Okay, allora, ritardo-girl è tornata alla riscossa, ed è qui pronta a recensire!
E, uh, lo so che ho un arretrato un po' gravoso a cui dovrei dedicarmi (cioè, Shanks e Mihawk, questa poi! Già una fanfiction con Rufy e Zoro dentro mi farebbe venire i brividi, figuriamoci una sui loro due "modelli d'ispirazione", se così li posso chiamare. Sul serio, è fenomenale e...e mi conviene non dir più niente o finisco per recensirtela qui, ma abbi fede in me e aspettami tra qualche giorno, perchè nel fandom sono tutti matti da legare e ho visto che ti hanno lasciato solo due recensioni. Cioè due. E poi ti trovi le Dramione sgrammaticate e prive di logica in stampo 50 Shades of Grey che ne hanno tipo 327696349169. Il mondo è malato, lasciamelo dire). Coooomunque. Dicevo. So di avere arretrati, ma questa cosa avevo già iniziato a recensirla venerdì notte, ma visto e considerato che stavo crollando dal sonno, dopo una ventina di minuti ho miseramente mollato, e oggi mi sono ritrovata appunti praticamente improponibili, con una sintassi e una proprietà di lessico, uhm, esemplari. Ma lasciamo perdere, e partiamo in gran carriera, per carità, che tra un po' a furia di allungare il brodo esco dalla pentola.
Allora, lasciami dire che non sono ancora guarita dallo scorso venerdi, e sono leggermente affetta da eclissi-dipendenza, e, anche se questo era un'eclissi del tutto differente, insomma, era una cosa figurata, tutta negli occhi di Ace, la cosa mi ha affascinato in modo indicibile.
Oh, ma sto dicendo tutto in tono troppo freddo, vero? Devi pensare alla cosa più calda e dolce del mondo, pensa a una ciambella calda col cioccolato fuso, e poi devi pensare alla faccia che farebbe Rufy se se la trovasse davanti. Ecco, ci siamo vero? Quella era esattamente la mia faccia quando ho letto questa OS. Anche perchè, non so se lo fai anche tu, ma io spesso associo le cose a un colore -che non riesco mai a definire del tutto, in realtà, tipo il numero 7, non riesco ancora a capire che cavolo di colore è quello che vedo quando ci penso- e questa cosa che hai scritto aveva proprio il colore delle ciambelle al cioccolato. O del legno chiaro, quello di cui sono sempre rivestiti gli interni dei saloon nei film western. Ma lasciamo perdere perchè non so esattamente cosa centri 'sta roba con la recensione. No, ecco, forse era per dirti che mi è arrivata come una cosa calda, piena di Sole. E, come quando mangi le ciambelle, alla fine avevo in bocca un sapore così buono che avrei voluto mangiarne ancora e ancora. E ora spiegatemi perchè d'un tratto mi è venuta 'sta fissa delle metafore, perchè non lo so.
Tornando a noi, parto dal fatto che quest'ambientazione -USA del 19esimo secolo- è stata praticamente il mio grande mito della penso-prima-media. Tutto è nato da un telefilm che mi ha fatto vedere mia mamma, una cosa preistorica degli anni '70, ma probabilmente il telefilm migliore del creato, La casa nella Prateria. Che hai sicuramente già sentito nominare, ma vabbe', c'ho fatto l'abitudine, è tipo Gurren Lagann da questo punto di vista (solo che sono praticamente 10 stagioni). In pratica, parlava di questa famiglia di pionieri che arriva in un paesino sperduto nel Minnesota, e della loro vita, le loro avventure eccetera. L'amavo. Dopo quello, avrei voluto solo vivere nell'ottocento, punto, al diavolo le malattie e i bagni fuori di casa, e ho letto un sacco di roba su quel periodo. Non era proprio tipo Tom Sawyer o il buio oltre la siepe, o neanche via col vento eccetera, lì la guerra di secessione e il problema degli schiavi per esempio non si sentivano, però più o meno me l'hai ricordato.
Tornando a noi -e pensare che quello di prima doveva essere un "tornando a noi", mamma mia, mi faccio schifo- quando ho aperto questa OS non mi aspettavo certo una cosa del genere. Per intenderci, appena ho letto il titolo ero lì tutta "Occavolo. Adesso vuoi vedere che ha scritto più o meno le mie stesse cose, ma trecento volte meglio?", e poi, sbam, ti ritrovi sul tavolo questa roba, che è forse l'AU più originale che abbia mai- ...no, okay, quella era l'Ultima Freccia, scherzo, come ambientazione non la batte nessuno, però, insomma, una delle AU più originali assolutamente! Cioè, chi si va a pescare un'ambientazione così? Quando sono approdata su EFP, nel lontano 2011, ero ancora nella mia fase America dell'Ottocento, mi dannavo per cercare cose del genere, e figurati se ne trovavo anche solo l'ombra. Come dire, sono andata in brodo di giuggiole! ^^
Ma. Devo andare avanti. Allora, parlando di dati più tecnici (poi si arriverà anche ai personaggi, non temere, e lì sarà il crollo totale, perchè mi hai davvero fatto rotolare il cuore nella gabbia toracica, e una cosa così è un po' ardua da lasciare in recensione), il tuo stile. Allora, a parte che per quel che riguarda il lessico, penso che sia stata la tua cosa meglio riuscita, insomma, hai usato una gamma di termini ed espressioni notevole, certi dettagli, certe descrizioni, mioddio, ma siamo sicuri che non stavo guardando davvero un'immagine? No, perchè gli hai dato un realismo tremendo, tipo quando trasformi un'immagine dal 2D al 3D giocando con le ombre e la prospettiva, era una cosa piccola, ma ombreggiata assurdamente bene. Quando l'ho letta la prima volta, venerdì notte, ero lì che sbattevo la testa contro il muro dicendomi: "Vedi Emma? Questa è una fanfiction. Questo è quel che vuol dire 'narrare'. Cosa ti metti a scriverle tu le cose, che quando devi inventarti un dialogo le uniche cose che sai mettere dopo i trattini sono "chiese" "disse" "esclamò" o "replicò". Lei ha usato addirittura... aspetta, che ce n'era uno che mi ha colpito... ah sì, hai detto qualcosa tipo "...avido di informazioni". O "con fare pratico". Ma non solo questo, lei scrive sempre cosa provano le persone mentre parlano, ci butta dentro le loro emozioni e tutte le sfumature, tipo quando in un fumetto vedi anche la faccia della persona che parla, e alla fine tu te lo immagini per forza il tono cui l'hanno detto." E' una cosa che dovrei iniziare a fare pure io, diamine! Cioè, in realtà sono cose a cui potrei arrivare benissimo anche io, anche un semplice gemette, o ordinò, non è che parlo della luna, sono davvero piccolezze, ma a te vengono così, naturali, è un tira e molla tra i personaggi, hanno delle reazioni così reali... davvero, comprendilo, perchè il modo in cui scrivi tu è speciale.
"L'altro sollevò un sopracciglio, accennando un sorrisetto ironico." ---> ecco, prendiamo questa come esempio, ce ne sono a bizzeffe, ma è la prima che mi è capitata. Tu mi hai dipinto la faccia di una persona, io mi vedo il movimento, la bocca che si storce, e il sopracciglio che la segue, te ne rendi conto? In uno slancio, no, e intanto mi sto pure immaginando tutto il corpo che si muove di conseguenza, solo da poche informazioni che mi hai dato nel modo giusto. E con una semplicità da far paura. Lo so, adesso potrai dirmi "Ma ha dei problemi, questa? Con tutta la pappardella che ho scritto sui personaggi, le cose bellissime, i sentimenti che le ho passato, mi viene a parlare del sopracciglio che si inarca? Non mi sembra 'sta gran cosa, è una cavolata"; e sì, avrai pure ragione, è davvero una cavolata, ma oggi più che altro volevo parlarti di questa tua cosa, che avevo sempre approfondito troppo poco, o detto con le parole sbagliate, questo tuo talento nel buttare giù su carta non i grandi sentimenti eccetera, ma le piccole cose. Sono queste che rendono uno scrittore grande, secondo me.
Giovedì abbiamo fatto assemblea di istituto, e sono venuti due attori/scrittori a parlare, e il tema era "il raccontare". Il secondo dei due aveva imparato per strada a recitare, e da piccolo raccontava le fiabe agli altri bambini e se le inventava, e quelli rimanevano ad ascoltarlo per ore -cioè, hai presente la soglia di concentrazione di un bambino? Come fai a conquistarti la loro attenzione per ore semplicemente parlando? E' da paura- e anche a noi, ci ha tenuti incollati alla sedia per due ore, perchè parlava così bene, usava di quelle parole... anche tu fai così. Arrivi diretta, usi parole che tutti capiamo, come quell'attore, ma sono le parole giuste, e più andiamo avanti, più mi rendo conto che le arricchisci, le rendi più belle, ed è un'evoluzione.
Cioè, conosco un sacco di gente che, sì, è brava a scrivere, sa usare belle parole, mette un pensiero dopo l'altro in modo carino e sembra un colossal della scrittura, ma se poi devi andare a vedere come narra... fiuuuuuuuuuump. Un bel flop nel vuoto. E' un po' come i disegnatori. Gli illustratori sono dei mostri del disegno, ma se poi si mettono a fare i fumettisti... lasciateli dove sono, per carità. Alcuni proprio non ce l'hanno il senso della narrazione, non sanno disegnare le persone in pose troppo naturali, o prenderle di sbieco, o inventarsi inquadrature che aiutino il racconto, che è invece la prerogativa principale se vuoi scrivere un fumetto. Fosse per loro disegnerebbero i loro personaggi sempre in posa, che sì, è carino, ma non ti dà quel senso di dinamicità che lega insieme una storia, capisci? Tu invece per esempio, la narrazione, il racconto, ce l'hai nel sangue, sei come quell'attore, terresti attenti dei bambini per lassi incredibili di tempo, con le tue storie!
"Oh, andiamo, ma com'era possibile che si fosse già fatto beccare?" questa, altro esempio, è una di quelle volte che mi fai seriamente sorridere! Perchè lo sento proprio vicino, è come se fosse lui a parlare, lo rendi umano, e anche divertente.
Niente, chiusa parentesi. Potrei dirti ancora mille cose su quest'argomento, perchè in questa OS hai raggiunto il tuo massimo da questo punto di vista, le piccole scelte, le piccole cose, i piccoli dettagli, davvero, hai usato le 'ombre' in modo egregio, ma sono talmente tante che non la finirei più. Ho amato i tuoi campi, il signor Cunningham, il fiumiciattolo, Rufy che credeva ingenuamente di potersi ammalare perchè era l'ultimo giorno d'inverno (cioè, perchè se cadi nel fiume il 20 marzo alle 23.59 ti ammali per forza, insomma, è naturale, d'inverno fa freddo, ma il 21 alle 00.01, bom, è primavera, pericolo scampato... capisci, capisci perchè lo amo? Cioè, lo so che lo capisci, perciò, aw, sciogliamoci insieme, ti prego! "...era così puro e ingenuo che Sabo non sapeva mai se piangere o ridere, quando se ne usciva con certe frasi." Eh, pure io Sabo. Pure io!) e- okay, adesso sforo sui personaggi, perciò è meglio che ti recensisco quell'aspetto.
Allora. Rufy che si nasconde dietro Sabo ed Ace che lo rincorre. Sabo che lo guarda con tenerezza, li guarda con tenerezza. Rufy che sorride come un raggio di sole, appena sente che quello in cui c'era anche lui è stato il miglior compleanno di Sabo. La mamma di Sabo che fa la snob con la sua amica (no, davvero, quel pezzo ti è venuto molto bene, non ho idea del perchè ma mi ha colpito in un modo tremendo). Ace e Sabo che se la intendono alla perfezione. Questo. E. Mille. Altre. Cose.
Una caratterizzazione che... okay. Okay, capito?
Sai perchè tendo a iniziare sempre con Okay le recensioni? Perchè lo dicono in Colpa delle Stelle Perchè Okay è la prima parola che mi viene in mente quando una cosa è troppo bella e non so cosa dire. Perciò... "Okay" sarà il nostro "non-ho-la-più-pallida-idea-di-come-potrei-dirti-che-lo-adoro-perchè-appunto-lo-adoro-troppo", va bene? (come rovinare una citazione profonda, parte uno).
Okay a parte, ultimamente sto proprio iniziando ad adorare Sabo con tutta l'anima. A ben ricordare, una delle vignette di Oda che mi ha colpito propio di più di più di più è stata quella in cui, nel volume 60, c'è Sabo che ha fatto un disegno a suo padre e lui lo straccia. Anche qui, è una piccola, minuscola finezza, se la si paragona al capolavoro di Oda nel complesso, ma mi ha quasi fatta piangere, quel pezzetto, e tu, nello spezzone in cui parlavi del quarto compleanno di Sabo, mi hai fatto rivivere quel brivido di tristezza. Da quel momento, ti giuro che avevo inziato davvero ad adorare Sabo, per tutto quello che significava la libertà per lui, per quello che aveva passato.
"La libertà era il regalo migliore che avrebbe mai potuto fare a se stesso, ne era sicuro. Raggiunse la stazione camminando a due centimetri da terra, e sembrava che il treno volasse sopra le nuvole, sopra la città, sopra i campi, sopra la paura."
Oppure, un'altra cosa stra-suggestiva da questo punto di vista, nel manga, è quando Sabo va a sbattere contro Dragon, e gli racconta tutto, e Dragon pensa "Regno di Goa, dove sei arrivato per indurre un bambino a dire queste cose?", o una roba del genere, comunque, questa cosa di Sabo e della libertà, mi ha sempre colpita, e negli ultimi tempi sto imparando ad amarlo ancora di più. Essendo quello un po' più... saggio, diciamo, un po' meno "aaaaaaah sono-impulsivo aaaaaaah levatevi-dai-piedi aaaaaaaah vi-faccio-vedere-io!", per intenderci, e dato che è sempre un po' neturale quando Ace e Luffy litigano -lui li adora entrambi e non può che sorridere quando li vede- la gente tende a dargli meno importanza -anche perchè, è vero, a Marineford non c'era, non si sapeva granchè di lui, ma secondo me non basta come scusa per eclissarlo-, perchè puoi sviluppare poco aangst. Ma proprio per questo, secondo me, merita. In un certo senso è la loro buona stella, quando sembra morto loro si appellano sempre a lui, "Sabo guardami!" "Sabo, vivi con noi!" e lui, se ci fosse, continuerebbe davvero a guardarli con tutto quell'amore negli occhi, ed è stupendo che un personaggio possa fare così. Sono davvero davvero contenta che tu abbia scritto dei suoi compleanni. L'eclissi alla fine riguardava l'ombra degli occhi di Ace, è vero, non di Sabo, ma poi c'era Sabo che lo notava, e cercava di cancellarlo, ed era solo contento quando era Rufy a farcela -e anche questo, è un grande pregio di Sabo. Lui è li, lui nota le cose, è intelligente, e prova a cambiarle, e accetta e ama chi lo aiuta a farcela. Sabo lo si dipinge con Ace e Rufy al fianco, perchè è li che dà il meglio di sè: nell'amore che ha negli occhi mentre osserva. Perchè sì, lui osserva tutto, lo capisce al volo, e poi fa quel suo sorrisetto di falsa esasperazione, e sotto sotto ride di gioia nell'osservare. Amo le persone così, davvero.
E quest'amore negli occhi di Sabo, l'ho visto qua dentro, ed era bellissimo. E' fantastico come lui trovi una famiglia in loro, come siano ciò che lo completa, ciò che non ha trovato altrove. Come "esplode di gioia".
Niente, naturalmente non ho finito -potrei mai finire di recensire qualcosa che scrivi tu? C'è così tanto da dire che potrei starci gli anni-, ma per amore della tua pazienza, direi che mi fermo qui. Il punto importante, quello in cui hai eccelso qua, quello delle "piccole cose" e della narrazione te l'ho detto abbastanza bene, posso ritenermi soddisfatta. Grazie mille per questo originalissimo eclissi, non me la sarei mai aspettata una cosa simile!
A presto, mi raccomando!
Tua,
Emma ^^ |