Recensioni per
Scappa, prega, ama
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
20/11/16, ore 19:09
Cap. 3:

Non piove, ma in compenso è una giornata di una linea di adsl a casa... sono giustificata se ho letto oggi?
In realtà è un po' che ho terminato i tre capitoli e quasi non so da dove inziare, tanto sono rimasta a bocca aperta, ma questo si sapeva.
Una storia semi lunga tutta su Mycroft scritta da qualcun altro credo che non l'avrei intrapresa, ma sapevo cosa facevo.
La considerazione più umana e bella - da parte tua - è l'assoluzione.
Non tanto da questo peccato contro un tabù morale fortissimo, ma dall'aver forse sporcato una persona così preziosa come Sherlock, perchè se sente la colpa non è un mostro.
E' stato vittima di un modo di amare contorto, ma certo non si può dire che sia stato una specie di aggressore
Sherlock lo voleva tanto quanto lui; che c'è di più assoluto del donarsi a qualcuno per manifestare amore?
un amore che evidentemente difetta nella sua forma più semplice in tutti e due: sì, qui c'è proprio la voce del sangue e un rapporto con la famiglia che non ho mai capito del tutto, devo ammetterlo.
i signori Holmes non saranno stati affettuosi, perchè due figli dediti alla negazione dei sentimenti mi sembra una coincidenza eccessiva, ma neppure mi sembrano orrendi. Che ne pensi?
e quella musica che con delicatezza inserisci nelle storie (in quelle che ho letto ^^) è la tua firma, per me.
Così come tanta passione al pianoforte da parte di Mycroft non l'avrei immaginata senza di te, davvero.
la scena "slash/incest" è quasi difficile chiamala così tanto è incredibilmente soave, l'immagine delle braccia sotto il cuscino quasi commovente per la bellezza. Insomma, non vedo come qualcuno avrebbe potuto salvarsi... via, concedo anche la mia comprensione!
un bacio malinconico,
Setsy

Recensore Veterano
18/05/15, ore 22:04
Cap. 3:

Amo il tuo modo di scrivere e di descrivere gli ambienti e le emozioni di Mycroft.
Questo capitolo è molto angst, ma si sente tutto il momento in cui decide di proteggere Sherlock anche se da lontano.
Bellissimo. Complimenti.

Recensore Veterano
17/05/15, ore 00:35
Cap. 3:

In attesa del seguito, ti recensisco anche l'ultimo capitolo di questa storia che, seppur breve, è immensa. Quello che vorrei far capire a chi non accetta di leggere incesto è che c'è molto di più, dietro. Non è tutto riducibile all'atto fisico, quello meccanico che potremo far tutti, con un minimo di trasporto: quella è chimica, signori miei, e funziona per tutti allo stesso modo.
Questa, invece, è anima.
L'anima di un uomo che ne trova un altro e che non vuole giustificarsi perché non si è perso.
Ho sempre invidiato la consapevolezza intrinseca del personaggio di Mycroft e la sua abilità analitica: scende a patti con se stesso e accetta di rimanere solo, o almeno è quello che penso io.
Questa storia non è solo una Holmcest, come ho già avuto modo di dirti. Questa storia è vita, amore, dolore, profumo e sopratutto musica. Questa storia è potente come la musica che l'accompagna e che fa da sottofondo e da Musa.
Ancora complimenti.
Feynman

Recensore Junior
16/05/15, ore 12:15
Cap. 3:

Non sto a ripeterti che scrivi bene, lo sai che ti ammiro e che invidio (ora lo ammetto) il tuo modo di usare le parole, sempre belle mai scontate, e soprattutto di dosarle bene, ne tante ne poche, di non scadere mai nel colloquiale, cosa che a me capita sempre.
I tuoi personaggi, così compiti anche nei loro pensieri, sono proprio gli Holmes. A un occhio poco attento, potrebbe sembrare che tu abbia preso un fandom qualsiasi e abbia immaginato la tua storia senza contesto, perchè lo ammetto può apparire così.
Nessuno nella serie TV nomina così la Francia, nessuno nella serie vede qualcosa di simile in Mycroft e Sherlock, nella serie non vi è alcun tipo di accenno a questo, quindi a un occhio poco attento potrebbe proprio apparire scollegata e OOC.
invece, dannazione! hai davvero scritto una fanfic perfetta sugli Holmes, perchè i due fratelli (sottilineo fratelli!) così IC era un pezzo che non li trovavo.
Non so, ma è una cosa che mi ha colpito subito, forse è sciocca, ma ti giuro che la prima cosa che ho pensato, probabilmente toppando, è stata "Ha centrato i caratteri!" cosa che io invece rincorro sempre senza arrivarci quasi mai...
Non sto nemmeno a dirti che il tuo stile mi ha affascinato, che ho letto la tua storia più volte e cogliendone sempre aspetti nuovi, penso che tu lo sappia perchè sai come leggo e amo le tue storie.
Davvero Koa, mi hai lasciato un piccolo guizzo d'inquietudine dentro con questa storia.
Mycroft, oddio! ha solo 27 anni e già si sente finito? così duro, così cattivo? si, è purtroppo proprio lui. Mi viene da ricamarci quasi quasi ancora sopra, e pensare che non ho mai sentito nominare un'amico, proprio un amico non amante o simile, associato a questi due (eliminando i complessati e deficientissimi imbranati di Lestrade e John, tutti futuri comunque), cioè forse quel pianoforte è il solo amico di Mycroft? e quindi, parallelo incredibile, il violino di Sherlock è uguale? solo con gli strumenti musicali questi due sanno creare un legame?
Non stupisce per nulla, dopo questa storia che hai costruito in maniera, permettimi, quasi soffocante, che siano arrivati a fare l'amore assieme in un momento di debolezza e follia, contando che sono due menti assolutamente geniali e fuori logica comune.
Unico rammarico? Non ho visto o sentito Sherlock, e devo dire che mi manca molto la sua visione, soprattutto perchè come mi hai ricordato tu, ha vent'anni e siamo nel pieno della sua fase random, se ci capiamo. Confido nella storia successiva.
Concludo, scusa per le tante, troppe parole, la sintesi non è il mio forte ultimamente. Complimenti, sono onorata di averla letta.

Anna

Recensore Junior
14/05/15, ore 18:35
Cap. 2:

Solo ora riesco a connettermi e a leggere, con un minimo di calma. Finalmente direi, perchè quando un paio di giorni fa ho letto di corsa la tua storia mi si è mozzato il fiato, decisamente, e dovevo dirtelo.
Pochi dialoghi, praticamente perfetti. Introspezione accurata, quasi cattiva da tanto vai a fondo. Mycroft che si definisce un mostro e i mostri non si desiderano.
Insomma, un capitolo forte, bello, delicato, però hai saputo dare il giusto peso alle cose, non hai assolutamente sfiorato il trash, se mi capisci (non che a te possa capitare, perchè di tuo hai una scrittura così curata e profonda che è impossibile, però ho trovato giusto sottolinearlo).
La trovo piuttosto inquietante, non ti lascia con dolcezza, piuttosto (poichè sappiamo un po' il proseguo) con l'immagine di un burrone imminente che si apre davanti.
Mycroft è troppo, troppo duro con se stesso. Fatico un po' a immaginarmi uno Sherlock così discinto, invece, ma non è assolutamente improbabile perchè era quella l'età dove ha sperimentato droghe e simili, quindi è possibile comunque.
Non fatico a immaginarlo che non chiude la porta del bagno, invece.
Insomma, potrei scrivere per un pezzo, ma hai già detto tutto. Ho davvero paura del terzo atto, l'angst potrebbe soffocarmi? ma sarà un lento e dolce agonizzare con le tue parole, se permetti un francesismo da malata mentale quale sono!
Grazie per averla scritta, e per averla messa su EFP.

Recensore Veterano
12/05/15, ore 22:35
Cap. 2:

Ciao. Devo ammettere che l'idea dell'incest non mi appassiona tanto, di solito evito alcune storie di questo tipo, ma questa è qualcosa di stupendo. La descrizione che fai del luogo e dei suoi profumi mi ha fatto sentire coinvolta come se fossi presente. La sigaretta fumata sul balcone di nascosto dalla madre e poi la condivisione con Sherlock, assume una valenza simbolica, quasi a voler condividere il segreto del fumo e anche quello che ne seguirà, ed è proprio il più giovane a cercare quella condivisione per primo, prendendo la sigaretta dalle mani di Mycroft, quasi nudo. Perlomeno a me ha dato questa impressione. La storia è scritta benissimo come sempre e la ricercatezza delle parole si abbina perfettamente ad una storia con protagonista Mycroft. L'introspezione del personaggio è sublime, non dev'essere facile riuscire a rendere i sentimenti di Myc in un incest, quindi complimenti. Mi piacerebbe leggere la parte mancante e non capisco perché l'hai tagliata, visto che su efp ci sono storie incest ben più forti, magari con un altro rating ci starebbe, comunque credo che la storia sia piu profonda senza scene scontate. Brava, ciao da Francesca.

Recensore Veterano
12/05/15, ore 11:53
Cap. 2:

E l'ho notato che hai censurato alcune parti ma, fortunatamente, non sono quelle a fare la bellezza di questa storia; ma Mycroft.
Un po' di tempo fa, su Facebook, hai detto di non riuscire a vedere Mycroft in un modo che non sia questo, be' mi hai contagiata.
Ringrazio il fatto che le mie compagne di corso stiano seguendo chimica e che, quindi, ho la piena libertà di recensirti il secondo capitolo di una storia che amo in particolar modo.
La resa di Mycroft che fai è una (se non l'unica) delle più belle che abbia avuto il piacere di leggere: non viene annullato dal profondo amore (posso chiamarlo così?) per Sherlock ma rimane cosciente e la sua parte socialmente inserita lo critica fortemente. Lui che è l'uomo di "caring is not an advantage" vederlo abbandonato e in completa ammirazione di Sherlock è quasi doloroso.
Ho il quieto sospetto che il sequel non finirà bene perché credo che questa sia una di quelle storie che, semplicemente, non può finire bene.
Alla prossima e ancora complimenti,
Feynman

Nuovo recensore
10/05/15, ore 21:28
Cap. 1:

"E quindi suoni."
E' bellissimo come questo sia una sorta di ritornello che - appunto - ritorna a più riprese durante questo pezzo, delicato e struggente come la musica che Mycroft sta suonando.
L'atmosfera del negozietto dell'antiquario è preziosa, è un gioiellino di ambientazione che mi è piaciuto moltissimo.
"l’ora del giorno in cui inizia a farsi sera ed il cielo si colora di mille sfumature diverse, creando straordinari riflessi" questo pezzo, le sue immagini, l'idea del tramonto come un acquerello in cui il giorno si scioglie in mille colori diversi fusi insieme in sfumature cangianti è bellissimo, è un'immagine terribilmente romantica. Adoro come questo Mycroft più giovane, già tormentato ma non indurito come quello di 'Prigione di Seta' possa fermarsi a contemplare immagini squisitamente poetiche, così effimere. 
"i mostri non amano" - ; ) every lonely monster needs a companion, caro Mycroft, every lonely monster. Ma tu qui non puoi ancora saperlo e ti danni l'anima. 
Divina (lo dice Mycroft stesso) la mamma di Mycroft e Sherlock, che compare bellissima e letale e come Sherlock capace di mandare Mycroft in totale confusione. Il dialogo tra i due è stupendo, disarmante nei confronti di Mycroft che si trova a provare lo stesso tipo di confusione che prova al cospetto di Sherlock, inquinata dal senso di colpa e disgusto all'idea della reazione di sua madre se mai venisse a sapere quello che cova dentro.
Bellissimo il fatto che il tormento di Mycroft si risolve in Fauré, e sancisce la tua disfatta prossima a venire.
Veramente un bel pezzo, aspetto con ansia i prossimi ;D

Recensore Veterano
10/05/15, ore 20:33
Cap. 1:

Non è merito della musica, non tutto almeno. Sei proprio tu che, quando scrivi queste cose - cose come "Prigione di seta", come questa storia - sei talmente tanto intensa e dolorosamente brava. Qui non si parla di angst, questo è qualcosa in più: qualcosa che potrebbe essere dannatamente giusto perché è così che appare: giusto.
Non sono malati i pensieri, non è malata l'intenzione.
Mycroft, poi, è talmente perfetto da risultare inconcepibile.
C'è l'odio per Violet Holmes che, quando la musica finisce, sembra non avere più senso ma il lettore la sente, se la sente dentro e vorrebbe urlare e piangere e dire a Mycroft che lo capisce.

Io non so come tu faccia ma, tutto questo, è dannatamente perfetto.
Al prossimo capitolo di una storia che leggerò sempre.

Feynman