Uao, uao e ancora uao.
Non mi sarei mai aspettata qualcosa di tanto sconvolgente! Rettifico: quando si tratta di una tua fiction, dovrei sempre prepararmi a qualcosa che mi lascerà a bocca aperta e con un groviglio di pensieri e sensazioni diverse in fondo allo stomaco, ma, diamine, come ci si può abituare alla meraviglia? Impossibile!
Perché tu possiedi una capacità incredibile di sondare la psiche umana; anche in poche battute, con semplici gesti, riesci benissimo a tracciare quadri completi, sofferenti e verisimili, di ciò che i personaggi provano.
Qui, ad esempio, Sasuke non compare nemmeno direttamente in scena, essendo la sua triste vicenda narrata dalla voce metallica trasmessa per radio, eppure è un protagonista a tutti gli effetti, quanto Sakura, tanto che lei, in qualche modo, lo sente vicino anche in quella lontananza forzata.
Lontananza che spera di accorciare con quel gesto estremo del finale, doloroso e terribile, senza possibilità di ritorno, perché sente che quello è l'unico modo per ritrovare il ragazzo che non ha più voluto recarsi da lei - forse per proteggerla.
L'Haruno ha sempre cercato di salvarlo, di non fargli commettere gesti efferati, eppure, fin dal principio, sapeva benissimo che sarebbe stato tutto inutile (e la citazione a inizio pagina calza davvero a pennello! Non sarebbe stato facile immaginare una fiction partendo da qualcosa di tanto vago e universalmente valido, ma stiamo parlando di emmevic, gente! C'è qualcosa che non sappia forgiare, questa ragazza?).
Così, quel finale, quel Ci rivediamo all'inferno, Sasuke, quando potrebbe suonare quasi come una minaccia, prima di aprire la fiction, assume invece tutto l'affetto disperato di chi ama e spera di trovare scampo dalla sofferenza almeno nell'aldilà. Per gli omicidi e i suicidi non ci sarà Paradiso, dicono, ma l'Inferno potrà davvero essere un angolo di Empireo, se là ci saranno le persone cui più teniamo, probabilmente.
Hai legato benissimo le vicende della storia originale a questa AU: l'uccisione di Itachi, la fuga, la solitudine e il senso di abbandono di Sakura... tutto perfetto, in questa travolgente cavalcata verso l'epilogo più tragico! Il fuoco che ardeva si è spento nel sangue.
Le sensazioni che ho provato a fine pagina sono diverse: inquietudine, tristezza per questi destini che sono sempre stati scritti, forse (soprattutto quello di Sasuke), dolore, ma quella che prevale è senza dubbio la meraviglia. Ogni termine scelto è perfetto, tagliente ed incisivo come quel coltello che libera Sakura da ogni sofferenza; ogni frase è ben costruita, con uno stile ineccepibile, in cui anche la virgola che ai più potrebbe non saltare all'occhio è ben congegnata, è lì perché lì deve trovarsi.
Questo lavoro non ti convinceva - e non capisco perché, davvero! -, ma spero che nel mio piccolo io possa persuaderti di quanto sia splendido, in tutto il suo sublime angst!
Complimenti e un bacione ❤
Ophelia
PS. Questo dovevo proprio dirtelo: il dettaglio della pelle contro la copertina del libro e il rammarico di non essere la protagonista di quella vicenda di pura immaginazione mi è piaciuto da morire. Non so spiegarti cosa esattamente mi abbia toccata, di quel passaggio - la sensazione di freddo, la consapevolezza che la vita non è prevedibile come la trama di una storia, forse tutto -, ma mi si è bloccato nella mente e mi piace, mi piace davvero tanto. Bravissima! (Recensione modificata il 01/09/2014 - 06:59 pm) |