Amrlide
Inizio promettente, buono l’intreccio tra presente e passato che consente di vedere il protagonista maschile anche nella sua evoluzione. La scelta di non rivelare il nome del protagonista inoltre, almeno fino alla fine del primo capitolo, conferisce un’ansia non indifferente, già comunque presente per la consapevolezza che quel personaggio dalla parte “buona” è passata a quella “cattiva” a causa di una ragione ancora ignota. Zaech appare come un personaggio reale e forte, a cui il lettore non può non legarsi. La protagonista femminile invece fatica un po’ a imporsi nella scena: il suo mostrarsi fuggevole nei ricordi di Zaech è plausibile, ma la sua entrata nel tempo presente è piuttosto apatica e appare sempre subordinata alle azioni di Zaech a cui sembra non ribellarsi. L’inversione dei ruoli che segue quindi lascia il lettore scombussolato: Elyn non è in grado di supportare la scena come aveva fatto Zaech.
La trama tuttavia si presenta davvero troppo intricata: il piano di Dolar soprattutto appare piuttosto astruso e poco convincente, Dolar stesso è un personaggio aleatorio. Attraverso le considerazioni della ragazza viene sciolto l’intrigo e vengono così spiegati al lettore i comportamenti di Zaech, Dolar, Thori e della stessa Elyn. Gli stessi Notturni compaiono veramente solo allora. Tutta la rivelazione, però, che avviene in blocco, appesantisce il racconto ed è troppo veloce per essere effettivamente compresa ed accettata. Leggendola si è portati solo razionalmente a schierarsi con la ragazza, mentre sentimentalmente si rimane ancora un po’ confusi. La storia quindi, sebbene molto promettente, scivola per la troppa carne al fuoco tolta troppo velocemente.
Il prompt libertà/schiavitù è sviluppato però in maniera veramente completa: le varie sfaccettature della schiavitù (riferita alla fisicità della persona, all’ossessione, all’asservimento di tutto un popolo) e della rispettiva libertà sono presi in esame durante il racconto e messe in discussione. Il finale incrina l’ideale e il valore della libertà a cui Elyn tanto aspirava: per come è stata sviluppata questa dicotomia, è un finale veramente azzeccato che ho particolarmente apprezzato.
Artemisia89
Sebbene leggendo le prime pagine la speranza di trovarmi davanti ad una qualche storia fantasy appena decente fosse ancora viva, devo ammettere di averla vista morire subito dopo. Ho trovato questa storia assolutamente inadeguata. Al di là degli errori di battitura presenti nel testo, che ad una seconda rilettura più attenta sarebbero sicuramente saltati all'occhio, ciò che ha più penalizzato il voto è stata proprio la storia in sé. Assistiamo a una trama che corre su due binari paralleli: una storia presente ed un flashback continuo, entrambi a mio avviso con molte contraddizioni. I personaggi vanno da un eccesso all'altro, si comportano in maniera innaturale, sono inoltre assolutamente stereotipati fino all'eccesso. L'intera storia è uno stereotipo, banale fino all'inverosimile, a tratti ridicola perché raccontata con uno stile epico. E, colpo di grazia, è una storia poco originale ma tanto tanto tanto noiosa. I personaggi raccontano, con periodi lunghissimi e con un'apatia estrema, fatti che sanno orrendamente di già letto senza nemmeno sforzarsi di farli apparire diversi. Il voto minimo è stato almeno garantito dall'assenza di errori grammaticali.
Frozen
Un'ottima storia, sotto tutti i punti di vista!
Cos'è la libertà?
Qualunque cosa sia, l'amore non rende liberi. Zaech ha rinnegato quello che era, ha rinnegato il suo essere Guardiano, ora è libero di uccidere, eppure quando rivede lei, si rende conto che non sarebbe mai stato completamente libero, l'amore che provava per lei da anni non l'avrebbe mai reso libero.
Elyn desiderava totalmente essere libera, per la sua libertà ha adempito al ruolo cui era destinata, ma uccidere Zaech aveva distrutto qualcosa in lei. Adesso non è più schiava di se stessa, ma è schiava dell'omicidio dell'amato.
Non mi aspettavo che sarebbe stata Elyn la carnefice della storia, avrei scommesso su Zaech e questa scelta, questo capovolgimento totale della vicenda, mi ha colpita molto!
Attraverso i flashback di capitolo in capitolo la storia tiene incollati allo schermo, e fino all'ultimo non sai cosa aspettarti di nuovo. Questa scelta stilistica è stata sicuramente molto azzeccata, in ventiquattro pagine l'autrice ha narrato anni e anni di storia senza mai annoiare e ogni flashback è necessario per capire realmente che il legame tra i due protagonisti non avrebbe mai reso liberi nessuno dei due.
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