Eccomi qua...ciao mia carissima Benni!
Ho trovato un pò di tempo e posso finalmente condermi alla lettura del mio Re preferito...sì insomma...quello che ti coinvolge così tanto e che si fa amare nonostante tutti i suoi difetti. So che hai scritto ff anche di altri personaggi ma mi devi perdonare se per adesso leggo prima quelle di Thorin...il mio tempo è sempre così scarso e allora mi concentro bene sull'obiettivo... ;)
Stamattina per esempio sono da sola a casa...devo fare un sacco di robe ma questo momento è tuo e tuo soltanto...niente Nani seccatori in giro...posso scrivere in tranquillità! :)
Ebbene sì...noi siamo un'allegra famigliola di Nani...portatori sani di allegria, di confusione (ma io di meno perchè a quella confusione poi pongo rimedio), di sana fame e sete, soprattutto di birra (e qui non mi tiro indietro perchè a me piace moltissimo soprattutto quella scura, la Guiness per intenderci). A volte testardi...e sì...siamo proprio Nani...a volte ostinati e burberi ma sempre leali e generosi...fino alla fine!
E dopo questa allegra descrizione familiare, cosa dire? Il momento che hai scelto di descrivere è uno dei miei preferiti nell'intero film e tu ne hai colto appieno il senso. Quel sorriso sul volto del Re apre la strada ad emozioni sopite, a sensazioni solo apparentemente dimenticate e lascia intravedere anche solo per pochi minuti quello che il cuore di Thorin realmente conserva e cioè generosità, amore per la propria gente e desiderio di ricostruire la sua casa. Certo, come scrive anche Giulia, questo è un momento discutibile perchè Bilbo ha già con sè l'Arkengemma...anzi la possiede da diverso tempo e non l'ha ancora restituita al legittimo proprietario e sotto diversi aspetti questo scambio di gentilezze potrebbe essere considerato anche una presa in giro o ancora peggio un subdolo modo per sfuggire alle ire del Re...in pratica Bilbo ha paura di una sua reazione violenta e mostra la piccola ghianda.
Ma voglio pensare positivamente...voglio credere che in realtà Bilbo stia solo provando a calmare l'animo in tempesta di Thorin, quell'animo offuscato dalla malattia dell'oro ma pronto a mostrarsi di nuovo per quello che è realmente, nobile e generoso.
E devo dire che con la sua pacata tranquillità, Bilbo ci riesce benissimo...riesce a far brillare sul viso cupo del Re un sorriso meraviglioso, pieno di calore e di complicità (e non pensate male, donne in malafede...complicità di amici e nient'altro...io non shippo Thorin con nessuno che non sia FEMMINA). Un sorriso spensierato, come scrivi tu, che quasi lo riporta ai tempi di gioventù sugli Ered Luin...tempi spensierati appunto quando all'orizzonte non era ancora apparso quel Tarkun di Gandalf a proporre la cerca di Erebor. Ma questo è un altro discorso...è un'altra mia opinione che lascio a prossimi incontri...per adesso godiamo di questo momento di pacatezza in mezzo a tutto quel trambusto.
Thorin è a casa, ormai...ha riportato la sua gente nell'amata Erebor e voglio credere nella buona fede di Bilbo e in quella piccola ghianda...portatrice sana di positive speranze di crescita e di pace. L'arrivo di Dwalin è brusco, lacerante, quasi distruttivo...in realtà non fa altro che recuperare quell'animo dolente che già apparteneva al Re e che il breve intermezzo di Bilbo aveva solo accantonato per un attimo. Non è la ghianda, non è Bilbo, non è Erebor ma il Re, solo il Re a lottare e a vincere...lui da solo, con i suoi demoni, con il ricordo del nonno e della sua ossessione, con quel tappeto d'oro che cerca di affogarlo e nel quale annaspa disperatamente. E' lui e solo lui che vince la sua battaglia più importante...che gli permetterà in seguito di morire in pace tra le braccia del suo amico, ricordando quella piccola ghianda. Quando dice "pianta i tuoi semi, guardali crescere"...è tutto lì il cuore di Thorin, nella speranza di non essere dimenticato insieme alla sua gente e a quella meravigliosa avventura che insieme hanno vissuto...è in quel piccolo seme che crescerà fino a diventare la più forte quercia della Contea...ricordo perenne di un'amicizia nodosa e resistente proprio come quell'albero.
Oh Mahal! Mi sono commossa! Io adoro quel Re burbero, ostinato, a tratti insopportabile ma di una grandezza d'animo incredibile...e lo adoro perchè mi ricorda l'uomo che amo, la sua tenacia che arriva ad essere ostinazione, la sua scontrosità ma il suo immenso amore per la famiglia, il suo senso di protezione e il calore che riesce a trasmettere. A volte il mio essere donna di oggi mi porta a scontrarmi...la mia libertà, le mie convinzioni, il mio desiderio di indipendenza...ma alla fine quello che conta è l'amore e io so bene che tutto quello che lui fa lo fa per noi...come le parole di Thorin "Tutto quello che ho fatto l'ho fatto per loro"...entrambi sono come antichi cavalieri...a volte vorresti prenderli a pugni ma poi ti rendi conto di essere fortunata ad averli incontrati perchè riescono a darti quell'amore, profondo e roccioso, che leggi solo nei romanzi e che aspetti per tutta la vita.
Ti auguro di incontrarne presto uno, amica mia...sempre che egli non abbia già incrociato i tuoi passi di donzella... ;)
E ora ti saluto...mi sono dilungata già troppo...e tra un pò rientra il primo Nanettorolo, gridando..."Ho fame! Dov'è il cibo?"
Perchè, se non l'avessi ancora specificato, qui a casa nostra siamo tutti amanti di Tolkien e dello Hobbit e ognuno di noi ha la sua parte nel nostro gioco quotidiano...ecco...direi allora che mio figlio può benissimo rappresentare Kili...se Thorin avesse avuto figli, sarebbe stato benissimo uno di loro ma poichè non ne ha, l'unico che si avvicina a quel piccolo diavoletto è proprio quel mascalzone di Kili.
E ora ti saluto davvero...un abbraccio nanico per te e una buona giornata! Ciao amica mia! Alla prossima!
Tak khaz meliku suz yenetu,
Emilia |