candore, tutto quello che si è intorno (dalla luce lunare alla luna in sé) con un modo molto evocativo e legato alla purezza di questo colore, delle sue vibrazioni.
Mi piace pensare che la persona protagonista della storia sia in solitudine e stia passando un momento solitario ed intimo alla ricerca del suo spirito e anche del suo corpo che cambia, con le lenzuola immacolate e immortalate ancora di più dalla luce e dal momento notturno, sicuramente il più indicato e perfetto per queste atmosfere apparentemente dismesse.
Il componimento scritto è anch'esso molto semplice e di godibile lettura, con delle rime (più un’assonanza interessante) che si accavallano su uno schema molto preciso, in modo da far capire al meglio tutto quello che accade, i passaggi salienti e la scoperta dell’animo della persona senza volto e nome che scopre una sua essenza che, normalmente, non condivide con qualcuno senza esserne sicuro.
L’impaginazione è molto carina e permette ancora di più d’addentrarsi nello specifico della situazione e sentirsi quasi parte e protagonisti; in più, presumo che il colore sia molto adatto perché, anche se si parla della sfera sessuale, il tutto è scritto e composto con un’eleganza tale da attirare e comprendere bene ogni dinamica.
Sono delle riflessioni che prima o poi tutti noi facciamo con la crescita, che sia più consapevolmente o meno: è utile per capirci meglio, essere più consci e meno imbarazzati ad affrontare una sfera con gli altri e poi, con fortuna, condividerla in futuro con qualcuno con carnalità ma soprattutto tanta spiritualità, una sorta di necessità mai esagerata e oscena.
Quindi, personalmente trovo che questa poesia riguardi tutti noi, con molto garbo ma anche sensibilità, tramite un bianco che man mano che si cresce si “sporca” di altre tonalità ma che tramite certi gesti si può ravvivare e rendere più vero, forte, incrollabile di fronte ad ogni perplessità.
Ho apprezzato molto e penso che tu possa anche addentrarsi questo tipo di argomento con una raccolta, un giorno: so che sarebbe molto interessante e soprattutto veritiera, palpabile.
Un abbraccio e ti rinnovo ancora i miei più sinceri complimenti,
Watashiwa |