Tredicesima classificata al contest “Hit me with your fastest shot”: Portami con te, Giulia____
Grammatica e stile: 6,55/10.
“Dopotutto, cosa avrebbe detto tuo padre, Jaime Lannister?”
In questa frase, almeno di primo acchito, sembra che il padre sia Jaime. (-0,25)
“Prova a immaginarlo mentre vi guarda addestrarvi nel cortile.”
Questa frase non suona bene, non si capisce cosa tu voglia dire se non si rilegge un paio di volte; ti consiglio di dire qualcosa come “te lo immagini mentre”. (-0,25)
“Lei che trasuda virilità e tu che inutilmente cerchi di tenerle testa brandendo goffamente la tua spada con la mano sinistra.”
Niente punteggiatura? C’è un effetto apnea piuttosto vistoso qui. (-0,25)
“...la meglio su di te. Eppure, nessuno mai aveva tenuto testa a te...”
C’è una ripetizione. Potresti ovviarla sostituendo il secondo “te” con “nessuno ti aveva mai tenuto testa”. (-0,3)
“...abbandonati alla vita che hai sempre odiato?”
Non ho capito questa frase. Forse intendevi “abbandonandoti”? Sto facendo un’ipotesi, e in questo modo la frase suonerebbe. Lo considero un errore di battitura; se invece avessi male interpretato la frase, dimmelo pure. (-0,1)
“Cosa ci fai qui Sir Jaime?”
Prima del vocativo va la virgola. (-0,05)
“...che le avevi donato appena un momento fa...”
Hai. (-0,4)
“Anche tu scendi dal tuo destriero...”
Siccome usi lo stesso verbo poco prima, per descrivere la stessa azione compiuta da Brienne, potresti sostituire questo verbo con, ad esempio, “smonti”; oppure potresti tagliare la testa al toro e dire “la imiti”. (-0,3)
“La sua stazza sembra quasi scomparire quando la guardi nei suoi grandi occhi parzialmente coperti da ciuffi di capelli biondi che le ricadono scompostamente sul viso.”
Il secondo aggettivo possessivo è abbastanza superfluo, a mio avviso. Per evitare la ripetizione, potresti togliere quello. (-0,3)
Inoltre, non c’è nemmeno un segno di punteggiatura e si crea un’apnea davvero molto evidente. (-0,25)
“...quella che per lei era la missione della vita.”
È. (-0,4)
“...un piccolo sorriso spuntarle sul vivo...”
Errore di battitura. (-0,1)
Inoltre, hai usato una seconda persona molto insidiosa, perché probabilmente ci sarebbe stata meglio una terza (almeno per il tipo di introspezione che hai scelto di affrontare), ma anche perché non hai strutturato alcune frasi nel migliore dei modi. Ci sono dei punti in cui si ha l’impressione che la consecutio temporum sia errata, anche se invece molto probabilmente è un’insidia sempre dovuta allo stile narrativo che hai sfruttato. In particolare, i primi e gli ultimi paragrafi sono una cornice spiacevole, poiché stonano rispetto al resto. Dei verbi oggettivi ti ho invece già parlato prima, nelle correzioni.
Per questa poca musicalità ed eleganza dei verbi, comunque, non posso non toglierti nessun punto. È davvero evidente e, se sistemata a dovere, potrebbe far fare alla storia un salto di qualità decisamente da non sottovalutare. (-0,5)
Oltre a ciò, comunque, sei stata delicata nell’esporre una mole così imponente di sentimenti, per cui ti va il merito di uno stile semplice e con i giri di parole adeguati; che arriva al punto quasi planando, portando il lettore alla consapevolezza dei sentimenti poco alla volta. Era un argomento difficile da trattare, e ho visto il tuo impegno nel renderlo credibile.
Caratterizzazione dei personaggi: 7/10.
Sempre in riferimento alla seconda persona – e spero che non mi troverai ripetitiva – penso che la caratterizzazione perda in alcuni tratti di credibilità. Mi spiego: usando una terza persona si riescono a dire cose che una prima o una seconda non permetterebbero. I sentimenti che hai affibbiato a Jaime sono forse troppo spinti, nel senso di prematuri, perché io – e anche tu, e anche chiunque altro – ho visto negli occhi dello Sterminatore di re tutta la devozione che tu hai descritto, mentre Brienne partiva, ma lui non è ancora pronto ad affrontare questa mole di emozioni. Anzi, probabilmente è così preso da sua sorella da non averla nemmeno realizzata. Anche perché sono effettivamente una coppia anomala, difficile da inquadrare anche per coloro che la compongono.
Allo stesso modo, però, quell’addio tra i due è stato così heartbreaking che una storia di questo genere poteva essere quasi d’obbligo, almeno da immaginare. Forse è un po’ troppo azzardata, o forse si tratta effettivamente soltanto della seconda persona, ma se Jaime fosse un po’ meno espansivo sarebbe stata l’ideale.
Spendo due parole su Brienne, che è difficile da decifrare perché appare attraverso gli occhi di lui: è posata e timorosa, tiene saldamente la spada alla cintola perché è un dono prezioso, e in generale mi sembra caratterizzata molto bene. Lei è inconfutabile.
Gradimento personale: 7,5/10.
Non sono riuscita ad apprezzare appieno la storia per via degli appunti che ti ho fatto prima: senza dubbio, l’altalenarsi dei tempi verbali mi ha molto distratta, impedendomi di godere della scena (che altrimenti sarebbe stata molto bella); in secondo luogo, c’è questa pecca nella caratterizzazione, che secondo me nasce davvero soltanto da una errata valutazione stilistica. La seconda persona (e ho toccato il mio record di accennare alla stessa argomentazione in tutti e tre i parametri di un commento) è accattivante e anch’io la apprezzo molto, proprio perché è raffinata e spesso permette di “accusare” un personaggio di determinati sentimenti, ma bisogna sempre soppesare se sia il caso o meno di utilizzarla.
A parte queste due cose, amo alla follia questa coppia e mi sarebbe tanto piaciuto che Jaime avesse seguito Brienne (ma poi non avrei visto quella magnifica scena delle botte col Mastino, oppure ogni singolo scambio di battute tra Brienne e Podrick). Questa storia breve mi ha fatta un po’ sognare, ricordandomi che, se ci fosse un po’ più di amore così puro e semplice in un telefilm tanto sanguinoso, forse soffrirei un po’ di meno. O un po’ di più.
Totale: 21,05/30. |