Ciao! Questa è la prima volta che ti lascio un commento, anche se ai suoi tempi avevo seguito “Lady?!” durante il suo svolgimento (… o, meglio, mi sono aggregata nel finale, se questa può essere una scusante per i miei mancati commenti).
Ebbene, di recente mi è presa la voglia di ridargli una leggiucchiata, e in quel mentre sono incappata in questa storia: è stata un invito a nozze! Non mi aspettavo davvero che quei piccoli accenni su Theo e Seamus potessero avere un corso, avevo piuttosto avuto l’impressione che si trattasse solamente di uno “stuzzichino”, un giocare sull’ambiguità sul genere manga giapponese e dare allo stesso tempo un “contentino” a tutte quelle lettrici che amano il pairing Draco/Harry in tema slash. Il mio animo di slasher ringrazia per questa tua decisione.
Mi sono letta tutta la storia in un battibaleno ed ora sono qui, pronta per lasciarti la mia prima recensione. Mi scuso fin d’ora per la lunghezza spaventosa che il commento avrà, ma sono prolissa in modo smodato e ho tante cose da dire… spero che non me ne vorrai.
Allora, inizio dicendo che meriteresti un premio per l’originalità del pairing: non ho mai letto una Seamus/Nott prima e non so nemmeno se questa coppia sia mai stata scritta prima. Probabilmente, non in Italia.
I personaggi sono davvero molto belli: ben tratteggiati e con una personalità spiccata, ben definita e sfaccettata, e questo è un enorme merito che hai. Avevo già notato questa tua qualità nella tua long precedente, alla quale, per inciso, mi ero accostata con una certa dose di pregiudizio, dato la tematica quasi da cliché della donna che finge di essere uomo: hai la rara capacità di far “vivere” i personaggi, e questa è una vera dote.
È bello vedere che, anche nei loro… approcci, i due protagonisti di questa storia mantengono il personaggio: un assalto frontale e deciso da parte del Grifondoro, e un approccio più subdolo, più mirato a far impazzire l’altro, a stuzzicarlo, a giocare con la preda da parte del Serpeverde.
Tra i due, devo dire che preferisco Seamus, nonostante per moti versi mi senta molto più vicina a (e allo stesso tempo affascinata da) Theo. Seam è così meravigliosamente libero da pregiudizi, aperto nei confronti di ciò che prova, così disponibile ad ascoltare il proprio cuore che non potevo non finire per amarlo. È stato delizioso quando nel decimo capitolo ha dichiarato, con quella totale schiettezza che lo contraddistingue, che avrebbe lasciato fare Theo tutto ciò che voleva, ma che desiderava conoscere i suoi sentimenti per poter ideare una strategia per conquistarlo. Tipica strategia Grifondoro del prendere di petto le situazioni. Che tenero!
L’unica cosa di lui che non mi è piaciuta è stata la parte della “puttana della scuola”. Posto che essendo un ragazzo adolescente con gli ormoni che scalpitano sia normale che abbia voglia di sesso, il fatto che possa essere così… disponibile, così promiscuo in quella fase della vita in cui si presuppone che ci sia ancora un filo di romanticismo (… mi piace pensarla così, anche se forse è poco realistico), e soprattutto anche se è alla ricerca del cosiddetto “vero amore” mi lascia un po’ perplessa. Mi dà una sensazione d’incoerenza.
Inoltre, confesso che rimango sempre un po’ sconcertata di fronte al cliché dell’adolescente “grande amatore che trova sempre o comunque compagnie di letto disponibili”… insomma, sono diciassettenni, non trentenni smaliziati! È davvero possibile che tutte le ragazze con cui è uscito (e si dà ad intendere che sono tante) gliel’abbiano data? Non che io m’illuda che i ragazzi di quell’età versino in uno stato di purezza quasi totale, ma da qui al sesso occasionale ce ne corre… Certo, questa potrebbe essere stata facilmente una tua scelta “stilistica”, nel dare un’interpretazione “facile” (scusami, non è il termine adatto, ma non me ne viene uno migliore al momento) ai personaggi, ma personalmente preferisco che non ci siano grandi esagerazioni in tal senso, e poiché se non te lo avessi detto non sarei stata completamente onesta nel mio giudizio ho preferito comunque fartelo presente.
Posto questo, ammetto che ho molto amato alcune scene… spinte della tua storia. Quella che forse mi ha colpita di più è stata quella dei ricordi di Seamus nella serra: ecco, quella trasudava erotismo da ogni singola parola. Mi è piaciuta in ogni dettaglio, dal dialogo, semplice, efficace, senza troppi fronzoli ma con battute brillanti che tengono ben salda l’attenzione, al bacio con annesso palpeggiamento. Ecco, quando Seamus si è lasciato prendere in braccio la temperatura si è alzata notevolmente… è stato un vero peccato che l’altro fosse quello sbagliato! XD
Mi è piaciuta molto anche la scena del bagno: davvero hot! Certo, continuo a domandarmi come sia possibile che Seamus non abbia provato il riflesso del vomito e non si sia sentito soffocare, dato che era il primo pompino che faceva e aveva notato anche che Theo ce lo aveva grosso, ma ho apprezzato comunque molto: è un ottimo inizio e non vedo l’ora di leggere come procederà la loro intimità.
Se devo essere sincera, però, ci sono anche alcuni appunti che non posso esimermi dal fare. Ora, si tratta certo di piccolezze, come quelle citate sopra sul sesso, ma poiché come autrice apprezzo sempre molto che mi si facciano notare eventuali incongruenze e cadute di struttura, e dato che come lettrice le ho notate, ho deciso di parlartene: quel che poi vorrai eventualmente farci starà a te.
Innanzi tutto, devo dire che rispetto alla storia “madre”, questa sembra meno curata nel dettaglio. Non so davvero come spiegartelo, ma la sensazione è che ti piaccia meno, e che questo vada a riflettersi nella cura della stesura dei paragrafi.
Ad esempio nel primo capitolo, dove ti sei giustamente allacciata alla fic di origine, hai scritto due paragrafi speculari in tutto e per tutto. I pensieri di Sam e Theo sono fin troppo simili per non sembrare innaturali: in fondo, sono due personaggi che hanno una spiccata personalità, molto differente l’una dall’altro, quindi sembra quantomeno strano e improbabile che col senno di poi si ritrovino a pensare nello stesso identico modo. Ad ogni modo, anche se quello è il tuo modo di vedere le cose (in fondo la storia è tua, sai tu come far ragionare i personaggi) avresti forse dovuto cercare delle situazioni alternative per farlo capire e trovare qualche altro espediente narrativo con cui evitare di scrivere la stessa cosa: leggere due paragrafi così simili rende un po’ pesante la lettura.
Questo piccolo difetto si ritrova anche nell’occasione in cui presenti l’aspetto fisico dei personaggi: una descrizione appresso all’altra, quasi come se avessi voluto toglierti il pensiero. In questo caso, forse sarebbe stato meglio mettere le due descrizioni in due capitoli differenti.
Poi, attenta, perché ci sono alcuni errori dal punto di vista grammaticale.
Innanzi tutto, i tempi verbali vanno talvolta a farsi benedire, soprattutto nel momento in cui si parla di ricordi. Ci sono parecchi cambi di tempo, come ad esempio nel capitolo 8, dove si parte con quello che sta accadendo al momento, sotto gli spalti del quidditch, poi si ha un balzo temporale all’indietro e di lì uno scorrere lineare di nuovo verso il punto. Questo mi ha confusa non poco e ha sollevato varie domande: cosa succede prima? Cosa dopo? E il paragrafo iniziale in quale momento dovrebbe collocarsi? Alla fine, sono stata costretta a rileggere daccapo, e questo, naturalmente, ha reso la lettura meno scorrevole.
Sarebbe magari stato più corretto, o forse meno confuso fare tre paragrafi differenti: presente – passato – presente, dove l’ultimo parte dal momento esatto in cui ti sei interrotta all’inizio.
Inoltre, sì, come affermazione, va scritto con l’accento, mentre po’, invece, no (quindi “pò”, come scrivi tu, è sbagliato).
E con questo, credo di aver detto tutto o, quantomeno, lo spero.
In conclusione, devo dire che il bilancio generale della storia è più che positivo, e sono davvero molto curiosa di sapere come si evolverà. Aspetto al più presto il nuovo capitolo, e prometto e nelle prossime occasioni cercherò di essere meno prolissa.
A presto, spero. |